in tour
Con ironia e delicatezza Renzo Arbore saprà, anche in questa tappa bolognese del suo tour, come scatenare il suo pubblico. Lo ha fatto dovunque nel mondo con l’Orchestra Italiana. È uscito nel 2014 “…e pensare che dovevo fare il dentista…”, la "summa" di alcune performance edite e inedite nei maggiori teatri, piazze e auditorium d’Italia e del mondo, che testimonia sia l’attività di Renzo Arbore solista che in compagnia di amici “sintonici” che gli hanno concesso il privilegio di cantare e suonare con lui.
“La scaletta del concerto – spiega Renzo Arbore – coniuga il nuovo e l’antico suono di Napoli: voci e cori appassionati, girandole di assoli strumentali, un’altalena di emozioni sprigionate dalle melodie della musica napoletana che evocano albe e tramonti, feste al sole e serenate notturne, gioie e pene d’amore”. “Al suono di «Reginella», ad esempio - aggiunge lo showman - vedo il pubblico (di tutto il mondo) cantarne a squarciagola il ritornello di questo celebre brano e, magicamente, farsi trasportare proprio là (a Napoli) nella terra da dove quelle emozioni sono partite”. Lo showman italiano più conosciuto nel mondo gira ininterrottamente con la sua Orchestra, da un’estremità all’altra del mondo, dagli Stati Uniti alla Cina, dal Messico al Canada con innumerevoli concerti acclamatissimi ovunque in un clima da record. In questi anni Arbore - facendo presa sul pubblico di qualsiasi latitudine - ha ottenuto tantissimi premi e riconoscimenti, quantità di spettatori, cifre da capogiro che hanno premiato lo spirito assolutamente travolgente e contagioso dell’artista. Renzo Arbore L’Orchestra Italiana approda, accolta sempre con un entusiasmo senza pari, in molti dei più prestigiosi teatri d’Italia e del resto del mondo: New York, Londra, Parigi, Mosca, Tokyo, Caracas, Buenos Aires, San Paolo, Rio de Janeiro, Toronto, Montreal, Sidney, Melbourne, Pechino e Shanghai. In questi ultimi anni sembrerebbe essersi rafforzato il ruolo, per così dire, “istituzionale” dell’Orchestra Italiana con Arbore ormai diffusamente riconosciuto come autentico “ambasciatore” della musica e della cultura “italiana” nel mondo. Renzo Arbore è circondato da 15 talentuosi musicisti “…all stars”, come ama definirli egli stesso, tra i quali spiccano l’appassionato canto di Gianni Conte, la seducente voce di Barbara Buonaiuto, quella ironica di Mariano Caiano e i virtuosismi vocali e ritmici di Giovanni Imparato. E poi ancora: la direzione orchestrale e il pianoforte di Massimo Volpe, fisarmonica e piano di Gianluca Pica, le chitarre di Michele Montefusco, Paolo Termini e Nicola Cantatore, le percussioni di Peppe Sannino, la batteria di Roberto Ciscognetti, il basso di Massimo Cecchetti e, dulcis in fundo, gli struggenti e festosi mandolini di Nunzio Reina, Salvatore Esposito e Salvatore della Vecchia.
di Gabriel Palacio Alatriste | Animazione | Durata 1h38’
Pedro è un giovane galletto che non si accontenta di svegliare ogni mattina gli abitanti della fattoria dove vive con il suo canto. Il suo sogno è quello di diventare un vero gallo da combattimento, e il destino realizzerà il suo desiderio in modo del tutto inaspettato. Un divertente film di coloratissima animazione pieno di simpatici personaggi che non mancheranno di divertire il pubblico dei più piccoli.
Sabato 9 aprile: ore 16.00
Domenica 10 aprile: ore 10.45 - 16.00
Biglietti 6 € - Ridotti 5 €
Rassegna “Schermi e Lavagne “ in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna. I film di maggiore successo della stagione dedicati al mondo dei più piccoli.
Onofrio Paciulli Swing Quartet
Onofrio Paciulli p.forte - Michele Vignali sax bar - Luca Pisani c.basso - Dario Mazzucco batt
(Italia-Francia/2015) di Enrica Viola (79'). Incontro con Simone Bachini
La storia della fabbricazione di un mito. Il cappello Borsalino è diventato un'icona grazie al cinema. Nell'epoca d'oro di Hollywood, tutti ne indossavano uno. Un mito tutto italiano e di provincia raccontato attraverso testimoni d'eccezione come Robert Redford, Piero Tosi, Jean-Claude Carrière, e rievocando la memoria dei lavoratori di un tempo.
Incontro con Simone Bachini, produttore del film
precede BORSALINO (Italia/1913, 17')
Le attività svolte all'interno della fabbrica Borsalino, una delle prime aziende italiane ad affiancare il cinema agli altri mezzi di ‘réclame'. Il film venne prodotto dalla Milano Films per il lancio del cappello Zenit.
In collaborazione con Archivio Nazionale Cinema Impresa
(Juventude em marcha, Portogallo-Francia/2004) di Pedro Costa (154')
Il quartiere capoverdiano di Fontainhas dove Costa aveva girato Ossos e Nella stanza di Vanda non esiste più. Vanda è ora sposata e con una figlia, vive in un palazzo il cui biancore sembra spogliare gli inquilini del loro passato. Qualcuno per questo è restato nelle vecchie case. Il contrasto è enorme. Ci muoviamo tra questi due spazi. Sui muri di quelle stanze, resiste la patina e la traccia del passato. Il bianco invece cancella tutto. (rc)
In occasione di ‘Nomadica Atelier - Seminario IX: Pedro Costa' che il cineasta portoghese terrà presso SalaNomadica | SpazioMenomale (via de' Pepoli 1/a) dal 23 al 25 aprile.
Info: www.nomadica.eu
(Italia/2014) di Daria Menozzi ed Elisabetta Pandimiglio (67'). Incontro con Daria Menozzi
Davanti a una tavola apparecchiata, sul divano, al salone di bellezza, Cristina, Ivana, Carla, Valeria, le altre, si raccontano. Le accomuna la scelta di non essere madri che, secondo il pensiero comune, le rende ‘sbagliate'. Dalle loro storie nasce una riflessione collettiva. La parola si fa consapevolezza, coscienza, politica. Durante tre anni di riprese, la vita porta piccole e grandi novità.
(Italia/2015) di Paolo Muran (105'). Incontro con Paolo Muran
Una storia lunga 5.200 km: da Londra a Istanbul sui fiumi dell'Europa in una barca a remi e a vela. Il protagonista è Giacomo, un uomo che ha deciso di inseguire il sogno di un nuovo mondo percorrendo le antiche vie di comunicazione con la sola forza del vento e delle braccia. Un viaggio lento, un'avventura del corpo e dello spirito, del perdersi nei paesaggi e nei volti, del ritrovarsi a ogni ansa seguendo il ritmo dell'acqua che scorre.
Incontro con Paolo Muran
Rassegna promossa da Regione Emilia-Romagna, Fice Emilia Romagna, D.E-R, Associazione dei documentaristi emiliano romagnoli e Progetto Fronte del Pubblico
Copia in HD
LOSTILEOSTILE è il nuovo esplosivo disco dei MARTA SUI TUBI, il sesto della loro carriera. Il disco esce il primo aprile, a tre anni dal precedente “Cinque, la luna e le spine” e contiene tredici canzoni eterogenee, potenti, delicate, emozionanti, fuori dagli schemi.
Un concept album con al centro il tema dell’incontro, del confronto; con l’amicizia, l’amore, la morte, gli stati d’animo, l’ignoto, il futuro, la fuga.
La rinnovata visione delle potenzialità di voci, chitarra, batteria e synth porta la loro musica verso un sound che tiene conto della strada percorsa sino ad ora, attualizzandone le forme e confermando lo spirito indomabile e controcorrente, sempre.
Prodotto dagli stessi Marta sui Tubi e concepito a Milano, con la libertà e condivisione di idee garantite da una campagna di crowdfunding di grande successo e mixato dalla sapiente mano di Loris Ceroni, LOSTILEOSTILE è un disco che mette i MARTA SUI TUBI saldamente al centro della scena musicale italiana come una delle formazioni più originali e creative.
I Marta sui Tubi porteranno in tour nei club il nuovo album LOSTILEOSTILE, per una serie di esplosivi concerti.
power trio di fuoriclasse: basso, batteria, tastiere e voci dedito alla psichedelia e al culto dell’anarchia ancestrale. Forse i loro nomi non vi diranno molto, se non la marca di sigarette ma le loro facce hanno comunque un che di familiare. ENRO WINSTONS, ROB WINSTON e LINNON WINSTONS hanno trovato la sintonia perfetta in una nuvola fumosa di sonorità psico-jazz-garage, che con sensibilità contemporanea omaggiano il progressive rock inglese. Ed è negli acquitrini maleodoranti del prog che navigano, non curanti dello sporco che resta addosso ai vestiti. E chissenefrega, tanto lo sporco nel rock’n’roll diventa puro stile… I loro grandi templi non sono lontani dal pianeta Gong: si stagliano nell’orizzonte di una Canterbury distrutta, a destra dalla tomba di Hugh Hopper dei Soft Machine e a sinistra di quella di Kevin Ayers. Uscito ad ottobre, il loro primo winstoniano e lisergico video “NICOTINE FREAK” ha già tramortito l’establishment dei non fumatori, mentre a gennaio usciranno con la prima omonima opera miliare. A pubblicarla sarà la storica AMS di Matthias Scheller, label che produce e distribuisce un catalogo inestimabile di soundtracks e di progressive storico italiano e che per l’occasione darà alle stampe il debut album del trio in vinile, cd e musicassetta.
laboratorio per ragazzi da 6 a 12 anni
Conoscere il funzionamento di oggetti di uso quotidiano e osservare alcuni fenomeni naturali presenti nella vita di tutti i giorni può trasformarsi in un viaggio di scoperta ed approfondimento di alcune leggi della meccanica, elettricità, ottica. Attraverso esperimenti semplici ma significativi, ribattezzati con nomi suggestivi e divertenti, il laboratorio “Come funziona?” si propone di fornire informazioni, curiosità ed approfondimenti sul mondo che ci circonda, stimolando nei ragazzi la voglia di conoscere e capire.
Aiutati da un operatore e sollecitati dalla loro curiosità, i partecipanti potranno scoprire come funzionavano i meccanismi nascosti nel “Tempio di Erone”, come far funzionare una pila con le mani, come non ustionarsi immergendo la mano nell’acqua che bolle, come gonfiare un palloncino senza toccarlo e come ottenere una “colla magica”.
Per informazioni e prenotazione (obbligatoria e da effettuarsi entro venerdì 15 Aprile alle ore 13:00): telefono 051.6356611
una mostra tra tecnologia arte e scienza
Mostra di Penelope Chiara Cocchi
a cura di Olivia Spatola
in collaborazione con Istituzione Bologna Musei | Museo internazionale e biblioteca della musica
La ricerca artistica di Penelope, che da anni indaga sul rapporto con la natura, sviluppa per AVATAR una riflessione sull’origine della musica intesa come spontanea (naturale) risposta dell’essere umano alla sua esistenza.
Penelope parte, quindi, da interrogazioni filosofiche sull’origine della musica e di come essa sia scaturigine spontanea della natura in relazione dialettica con quanto di elevato e spirituale sia stato compiuto nell’arte dalla cultura umana. Per Penelope la musica e l’arte sono germinazione diretta della natura, non copie di essa, ma una sua spontanea manifestazione.
Il progetto di Penelope per il Museo della Musica non è inteso come una semplice esposizione di opere, ma come un evento multisensoriale in cui lo spettatore è parte attiva all’interno di un viaggio della mente tra pittura, installazioni ed opere multimediali.
A supporto e completamento dell’installazione, Penelope realizza uno speciale libro d’artista che reifica e oggettivizza tale confronto tra istanza mitologica - archetipica - e successive trasformazioni: immagini, citazioni filosofiche e letterarie e riflessioni individuali si mescolano all’interno di un personalissimo coté artistico.
Prenotazione visite guidate con l'artista su penelopearts.com
Opening con l'artista 15 aprile h 19: presentazione del Libro d'artista con la partecipazione di Marcello Mariani che interpreterà al pianoforte le opere in mostra.
una mostra tra tecnologia arte e scienza | opening 15 aprile h 19
Mostra di Penelope Chiara Cocchi
a cura di Olivia Spatola
in collaborazione con Istituzione Bologna Musei | Museo internazionale e biblioteca della musica
La ricerca artistica di Penelope, che da anni indaga sul rapporto con la natura, sviluppa per AVATAR una riflessione sull’origine della musica intesa come spontanea (naturale) risposta dell’essere umano alla sua esistenza.
Penelope parte, quindi, da interrogazioni filosofiche sull’origine della musica e di come essa sia scaturigine spontanea della natura in relazione dialettica con quanto di elevato e spirituale sia stato compiuto nell’arte dalla cultura umana. Per Penelope la musica e l’arte sono germinazione diretta della natura, non copie di essa, ma una sua spontanea manifestazione.
Il progetto di Penelope per il Museo della Musica non è inteso come una semplice esposizione di opere, ma come un evento multisensoriale in cui lo spettatore è parte attiva all’interno di un viaggio della mente tra pittura, installazioni ed opere multimediali.
A supporto e completamento dell’installazione, Penelope realizza uno speciale libro d’artista che reifica e oggettivizza tale confronto tra istanza mitologica - archetipica - e successive trasformazioni: immagini, citazioni filosofiche e letterarie e riflessioni individuali si mescolano all’interno di un personalissimo coté artistico.
Prenotazione visite guidate con l'artista su penelopearts.com
Opening con l'artista 15 aprile h 19: presentazione del Libro d'artista con la partecipazione di Marcello Mariani che interpreterà al pianoforte le opere in mostra.
canzoni e poesie di Maurizio Mattiuzza
qudulibri e il Teatro del Navile presentano Cantata per la donna del chiosco sul Po di Maurizio Mattiuzza, con Gli Alberi di Argan poetry Quartet.
incontro di studi sullo studioso dell’età contemporanea a cent'anni dalla nascita
Essenziale a ogni sapere scientifico – e anche alla conoscenza storica - è il confronto critico sui risultati delle attività di ricerca. Si può apprezzare la vitalità di una disciplina dalla profondità ed estensione dei dibattiti che la animano e che si sviluppano, intrecciandosi fra diverse generazioni di studiosi. Per questo motivo, sembra di particolare interesse verificare quali spunti offrano oggi, a storici di più giovane generazione, alcuni temi portanti dell’opera storiografica di Aldo Berselli, studioso dell’età contemporanea di cui vogliamo ricordare il centenario della nascita.
Interventi:
Marta Raviglia e Simone Sassu | Music Talk, concerti e dialoghi per orecchie curiose
Marta Raviglia - voce, elettronica
Simone Sassu - pianoforte, pianoforte preparato, sintetizzatori, harpejji
Lost Songs è un disco prezioso, un viaggio attraverso la musica colta del Novecento, alla ricerca di melodie perdute; splendide canzoni (è giusto definirle così) recuperate e cantate magistralmente da Marta Raviglia e sapientemente orchestrate dal pianoforte e l’elettronica di Simone Sassu. Si va da Erik Satie a Darius Milhaud, da Luciano Berio a Kenny Wheeler, da Duke Ellington fino a una piccola suite originale, composta dagli autori. Un percorso musicale inusuale, a tratti sorprendente (innanzitutto nelle misurate improvvisazioni) ma coerente nel rigore filologico complessivo. Il risultato è una musica lieve, profonda, elaborata con mente libera e senso dell’umorismo da chi ben conosce le problematiche compositive del secolo scorso ed ha metabolizzato l’esperienza cageana. Un lavoro brillante, come non capita così spesso di ascoltare.
Music Talk: 8 concerti organizzati dall'etichetta discografica a Simple Lunch, in collaborazione con Istituzione Bologna Musei | Museo internazionale e biblioteca della musica. Tutti gli artisti coinvolti nella rassegna hanno pubblicato un disco con l’etichetta a Simple Lunch; molti di loro presenteranno il loro lavoro in anteprima. Ogni concerto sarà seguito da un incontro con i musicisti, una rara occasione per incontrare i protagonisti e dialogare con loro.
storia e tradizione della Mortadella a Bologna
Approfondimento dedicato alla storia e alla lavorazione di uno dei più celebri prodotti bolognesi:la mortadella.
Sin dal XVI secolo a Bologna si produceva un insaccato di carni suine macinate, cotte lentamente per garantirne un gusto particolare e una prolungata conservazione. Era la mortadella il cui nome deriva dall'espressione latina murtatum farcimen che indicava un alimento ottenuto da carni suine farcite con bacche di mirto.
Si trattava di un prodotto di lusso che nel Seicento costava nove volte più del pane, tre volte e mezzo più del prosciutto, due volte e mezzo più dell'olio. Il potere politico ne imponeva la lavorazione solo all'interno delle mura cittadine per trarne cespiti tributari, controllarne le fasi di produzione e la qualità. La mortadella veniva prodotta dai “salaroli”, artigiani della lavorazione delle “carni porcine salate” che nel 1788 dirigevano 67 botteghe specializzate.
Nel corso dell'Ottocento le nuove dinamiche industriali impongono anche a questo prodotto la meccanizzazione della sua lavorazione; in particolare l'impacchettamento e la conservazione in scatole di latta permettono la sua esportazione sul mercato internazionale, rendendo la mortadella un prodotto ampiamente popolare, ancora oggi conosciuto in molte parti del mondo sotto il nome di Bologna.
Per informazioni e prenotazione (obbligatoria e da effettuarsi entro venerdì 8 aprile h 13): telefono 0516356611
dal Tardo Antico al Medioevo
Nell'ambito di "Impara l'arte...2016", conferenza dal titolo: La trasformazione della città dal Tardo Antico al Medioevo: vecchie e nuove indagini archeologiche nell'area di Porta di Castello, a cura di Renata Curina Soprintendenza Archeologica Emilia-Romagna.
live
live
Dopo una lunga e fortunata carriera, Claudio Simonetti torna calcare i palchi con la sua band, riproponendo i maggiori successi dalle colonne sonore scritte per i maestri dell’horror come Dario Argento e George Romero e dalle pietre miliari del rock progressivo come Roller e Il Fantastico Viaggio del Bagarozzo Mark.