Laboratorio Kult
Cosa accomuna teoria queer e animalismo a parte essere due delle espressioni di pensiero critico più radicali oggi in circolazione? Il libro Corpi che non contano.
Judith Butler e gli animali (Mimesis 2015) cerca di rispondere a un tale questioni, indagando le implicazioni della propettiva teorica di Judith Butler per la questione animale.
Ne discuteranno con i curatori, Massimo Filippi e Marco Reggio, Federico Zappino e Nicola Riva.
incontri con il pensiero critico LGBT
Dopo il successo del primo ciclo, dedicato a figure cardine della riflessione critica LGBT, torna Qui Quo Queer con un nuovo ciclo di incontri dedicati ad autori omosessuali italiani del XX e XXI secolo.
Una serie di lezioni brevi di carattere informale dedicate ad altrettanti protagonisti del panorama letterario italiano.
Si iniziA il 13 aprile con un incontro con Giulio Iacoli (Università di Parma) che ci parlerà di Pier Vittorio Tondelli, per proseguire il 4 maggio con un incontro con Marco Antonio Bazzocchi che introdurrà Pier Paolo Pasolini. Seguiranno tra maggio e giugno incontri dedicati a Walter Siti e Alberto Arbasino.
Qui Quo Queer è un progetto del Laboratorio Kult del Cassero.
Gli incontri sono aperti a tutt*, l’ingresso è gratuito.
apre la serata il concerto dei Dog Byron
La storia musicale dei Turin Brakes nasce nel 1999 dall’'amicizia tra Olly Knights e Gale Paridjanian durante un corso per scrivere musica per colonne sonore di film. Debuttano nel 2001 con l’etichetta discografica francese Source, la stessa dei primi dischi degli Air, pubblicando The Optimist, un disco che ottiene una nomination ai Mercury Prize e che spiana la strada a Ether Song, il fortunato album della hit Pain Killer (Summer Rain), grazie al quale andranno in tour in tutto il mondo, Italia compresa, come supporter dei Coldplay. La caratteristica fondamentale della loro musica, intima e calda, è sempre stata una base acustica formata da veloci accordi di chitarra folk, ma nell’ultimo album - il settimo della loro carriera dal titolo Lost Property - hanno raggiunto nuovi e più ambiziosi obiettivi realizzando sonorità che sembrano richiamare gli sconfinati spazi aperti americani, pur rimanendo con le radici saldamente piantate nelle strade di Londra: un suono unico e indimenticabile.
Olly e Gale hanno rivelato in un'intervista che il nome Turin Brakes non ha alcune attinenza con la città di Torino (che il duo ha visitato per la prima volta a luglio del 2010 per un concerto). Semplicemente, il nome suonava bene e non ha alcun significato particolare. Formalmente i Turin Brakes sono un duo, ma condividono il lavoro e spesso anche il palcoscenico con uno od entrambi i loro storici collaboratori Rob Allum e Eddie Myer. E’ in formazione a tre che si presenteranno questa sera sul palco del Covo Club.
apre la serata il concerto degli Heathens
Protomartyr, gruppo post-punk di Detroit, ha da poco pubblicato il terzo album in studio The Agent Intellect e arriva in Italia per due attesi concerti.
La voce profonda e a tratti baritonale del frontman e fondatore della band Joe Casey (“l’anziano” del gruppo) è stata spesso paragonata a quella di Jan Curtis dei Joy Division e di Nick Cave. Pere Ubu e The Fall sono citati fra le loro fonti di ispirazione artistica. The Agent Intellect, uscito lo scorso 9 Ottobre per l’etichetta Hardly Art, è un album molto personale, incentrato sulla vita di Joe Casey che in un intervista a Stereogum.com dice: "Mi sono concentrato sul passato perché è l’unica parte della mia vita che conosco. Non ho idea di cosa arriverà domani, quindi perché concentrarsi sul futuro?". La realizzazione di questo lavoro è anche segnata da una tragedia famigliare: poco dopo l'uscita del precedente disco (Under Color Of Official Right) Joe Casey perse suo padre per un attacco di cuore e sua madre iniziò a manifestare i primi sintomi del morbo di Alzheimer. Anche per questo il tema che ricorre in tutti i brani è che senza i nostri pensieri siamo niente, non abbiamo identità. Questo terzo lavoro è senza dubbio il più intenso e maturo prodotto finora dalla band.
concerto di presentazione in anteprima del nuovo album Closer To Heaven
I bolognesi Danger Zone sono una leggenda dell’hard rock italiano. Questa sera al Covo Club presentano in anteprima dal vivo il loro nuovo disco che uscirà sul mercato il giorno successivo con il titolo: Closer To Heaven.
Roberto Priori fonda la band nei primi anni ‘80 e subito esce il primo LP Victim Of Time. Nel 1988 condividono il palco con le leggende dell’heavy metal britannico Saxon. Grazie proprio a quella esibizione vengono notati dal manager e promoter Francesco Sanavio che offre ai Danger Zone un contratto di produzione. L'obiettivo era quello di conquistare il mercato USA con un album registrato nel rispetto dei più alti standard internazionali. Per avere un primo assaggio della scena rock americana, il gruppo si trasferisce negli States, dove nell'estate del '88 tiene tra l'altro un acclamatissimo concerto in uno dei locali più famosi di Los Angels, il mitico Whiskey A Go Go. Quasi un anno dopo, nel maggio del 1989 il nuovo disco comincia a prendere forma quando il produttore esecutivo Stephan Galfas - che aveva già prodotto album di Meat Loaf, Savatage, Stryper e Saxon - viene coinvolto nel progetto insieme ai suoi colleghi Jody Gray e Mark Cobrin. Il titolodovrà essere Line Of Fire. Quando finalmente i Danger Zone iniziano ad ottenere una buona reputazione facendo date a ripetizione nel circuito dei Clubs della bassa California, la scena musicale di Los Angeles viene stravolta dalla scena grunge, costringendo i Danger Zone a rinunciare al loro grande sogno e tornare a casa in Italia. Col passare degli anni Line of Fire raggiunge lo status di album culto dell'underground grazie all'incessante tam tam delle riviste di settore e dei devoti fan del gruppo che hanno invocato a lungo la sua pubblicazione. Sembrava finita qui, ma nel 2010 la band decide che era giunto il momento per riprendere i fili interrotti della loro carriera e nel 2011 riescono finalmente a fare uscire l’album già pronto ma mai dato alle stampe. Da questo momento in poi la storia dei Danger Zone ha ripreso il suo corso. Nel 2012 esce un nuovo album Undying, che li porta a suonare in tutta Italia e già a lavorare alla produzione del successivo disco, più melodico del precedente grazie all’ingresso di Pier Mazzini (Perfect View) e Michele Luppi alle tastiere. Questo nuovo disco, Closer To Heaven, uscirà il 15 aprile: un album con attitudine ed energia positiva, un mix tra hard rock e AOR che porta i Danger Zone ad esplorare nuovi territori musicali
in mostra i quadri della collezione di ASP Città di Bologna; a cura di Marco Riccòmini
A vent’anni dalla mostra Gli splendori della vergogna, che nel 1995 celebrò i cinquecento anni dell’Opera Pia Poveri Vergognosi esponendo parte del suo patrimonio artistico, la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna promuove Figure del tempo barocco, esposizione curata da Marco Riccòmini che riporterà sotto i riflettori dipinti di proprietà dell’Istituzione bolognese, evoluta oggi nell’azienda pubblica di servizi alla persona ASP Città di Bologna.
L’esposizione resterà aperta da domenica 17 aprile a domenica 12 giugno 2016 con ingresso libero tutti i giorni dalle 10 alle 19.
La mostra esporrà una trentina di dipinti di figura di artisti bolognesi o che operarono a Bologna tra ‘600 e ‘700. Marco Riccòmini, per la prima volta impegnato come curatore a Bologna, ha scelto le opere con qualche attribuzione nuova e dotandole di una nuova revisione critica, prediligendo quasi sempre artisti meno conosciuti. Tra gli artisti in mostra, Giuseppe Maria Crespi, Cesare Gennari, Ercole Graziani e Giuseppe Varotti.
la struttura argomentativa di un testo filosofico del Duecento italiano
Conferenze delle 4 Tempora.
Relatori:
Melissa Antonelli - dottoressa in filosofia
Franco Bacchelli - storico delle idee
a cura di Gino Scatasta
Ritornano da ONO arte contemporanea, la cultura e l’arte del Giappone contemporaneo, e non solo: il progetto, realizzato in collaborazione con NipPop e con Power to the Pop – Osservatorio sulle culture pop, quest’anno si amplia ad abbracciare in un unico e dinamico sguardo est e ovest. In un ciclo di cinque appuntamenti, la rassegna, dal titolo Apocalittici e Sopravvissuti: racconti dal futuro, si propone di tracciare un percorso nella sci-fi del secondo dopoguerra: da Godzilla a Star Wars, da Gō Nagai a Ballard, proiezioni utopiche o distopiche di una realtà troppo spesso spaventosa hanno raccontato di un’umanità fragile, sospesa fra due millenni, assetata di nuovi modelli che possano anticipare o raccontare ciò che è prossimo, ciò che speriamo non si verifichi mai o il percorso che si compirà per arrivarci. Le creazioni letterarie e artistiche della fantascienza aiutano a comprendere e raccontare le metamorfosi in atto e a prospettare e immaginare futuri diversi.
Una moda “atermica” per tutte le stagioni
In occasione della Fiera Creamoda, gli studenti di Fashion design triennio dell’Accademia di Belle Arti presentano "Atmosphere" future dresses, abiti “atermici” per tutte le stagioni e nessuna in particolare, ideati con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sui cambiamenti climatici e i loro effetti, sulla luce e sul modo in cui le tecnologie basate su di essa possono incentivare uno sviluppo sostenibile.
L’evento è ideato e coordinato dalla Prof.ssa Rossella Piergallini, Docente di Fashion design triennio e Coordinatrice dei corsi di Fashion Design. Hair design a cura di Orea Malià /DAVINES. Make up di Valentina Arcilesi ed Ena Celeketic, modelle dell’Agency Model & Marketing “Le Baccanti”.
Il 2015 è stato dichiarato dalle Nazione Unite l’Anno internazionale della Luce e delle tecnologie basate sulla Luce (International Year of Light and Light based Technologies, IYL 2015) con lo scopo di sensibilizzare e di promuovere la conoscenza sulle loro applicazioni in molteplici e diversi campi della nostra vita. Gli studenti di Fashion design triennio dell’Accademia di Belle Arti di Bologna hanno sviluppato un progetto di ricerca che intreccia moda e arte, evidenziando così la natura interdisciplinare di questo attualissimo tema, realizzando abiti “senza stagioni ”o “per tutte le stagioni”: una sorta di unica collezione ironica e originale, fuori dal ritmo consueto dell’industria della moda che segue la stagionalità e presenta i capi durante le Fashion Week annuali.
Autunno/Inverno/Primavera/Estate contemporaneamente in outfit speciali da indossare in una delle giornate tipiche dell’instabile clima odierno: tra afa e nebbia, un raggio di sole e un’improvvisata grandinata, sbalzi di temperatura con conseguenti sbalzi di umore, brividi e imprevedibili vampate, tra schiarite e rovesci. "Le stagioni non sono più quelle di una volta"? Quindi, occhiali da sole e ombrello a portata di mano, impermeabile e bikini, telo da mare che diventa gonna, perché con questo tempo pazzo e capriccioso non si sa mai…In scena trenta sorprendenti creazioni sulle tematiche dei cambiamenti climatici, della luce e dell’energia di vita, realizzate con l'uso di tecnologie a led e con materiali contemporanei ed evocativi come tessili olografici, pvc, trasparenze, organze, riflessi e bagliori.
Attenzione: possibili perturbazioni in arrivo, previste suggestive nevicate, nuvolosità variabile ma avvolgente, generale miglioramento in chiusura con fase soleggiata e splendente!
Piano e chitarra / live electronics | TO BE JAZZ
Cresciuti insieme musicalmente, Claudio Vignali (piano) e Frank Martino (chitarra) collaborano da anni in svariati progetti che attraversano molti generi musicali, con particolare attenzione alla contaminazione tra linguaggi molto distanti.
Il repertorio presentato prevede alternarsi di composizioni strutturate, originali e standards, a momenti di improvvisazione libera, in un continuo intreccio tra il colore degli strumenti acustici, piano e chitarra, ed il sound dell'elettronica generato con computer e synth.
Tutti i concerti del progetto TO BE JAZZ, ideato e curato dalla Torinese, sono stati selezionati tra proposte eterogenee ed interessanti. Ogni serata si svolge in un ambiente unico e suggestivo, che offre la possibilità di trattenersi a cena con menu del giorno sempre diversi, pronti ad esaltare il sapore della musica e l'intimità del luogo.
un libro a cura di Raffaele Giannantonio
Ne parlano Vincenzo Bagnoli, Vito M. Bonito e Antonio Alberto Clemente.
Il rapporto con la letteratura accompagna da sempre l’architettura progettata ma anche quella costruita.
Lo scopo di questo libro è quello di indagare il sottile substrato comune in cui alloggia la creatività che lega le due espressioni, sia quella letteraria che quella architettonica. Per questo architetti e studiosi sono stati chiamati a narrare opere di scrittori che si occupano di architettura e nel contempo a descrivere la città vista nei suoi molteplici aspetti letterari, nell’arco cronologico che va dal primo Novecento ai giorni nostri.
(Le Petit prince, Francia/2015) di Mark Osborne (108'). Animazione. Dai 6 anni in su
Del classico di Antoine de Saint-Exupéry questo film coglie in pieno l'essenza e lo spirito. E lo fa nella forma del ‘racconto nel racconto'. Seguiamo infatti due storie, quella di una bambina vessata da una madre opprimente e maniacale e quella a lei raccontata dal nuovo vicino di casa, un anziano aviatore che, tanti anni prima, aveva incontrato proprio il Piccolo Principe. Una doppia pista narrativa sottolineata sul piano stilistico dall'alternanza di animazione tridimensionale con un'evocativa stop motion d'antan.
Nel 1987 di Carlo gira per Rai Due cinque tv movie ispirati ad altrettante short crime stories di Stanley Ellin. Storie di orrore quotidiano dalla gelida struttura geometrica, "di sdoppiamenti di personalità, di alienazione, di criminalità e crudeltà della vita ordinaria, di sottili slittamenti ai confini delle realtà" (Paolo D'Agostini).
LA PARETE DELLA STANZA ACCANTO
(Italia/1987) di Carlo di Carlo (45')
Un uomo ascolta i litigi di una coppia di vicini e, trasportato da un'oscura attrazione per la donna, si convince che al di là del muro sia stato commesso un omicidio. La conclusione ribalterà le premesse.
LA RAGAZZA CON GLI OCCHIALI NERI
(Italia/1987) di Carlo di Carlo (40')
Dopo aver ricevuto una telefonata dal marito, una giovane donna viene aggredita e violentata nel suo letto. Da chi?
IL TRENO DELLE 5
(Italia/1987) di Carlo di Carlo (46')
Un agente di cambio coltiva una maniacale e soffocante adorazione per la bella moglie impedendole ogni contatto con il mondo. Quando ne scopre l'adulterio progetta il delitto perfetto.
Selezione di corti d'animazione (30')
Un pomeriggio per giocare con l'ottica e lo sguardo. Dopo la proiezione, i bambini potranno sperimentare giochi ottici e anamorfosi. Seguirà una merenda offerta da Alce Nero. Verranno allestite postazioni per effettuare uno screening visivo gratuito rivolto ai bambini nell'ambito del progetto ‘La favola degli occhiali - insieme ai bambini per vedere bene', a cura di Ottica Garagnani, in collaborazione di Comune di Bologna, AMOA - Associazione Medici Oculisti per l'Africa, Essilor Lenti.
(Sense and Sensibility, USA-GB/1995) di Ang Lee (136')
In gravi ristrettezze economiche, le due sorelle Daswhood (Emma Thompson e Kate Winslet) cercano marito. Il film di Ang Lee ha aperto la stagione degli adattamenti da Jane Austen e ha procurato alla Thompson un Oscar per la miglior sceneggiatura non originale. "Sotto lo smalto gentilizio e le conversazioni brillanti, si intravvede il profondo orrore della condizione femminile d'inizio Ottocento, la ferocia dei rituali sociali, la fatica di adeguare senno e sensibilità, buon senso e passioni, senza farsi stritolare dalle convenzioni, dall'orgoglio e dai pregiudizi" (Irene Bignardi).
Promosso da Biblioteca Salaborsa e Jane Austen Society of Italy
(No Quarto da Vanda, Portogallo-Francia-SvizzeraItalia/2000) di Pedro Costa (170')
"Durante una proiezione con il pubblico ho avuto la sensazione che ci sia un film padre o fratello di questo. È La contessa di Hong Kong, per me il più bel film di Chaplin. Un film che mi ha accompagnato a lungo e che, talvolta, mi dà molta forza. Ho sentito sullo schermo lo stesso aspetto, un po' burlesque e un po' sospeso. Per me la cabina di Marlon Brando assomiglia alla camera di Vanda. Anzi lo è, nel senso che ho lavorato lo spazio negli stessi termini: le entrate e le uscite dal campo, tutti i piccoli incontri"
(Pedro Costa).
(USA/1987) di Jean-Luc Godard (95')
Budget di un milione di dollari. Shakespeare centrifugato, decentrato sul lago Lemano. Passano sullo schermo distopico Burgess Meredith-Lear, boss cinematografico e malavitoso, Norman Mailer, sceneggiatore in rapida fuga, Godard vestito da professore-giullare, Woody Allen-Mr. Alien. "Abbiamo perfino pensato a Nixon per interpretare Re Lear. Avrei fatto con lui un'intervista a proposito del potere, come lo si conquista, come rende pazzi, come lo si perde". (Jean-Luc Godard)
Copia in pellicola
Lezione di Gino Scatasta (Università di Bologna)
live
I Gatti Mézzi, nati dal connubio artistico tra due pisani doc: Tommaso Novi e Francesco Bottai. Ad unirli la passione per un tipo di composizione ironica, sperimentale, colta e irriverente che scivola su melodie che vanno dal jazz allo swing passando per la musica popolare.
Nel 2015 il film di Roan Johnson “Fino a qui tutto bene”, di cui i Gatti Mezzi hanno scritto la colonna sonora, fa ottenere al duo una candidatura ai Nastri d’Argento nella categoria “Miglior canzone originale”.
live
Cresciuto a Houston ascoltando gospel, blues e jazz, Robert Glasper, trasferitosi a New York, ha saputo imporsi nella scena che conta grazie alla sua capacità di sintesi dei più svariati linguaggi musicali afro-americani.