Il romanzo è ambientato nella Lombardia
del XVII sec., al tempo della dominazione spagnola. L’incipit
offre una dettagliata descrizione dei luoghi, in particolare del ramo
orientale del Lago di Como (quello rivolto verso Lecco). Renzo e Lucia, i
protagonisti, stanno per sposarsi, ma don Rodrigo, un signorotto del luogo che
ha messo gli occhi sulla giovane, intima a don Abbondio, il loro
timoroso curato, di non unirli in matrimonio. I promessi
provano invano a rivolgersi alla legge o a cercare di celebrare le nozze con
un inganno, ma invano. Su consiglio di fra Cristoforo, un cappuccino
animato da una fede incrollabile che cerca di proteggerli, lasciano la loro
terra, con uno struggente addio monti. Renzo si rifugia a Milano, dove
si lascia ingenuamente coinvolgere in tumulti, scatenati dalla folla,
esasperata dalla carestia, e viene arrestato. Lucia trova ricovero in un
convento di Monza, sotto la protezione della “Signora” (Gertrude),
una monaca singolare, discendente di casato assai illustre, la quale, poi, non
riesce a proteggerla e la consegna nelle mani dell’Innominato, un
potente, terribile e famigerato signore, al quale don Rodrigo ha chiesto
aiuto. Sembra che per i due giovani non esista più alcuna via di salvezza,
ma, imprevedibilmente, Renzo sfrutta una buona occasione e si dà alla fuga
verso l’Adda, trovando rifugio oltre confine, nel territorio bergamasco,
presso il cugino Bortolo. Lucia, le cui parole di misericordia e di perdono,
toccano la coscienza dell’Innominato, dopo una notte sofferta
(in cui
fa voto alla Madonna di non sposarsi più), assiste alla conversione di questi
che le ridona la libertà. In seguito i Lanzichenecchi, che scendono dal nord
verso Mantova per muovere guerra ai Francesi, diffondono la peste nella
regione. Renzo e Lucia si ammalano, ma poi riescono a guarire e possono
ricongiungersi. Don Rodrigo, a sua volta colpito dal contagio, muore e rende
così possibile il matrimonio: il finale
presenta la conclusione delle
tormentate vicende dei due giovani, che si avviano verso giorni meno
contrastati, ma non privi di difficoltà.
(Gerardo Mantagazzini, V S2)