Addio monti (I Promessi Sposi, cap.VIII)
Renzo, Agnese e Lucia, costretti ad abbandonare il paese natio, salgono sulla barca che solca le acque del lago, illuminato dalla luna.
La commozione e la tristezza caratterizzano questa celebre pausa lirica, che chiude la prima macrosequenza del romanzo, detta “sezione borghigiana”.
Il punto di vista è quello di Lucia, che vede il palazzotto di Don Rodrigo, più in basso il paese, la sua casa e rimpiange una vita che sognava serena, allietata dalla gioia del matrimonio con Renzo.
Si distinguevano i villaggi, le case, le capanne: il palazzotto di Don Rodrigo, con la sua torre piatta, elevato sopra le cosucce ammucchiate alla falda del promontorio, pareva un feroce che, ritto nelle tenebre, in mezzo a una compagnia d’addormentati, vegliasse, meditando un delitto.
Lucia lo vide, e rabbrividì; scese con l’occhio giù giù per la china, fino al suo paesello, guardò fisso all’estremità, scoprì la sua casetta, scoprì la chioma folta del fico che sopravanzava il muro del cortile, scoprì la finestra della sua camera; e, seduta, com’era, nel fondo della barca, posò il braccio sulla sponda, posò sul braccio la fronte, come per dormire e pianse segretamente.
Addio monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendio, come branche di pecore pascenti; addio!
Attraverso la sensibilità e la partecipazione emotiva di Lucia vengono riproposti i particolari, avvolti dalla tristezza dolorosa, di chi lascia il suo paese contro la propria volontà.
Lo spazio, quindi, non è semplice fondale dell’azione, ma è posto in stretta relazione con i personaggi.
(Rossella Mazzotti, 5^S2)