L'eroe nell'epica classica |
L'eroe nell'epica classica
L'eroe nell'epica classica
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Molte opere sono ancora ai giorni nostri lette, studiate e trattate. Questo avviene soprattutto perché gli autori sono riusciti a dare un tale spessore ai loro scritti, a creare un intero mondo dietro a quelle pagine, che è impossibile non apprezzarli e non rifletterci sopra. I tempi e l’uomo evolvono, i modi di vivere cambiano radicalmente, ma i sentimenti, quelli non mutano mai. In ogni situazione ciascun uomo reagisce in modo differente e l’abilità sta proprio nel rappresentare queste infinite possibilità. La guerra, per esempio, significa: sofferenza, dolore, odio, ira, collera, solidarietà, valore, clemenza e onore…quale di questi argomenti trattati da Omero non è ancora valido oggi? Certo forse ora non esiste più un Achille o un Ettore, uomini dai sentimenti esagerati e troppo ben definiti: la figura dell’eroe è cambiata notevolmente nel tempo. Per Omero un eroe è un uomo valoroso, spinto in guerra dall’onore, a volte vendicativo, a volte pietoso e clemente. Mentre nel novecento ,epoca delle incertezze, non c’è più spazio per un uomo simile e l’eroe diventa un antieroe, un individuo insicuro, spesso superficiale, a volte inetto e irresponsabile. Gli autori scavano nelle psicologie dei personaggi, persone comuni che spesso vivono nel nostro secolo come pesci fuor d’acqua. I loro ostacoli non sono più vere e proprie imprese, ma piccole difficoltà che si incontrano ogni giorno: il vero eroismo sta nell’affrontare la vita quotidiana. Nel nostro ipertesto analizzeremo tutto ciò: le figure di Ulisse, Achille, Ettore ma anche Corrado, il protagonista de “La casa in collina” di Cesare pavese, e alcune poesie e canzoni che hanno come tema la guerra. (Isabella Rossi, 5s1) |