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Il lessico bolognese è ancora ben differenziato da quello italiano, tanto che ricorda il francese scritto o pronunciato: «français» e franzaiṡ, «arriver» e arivèr, «cinq» e zénc, «avril» e avréll, «chèvre» e chèvra, ma naturalmente non si tratta di un rapporto di derivazione, bensì di evoluzione analoga, che va distinta dalle parole effettivamente prese in prestito dal francese come sefúrr «autista» (da «chauffeur»), tirabusån «cavatappi» (da «tire-bouchon»), ala sanfaṡòn «alla buona» (da «sans façon») ecc. Notevole prestito dall’inglese è puliṡmàn «vigile», ancora frequente malgrado la concorrenza dell’italianismo véggil. Non solo, ma ha anche il femminile puliṡmèna. I forestierismi più numerosi sono proprio quelli dall’italiano, tanto che sèlda deve lottare contro âmid, bunbèṡ contro uvâta, antèr contro pulîr, catèr contro truvèr, èrc-in-zîl (caratteristico e simile al francese «arc-en-ciel») contro arcobalêno, e così via. Ci sono anche molte radici comuni che col tempo hanno ricevuto una verniciatura italiana: si tratta di evoluzioni popolari dal latino che oggi sembrano errori e che invece recavano il germe di un lessico più autonomo (nei limiti di due idiomi entrambi derivati dalla stessa lingua antica): ad es. camamélla «camomilla» (oggi camumélla), malgarétta «margherita» (margarétta), arcåvva «alcova» (alcåvva), vigliån «veglione» (vegliån) ecc. Naturalmente varie forme sono comuni ad altri dialetti gallo-italici e anche italiani centrali e meridionali o addirittura al toscano popolare, ma esiste pure un fondo di termini eminentemente emiliani, come la famosissima arżdåura «massaia», oggi retrocessa a «casalinga», dlîżer «scegliere», scadåur «prurito» (all’originalità del lessico bolognese di un tempo è dedicato Luigi Lepri, Dialetto bolognese ieri e oggi. Raffronti fra vocaboli, Bologna, Tamari 1986). Altri termini tipici a Bologna sono arvajja «piselli», cínno «bambino», pistinèga «carota» e róssc «spazzatura», usato anche nell’italiano di Bologna con la forma «rusco».
A cura di Aldo Jani Noè, Luigi Lepri, Roberto Serra, Daniele Vitali. In collaborazione con la Redazione Iperbole
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Ultimo aggiornamento: 23 05 2011