Agenda cultura

Abbonamento a feed Agenda cultura
Concerti, spettacoli, cinema, mostre, teatro, laboratori per bambini, visite guidate: una panoramica completa degli eventi culturali organizzati a Bologna.
Aggiornato: 52 min 24 sec fa

The Johnny Clash Project

Lun, 08/12/2019 - 08:11

Live in Serre

The Johnny Clash Project è un progetto fondato a Bologna da Lorenzo Mazzilli (voce e chitarra), Paolo Cicconi (chitarra e banjo) e Zimmy Martini (contrabbasso).

Nel gennaio 2013 la band inizia a produrre il primo materiale, attenendosi ad un'unica regola: ripensare i brani dei The Clash, la band inglese che, partendo dal punk, ha condizionato la musica e l'immaginario di intere sottoculture, nello stile del celeberrimo cantautore americano Johnny Cash.

Con uno stile fedele all'outlaw country americano e la propensione a far proprie le mutate canzoni dei the Clash, la band ha puntato fin dagli esordi su una fitta attività live Do It Yourself. Dopo alcuni tour su e giù per lo stivale, i Johnny Clash si godono i primi Tour Europei nel 2015 (ottobre/novembre) e nel 2017 (marzo/aprile), esibendosi in Svizzera, Francia, Inghilterra, Belgio, Olanda, Germania e Austria. Nell'ottobre 2015 è stata pubblicata per Botteghe Barranco Rec. una raccolta di singoli registrati in differenti contesti (Hot Pot Studio, Radio Città Fujiko, Bahnhof Live, Botteghe Barranco).

Il 16 marzo 2018 è uscito il self-titled “The Johnny Clash Project” per l'etichetta milanese Rocketman Records, con ospiti italiani e internazionali come Le Birrette e il violinista catalano Marc Santò. Il disco è un riarrangiamento per intero del primo album dei The Clash, pubblicato in Uk nel 1977, e varia tra ballate folk-western, tanto boom-chika-boom, episodi early wild rock'n'roll e momenti intimisti alla 'ultimo Cash'.

Nello stesso periodo esce anche il videoclip di “White Riot” (realizzato da Selvatica VideoLab), risultato di una balorda domenica mattina alla bocciofila di San Lazzaro. Nel corso del 2018, la band è stata impegnata in due tour europei e un lungo tour italiano in supporto al disco.

Lun, 08/12/2019 - 08:07

Playtime

Guglielmo Pagnozzi - sax, clarinetto, elettronica
Stefania Megale - sax, clarinetto, voce, elettronica
Valentina Paggio - voce, elettronica
Giuseppe Franchellucci - violoncello, elettronica
Marco Santoro - fagotto, elettronica

Brigata sonora militante antifascista e anticapitalista, che punta alla rivoluzione musicale animista usando la potente arma dell’improvvisazione-rituale-fagocita-linguaggi. Il concerto non ha scopo di intrattenimento, bensì il “trattamento” a base di jazz, freeliscio, new thing, psycorock, punk acustico, emofolk, afrobeat, funk, spiritual jazz, musica annunakika e sensibilità Butoh si pone l’obbiettivo dichiarato di demolire i pregiudizi e le barriere musicali e di liberare le orecchie dell’umanità dalla musica spazzatura…

Fabrizio Moro - Figli di Nessuno Tour

Ven, 08/09/2019 - 14:52

Teatro EuropAuditorium - Stagione 2019/2020

Dopo gli appuntamenti nei palasport, Fabrizio Moro torna a esibirsi live nell'atmosfera più intima e raccolta dei teatri, con Figli di nessuno Tour. A Bologna il 18 novembre 2019 al Teatro EuropAuditorium.

Il concerto sarà un'occasione unica per vedere dal vivo uno dei cantautori più apprezzati del panorama musicale italiano, un artista capace di emozionare il pubblico grazie alle sue parole sempre dirette. Sul palco insieme a Fabrizio Moro ci sarà la sua storica band composta da Claudio Junior Bielli (pianoforte, tastiere e programmazioni), Roberto Maccaroni (chitarra e cori), Davide Gobello (chitarra), Alessandro Inolti (batteria) e da Andrea Ra (basso e cori).

Il tour prende il nome dall'ultimo album del cantante, "Figli di nessuno", suo decimo lavoro di inediti e arriva a due anni di distanza da "Pace". Undici tracce in cui Fabrizio Moro non abbandona il linguaggio schietto, diretto e senza filtri che lo contraddistingue, unito all'idea di riscatto e autodeterminazione. L'inconfondibile timbro di Fabrizio Moro ancora una volta torna a far emozionare e riflettere, grazie alla capacità di parlare alle persone colpendo non solo il cuore, ma anche la mente. Musicalmente, si spazia dal rock di "Quasi" alla dolcezza dell'arrangiamento di "Come te".

Info biglietti e prevendita


Informazioni
Telefono: +39 051 372540
info@teatroeuropa.it

School of Rock - Il Musical

Ven, 08/09/2019 - 14:18

Teatro EuropAuditorium - Stagione 2019/2020

Peeparrow Entertainment e Il Sistina
LILLO

SCHOOL OF ROCK – IL MUSICAL
musica Andrew Lloyd Webber
testi Glenn Slater
libretto Julian Fellowes
con Vera Dragone e con Matteo Guma e Selene Demaria
direzione musicale Emanuele Friello
coreografie Roberto Croce
scenografie Teresa Caruso
disegno luci Daniele Ceprani
disegno fonico Enrico Porcelli
regia e adattamento in italiano Massimo Romeo Piparo

Il celebre musical che Andrew Lloyd Webber ha tratto dal film di Richard Linklater del 2003 sarà nuovamente in scena in Italia grazie a Massimo Romeo Piparo che ne ha curato l'adattamento e la regia. Lo spettacolo, interpretato da uno straordinario Lillo, alias Pasquale Petrolo, e da un sorprendente cast di artisti (14 dei quali giovanissimi, selezionati dall'Accademia il Sistina diretta da Piparo), la passata stagione ha già appassionato molte platee, conquistando soprattutto il cuore del pubblico under 14 che nei suoi protagonisti si è riconosciuto e nei loro sogni ha creduto.

Ancora una scommessa vinta da Piparo, quella che ha fatto scoprire questo titolo internazionale al pubblico italiano più giovane e ha intuito quanto School of rock potesse essere un veicolo efficace non solo del divertimento ma anche di importanti valori positivi quali l'amicizia, il coraggio di credere in se stessi e nelle proprie passioni e la voglia di farcela e di non arrendersi anche quando tutto sembra remare contro. Una commedia che parla della musica come ragione di vita, e che ha debuttato, per la prima volta dopo Broadway e il West End, in un grande allestimento tutto italiano, prodotto dalla Peep Arrow Entertainment, mantenendo intatta la forza di una storia divertente e un po' pazza, capace di comunicare passione ed entusiasmo a un pubblico di tutte le età.

Repliche spettacolo:
sabato 16 novembre, ore 16.00 + ore 21.00
domenica 17 novembre, ore 16.30

Info biglietti e prevendita


Informazioni
Telefono: +39 051 372540
info@teatroeuropa.it

The Musical Box. A Genesis extravaganza – Volume 2

Ven, 08/09/2019 - 13:27

Teatro EuropAuditorium - Stagione 2019/2020

The Musical Box, l'unica band autorizzata e supportata dai Genesis e Peter Gabriel, torna in Italia per presentare il nuovo spettacolo, A Genesis Extravaganza - Volume 2. Un tour imperdibile, organizzato per l'Italia da Musical Box 2.0 Promotion e Ventidieci che li porterà in sei città, tra cui Bologna, al Teatro EuropAuditorium, il 14 novembre 2019.

La band canadese famosa in tutto il mondo, dopo il grande successo del precedente tour, porta sul palco il mitico mondo dei Genesis con le composizioni iconiche e le rarità del periodo 1970-1978, insieme a performance virtuosistiche, effetti speciali e strumenti vintage di grande valore.

Info biglietti e prevendita


Informazioni
Telefono: +39 051 372540
info@teatroeuropa.it

Il lago dei cigni | Balletto di Mosca "La Classique"

Ven, 08/09/2019 - 13:11

Teatro EuropAuditorium - Stagione 2019/2020

La prestigiosa compagnia di danza classica, diretta da Elik Melikov e riconosciuta dal Dipartimento della Cultura della Città di Mosca, consolida la sua presenza in Italia con una tournée invernale e torna ancora una volta a danzare presso i migliori teatri della Penisola.

Il Balletto di Mosca La Classique ha in repertorio i più famosi titoli della tradizione, fra i quali Giselle, Il lago dei cigni, Don Chisciotte e Lo Schiaccianoci, presentati in allestimenti rigorosamente fedeli alle versioni originali. La compagnia annovera fra le sue file quarantotto danzatori di pregevole tecnica classico-accademica provenienti dai maggiori teatri russi, tra i quali spicca la splendida étoile Nadejda Ivanova, affascinante per capacità interpretativa e padronanza tecnica.

Richiestissima ovunque, la compagnia ha entusiasmato le platee internazionali nel corso di applauditissime tournée in Egitto, Marocco, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Austria, Norvegia, Israele, Thailandia, Taiwan, Cina, Giappone, Nuova Zelanda e Australia.

Info biglietti e prevendita


Informazioni
Telefono: +39 051 372540
info@teatroeuropa.it

Femina. Vita dagli abiti di Sveva Zamboni (Bologna, 1925-2014)

Ven, 08/09/2019 - 12:14

mostra e performance

"Femina. Vita dagli abiti di Sveva Zamboni (Bologna, 1925-2014)" dei Fratelli Broche è un progetto multidisciplinare che comprende una performance e una mostra organizzate per la prima volta nel 2015 in una rassegna a cura di Silvia Mei, e riproposte ora negli spazi de La Quadreria di Via Marsala, a cura di Adiacenze. Attraverso un allestimento site specific, viene letteralmente svelata la storia di Sveva Zamboni, donna immaginaria vissuta a Bologna dal 1925 al 2014. È come se i Fratelli Broche ci aprissero le porte della sua casa e, passando per punti chiave formati da veri e propri corner di allestimento, sfogliassimo un libro di storia di vita quotidiana, usi e costumi di questa donna che potrebbe essere una qualsiasi donna bolognese. I suoi abiti, i suoi oggetti, i video, raccontano quello che Bologna è stata ed è: uno spaccato di storia sociale, degli usi e dei costumi delle persone non solo di Bologna ma italiane, attraverso lo sguardo delle mode delle epoche passate. La performance, messa in atto la sera dell’inaugurazione dell’esposizione di tre giorni, vede i Fratelli Broche utilizzare oggetti e vestiti all’interno della mostra, quasi a toglierli dall’oblio e donargli nuovamente una vita che, consapevole di quanto già vissuto, si rinnova sempre.

Orari mostra:
12 settembre ore 10-12:30;
13 settembre ore 15:30-19;
14 settembre ore 10-14.

mercoledì 11 settembre 2019 ore 19 (inaugurazione mostra e performance)


Ingresso Libero

Il sindaco del Rione Sanità

Ven, 08/09/2019 - 11:05

(Italia/2019) di Mario Martone (115')

Dopo il fortunato allestimento teatrale dello scorso anno, Mario Martone ha deciso di adattare anche per il grande schermo la commedia in tre atti di Eduardo De Filippo. È una Napoli contemporanea quella in cui si muove il protagonista Antonio Barracano, il sindaco del Rione Sanità, giovane, vigoroso e tatuato, che esercita il proprio potere, figura paterna che sovrintende alle attività lecite ed illecite della città. Molti gli attori provenienti dal cast originale del palco tra cui Francesco Di Leva nei panni del carismatico sindaco e Adriano Pantaleo in quelli dell'uomo di fiducia Catiello. In collaborazione con Nexo Digital

Incontro con Dorothy Allison

Ven, 08/09/2019 - 11:05

in dialogo con Margherita Giacobino e Alessandra Sarchi

Incontro con la scrittrice Dorothy Allison in dialogo con Margherita Giacobino e Alessandra Sarchi, presso l’Aula Magna di Santa Cristina al Centro delle donne di Bologna. Bologna sarà la seconda tappa del tour italiano della scrittrice, che sarà al Festival della letteratura di Mantova il 5 settembre e l’8 a Rovereto alla Libreria Arcadia.

«Cresciuta nel mondo dei bianchi poveri della Carolina del Sud, Dorothy Allison dà voce a personaggi che condividono una vitalità brutale, esaltata nell’avversione a ogni forma di “correttezza politica”» (Valeria Gennero su Alias – il manifesto). Dorothy Allison si definisce «una femminista, una cantrice della working class, un’espatriata del Sud e, qualche volta, una poeta e una persona felicemente rinata californiana». Nelle sue opere di poesia, nella pluripremiata raccolta di racconti Trash (1988) e, soprattutto, nel best seller La bastarda della Carolina (finalista nel 1992 al National Book Award e portato sugli schermi da Anjelica Huston), ha fatto della propria biografia l’asse portante della sua poetica, misurandosi con temi come la violenza sessuale e l’abuso di minori, la miseria materiale delle classi subalterne, la lotta tenace per la liberazione delle donne e la perenne tensione tra amore e desiderio; il tutto animato da una scrittura inconfondibile, capace di slanci di tenerezza e brividi di rabbia, come si evince anche dal memoir, tradotto quest’anno per la casa editrice minimum fax, Due o tre cose che so di sicuro, un duro, sofferto omaggio alle indimenticabili donne della sua vita.

Per la comunità politica lesbica e femminista bolognese l’incontro con Dorothy Allison rappresenta una importante occasione di confronto con una scrittrice che ha saputo raccontare in maniera originale, e mai retorica, la sua toccante esperienza di vita, segnata da violenza sessuale e povertà. La sua contagiosa carica vitale ed energetica l’ha condotta a trovare una via d’uscita, grazie anche al movimento di liberazione delle donne, di cui Allison è stata originale interprete e protagonista.

La Libreria delle donne di Bologna sarà presente con i libri dell’autrice.

Durante l’incontro sarà possibile partecipare al crowdfunding e preacquistare gli abbonamenti per il festival internazionale di cinema lesbico Some Prefer Cake, che si svolgerà dal 20 al 22 settembre al Nuovo Cinema Nosadella di Bologna.

Promosso da Associazione Orlando, Associazione Luki Massa e Some Prefer Cake – Bologna Lesbian Film Festival, in collaborazione con Casa delle donne per non subire violenza ONLUS, Libreria delle Donne di Bologna e Falling Book associazione culturale.

L’incontro ha il patrocinio del Master Gemma – Studi di genere e delle donne e del Comune di San Giorgio di Piano.

L'insulto

Ven, 08/09/2019 - 11:00

(L'Insulte, Libano/2017) di Ziad Doueiri (113')

L'inarrestabile escalation di un diverbio nell'odierna Beirut. Toni è un libanese cristiano, Yasser un palestinese musulmano. La loro contrapposizione, nata da un incidente di poco conto, si trasforma in uno scontro etnico e religioso e finisce in tribunale. Doueiri fa riemergere i traumi irrisolti della guerra civile in un dramma giudiziario animato da tensioni morali e irrinunciabili questioni di principio. "Se dovessi riassumere questo film, lo definirei una ricerca della dignità. L'insulto è sicuramente ottimista e umano. Mostra il percorso che si può intraprendere per raggiungere la pace". Coppa Volpi a Kamel El Basha (Yasser) a Venezia 2017. (aa)

Introduce Federico Ruozzi
In collaborazione con SSCIRE Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII

Lingua originale con sottotitoli

Cinque pezzi facili

Ven, 08/09/2019 - 10:56

(Five Easy Pieces, USA/1970) di Bob Rafelson (98')

Jack Nicholson non ha mai più impersonato un personaggio così disilluso e dolente. Da perfetto wasp, suona il pianoforte, ed è ritornato per dare un ultimo saluto al padre. Resterà poco tempo. Il tempo di andarsene: così, senza bagagli. Chissà per dove. Karen Black non è mai stata così perfetta. In realtà, tutto il film è una parata di figure piegate e offese da sconfitte personali, che in fondo sono quelle di un intero paese, l'America alla fine degli anni Sessanta. Tutto lo slancio utopico per una società migliore si è infranto, tra guerre e assassinii politici. Si rischia l'afasia, tanto il dolore e il rimpianto sono forti. Il più bel film di Rafelson. (Rinaldo Censi)

"In Francia il Maggio ‘68 è stato più la fine di qualcosa che il suo inizio. In tutte queste rivoluzioni, ciò che appare più evidente è che segnano la fine di qualcos'altro. È in questo senso che Cinque pezzi facili è estremamente prezioso e preciso a proposito di quel periodo: è un film che appartiene totalmente agli anni Settanta e tuttavia ci mostra in cosa gli anni Sessanta sono morti, che non sono più possibili. È un film da post-sbornia, quella degli anni Sessanta"

(Quentin Tarantino)

Lingua originale con sottotitoli

M.A.S.H.

Ven, 08/09/2019 - 10:45

(USA/1970) di Robert Altman (116')

Dietro la sporca guerra di Corea si nasconde la sporca guerra del Vietnam e - se prestiamo ascolto al regista - ogni altra guerra imperialistica e commerciale americana. Perché immutato è il (tacito) consenso di cui godono i conflitti: "Volevo aggredire il pubblico, attaccarlo. Per me era il cattivo del film. Perché ritengo il pubblico responsabile (e tra il pubblico includo me stesso) di tutto ciò che noi troviamo inammissibile e che accade sotto i nostri occhi. I responsabili dei crimini mostruosi che si commettono sotto il nostro naso sono meno di coloro che consentono che ciò accada". Palma d'oro a Cannes

"Nel 1970 la Fox ha prodotto tre film di guerra: Tora! Tora! Tora!, Patton e M*A*S*H. Tora! Tora! Tora! fu il più costoso a causa del meticoloso lavoro di ricostruzione, sulla falsariga dei film di guerra precedenti. Molti soldi furono spesi per gli effetti speciali, davvero notevoli per l'epoca, e altrettanti denari furono investiti per persuadere le persone ad andarlo a vedere. Ero un bambino e mi ricordo che la pubblicità del film passava a ripetizione in televisione. Ma non è bastato per convincere la gente ad andare al cinema. Il secondo film fu Patton che ebbe un successo enorme, ottenendo l'Oscar per il miglior film e il miglior attore. Se questo film fosse uscito nel '58 o nel '64 sarebbe stato un film totalmente differente, non solo perché vi avrebbero recitato altri attori, ma soprattutto perché avrebbero proposto una visione molto più romantica della storia e della guerra. [...] Infine il terzo film, al quale la Fox era totalmente disinteressata: doveva essere girato senza budget dalle parti di Malibu da un tipo di cui a malapena si ricordavano il nome. Avevano altre gatte da pelare: riuscire a vendere Tora! Tora! Tora! e far girare Patton. Quel film era M*A*S*H e loro se ne sono completamente fregati. Ma si è fatto e il risultato è assolutamente straordinario: è l'unico vero film sul Vietnam. Parlava della guerra di Corea, ma è al Vietnam che il pubblico americano ha immediatamente associato il film. È perfettamente riuscito a mostrare come gli individui esposti all'orrore della guerra, a questa esperienza totalmente disumana, non hanno altri mezzi di resistenza se non quello di divertirsi come matti, scopare e sbronzarsi. E anche se Patton si è aggiudicato tutti i premi, è tuttavia M*A*S*H ad aver conquistato il cuore degli spettatori americani. Non poteva essere girato in un anno diverso dal 1970, anno in cui io, bambino di sette anni, mi sono ritrovato a vederlo per cinque volte di seguito con i miei genitori che l'adoravano. Non sono mai stato fan della serie televisiva, né di Altman (il quale d'altra parte a sua volta non mi amava, per cui va bene così), ma adoro M*A*S*H. Dunque mi dispiaceva un po' che la serie rubasse la scena al film. Alcuni arrivano a confonderli... Fortunamente oggi la serie è meno conosciuta, per cui le persone riscoprono il film. Per me non ci sono dubbi, non è assolutamente la stessa cosa. Ne è prova un piccolo dettaglio che però la dice lunga: nel film c'è una canzone il cui ritornello dice "suicide is painless" ("il suidicio è indolore"). E questa è una cosa che in televisione non sarebbe mai potuta passare."

(Quentin Tarantino)

Lingua originale con sottotitoli

I morti non muoiono

Ven, 08/09/2019 - 10:41

(The Dead Don't Die, USA/2019) di Jim Jarmusch (103')

Un anonimo paesino dell'Ohio è attaccato dai non-morti. Tre poliziotti e una truccatrice di cadaveri dovranno affrontare, nel disinteresse generale, l'apocalisse zombie. Dopo i disperati vampiri di Solo gli amanti sopravvivono Jarmusch affronta con ironia l'universo horror di Romero & Co. e senza rinunciare a nessuno dei topos del genere fa un film placidamente critico (e cinefilo) che racchiude tutto il rassegnato orrore del regista per il mondo contemporaneo. "Quest'America fuori del tempo in realtà siamo noi: un'umanità stanca, che al massimo può contare sulla saggezza zen di personaggi che osservano disincantati. In cui gli zombie sono appena un po' più zombie di noi." (Emiliano Morreale)

Lingua originale con sottotitoli

Il silezio si paga con la vita

Ven, 08/09/2019 - 10:37

(The Liberation of L.B. Jones, USA/1970) di William Wyler (102')

In una cittadina americana, un impresario nero di pompe funebri scopre che la moglie lo tradisce con un poliziotto bianco. Viene ammazzato, e grazie a un avvocato (immenso Lee J. Cobb) il colpevole la fa franca. Ma un'atroce punizione lo attende. Ultimo film del grande William Wyler, scritto da Stirling Silliphant e Jesse Hill Ford, autore del romanzo: un addio durissimo, un pugno nello stomaco dove sul piano umano e morale non si salva nessuno. In quest'apologo senza speranza il disgusto e la fuga sono le uniche forme di resistenza. Da rivalutare

Lingua originale con sottotitoli

Yellow 33

Ven, 08/09/2019 - 10:33

(Drive, He Said, USA/1970) di Jack Nicholson (90')

Dilemmi morali di un giocatore di basket universitario, indeciso se seguire la carriera da professionista o unirsi ai suoi amici, contestatori votati alla sconfitta. L'esordio dietro la macchina da presa di Jack Nicholson (anche sceneggiatore e produttore ma non interprete) è, pur nella sua imperfezione, un ambizioso ritratto generazionale e un affascinate documento d'epoca. L'autore di Chinatown Robert Towne compare in un piccolo ruolo, mentre alla sceneggiatura (di Jeremy Lernern, dal suo romanzo omonimo) collaborò, non accreditato, Terrence Malick

Lingua originale con sottotitoli

Shelter - Farewell to Eden

Ven, 08/09/2019 - 10:23

(Italia-Francia/2018) di Enrico Masi (81')

La storia di Pepsi, militante transessuale nata nel Sud delle Filippine in un'isola di fede musulmana. Dal Mindanao alla giungla di Calais, dopo dieci anni trascorsi nella Libia di Gheddafi come infermiera, Pepsi rincorre il riconoscimento di un diritto universale, vivendo l'odissea dell'accoglienza in Europa. Terzo capitolo, dopo The Golden Temple e Lepanto - Ultimo Cangaceiro, della trilogia documentaria che il bolognese Enrico Masi ha dedicato all'impatto sociale dei mega eventi e dei grandi fenomeni transnazionali.

Incontro con Enrico Masi e Stefano Migliore
In collaborazione con Centro Amilcar Cabral

Per favore non mordermi sul collo

Ven, 08/09/2019 - 10:19

(The Fearless Vampire Killers, or Pardon Me, But Your Teeth Are in My Neck, GB-USA/1967) di Roman Polanski (108')

Lo svampito vampirologo professor Abronsius e il suo giovane assistente Alfred sono in Transilvania per motivi di studio. Nel disperato tentativo di salvare la bella Sarah si ritroveranno prigionieri del non-morto conte von Krolock. Nella duplice veste di regista e attore, Polanski (qui al suo primo film a colori e con badget sostanzioso) fa tesoro della tradizione umoristica ebraica e imbastisce una perfetta commedia fiabesca, più citazionista che parodistica, divertentissima e terrificate anche grazie alle musiche ritmate di Krzysztof Komeda. Due elementi splendenti: la fotografia di Douglas Slocombe e la meravigliosa Sharon Tate, moglie del regista. (gds)

Lingua originale con sottotitoli

Selfie

Ven, 08/09/2019 - 10:12

(Francia/Italia, 2019) di Agostino Ferrente (76')

Napoli, Rione Traiano. Nell'estate del 2014 muore un ragazzo di sedici anni, Davide, colpito da un carabiniere che lo ha scambiato per un latitante. Alessandro e Pietro, sedicenni e amici inseparabili, vivono nello stesso quartiere. Uno fa il cameriere, l'altro cerca lavoro come parrucchiere. I ragazzi accettano la proposta di Agostino Ferrente di auto-riprendersi con il suo iPhone per raccontare in presa diretta il proprio quotidiano, il rapporto che li lega, il quartiere che si svuota nel pieno dell'estate e la tragedia di Davide. Aiutati dalla guida costante del regista e della troupe, i due interpretano se stessi, guardandosi sempre nel display del cellulare, come fosse uno specchio in cui rivedere la propria vita.

Stefano Bollani e Chucho Valdés - Piano a piano

Ven, 08/09/2019 - 10:11

Teatro EuropAuditorium - Stagione 2019/2020

I grandi pianisti e compositori Stefano Bollani e Chucho Valdés si incontrano per suonare insieme in un progetto unico e senza precedenti che parte dall'Italia - con tappa a Bologna al Teatro EuropAuditorium venerdì 1 novembre 2019 - e poi prosegue con un tour in tutto il mondo.

Dopo una prima partecipazione di Valdés come ospite al programma televisivo di Bollani "L'importante è avere un piano" su Rai 1, i due artisti hanno eseguito il loro primo concerto al Gran Teatro dell'Avana nel giugno del 2018: la chimica generatasi sul palco fu da subito incredibile. L'estro musicale e la fantasia versatile di Bollani e l'energia afro-cubana e il ritmo latino di Valdés mescolati insieme creano uno spettacolo musicale di fortissimo impatto. Un "piano a piano" già definito dalla stampa latina un esempio di genialità, destrezza, un vero e proprio tuffo nella musica senza nessun tipo di limite e distinzione.

Come se suonassero insieme da sempre, i due si divertono a giocare con le proprie composizioni e a improvvisare su grandi classici della musica reinventandoli, il tutto con l'obiettivo di offrire al pubblico ogni sera uno spettacolo inedito e di godersi loro stessi il concerto. Un grande momento di pura improvvisazione, come "comanda" il jazz, in cui i due musicisti compiono un incredibile viaggio da un genere a un altro, da Cuba all'Italia, toccando svariati stili.

Il concerto è organizzato da Teatro EuropAuditorium e Mauro Diazzi Srl.
Inserito nel programma del
Bologna Jazz Festival 2019

Info biglietti e prevendita


Informazioni
Telefono: +39 051 372540
info@teatroeuropa.it

Koolhaas Houselife

Ven, 08/09/2019 - 10:07

(Francia/2008) di Ila Bêka, Louise Lemoine (58')

Ritratto di uno dei capolavori dell'architettura contemporanea: la Maison à Bordeaux, progettata da Rem Koolhaas e dal suo studio OMA (Office for Metropolitan Architecture) nel 1998. Un'imperdibile occasione per entrare nell'intimità quotidiana dell'abitazione attraverso i racconti e il lavoro della domestica Guadalupe Acedo e di chi insieme a lei se ne prende cura. Seguendo i percorsi e le storie rievocate da Guadalupe, gli spazi e i volumi sospesi dell'edificio si mostrano sotto uno sguardo inedito, inconsueto e inaspettato. In collaborazione con Bologna Design Week

Pagine