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Dopo la decadenza vissuta negli anni Sessanta e Settanta col passaggio dei bolognesi all’italiano, i primi segni di una ripresa d’interesse si sono avuti negli anni Ottanta, quando furono organizzati, con l’appoggio del Comune, tre Festival della canzone bolognese.
La situazione è nettamente migliorata a partire dagli anni Novanta, che hanno visto l’inizio di una rinascita sempre più impetuosa: nel 1999 è uscito un Dizionario italiano-bolognese, bolognese-italiano, scritto da Daniele Vitali e Luigi Lepri, che ha proposto un’Ortografia lessicografica moderna, progressivamente utilizzata da tutti i migliori autori di libri bolognesi e da importanti iniziative culturali, come il Sito Bolognese, il periodico Al Pånt dla Biånnda, curato da Fausto Carpani e scritto interamente in bolognese, e i Corsi di bolognese che dal 2002 sono organizzati al teatro Alemanni dal Club Il Diapason dove Roberto Serra è l’insegnante e, scherzosamente, Aldo Jani Noè è Al Chèp Bidèl (Il Bidello Capo). Ogni edizione del Corso ha visto anche la collaborazione di Luigi Lepri e Daniele Vitali. A tuttoggi il Corso ha visto la presenza di oltre 700 frequentatori.
La nuova ortografia unificata ha trovato applicazione anche in provincia: a Budrio, Tiziano Casella scrive il budriese in tale ortografia, ottimamente adattata alla fonetica del dialetto budriese.
Nel 2005 è uscita la prima grammatica didattica del dialetto bolognese: scritta da Daniele Vitali, utilizza l’Ortografia lessicografica moderna e presenta il materiale linguistico non per argomenti come è tradizione fare con le grammatiche dialettali in tutta Italia, ma per ordine di difficoltà crescente, come si fa coi manuali delle lingue straniere. La Grammatica è stata adottata dai Corsi di bolognese, cui partecipano anziani intenzionati a imparare a scrivere il dialetto, giovani bolognesi desiderosi di imparare a parlarlo e italiani non bolognesi e stranieri che vogliono conoscere meglio la cultura della città in cui vivono.
Nel 2006 il Consiglio comunale ha adottato un ordine del giorno che invita la Giunta a sostenere il dialetto bolognese, in un’ottica aperta di «globalizzazione inclusiva», in cui la riscoperta delle culture locali possa rendere la città più accogliente per tutti.
A cura di Aldo Jani Noè, Luigi Lepri, Roberto Serra, Daniele Vitali. In collaborazione con la Redazione Iperbole
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Ultimo aggiornamento: 23 05 2011