LA NOTTE DI LUCIA E DELL’INNOMINATO
Già nel capitolo 20°, dopo che l’Innominato ha acconsentito alla richiesta di don Rodrigo di rapire Lucia, questi cade in una crisi interiore profonda, la cui domanda principale è: ”Invecchiare, morire e poi?”.
L’Innominato infatti, che per anni ha ignorato la presenza di Dio, ora che sente la morte avvicinarsi, teme per quello che sarà dopo di questa. Nel capitolo 21° Lucia arriva al castellaccio dell’Innominato e ha con lui un primo incontro.
“Oh Signore! Pretendere! Cosa posso pretendere io meschina, se non che lei mi usi misericordia? Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia! Mi lasci andare; per carità mi lasci andare! Non torna conto a uno che un giorno deve morire di far patir tanto a una povera creatura”.
Queste parole toccano profondamente l’Innominato, che esce dalla stanza di Lucia promettendole di rivederla la mattina seguente. La ragazza, ancora molto impaurita, decide di sacrificare tutto quello che le rimane, ossia l’amore per Renzo, in cambio della salvezza; fa quindi un voto alla Madonna e si addormenta di un sonno profondo e tranquillo.
L’Innominato invece comincia una lunga notte insonne, causata dalle parole di Lucia:
“Tutto gli appariva cambiato: ciò che altre volte stimolava più fortemente i suoi desideri, ora non aveva più nulla di desiderabile: la passione, come un cavallo divenuto tutt’a un tratto restio per un’ombra, non voleva più andare avanti […] Quel nuovo lui, che cresciuto terribilmente a un tratto, sorgeva come a giudicare l’antico. […] Tutt’a un tratto, gli tornarono in mente parole che aveva udite poche ore prima: Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia”.
Dopo questo lungo travaglio l’Innominato decide di incontrare, il giorno seguente, il Cardinale Federigo Borromeo: dal dialogo col prelato nasce la definitiva conversione e la conseguente di liberare Lucia.
(Caletti Gian Marco, VS2)