Agenda cultura

Abbonamento a feed Agenda cultura
Concerti, spettacoli, cinema, mostre, teatro, laboratori per bambini, visite guidate: una panoramica completa degli eventi culturali organizzati a Bologna.
Aggiornato: 23 min 18 sec fa

A come ACQUA

Mer, 03/02/2016 - 16:40

laboratorio didattico per bambini 5>10 anni

Alle Torri dell'Acqua di Budrio (Bologna) è in corso Watermarks, mostra di Antonia Ciampi, a cura di Silvia Evangelisti, il cui filo conduttore è l’acqua nelle sue varie forme e rimandi di significato, in un luogo dalla valenza fortemente simbolica, centro polifunzionale nato dalla riqualificazione delle strutture dell'acquedotto locale, tra cui una torre piezometrica.

Il MAMbo collabora al progetto ospitando alcuni appuntamenti che arricchiscono e completano la mostra: tra questi il laboratorio didattico A come ACQUA a cura dell'artista in collaborazione con il Dipartimento educativo del museo.

Info e prenotazioni: mamboedu@comune.bologna.it, tel. 0516496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17).

Watermarks

Mer, 03/02/2016 - 16:34

mostra di Antonia Ciampi, a cura di Silvia Evangelisti | opening 5 marzo h 18 

Il filo conduttore della mostra è l’acqua nelle sue varie forme e rimandi di significato, in un luogo dalla valenza fortemente simbolica: le Torri dell'Acqua di Budrio (Bologna), centro polifuzionale nato dalla riqualificazione delle strutture dell'acquedotto locale, tra cui una torre piezometrica.
Le opere propongono suggestioni e segni per riflettere sul mondo dell’acqua e, dunque, sul nostro mondo, su noi stessi. Qui l’arte trova la parola per raccontare l’acqua (ogni opera ne è una storia-frammento), per rivelarne i segreti e le meraviglie, attraverso differenti chiavi di lettura che introducono in una dimensione che sta dentro e fuori di noi ed evoca il ciclo vitale, partendo dal senso stesso e dalla storia del luogo in cu i le opere sono inserite.

Marie Heurtin - dal Buio alla Luce

Mer, 03/02/2016 - 16:30

di Jean-Pierre Ameris (Francia 2015)

Con Isabelle Carré, Ariana Rivoire, Brigitte Catillon, Noémie Churlet, Gilles Treton, Laure Duthilleul, Martine Gautier.
E’ difficile immaginare come sia vivere in un mondo senza suoni e senza immagini. Con questa pellicola il regista Jean-Pierre Ameris presenta la storia di Marie Heurtin, nata nel 1885 in una casa di contadini in mezzo alla meravigliosa campagna francese che fino all’età di 10 anni vive la libertà nella forma più primitiva, ma limitata dal buio delle sue incapacità. L’amore incondizionato dei genitori purtroppo non basta a crescere una bambina con tali difficoltà, la quale viene portata nel convento delle suore di Larnay. Il primo incontro è turbolento, la bimba percepisce l’imminente distacco dal suo affezionato padre e in preda al panico si rifugia sopra un albero. Solo la coraggiosa Marguerite si avvicina con cautela alla creatura impaurita. Il contatto delle loro mani, del volto, fanno trapelare l’inizio di un rapporto di amore e di fiducia. Malgrado l’opposizione della suora madre superiore, con quasi ingenua testardaggine accoglie Marguerite la bambina in convento. Inizia così la missione di Marguerite di illuminare con il sapere l’oscurità del mondo da cui Marie non è mai potuta uscire.

Giovedì 03 marzo ore 21.00 | ORIGINALMOVIE LANGUAGE
proiezione in lingua francesce sottotitolato in italiano – spettacolo unico – 

Orario degli spettacoli in italiano con facilitazioni per non udenti e non vedenti
venerdì 04 marzo ore 21.00
sabato 05 marzo ore 18.30|20.30|22.30
domenica 06 marzo ore 21.30

BIGLIETTERIA
intero 5,50€ – ridotto* 4,50€ età|over 60/under 12

*Attenzione solo per gli spettacoli dal martedì al venerdì (escluso festivi) ingresso ridotto presentando alla cassa le tessere: AGIS, COOP, DLF, C.S.I. Bologna, UNIVERSITA’, militari e forze dell’ordine, insegnanti.

Alla scoperta di Giorgio Morandi

Mer, 03/02/2016 - 16:25

attività per bambini 5 > 7 anni

Le sale espositive del Museo Morandi diventano lo scenario di un percorso coinvolgente per scoprire, come veri investigatori, le abitudini, i segreti e la poetica del maestro bolognese.

Gratuito in occasione dell'Educational Day AMACI. Prenotazione obbligatoria. Minimo 6 massimo 25 partecipanti.
Info e prenotazioni: tel. 051 6496627 (martedì e giovedì dalle h 9.00 alle h. 17.00) oppure mamboedu@comune.bologna.it

Bowie before Ziggy

Mer, 03/02/2016 - 16:20

Fotografie di Michael Putland

Mostra omaggio a David Bowie che, attraverso le immagini e le memorie del fotografo britannico, racconta un giorno nella vita di Bowie, poco prima che questi prendesse gli abiti e le sembianze di Ziggy Stardust. Le foto sono state infatti scattate nell’allora residenza di Bowie, Haddon Hall, il 24 aprile del 1972. Le registrazioni di Ziggy Stardust and the Spiders from Mars erano terminate da qualche settimana e, il disco, sarebbe stato pubblicato poco dopo. Il 28 aprile esce infatti il primo singolo dell’album, “Starman”. Quel 24 aprile, Bowie, nella calma che precede la tempesta che lo avrebbe reso un fenomeno planetario, dipinge il soffitto di casa sua indossando disegnato insieme all’amico stilista Freddy Buretti. Lo stesso abito che usava sul palco, in quel periodo, e che sarebbe stato immortalato nella cover di Ziggy Stardust and the Spiders from Mars. È un Bowie molto rilassato, quello che accoglie Putland, avviato all’apice della sua popolarità e già molto sicuro della sua immagine. Un’immagine e un immaginario che sta costruendo da anni, utilizzando non solo la musica ma anche trucco e abiti. ONO arte, insieme a Michael Putland - col quale ha avviato una collaborazione ormai da anni -, ha deciso di dedicare una mostra a David Bowie – ampliata da qualche scatto pre e post Ziggy Stardust e da altri provenienti dallo Station to Station Tour – dopo averne dedicate altre due nel passato all’artista recentemente scomparso. La prima risale al 2012 ed era legata alla cosiddetta trilogia Berlinese, quando Bowie era forse nel suo periodo di minor popolarità. Il primo infarto che lo aveva colpito nel 2004 aveva azzerato le sue performance live e le uscite discografiche. Con la mostra volevamo testimoniare l’influenza che Bowie ha avuto non solo nel mondo della musica ma anche nel costume, nella società e nella cultura in genere, e non solo nel mondo occidentale. Bowie a Berlino inventa e reinventa se stesso e soprattutto codifica, a modo suo, il significato di “Europa e di europeo” estrapolandone un concetto che è presente nei dischi della Trilogia. L’intuizione dell’importanza estetica di Bowie nel panorama culturale europeo trova riscontro quando, pochi mesi dopo l’apertura della nostra mostra di Bologna, inaugura, al Victoria & Albert Museum di Londra la mostra David Bowie Is, che apre di fatto la porta principale dei musei alla cultura popolare. Siamo nel 2013 e l’8 gennaio dello stesso anno, senza nessuna campagna promozionale, esce The Next Day penultimo disco di Bowie. La copertina è una rivisitazione della cover dell’album ‘Heroes’ - per la quale fu scelta una foto di Masayoshi Sukita le cui opere ONO ha esposto in una mostra dello scorso marzo (2015) - con un quadrato bianco che copre la parte centrale dell’immagine. Oltre alla copertina del disco anche il primo singolo, We are we now, è un chiaro riferimento al suo periodo berlinese come momento culminante, dal punto di vista creativo, umano e personale, della sua carriera. Questa terza mostra vuole essere un omaggio a David Bowie e si configura come la tappa zero di un progetto di più ampia portata a cui ONO sta lavorando insieme all’Archivio che gestisce l’immagine dell’artista. La mostra è composta da 27 fotografie di Michael Putland in diversi formati e il lavoro grafico di Terry Pastor, designer che realizzò la copertina di Ziggy Stardust e Hunky

Photo Credits ©Michael Putland, David Bowie at home Beckenham Kent UK 1972

Bowie before Ziggy

Mer, 03/02/2016 - 16:20

Fotografie di Michael Putland

Mostra omaggio a David Bowie che, attraverso le immagini e le memorie del fotografo britannico, racconta un giorno nella vita di Bowie, poco prima che questi prendesse gli abiti e le sembianze di Ziggy Stardust. Le foto sono state infatti scattate nell’allora residenza di Bowie, Haddon Hall, il 24 aprile del 1972. Le registrazioni di Ziggy Stardust and the Spiders from Mars erano terminate da qualche settimana e, il disco, sarebbe stato pubblicato poco dopo. Il 28 aprile esce infatti il primo singolo dell’album, “Starman”. Quel 24 aprile, Bowie, nella calma che precede la tempesta che lo avrebbe reso un fenomeno planetario, dipinge il soffitto di casa sua indossando disegnato insieme all’amico stilista Freddy Buretti. Lo stesso abito che usava sul palco, in quel periodo, e che sarebbe stato immortalato nella cover di Ziggy Stardust and the Spiders from Mars. È un Bowie molto rilassato, quello che accoglie Putland, avviato all’apice della sua popolarità e già molto sicuro della sua immagine. Un’immagine e un immaginario che sta costruendo da anni, utilizzando non solo la musica ma anche trucco e abiti. ONO arte, insieme a Michael Putland - col quale ha avviato una collaborazione ormai da anni -, ha deciso di dedicare una mostra a David Bowie – ampliata da qualche scatto pre e post Ziggy Stardust e da altri provenienti dallo Station to Station Tour – dopo averne dedicate altre due nel passato all’artista recentemente scomparso. La prima risale al 2012 ed era legata alla cosiddetta trilogia Berlinese, quando Bowie era forse nel suo periodo di minor popolarità. Il primo infarto che lo aveva colpito nel 2004 aveva azzerato le sue performance live e le uscite discografiche. Con la mostra volevamo testimoniare l’influenza che Bowie ha avuto non solo nel mondo della musica ma anche nel costume, nella società e nella cultura in genere, e non solo nel mondo occidentale. Bowie a Berlino inventa e reinventa se stesso e soprattutto codifica, a modo suo, il significato di “Europa e di europeo” estrapolandone un concetto che è presente nei dischi della Trilogia. L’intuizione dell’importanza estetica di Bowie nel panorama culturale europeo trova riscontro quando, pochi mesi dopo l’apertura della nostra mostra di Bologna, inaugura, al Victoria & Albert Museum di Londra la mostra David Bowie Is, che apre di fatto la porta principale dei musei alla cultura popolare. Siamo nel 2013 e l’8 gennaio dello stesso anno, senza nessuna campagna promozionale, esce The Next Day penultimo disco di Bowie. La copertina è una rivisitazione della cover dell’album ‘Heroes’ - per la quale fu scelta una foto di Masayoshi Sukita le cui opere ONO ha esposto in una mostra dello scorso marzo (2015) - con un quadrato bianco che copre la parte centrale dell’immagine. Oltre alla copertina del disco anche il primo singolo, We are we now, è un chiaro riferimento al suo periodo berlinese come momento culminante, dal punto di vista creativo, umano e personale, della sua carriera. Questa terza mostra vuole essere un omaggio a David Bowie e si configura come la tappa zero di un progetto di più ampia portata a cui ONO sta lavorando insieme all’Archivio che gestisce l’immagine dell’artista. La mostra è composta da 27 fotografie di Michael Putland in diversi formati e il lavoro grafico di Terry Pastor, designer che realizzò la copertina di Ziggy Stardust e Hunky

Photo Credits ©Michael Putland, David Bowie at home Beckenham Kent UK 1972

Street Art – Banksy & Co

Mer, 03/02/2016 - 15:37

L’arte allo stato urbano | mostra

Sul finire degli anni Sessanta nuove pratiche artistiche urbane sono apparse in diverse città del mondo occidentale che, eredi delle Avanguardie storiche, hanno lentamente ridefinito la nozione di arte pubblica. Nasce così la street art, che discende direttamente dalla pop art e dal graffitismo, ponendosi in un panorama a cavallo tra comunità sociale e mondo dell’arte, utilizzando la strada come luogo di ribalta e vettore comunicativo.

A decenni dalla comparsa, il fenomeno socio-culturale del graffitismo urbano ha guadagnato una rilevanza unica nel panorama della creatività contemporanea e ha portato la città di Bologna, dagli anni ottanta a oggi, ad affermarsi come punto di riferimento a livello europeo: molti artisti – da Blu, a Cuoghi Corsello – hanno scelto proprio la città Felsina per lasciare il loro segno sui muri. Dal 18 marzo 2016 questa forma d’arte è raccontata nella sua evoluzione, interezza e spettacolarità con una grande mostra nelle sale di Palazzo Pepoli – Museo della Storia di Bologna.

La mostra, prodotta e organizzata da Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Genus Bononiae. Musei nella città e Arthemisia Group, curata da Luca Ciancabilla e Christian Omodeo, vuole spiegare il valore culturale e l’interesse artistico della street art.
Il progetto nasce dalla volontà del Professor Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae, e di un gruppo di esperti nel campo della street art, con l’obiettivo di recuperare e conservare i murales per salvarli dalla demolizione e preservarli dall’ingiuria del tempo.

Street Art – Banksy & Co

Mer, 03/02/2016 - 15:37

L’arte allo stato urbano | mostra

Sul finire degli anni Sessanta nuove pratiche artistiche urbane sono apparse in diverse città del mondo occidentale che, eredi delle Avanguardie storiche, hanno lentamente ridefinito la nozione di arte pubblica. Nasce così la street art, che discende direttamente dalla pop art e dal graffitismo, ponendosi in un panorama a cavallo tra comunità sociale e mondo dell’arte, utilizzando la strada come luogo di ribalta e vettore comunicativo.

A decenni dalla comparsa, il fenomeno socio-culturale del graffitismo urbano ha guadagnato una rilevanza unica nel panorama della creatività contemporanea e ha portato la città di Bologna, dagli anni ottanta a oggi, ad affermarsi come punto di riferimento a livello europeo: molti artisti – da Blu, a Cuoghi Corsello – hanno scelto proprio la città Felsina per lasciare il loro segno sui muri. Dal 18 marzo 2016 questa forma d’arte è raccontata nella sua evoluzione, interezza e spettacolarità con una grande mostra nelle sale di Palazzo Pepoli – Museo della Storia di Bologna.

La mostra, prodotta e organizzata da Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Genus Bononiae. Musei nella città e Arthemisia Group, curata da Luca Ciancabilla e Christian Omodeo, vuole spiegare il valore culturale e l’interesse artistico della street art.
Il progetto nasce dalla volontà del Professor Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae, e di un gruppo di esperti nel campo della street art, con l’obiettivo di recuperare e conservare i murales per salvarli dalla demolizione e preservarli dall’ingiuria del tempo.

Street Art – Bansky & Co

Mer, 03/02/2016 - 15:37

L’arte allo stato urbano | mostra

Sul finire degli anni Sessanta nuove pratiche artistiche urbane sono apparse in diverse città del mondo occidentale che, eredi delle Avanguardie storiche, hanno lentamente ridefinito la nozione di arte pubblica. Nasce così la street art, che discende direttamente dalla pop art e dal graffitismo, ponendosi in un panorama a cavallo tra comunità sociale e mondo dell’arte, utilizzando la strada come luogo di ribalta e vettore comunicativo.

A decenni dalla comparsa, il fenomeno socio-culturale del graffitismo urbano ha guadagnato una rilevanza unica nel panorama della creatività contemporanea e ha portato la città di Bologna, dagli anni ottanta a oggi, ad affermarsi come punto di riferimento a livello europeo: molti artisti – da Blu, a Cuoghi Corsello – hanno scelto proprio la città Felsina per lasciare il loro segno sui muri. Dal 18 marzo 2016 questa forma d’arte è raccontata nella sua evoluzione, interezza e spettacolarità con una grande mostra nelle sale di Palazzo Pepoli – Museo della Storia di Bologna.

La mostra, prodotta e organizzata da Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Genus Bononiae. Musei nella città e Arthemisia Group, curata da Luca Ciancabilla e Christian Omodeo, vuole spiegare il valore culturale e l’interesse artistico della street art.
Il progetto nasce dalla volontà del Professor Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae, e di un gruppo di esperti nel campo della street art, con l’obiettivo di recuperare e conservare i murales per salvarli dalla demolizione e preservarli dall’ingiuria del tempo.

Atelier Pozzati

Mer, 03/02/2016 - 14:52

Caravan SetUp | opening 10 marzo h 18:30

La mostra Atelier Pozzati, curata da Antonio Grulli, è un omaggio alla figura del Maestro Concetto Pozzati come artista e come docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna (in un arco temporale di circa 30 anni, dal 1976 al 2004) attraverso la selezione di 16 suoi studenti che sono diventati affermati artisti capaci di raggiungere la più importante scena dell’arte internazionale ottenendo grandissimi successi e riconoscimenti, tra i quali: Alessandra Andrini, Sergia Avveduti, Bertozzi Casoni, Pierpaolo Campanini, Paolo Chiasera, Cristian Chironi, Cuoghi Corsello, Marco Di Giovanni, Maurizio Finotto, Lino Frongia, Omar Galliani, Eva Marisaldi, Andrea Nacciarriti, Alessandro Pessoli, Leonardo Pivi, Sissi.

La figura di Pozzati come artista ha attraversato gli ultimi decenni dell’arte e della storia italiana riuscendo a imporsi nelle principali manifestazioni espositive nazionali e internazionali. Si tratta di una personalità complessa che è riuscita a lasciare un segno forte anche nel panorama politico. È altrettanto nota la sua lunga attività di insegnante all’interno delle Accademie di Belle Arti italiane,ma ad oggi è mancato un momento di riflessione per organizzare e provare a capire quali risultati, e di quale livello, questi anni di insegnamento hanno prodotto.

La mostra Atelier Pozzati cercherà di lavorare in questa direzione proponendo una parziale selezione di studenti che si sono formati con il Maestro durante gli anni di insegnamento all’interno dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. Anni in cui dalla sua aula sono transitati artisti capaci di raggiungere la più importante scena dell’arte internazionale, ottenendo grandissimi successi e riconoscimenti. Ma non solo. La sua esperienza risulta un unicum a livello nazionale: per il numero e la qualità degli artisti che con lui hanno studiato, ma soprattutto perché è riuscito a fare in modo che ognuno di questi fosse in grado di trovare una propria voce e indipendenza intellettuale.

E’ quasi impossibile infatti trovare somiglianze tra coloro che si sono formati con Pozzati, i quali spaziano attraverso le più disparate poetiche ed hanno abbracciato tutti i linguaggi e i mezzi dell’arte di oggi; dalla pittura al video, dalla performance al disegno, dalla scultura all’utilizzo del testo poetico. La mostra si limita a una piccolissima e parziale selezione di artisti, ma l’analisi andrebbe allargata ai molti critici, curatori e direttori di museo che con lui hanno studiato, ai registi teatrali, agli scrittori, finanche ai politici, mostrando come Pozzati sia stato in grado di trasmettere la sua figura, essendo lui stesso non solo un grande artista, ma una figura di raccordo con il mondo politico, le istituzioni civili, e un intellettuale in grado di ripensare la geografia delle istituzioni culturali di Bologna.

La mostra Atelier Pozzati, organizzata da Caravan SetUp nasce dalla volontà di Simona Gavioli e Alice Zannoni di realizzare il desiderio di Concetto Pozzati che, nel festeggiare i suoi 80 anni a dicembre 2015, espresse queste parole: “Sarei felice di brindare con quelli che sono stati i miei studenti!”. L'esposizione non è solo l'occasione per rinnovare gli auguri a Concetto Pozzati, ma vuole essere un momento di ringraziamento pubblico alla sua carriera, come artista e sopratutto come uomo

Erio

Mer, 03/02/2016 - 13:28

(I– electropop) live

In concerto: ERIO (I– electropop) - Apre la serata il concerto dei Regata (I – electropop)

Erio è un giovane cantautore italiano che scrive raffinate canzoni fatte di soulpop, melodie dolcissime, rhythm and blues. Dopo aver studiato canto lirico e composizione Erio, al secolo Fabiano Franovich, arriva al debutto discografico il 6 novembre 2015. Il titolo dell’album è “Für El” e contiene dodici tracce. Il suono del disco, nonostante i frequenti disturbi elettronici sembrino spesso pronti a prendere il sopravvento, è caldo e naturale, nel tentativo di costruire un paesaggio confortante e dolce nel quale l’incredibile voce di Erio sia autorizzata ad essere esplicitamente drammatica e addolorata. Immaginate un frullato di sonorità che oscillano tra Björk e Tracy Chapman, Bon Iver ed Elisa, Antony e Sigur Rós, solo per citarne alcuni. (All. Foto)

In apertura di serata concerto dei Regata: formazione capitanata da Alessandro Fabbricat  che presenta una serie di brani elettropop che si muovono tra ricercatezza contemporanea e suoni “italopop” 80s-90s.

L’altra metà del cielo

Mer, 03/02/2016 - 12:34

L’epopea delle donne volanti | mostra sulle prime aviatrici della storia

Mostra di immagini e i documenti, che raccontano le prime aviatrici della storia. A cura di Angelo Emiliani e Paolo Varriale con Mauro Antonellini.

L’esposizione, organizzata dall’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con il Museo Francesco Baracca di Lugo, vuole riproporre il tema del contributo essenziale delle donne al progresso aeronautico e illustra, attraverso foto e documenti, l’avventura di circa trenta aviatrici dagli inizi del Novecento fino ai giorni nostri, provenienti da numerosi paesi, dagli Stati Uniti all’Europa, dall’ex Unione Sovietica alla Nuova Zelanda.

inaugurazione martedì 8 marzo alle ore 12.30 alla presenza di Enrico Postacchini, presidente Aeroporto G. Marconi di Bologna.

Orari mostra: Lun.-Ven. h 15-19; Sab. h 9-12

Youngabout

Mer, 03/02/2016 - 11:41

International Film Festival per giovani

YoungAbout, festival che si svolgerà a Bologna tra il 5 e il 12 marzo 2016, presenta una selezione di corti e film di qualità realizzati da studenti e professionisti di tutto il mondo.
Il festival, giunto alla decima edizione, è interamente dedicato a un pubblico giovane, tra i 13 e i 20 anni e la giuria è affidata a 50 studenti degli Istituti superiori e dell’Università.

Quest’anno i film di Youngabout raccontano la scoperta del sentimento d’amore, i primi turbamenti, ancora sconosciuti, che causano batticuore quando si incontra la persona che attrae lo sguardo: sono narrazioni immerse in uno spazio atemporale, ancora non condizionato e inquinato dai social network, incontri che accadono “nella realtà” cinematografica, in spazi e luoghi riconoscibili, gli occhi luminosi, le bocche contratte o sorridenti, le mani e i corpi che si sfiorano, con impeto, delicatezza, rispetto, imbarazzo, timidezza, impaccio, slancio.

Il festival è promosso dall’associazione culturale Gli anni in tasca.

L'amerò, sarò incostante. Mozart e la voce del violino

Mer, 03/02/2016 - 09:20

un libro di Cesare Fertonani (Archinto) | Sinfonia di pagine

Interviene con l’autore Oreste Bossini.

Oltre al pianoforte, Mozart suonava il violino. Negli anni di Salisburgo il rapporto personale e controverso di Wolfgang con questo strumento – che era anche quello suonato dal padre Leopold – occupa il centro di una complessa vicenda biografica e culturale, nel corso della quale il giovane compositore cerca di definire la propria voce e di affermare al contempo la sua individualità e indipendenza.
Il rapporto con il violino è il punto focale intorno al quale convergono non soltanto il mutare delle relazioni con la figura paterna e con l'ambiente di Salisburgo ma anche lo sviluppo di una poetica e prassi compositiva che valorizza l'interpretazione drammaturgica e la teatralità della musica strumentale. 

L'evento è inserito nell’iniziativa Sinfonia di pagine – Sabato in libreria, realizzata da Bologna Festival.

Incontro con Guido Catalano

Mer, 03/02/2016 - 09:17

autore del libro "D’amore si muore ma io no" (Rizzoli)

Il primo romanzo dell’ultimo dei poeti. 
Raccontare un amore che nasce è quasi impossibile. Perché quando quel misto di fragilità, gioia e speranza ci invade, le parole mancano. Quasi sempre. Nel suo primo romanzo, Guido Catalano compie un piccolo miracolo: scrivendo la storia tenera e stralunata tra l’ultimo dei poeti e un’incantevole aracnologa ci fa emozionare, commuovere e divertire. E riconoscere, una volta per tutte, quanto è bello scoprirci ridicoli, se è per amore.

Incontro con Clara Sánchez

Mer, 03/02/2016 - 09:13

in occasione del suo nuovo libro "La meraviglia degli anni imperfetti" (Garzanti)

Conversa con l’autrice Pier Damiano Ori.

Dall’autrice di “Il profumo delle foglie di limone” un romanzo sulla forza e il coraggio di un ragazzo, che scopre come tutto intorno a lui stia cambiando.  

Pollicini ostinati

Mer, 03/02/2016 - 09:02

Trent’anni di nido e teatro (Pendragon, 2016) a cura di Roberto Frabetti

Il libro raccoglie in trenta articoli firmati da protagonisti del teatro per i piccolissimi alcune tracce di un’eredità da non disperdere.

Block City

Mer, 03/02/2016 - 08:51

laboratorio artistico sul paesaggio urbano curato da Annantalo Centre (Finlandia) per bambini di 4-5 anni

Il festival Visioni di futuro, visioni di teatro… della compagnia La Baracca - Testoni Ragazzi prosegue contaminando anche altri luoghi, tra cui la Biblioteca Sala Borsa Ragazzi, dove avrà luogo l’atelier d’arte per bambini Block City: un laboratorio artistico sul paesaggio urbano curato da Annantalo Centre (Finlandia), l’occasione per rivedere e ricostruire la città per i bambini di 4-5 anni che parteciperanno e per i loro genitori.

Ingresso € 3, prevendita in biglietteria del Teatro Testoni Ragazzi, posti ancora disponibili, info: 0514153700).Ingresso a 3  su prenotazione al tel 0514153700 da martedì a venerdì, dalle ore 14.30 alle ore 17.30.

Atelier d'arte 4 marzo h 17 e 5 marzo h 10.30 e 17.

Itsunomanika

Mar, 03/01/2016 - 18:41

Paolo Angeli chitarra sarda preparata, voce; Takumi Fukushima violino, voce

Il duo di Paolo Angeli con la violinista giapponese Takumi Fukushima (After Dinner, Volapük (band), propone una sintesi in cui canzoni, folk immaginario, post rock, convivono in forma suite. Gli strumenti, ora pizzicati ora tempestati da archettate energiche, creano il background per la voce di Fukushima. Il risultato è un asse di convivenza dinamica tra un raffinato folk nipponico e derive nella free music, alimentata da una ricerca della coerenza strutturale e formale. Una brillante evocazione delle pagine più creative della musica eterodossa.
L’album ITSUNOMANIKA è uscito su etichetta Offset Records e Recommended Records di Chris Cutler

Il Conservatorio scende in Cantina

Mar, 03/01/2016 - 18:39

Avanzolini Babbini 5tet
Ellington e Strayhorn il Duca e l'Alter Ego

Laura Avanzolini voce
Giorgio Babbini clarinetto
Giacomo Ferrigato chitarra
Vyasa Basili contrabbasso
Vincenzo Messina batteria

Pagine