Erbe, fiori e frutti del mio giardino in tavola con il compositore e garden designer Andrea Mati | Maria Gabriella Buccioli parla del suo ultimo libro
Dopo I giardini venuti dal vento (Pendragon, 2003) e Chiacchiere di giardinaggio insolito (Pendragon, 2010) Maria Gabriella Buccioli, nel suo ultimo libro, ci invita ad entrare ancora una volta nel magico luogo dei Giardini del Casoncello presentandolo però sotto un aspetto diverso.
In quella che lei definisce "una passeggiata botanico-gastronomica" attraverso le stagioni, l'autrice racconta le sue amate (mal)erbe, la sua coltivazione di frutti e ortaggi (a volte insoliti), il suo uso alternativo di piante ornamentali e i diversi modi in cui trasforma i "regali" del giardino per la sua tavola.
Un perfetto equilibrio fra un libro di giardinaggio e un libro di cucina. Il suo messaggio di vita in armonia con la natura, anche attraverso il cibo.
L'incontro è realizzato in collaborazione con Edizioni Pendragon.
(Csend és kiáltás, Ungheria/1968) di Miklós Jancsó (73')
Una parabola in poche inquadrature sulla coreografia della paura e dell'umiliazione. Dopo il 1919 István, un ex soldato rosso, si nasconde in una fattoria con il tacito assenso del comandante dei gendarmi. I quali impongono il terrore e umiliano il fattore servendosi di lui per rintracciare gli assassini comunisti. "Un esercizio di stile straordinario e ipnotico firmato da un grande maestro. La descrizione fatta da Jancsó dell'irrealtà e della disperazione kafkiana prodotte dalla guerra ora è completa" (Don Allen).
(Szegénylegények, Ungheria/1966) di Miklós Jancsó (87')
"Il governo austroungarico si appresta a sterminare quel che resta dei ribelli di Kossuth, i combattenti della libertà, gli uomini di Sándor. È il punto di partenza di un gioco crudele tra gatto e topo, una lezione sulla soppressione dell'identità. Gli eventi hanno luogo nel decennio che si apre con il 1860, ma, nelle parole di Jancsó, 'tutti sapevano che si stava parlando degli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento'. I disperati di Sándor fu la prima manifestazione di un 'metodo' destinato a diventare leggenda del cinema moderno. Il metodo significava un rinnovamento del montaggio, trasferito all'interno del piano-sequenza". (Peter von Bagh).
(Még kér a nép, Ungheria/1971) di Miklós Jancsó (82'). Incontro con Lajos Balázsovits, interprete del film e volto-simbolo del cinema di Jancsó
Il film, la cui struttura è simile a una passione, rende omaggio ai movimenti agrari della fine dell'Ottocento, ma è allo stesso tempo una critica storico-filosofica degli ideali del socialismo. Una stilizzata danza collettiva descrive la lotta di chi risponde al terrore con la violenza. Premiato a Cannes per la miglior regia, si distingue per l'uso sistematico e rigoroso del piano-sequenza (l'intero film consta di ventisette inquadrature in tutto) e rappresenta "una straordinaria fusione di forma e contenuto, di politica e poesia" (Jonathan Rosenbaum).
Incontro con Lajos Balázsovits, interprete del film e volto-simbolo del cinema di Jancsó
(Quatsch und die Nasenbärbande, Germania/2014) di Veit Helmer (82'). Commedia. Dai 6 anni in su
Una banda di bambini ribelli, coadiuvati da una simpatica mascotte e un gruppo di arzilli nonnetti, semina lo scompiglio in un'anonima e sonnolenta cittadina centroeuropea. Con la loro creatività riusciranno a rivitalizzare il mondo fin troppo assuefatto degli adulti.
Commedia. Dai 6 anni in su
In occasione della Fiera internazionale del Libro per Ragazzi (4-7 aprile), Schermi e Lavagne rende omaggio alla Germania, paese ospite d'onore dell'edizione 2016.
(Italia/2012) di Ivano De Matteo (100')
Giulio ha quarant'anni e una vita apparentemente tranquilla. Una casa in affitto, un posto fisso, un'auto acquistata a rate, due figli e una moglie che ama e che tradisce. Viene scoperto e lasciato e la sua favola improvvisamente crolla. Cosa accade a una coppia che ai nostri giorni 'osa' separarsi? Il film ci accompagna per mano nel mondo di un uomo che di colpo scopre quanto sia labile il confine tra benessere e povertà.
In collaborazione con Associazione Avvocati di strada
(Italia/2013) di Paolo Sorrentino
La dolce vita, mezzo secolo dopo. Ma la Roma di oggi, ci dice Sorrentino, è ancora più volgare, cialtrona e cinica. Il disincantato giornalista gossiparo Toni Servillo vaga per il cuore oscuro della città, trascinandosi ogni notte tra feste kitsch, terrazzi alla moda e oscure riunioni di prelati. Una Babilonia disperata esaltata dalla virtuosa forza delle immagini (di Luca Bigazzi), dal montaggio implacabile e da una martellante colonna sonora. In occasione dell'incontro con Toni Servillo, proponiamo il film nella versione estesa, con circa mezz'ora in più rispetto a quella circolata nelle sale, con scene inedite e tagliate durante il montaggio.
Moderano Massimo Marino e Andrea Morini
In collaborazione con Teatro Arena del Sole - Emilia-Romagna Teatro Fondazione
Moderano Massimo Marino e Andrea Morini
Selezione di cortometraggi (Italia, 1965-1973) di Giulio Gianini, Emanuele Luzzati (30'). Animazione. Dai 3 anni in su
Pulcinella, La gazza ladra e L'italiana ad Algeri. Tre straordinari film d'animazione ispirati alla musica di Gioachino Rossini, frutto del genio della premiata ditta Luzzati-Gianini. Un omaggio alla commedia dell'arte e all'opera.
Animazione. Dai 3 anni in su
A seguire merenda offerta da Alce Nero e un laboratorio per giocare a rimusicare un film con l'aiuto del maestro Furlati.
(USA/2015) di David O. Russell (124')
Liberamente ispirato alla vera storia di Joy Mangano, imprenditrice divenuta milionaria grazie al suo ‘miracoloso' scopettone per pavimenti. Al fianco di Jennifer Lawrence (fresca di Golden Globe), pezzi da novanta come Robert De Niro, Bradley Cooper e Isabella Rossellini. "Commedia svitata, success story, melodramma familiare... molti registi fanno film di genere. Ma i registi davvero dotati prendono tanti generi e sottogeneri e li frullano insieme fino a farne qualcosa di nuovo e sorprendente. David O. Russell è un maestro in questo campo" (Fabio Ferzetti).
(Città del Vaticano-Italia-Svizzera/2015) di Gianfranco Pannone (86'). Incontro con Gianfranco Pannone
La Guardia Svizzera al tempo di Papa Francesco. Leo e René sono rispettivamente un guardaboschi e uno studente di teologia dell'Argovia. Cosa significa oggi per loro far parte di un pittoresco e per molti versi anacronistico corpo militare pressoché immutato da cinque secoli?
In collaborazione con FICE Emilia-Romagna
LO SGUARDO DEL LUCE
(Italia/2014) di Carlo di Carlo (60')
Un documentario di montaggio che dimostra la preparazione e il valore degli operatori dell'Istituto Luce e futuri grandi direttori della fotografia del cinema italiano in tutte le fasi cruciali della nostra storia, dal fascismo alla Liberazione. "Cerca soprattutto di restituire lo sguardo, il régard dei suoi realizzatori, l'occhio attento e sapiente, il punto di vista di registi professionali e colti, già conoscitori dell'evoluzione del linguaggio del cinema nel mondo, che hanno saputo trasformarlo in uno sguardo esclusivo di qualità e valore" (Carlo di Carlo).
segue
IL GIOCO DEGLI SPECCHI
(Italia/2011) di Carlo di Carlo e Flavio De Bernardinis (120')
La società italiana è stata aderente, o sfasata, spostata in avanti o indietro, in anticipo o ritardo, rispetto all'immagine che ne ha dato il nostro cinema? Un montaggio di immagini tratte dall'Archivio dell'Istituto Luce racconta un quarantennio fondamentale della nostra storia cogliendo negli eventi, nella politica, nei fenomeni di costume, nelle cerimonie laiche o religiose, nel lavoro e nello svago, lo spirito della nazione in tutte le sue sfaccettature. Guardando sempre al cinema come "sentimento della vita".
Nuove voci del cinema francofono 2
LE REPAS DOMINICAL (Francia/2015, 14') di Celine Devaux (14')
PETIT HOMME (Svizzera/2014) di Jean-Guillaume Sonnier (30')
MILLIONNAIRES (Belgio/2014) di Stéphane Bergmans (16')
MA MANMAN D'LO (Francia-Guadalupa/2014) di Julien Silloray (24') L'APPAREIL DE LA DESTRUCTION (Canada/2015) di Jean-Christophe J. Lamontagne (19')
In questa seconda parte opere in francese si confrontano con altre lingue e altre culture, fra cui Le Repas Dominical, miglior film francofono all'ultima edizione del Festival International du Court-Metrage di Clermont-Ferrand
(Saul fia, Ungheria/2015) di László Nemes (107')
1944. Ad Auschwitz il prigioniero Saul fa parte di un Sonderkommando incaricato di rassettare i forni crematori e spalare le ceneri delle vittime. Un giorno crede di riconoscere in uno dei cadaveri il figlio di cui non s'è mai occupato. Decide di seppellirlo a ogni costo. L'esordiente Röhrig racconta la Shoah come mai nessuno prima, scegliendo di non mostrare niente (ma le voci e i rumori ci sono eccome, e sono strazianti) che non sia il volto del suo protagonista: "il cinema sull'Olocausto mi ha sempre frustrato, ho pensato che bisognava riportare l'attenzione sugli esseri umani, lasciando sullo sfondo sia la tragedia che l'orrore". Gran Premio della Giuria a Cannes e candidato all'Oscar per il miglior film straniero.
(Italia/2015) di Federico Spinetti (80'). Incontro con Massimo Zamboni
Quanto è stereotipata, quanto è viva la parola ‘partigiano'? Massimo Zamboni, chitarrista e co-fondatore dei CSI, a quindici anni dallo scioglimento della storica band post-punk, vorrebbe riunire i membri intorno a un progetto sui partigiani. Su proposta del regista Federico Spinetti i componenti del gruppo con la cantante Angela Baraldi e il batterista Simone Filippi si incontrano al teatro di Gualtieri. Il film intreccia l'elaborazione musicale con la storia personale di Zamboni, tragicamente segnata da uno sparo. Un film musicale sulla Resistenza e le sue rappresentazioni.
Incontro con Massimo Zamboni
Nuove voci del cinema francofono 1
SACCAGE (Canada/2015) di Marianne Farley (14')
DISCIPLINE (Svizzera/2014) di Christophe M. Saber (12')
DANS LA JOIE ET LA BONNE HUMEUR (Belgio/2014) di Jeanne Boukraa (6')
22:22 (Lussemburgo/2013) di Julien Becker (19')
MOONKUP, LES NOCES D'HÉMOPHILES (Francia/2014) di Pierre Mazingarbe (25')
MONSTRE (Belgio/2014) di Delphine Girare (18')
Dal Canada al Belgio, dalla Guadalupa al Lussemburgo, una selezione dei migliori corti di registi emergenti provenienti da paesi francofoni. A seguire verrà offerto un rinfresco in collaborazione con Associazione Italo Belga Bologna-Bruxelles A/R.
In collaborazione con Alliance Française, Associazione Bologna-Bruxelles, nell'ambito della Semaine de la langue française et de la francophonie 2016.
Ignoti alla città (Italia/1958, 11') ; Stendalì (suonano ancora) (Italia/1960, 11') ; La canta delle marane (Italia/1962, 11') ; Divino amore (Italia/1963, 10'). Incontro con Cecilia Mangini
Cecilia Mangini dimostra fin dai suoi primi documentari la forza di una visione d'autore, impreziosita dal contributo di Pier Paolo Pasolini. Ignoti alla città e La canta delle marane osservano i ragazzi di borgata che trovano nella marginalità e nel disprezzo delle istituzioni l'unico rifugio da un mondo che li rifiuta. Stendalì è invece una documentazione unica dell'antichissimo pianto funebre in lingua grika del Salento. Ritrovato nel 2013 dopo cinquant'anni, Divino Amore è dedicato al culto popolare mariano in un santuario nei pressi di Roma già ritratto da Fellini in Le notti di Cabiria. (am)
Incontro con Cecilia Mangini
Copia in SD
Incontro con Gian Piero Brunetta e Guido Santato
Un libero adattamento ispirato a Manzoni per un film mai realizzato.
Intervengono lo storico del cinema Gian Piero Brunetta e il critico letterario Guido Santato
Presentazione del numero 9 della rivista "Studi pasoliniani"
Underground festival delle arti povere
Il collettivo di videoproduzioni e promozione artistica Humareels inaugura il suo primo festival artistico multidisciplinare presentando i cortometraggi in gara nelle sezioni cinema e videoclip.
Ospiti della serata gli autori delle opere in concorso e i giurati della sezione cinema Vito Palmieri, Serena Gramizzi e Giuseppe Petruzzellis, e della sezione videoclip Paolo Marzoni, Carlo Strata e Miguel Gatti.
incontri con gli autori di fumetti
Cosa c'è dietro alle quinte delle storie disegnate? Cosa guida l'ideazione e la realizzazione di tavole amate da tutti? Per rispondere a queste domande - e a tutte le altre che curiosi e appassionati possano avere - torna Disognando, il ciclo di incontri con gli autori (sceneggiatori e/o illustratori) che parlano del loro mestiere.
Incontro con Igort.