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Il dialetto della città di Bologna generalmente riconosciuto come quello classico e tradizionale è parlato dalle persone originarie del centro storico (nate cioè «dentro mura»). Un tempo esistevano differenze da una zona all’altra del centro: gli abitanti della zona del Pratello e quelli della zona del Borgo San Pietro, tradizionalmente rivali, erano in grado di riconoscersi a vicenda.
Le microdifferenze dovute alle parlate borghigiane si sono via via perse, con la nascita, negli anni Venti-Trenta, di una variante grosso modo comune, definibile come moderno standard intramurario. Lo standard intramurario è diventato numericamente minoritario per l’inurbamento degli abitanti delle campagne e della montagna, nonché per il fatto che, dagli anni Cinquanta-Sessanta, è stato sempre più sostituito dall’italiano.
Ciononostante, rimane la variante più prestigiosa, ed è preso come riferimento per gli studi linguistici e per l’uso pubblico del dialetto in città, ad esempio in canzoni, opere teatrali e simili.
A cura di Aldo Jani Noè, Luigi Lepri, Roberto Serra, Daniele Vitali. In collaborazione con la Redazione Iperbole
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Ultimo aggiornamento: 23 05 2011