e la Zucu’s Blues Band
Franco si esibisce al pianoforte in un repertorio blues: per una volta niente tackle, niente contrasti, niente cartellini. Solo le mani che scivolano via veloci lungo la tastiera. La “Zucu’s Blues Band” raccoglie un pubblico variegato ed eterogeneo: appassionati di musica, ma anche semplici tifosi del Bologna che fanno sentire tutto il loro affetto nei confronti di un giocatore generoso che si è ripreso da poco da un serio infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi da gioco per molti mesi. Al Bravo, invece di scendere in campo con Destro e Mirante, Diawara e Masina, Zuculini si mette musicalemente in gioco con il suo quintetto.
LABeCò - Laboratori educativi per crescere in comunità
In quanti modi diversi si può disegnare l’acqua? Scartabellando immagini realizzate da artisti e illustratori scopriamo che sono davvero tanti! Disegneremo l’acqua e impareremo a riconoscerne le forme diverse che può assumere.
Iscrizioni a kwbaby@kilowatt.bo.it
Novissimo Bestiario #LaCura – Il corpo aumentato e collaborativo
Il Corpo Aumentato e Collaborativo è una delle tappe di avvicinamento a "La Cura. Il Festival" (8/10 luglio 2016, Bologna), una tre giorni di eventi ispirato all'esperienza, al libro, al processo, alla performance partecipativa di Salvatore Iaconesi e Oriana Persico. Complessi, Connessi, Indisciplinati.
http://la-cura.it/
Ogni workshop “preparatorio” darà vita a opere, installazioni e performance che troveranno uno spazio e un momento di rappresentazione pubblica durante il festival, esplorando temi diversi dai big data, al sè, al corpo.
#LaCuraFest
Giornata di finanziamento per un campo estivo dedicato ai bambini di Gerico, del campo profughi e dei villaggi vicini, durante le prime due settimane di agosto. La giornata è a cura dell’associazione Psychologist for Human Rights.
Programma
- ore 18.30: Presentazione del Summer camp a cui andranno destinati i fondi .
- ore 19:30: Show cooking dello chef Simone Salvini con possibilità di acquisto dei piatti che prepara
- ore 21.00: Concerto musica degli Hudud.
letture/performance/voci/suoni
All'interno della prima giornata del BITT festival si presenta la seconda edizione della Piazza Letteraria, un evento libero e gratuito dove prenderanno parola/e più di 50 tra scrittori e scrittrici, musicist*, teatranti, studenti e studentesse, poeti, attori e attrici, dj's, rapper in performance/reading di 10-15 minuti. Lo Slam-x in salsa bolognese si svolge nella "PIAZZA" per eccellenza: dalle 17:30 alle 00:00 in Piazza Verdi, dove si accavallano ogni giorno lingue e dialetti differenti, si alterneranno readings, voci, incursioni teatrali/poetiche, in un unico flow meticcio che compone la Bologna di ieri e di oggi. Saranno presenti i banchetti delle case editrici indipendenti come Agenzia X, RedStarPress e Bebert e quelli delle librerie bolognesi Modo Infoshop e Trame.
un romanzo a fumetti di Davide Reviati
Sergio Rotino incontra Davide Reviati.
“I compagni dell’infanzia non li scegli, ti capitano addosso e ti entrano dentro come la febbre sbirulina, e non se ne vanno anche se li prendi a calci. Sì, diventano più che parenti, più che fratelli, diventano amici. Ma non li puoi scegliere”.
Guido, Moreno detto “Grisù”, Katango e gli altri… un gruppo di ragazzi cresciuti insieme in una periferia che è quasi campagna. Frequentano con scarso profitto l’istituto tecnico industriale. Ma soprattutto le loro giornate sono fatte di bar e biliardo, scorribande in auto, notti a fumare in riva al fiume. Vicino, in un casolare diroccato, vive una famiglia di nomadi slavi. “Gli zingari, tutti ladri e senza Dio”, come dice con disprezzo la gente. Tra loro Loretta, ragazza selvatica che a loro sembra una bambina vecchia o una strega…
In una pianura magica tra terra e mare, dove esistono “campi dei miracoli” e dove John Wayne può apparire a cavallo per dare consigli a un ragazzino, Reviati torna a raccontare l’amicizia, la stagione dell’adolescenza e la sua fine. Ma anche i pregiudizi, la paura del diverso, la fragilità umana. E il suo sguardo intenso e poetico si fa universale per raccontarci, insieme a vite quotidiane di provincia, un pezzo della tragica storia del popolo Rom, perseguitato sotto tutti i cieli.
un film di Kianoush Ayari (2012)
Una ragazza uccisa e sepolta in cantina da padre e fratello, e un’intera famiglia che per 70 anni cova il segreto. Una storia terribile e soffocante, che racconta il violento contrasto tra libertà delle donne e oppressione maschile nel corso del 900 iraniano, ma che potrebbe riecheggiare in molti altri contesti. Ottimamente sviluppato e interpretato, il film si svolge interamente tra il cortile e il seminterrato, in una geografia familiare claustrofobica e totalizzante, dove il dolore e l’onore rispondono alle ragioni supreme del clan. Un'opera potente, presentata alla Mostra del Cinema di Venezia (e poi in diversi festival internazionali), ma tenuta per 2 anni in stand-by prima di essere proiettata anche in Iran.
un film di Mani Haghighi (2012)
Un uomo e una donna cittadini percorrono le montagne distribuendo soldi a palate ai montanari, con fare bizzarro, morboso, arrogante, senza spiegare perché. Dalla stranezza che all’inizio muove al riso si va pian piano verso il baratro di valori e sentimenti. Un incredibile film, curioso, disturbante, sorprendente e stupefacente, non a caso premiato al Festival del Cinema di Berlino, dove è stato presentato nel 2012, prima di affrontare una lunga tournée nei maggiori festival internazionali, approdando fino al Moma di New York.
un documentario sugli adolescenti iraniani (2013)
Metti una cinepresa in mano a 4 diciassettenni (2 ragazze e 2 ragazzi) e chiedi di filmare la loro vita: ne vien fuori uno spaccato di quotidiana adolescenza che può essere identico a qualsiasi latitudine, magari in Iran, come accade in questo film. La cameretta e le feste, i rapporti con il sesso opposto e con i genitori, la scuola di teatro e il test di ammissione all’università: tutto visto attraverso i loro occhi, spesso sorridenti e spesso tristi o in lacrime. Un'occasione davvero unica per vedere quella società attraverso gli occhi dei suoi giovanissimi... e per riconoscere le stesse fantasie, gli stessi desideri, le stesse paure che vivono anche i nostri ragazzi.
uno stupefacente film horror di Shahram Mokri (2013)
Da un fatto di cronaca in cui giovani campeggiatori nelle montagne iraniane erano spariti, forse maciullati da ristoratori locali per servirli ai clienti, Shahram Mokri ricava un vero capolavoro. Un incredibile e affascinante piano sequenza di 2 ore con la cinepresa sempre in movimento, in un’atmosfera costantemente sospesa e ansiogena, gravida di misteri e presagi di morte. Non si sa se ammirare più il virtuosismo della ripresa, la capacità di creare una tensione con nulla o il plot stesso che si addentra in microstorie che sembrano preparare il massacro. Più che un horror è una vera esperienza di visione che incanta e seduce lo spettatore.
I premi si sprecano, dalla Mostra del Cinema di Venezia dove ha debuttato con clamore, a Istanbul, Friburgo, Australia, Praga, Hanoi, Boston, senza contare il travolgente successo ottenuto in parecchie decine di festival in tutto il mondo.
un film di Hossein Shahabi (2013) in anteprima italiana
Lotta contro il tempo di una donna per salvare dalla pena di morte un innocente con l'aiuto di un taxista: ha solo mezza giornata a disposizione e deve rintracciare i testimoni per far dir loro la verità di fronte al giudice. Ma i testimoni si negano per paura della potente famiglia della vittima... Hollywood ne avrebbe fatto un film adrenalinico, ma in questo film iraniano l’adrenalina è tutta interiore, rivolta a comprendere i moti emotivi delle persone, le passioni, le contraddizioni. Emerge una società paralizzata dalle convenienze e dalle paure, dove la giustizia può ben abdicare di fronte al quieto vivere. Un film dalla forte tensione civile, che riserva clamorosi colpi di scena.
un film di Morteza Farshbaf (2015) in anteprima italiana
Un’insonnia devastante e una nevicata incessante sono la soglia dello smarrimento esistenziale, del sentimento di estraneità dalla consuetudine, quella che un’infermiera (un'intensa Fatemeh Motamed Aria, premiata al Asia Pacific Screen Awards in Australia) obbligata al turno di notte avverte per cose e persone che non comprende più. Un film sospeso nell’irrequietezza della protagonista, sommersa nei colori sbiaditi di una fotografia desaturata che raggela e stempera le passioni. Questione di vita o di morte, di lontananza o di prossimità, che intacca le nostre certezze. Il regista Morteza Farshbaf ha collaborato con Abbas Kiarostami in diversi progetti.
un film di Ali Mosaffa (2012)
Un’attrice che sbaglia i ciak, il marito morto per una banale caduta, l’amico dottore: un triangolo tutto da decifrare, così come gli eventi stessi, temporalmente ingarbugliati, ma soprattutto raccontati più volte e sempre diversi e con maggior approssimazione, in un avvicinamento alla verità che diventa sempre più amaro e pacificatore al contempo. Un film sottile che scava in modo originale nei sentimenti e nelle relazioni, e che ha attraversato decine di festival internazionali, mietendo premi ovunque.
un film di Nima Javidi (2014)
I preparativi per il viaggio in Australia sono funestati dalla morte improvvisa di un neonato, alla quale i due protagonisti non sanno come far fronte. Notevolissima opera prima impregnata di una soffocante claustrofobia mentale prima che fisica: l’incapacità di gestire la tragedia in una storia in rigorosa unità di tempo, girata tutta dentro un appartamento assediato da visitatori e continue incursioni di suonerie di cellulari, citofoni e skype. Un film incalzante e imperdibile, che ha collezionato premi in decine di festival in tutto il mondo (nel 2014, tra l'altro, ha inaugurato la Settimana della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia).
un film di Behtash Sanaeeha (2015) in anteprima italiana
Il viaggio del pensionato nella capitale per ritrovare l’amico perduto di vista 30 anni prima si trasforma in un’emozionante avventura dell’anima a contatto con due giovani che ci mostrano un Iran irrequieto e ruggente, in continuo scontro con la morale e la legge per affermare la propria identità e i propri sogni. Un film che procede senza clamori, scegliendo una pacata sottigliezza che cresce via via con la potenza della semplicità e dell’understatement diventando infine un appassionato atto di affermazione di libertà e dignità. Una struggente opera prima, presentata (e premiata) in tanti festival tra Europa, America, Asia e Australia.
esito del laboratorio di lettura e azione scenica
Una serata con le fiabe persiane, mescolando antichi racconti e moderne visioni. Esito del laboratorio condotto da Anna Amadori.
recitare le fiabe e raccontare il mistero
Un laboratorio di lettura e azione scenica, condotto da Anna Amadori, per affrontare il racconto delle fiabe tradizionali persiane secondo una sensibilità contemporanea.
Il laboratorio si concluderà con una mise en espace.
Festa finale con il re della musica elettronica iraniana
Gran finale di Cuore di Persia con il dj-set del re della musica eletttronica: Masoud, al secolo Masoud Fuladi. Un'occasione unica per conoscere uno dei volti della dance persiana, attivo dal 2009. Residente in una città sulle rive del mar Caspio, da alcuni anni conduce la trasmissione "The Caspian Sessions" sulla webradio internazionale Afterhours.FM, dedicata alla progressive trance, house ed elettronica. Ha pubblicato numerosi singoli, remix ed EP.
uno spettacolare evento di teatro fisico in prima nazionale
Un uomo forma una creatura di fango: dalla Creazione biblica al Golem, da Metropolis ai robot, un’intera tradizione si concentra in questo spettacolo senza parole, inquietante ed emozionante, ad alto tasso di visionarietà e spettacolarità, già presentato in diversi festival europei. Crazy Body Group è una delle più importanti formazioni di teatro fisico del panorama iraniano. Regia di Yaser Khaseb.
uno spettacolare evento di teatro fisico in prima nazionale
Un uomo forma una creatura di fango: dalla Creazione biblica al Golem, da Metropolis ai robot, un’intera tradizione si concentra in questo spettacolo senza parole, inquietante ed emozionante, ad alto tasso di visionarietà e spettacolarità, già presentato in diversi festival europei. Crazy Body Group è una delle più importanti formazioni di teatro fisico del panorama iraniano. Regia di Yaser Khaseb.