performance, ambienti, concerti, live media, expanded cinema
Xing presenta la sesta edizione di Live Arts Week che si terrà a Bologna dal 26 al 29 aprile 2017.
Live Arts Week VI si disloca in vari spazi della città e riattiva per un'intensa maratona performativa gli spazi della Ex GAM, rendendo omaggio alla Settimana Internazionale della Performance che proprio in quella sede - la storica Galleria d'Arte Moderna di Bologna - ha avuto luogo nel 1977.
Quattro giornate diversificate per carattere e ritmo: un opening disseminato nel centro della città tra gallerie, spazi no-profit e il Teatro Comunale, e tre appuntamenti che restituiranno al pubblico -per questo breve periodo- le sale della Ex GAM, con segni autoriali graffianti o leggeri, densi o dilatati, individualistici o corali, in una molteplicità di azioni che ci introdurranno nel panorama variegato della performatività oggi, sino allo stordimento.
Evento unico in Italia dedicato alle live arts, presenta un insieme eterogeneo di performance che ruotano intorno alla presenza e all'esperienza percettiva di corpi, movimenti, suoni e visioni, con un programma-palinsesto di opere dal vivo (performance, ambienti, concerti, expanded cinema, con date uniche, produzioni e anteprime) presentate da personalità di spicco della ricerca contemporanea internazionale.
Live Arts Week VI: Maria Hassabi (Cipro/USA), Alexandra Bachzetsis (CH), Mette Edvardsen (N/B), Lorenzo Senni (I), Anastasia Ax/C. Spencer Yeh (S/USA/Taiwan), Dana Michel (CAN), Ulrich Krieger (D/USA), Valerio Tricoli (I/D), Antonija Livingstone/Claudia Hill (CAN/D), Nico Vascellari (I), Prurient (USA), Cristina Kristal Rizzo (I), Silvia Costa (I), Mattin/Miguel Prado (Basque Country/E/GB) feat. Margherita Morgantin/Martina Raponi (I/GB), Olivier Kosta Thèfaine (F), Gareth Moore (CAN), Nicolas Làmas (Chile/B) e altri.
Luoghi:
Ex GAM Piazza Costituzione 3
Teatro Comunale di Bologna Largo Respighi 1
P420 Via Azzo Gardino 9
LOCALEDUE Via Azzo Gardino 12/c
CAR DRDE Via Azzo Gardino 14/a
Tripla Via Indipendenza 71/f
di e con Guerrilla Spam
CHEAP ha invitato Guerrilla SPAM a parlare de Alla mia nazione il libro autoprodotto che raccoglie scritti, disegni e documenti inediti sulla realizzazione di un progetto collettivo tratto da una poesia di Pierpaolo Pasolini e conclusosi con un attacchinaggio abusivo per le strade di Torino.
esplorazione sensoriale di un libro
Incontro a più voci dedicato alla recente uscita del libro Where does the white go del fotografo reggiano Piergiorgio Casotti. Venerdì 10 febbraio assieme all’autore interverranno Fiorenza Pinna, book designer del libro, la danzatrice contemporanea Sarah Lisette Chiesa e il musicista Luciano Bosi.
Una diversità di contributi necessaria per rispecchiare la complessità di Where does the white go, un omaggio al modo di vivere e sentire la montagna proprio degli abitanti dell’appennino emiliano, una meditazione sul silenzio del paesaggio. Gli ospiti vi accompagneranno in un itinerario di suoni, musica, parole, immagini, carta e corpi in movimento. Una esplorazione dentro e oltre il libro; il processo, i linguaggi, la fotografia e il gesto del vagare.
Lo studio dell' anatomia a Bologna tra Scienza e Arte
Visita guidata
Ingresso con biglietto del museo; gratuito con la Card Musei Metropolitani Bologna
conferenza di Mario Scalini, Elena Rossoni e dei curatori della mostra, Valter Curzi e Carolina Brook
La mostra delle Scuderie del Quirinale e il ritorno delle opere della Pinacoteca di Bologna dalla Francia
Nel 1816, esattamente 200 anni fa, Canova riaccompagnava in Italia molti dei capolavori trasferiti alla fine del Settecento da Napoleone in Francia per la creazione del grande museo del Louvre. La mostra delle Scuderie del Quirinale, curata da Valter Curzi, Carolina Brook e Claudio Parisi Presicce, narra attraverso numerosi capolavori questo grande momento storico che ha interessato molte città italiane, coinvolgendo profondamente Bologna. La Pinacoteca vide in quell'occasione ad esempio ritornare l'Estasi di Santa Cecilia di Raffaello, la Santa Margherita di Parmigianino o la Strage degli Innocenti di Guido Reni.
Ingresso con biglietto ridotto della Pinacoteca (Euro 3,50)
Il più rock dei registi incontra la più oltraggiosa delle band: la storia di Iggy Pop e della band che col suo carattere provocatorio ha saputo cambiare l’immagine stessa del rock. Lo stile potente e aggressivo del rock ’n’ roll di ‘The Stooges’ – capitanati da Iggy Pop, una delle figure tutt’ora più appassionanti e iconoclaste della storia del rock - rappresentò una novità esplosiva nel panorama musicale della fine degli anni Sessanta. Aggredendo il pubblico con una miscela di rock, blues, R & B e free jazz, la band pose infatti le basi per quello che sarebbe stato chiamato nei decenni successivi il “punk rock alternativo” e venne così inserita dalla rivista Rolling Stone nella lista degli artisti immortali. GIMME DANGER mostra gli anni della nascita degli Stooges, approfondendone gli aspetti musicali, culturali, politici e storici e narrando le avventure e disavventure di Iggy Pop, Ron Asheton, Scott Asheton e Dave Alexander (e poi di Steve Mackay al sassofono), le loro ispirazioni, la sfida commerciale rappresentata dalla loro musica, ma anche la straordinaria eredità che hanno lasciato alle band che sono venute dopo di loro. Il film, che unisce spezzoni di cartoni animati d’epoca, interviste, immagini di repertorio e interviste realizzate appositamente, prende il titolo da un brano di Raw Power, l’ultimo album degli Stooges del 1973. Protagonista assoluto è James Newell Osterberg, alias Iggy Pop. E’ proprio lui a narrare i suoi esordi alla batteria, suonata nella roulotte in cui è cresciuto, e poi i trascorsi nella band “The Iguanas” –il gruppo con cui ha suonato nella prima metà degli anni Sessanta fino al periodo degli Stooges, dal 1967 al 1974 (la reunion della band con una nuova formazione avverrà solo nel 2003). Una carriera anarchica fatta di successi e cadute che lo hanno consacrato assieme a The Stooges come punto di riferimento assoluto del punk americano. Dalle sue parole emerge pian piano tutto ciò che ha fatto degli Stooges una band capace di cambiare l’immagine stessa del rock, del cinema, della moda, anche grazie al confronto con Velvet Underground, Nico, John Cale e incontri come quelli con Andy Warhol e naturalmente David Bowie. Come afferma il regista Jim Jarmusch (tra i suoi film Daunbailò, Taxisti di notte, Dead Man, Ghost Dog - Il codice del samurai, Coffee and Cigarettes, Broken Flowers, Paterson) GIMME DANGER “è un film selvaggio, disordinato, emotivo, divertente, primitivo e sofisticato allo stesso tempo”. La sua personale lettera d'amore per quella che probabilmente è la più grande band nella storia del rock 'n' roll.
Per gli abbonati Card Musei Metropolitani Bologna biglietto ridotto 8€ invece che 10€nuFlava jazz workshop di musica d’insieme
Eddie Henderson è docente di musica alla Julliard University di New York.
ll workshop è aperto a tutti i musicisti. Scopo del corso è aiutare i musicisti nello sviluppo melodico e nella consapevolezza armonico/ritmica, come l’esposizione delle melodie, l’accompagnamento, il ritmo e l’improvvisazione.
In diretta dall’Opera di Parigi
IN DIRETTA dall'Opera di Parigi
Nel 1790, un anno dopo la rivoluzione francese, in quella che sarebbe la loro ultima collaborazione, Mozart e Da Ponte conducono un’indagine scientifica dell’amore. Spinti da Don Alfonso, anziano e cinico filosofo, due giovani ufficiali decidono di mettere alla prova la fedeltà delle loro fidanzate. La gioiosa esplorazione mozartiana dei temi dell’amore e della fedeltà è messa in scena dalla coreografa Anne Teresa De Keersmaeker, che raddoppia nel suo allestimento i sei ruoli cantati dell’opera con altrettanti ballerini, rappresentando così il flusso del desiderio che unisce e allontana gli esseri umani. La coreografa belga Anne Teresa De Keersmaeker ritorna al Palais Garnier, questa volta come direttore di scena nella nuova produzione dell'opera 'così Fan Tutte' di Mozart. Sul palco, Philippe Jordan dirige la produzione in cui sei ballerini sono abbinati a sei cantanti del cast, rispecchiando le loro relazioni e desideri che uniscono e separano gli esseri umani, come le interazioni tra gli atomi che, una volta rotti, rendono possibili nuove obbligazioni. La collaborazione tra il librettista Lorenzo da Ponte e Mozart è una lezione di innocenza perduta, mascherata da commedia dell'inganno. De Keersmaeker rivela la geometria di questa favola di due giovani amanti che osano testare la fedeltà dei loro partner. La musica di Così fan tutte è veramente straordinaria e complessa nella sua simmetria gioviale e tuttavia infuso con una melanconia quasi sacra.
Per gli abbonati Card Musei Metropolitani Bologna biglietto ridotto 10€ invece che 12€Un viaggio intimo nella vita dell’artista impressionista più amato e nei luoghi che lo hanno ispirato, attraverso decine di opere riprese in alta definizione e le lettere agli amici più cari Tremila lettere di Claude Monet. È a partire da questo immenso patrimonio che si snoda Io, Claude Monet, il nuovo docu-film di Phil Grabsky: proprio a partire dagli scritti di Monet (Parigi, 1840 – Giverny, 1926), accostati alle straordinarie opere conservate nei più importanti musei del mondo, il film rivela la tumultuosa vita interiore del pittore di Giverny, tra momenti di intensa depressione e giorni di assoluta euforia creativa, offrendone così un ritratto complesso e commuovente. Attraverso più di cento dipinti filmati in alta definizione lo spettatore potrà conoscere la vita emotiva e creativa del pittore che con il suo Impression. Soleil levant, esposto nell’aprile del 1874 nello studio del fotografo Nadar, fece parlare il critico Louis Leroy della prima “esposizione degli impressionisti”, dando involontariamente vita al termine che avrebbe segnato buona parte della storia dell’arte europea di fine Ottocento. Riportate alla vita dall’acclamato attore britannico Henry Goodman, le lettere di Monet narrano infatti il percorso dell’artista da enfant prodige e appassionato caricaturista a maestro indiscusso di fama internazionale e registrano con attenzione gli incontri più importanti – come quelli col pittore Eugène Boudin e col primo ministro e amico Georges Clemenceau, che nel 1899 gli scrive “Voi ritagliate dei pezzetti di cielo e li gettate in faccia alla gente. Niente sarebbe così stupido come dirvi grazie: non si ringrazia un raggio di sole”. Io, Claude Monet ripercorre i luoghi in cui Monet dipinse e scrisse le sue lettere, da Honfleur a Étretat, da Parigi a Venezia, da Londra a Le Havre e dà inoltre spazio alla corrispondenza poco nota coi colleghi impressionisti Bazille, Manet e Pissarro e agli accesi scambi di opinione col mercante Paul Durand-Ruel, mostrando il rapporto spesso conflittuale di Monet con il mondo dell'arte.
Per gli abbonati Card Musei Metropolitani Bologna biglietto ridotto 8€ invece che 10€presentazione del libro (Edizioni Pendragon) dedicato alle origini baltiche dei racconti omerici
Dai crateri meteoritici sull'isola di Saaremaa, in Estonia, alle leggende baltiche sul sacrificio di un misterioso faraone; dalle rotte dei mitici Popoli del mare alla matrice nordica dei miti omerici: riflessioni non convenzionali sulle più antiche radici della nostra comune civiltà europea.
“La caduta del meteorite di Saaremaa, con la conseguente produzione del ferro del lago di Kaali da parte di antichissimi fabbri, può aver avuto un ruolo tutt'altro che secondario nella storia dell'Europa preistorica, come ci mostra l'importanza del mito di Fetonte, presumibilmente ispirato da quell'evento, nel pensiero dell'antica Grecia, che a sua volta ha permeato tutta la cultura dell'Occidente”. (Felice Vinci)
Con Gianni Glinni e Ülle Toode
Modera Patrizio Roversi
Nell’ambito di LabOratorio di San Filippo Neri ottobre/dicembre 2016
spettacolo per bambini da 11 anni
La storia di Rita Atria, la più giovane testimone di giustizia in Italia, è emblematica: è una storia nella quale emerge forte il desiderio di affermare una realtà libera da veti e mutismi, da intimidazioni velate e soprusi subiti.
Una storia disegnata nell’aria vive il sentimento contemporaneo nelle pieghe degli stati d’animo e nella vitalità caparbia di una diciassettenne che ha visto sgretolare la sua speranza in quel tragico luglio 1992. Una storia degna di essere raccontata, oggi, ai ragazzi.
Compagnia Nonsoloteatro.
spettacolo per bambini da 3 a 6 anni
La storia di due persone che, nonostante si trovino vicini nel tempo e nello spazio, non si guardano mai, sono perfetti sconosciuti. Possiamo riconoscere la continua possibilità dell’esistenza dell’altro come di qualcuno con cui condividere esperienze, forse un amico. Una storia che potrebbe essere e non è. Lo spettacolo intende portare in scena una storia che, a partire dal linguaggio corporeo e da una drammaturgia di azioni e immagini, rifletta sullo spazio come luogo in cui sperimentare diversi tipi di relazione socio-affettiva.
Compañía Teatro al Vacío (Messico).
spettacolo per bambini da 2 a 5 anni
Gli attori in scena costruiscono un mondo a partire da cose piccole, unendole con maestria grazie alla danza e alla musica.
Le piccole storie create formano una storia più grande, un elaborato collage di suoni, movimenti, immagini e immaginazione. Il risultato è un tutt’uno poetico, una dichiarazione d’amore al mondo e alle sue infinite piccole cose.
Compagnia Toihaus Theatre (Austria).
spettacolo per bambini da 1 a 4 anni
Un’attrice e un musicista in scena. La scena è rotonda, un cerchio - il cerchio della vita e dell’immunità - con una matrioska al centro. Asse dell’universo, simbolo di maternità ma al tempo stesso oggetto pieno di sorprese.
Compagnia Children Art Centre (Polonia).
spettacolo per bambini da 1 a 3 anni
Un artista che gioca con la luce, un sassofonista-flautista e un percussionista si avventurano alla scoperta del suono, della musica e del ritmo.
Un concerto visivo per grandi e piccini.
Compagnia Theater De Spiegel (Belgio).
spettacolo per bambini da 3 a 6 anni
Una performance teatrale che parla del “sentirsi a casa”, nel mondo e dentro se stessi.
Uno spettacolo che sorprende, che stimola la curiosità e che propone il concetto di “casa” come qualcosa di più di un tetto sopra la nostra testa.
Compagnia Theatre Madam Bach (Danimarca).
spettacolo per bambini da 1 a 3 anni
I passeri sono piccoli, paffutelli e scarmigliati, e di solito viaggiano in stormi.
Non hanno paura, a volte sono sfrontati, e stanno vicini agli esseri umani tutto l’anno.
Tutti i bambini conoscono i passeri. Forse vedono la loro stessa curiosità e voglia di giocare.
Nello spettacolo mamma passero depone le uova al tepore dei raggi del sole, e quando escono dall’uovo, i piccoli si trovano ad affrontare fin da subito le sfide della vita. La cosa che fa più paura è allontanarsi dagli altri.
Lo spettacolo è prima di tutto un omaggio al gioco e all’interazione sociale in un contesto dove la luce, la danza e la musica sono protagonisti.
Compagnia Teater Fot (Norvegia).
Unici in Tour
Sul palco Nek regalerà al pubblico, con la sua straordinaria energia, le note degli indimenticabili successi dei suoi 25 anni di carriera e i brani del suo nuovo album. Il tour prende infatti il nome dall'ultimo album di inediti di Nek, "Unici" (Warner Music), uscito quest'autunno ed entrato subito nei vertici delle classifiche. L'album contiene il nuovo singolo "Differente", attualmente tra i brani più trasmessi dalle radio italiane, le hit degli scorsi mesi "Uno di questi giorni" e la title track "Unici". Prodotto dallo stesso Nek e da Luca Chiaravalli, "Unici" è il tredicesimo album di inediti dell'artista, uscito a quasi due anni di distanza dal precedente "Prima di Parlare". Questo nuovo lavoro contiene undici brani: "Unici", "Differente", "Questo so di me", "Freud (featuring J-Ax)", "Uno di questi giorni", "Mia", "Il giardino dell'Eden", "La mia terra", "Quando era ora", "In braccio" e "Futuro 2.0".
con Pino Quartullo, Rosita Celentano, Attilio Fontana
Commedia molto divertente, ironica, pungente ed intelligente, il cui titolo originale è proprio Toutoù, rivela anche il legame oggi fortissimo, a tratti paradossale, ma diffusissimo, che si instaura con i propri animali domestici.
(Italia, 2015 – 75') di Marco Santarelli
La proiezione del documentario sarà seguita dall'incontro con Yassine Lafram (portavoce della comunità islamica di Bologna) e Ignazio De Francesco (frate dossettiano e islamologo), protagonisti dell'esperienza del corso detenuti musulmani nel carcere della Dozza di Bologna descritta nel film.