“La Casa della Vita. Ori e storie intorno all’antico cimitero ebraico di Bologna”
Visita guidata alla mostra “La Casa della Vita. Ori e storie intorno all’antico cimitero ebraico di Bologna”, condotta da Vincenza Maugeri, direttore Museo Ebraico di Bologna.
Gli straordinari reperti di uno dei più ampi cimiteri ebraici medievali del mondo, rinvenuto alcuni anni fa a Bologna in via Orfeo, poco lontano dalle mura trecentesche, sono finalmente visibili dopo anni di studi e restauri in una mostra che intende raccontare la storia della comunità ebraica cittadina nei secoli del suo massimo splendore.
Costo del biglietto: € 5.00
Info e prenotazioni:
info@museoebraicobo.it
Tel. 051 2911280 – 051 6569003
visita guidata alla mostra “La Casa della Vita. Ori e storie intorno all’antico cimitero ebraico di Bologna”
Serate speciali al Museo Ebraico di Bologna: mercoledì 21 agosto, alle ore 21, visita guidata alla mostra “La Casa della Vita. Ori e storie intorno all’antico cimitero ebraico di Bologna”, condotta da Vincenza Maugeri, direttore Museo Ebraico di Bologna.
Gli straordinari reperti di uno dei più ampi cimiteri ebraici medievali del mondo, rinvenuto alcuni anni fa a Bologna in via Orfeo, poco lontano dalle mura trecentesche, sono finalmente visibili dopo anni di studi e restauri in una mostra che intende raccontare la storia della comunità ebraica cittadina nei secoli del suo massimo splendore.
Costo del biglietto: € 5.00
Info e prenotazioni:
info@museoebraicobo.it
Tel. 051 2911280 – 051 6569003
mostra | opening venerdì 13 settembre dalle h 17
In occasione del bicentenario della nascita del pittore bolognese Alessandro Guardassoni (1819-1888), l’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna, l’Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica, la Fondazione Gualandi a favore dei sordi e la Diocesi di Bologna hanno realizzato un itinerario diffuso nella città metropolitana – a cura di Silvia Battistini e Claudia Collina con la collaborazione di Chiara Sanfelici, Patrizia Tamassia, Valentina Volta – per valorizzare l’attività dell’artista: dal naturalismo storico-romantico alla svolta purista sino allo sviluppo di un linguaggio devozionale, che fece di lui il più importante pittore ecclesiastico di Bologna nel XIX secolo.
Dopo una prima formazione in città, egli fece esperienze di studio e di viaggio all’estero e dal 1856 iniziò a partecipare con successo non solo alle mostre accademiche, ma anche a quelle di rilevanza internazionale, proponendo quadri di soggetto storico-romantico, biblico-sacro e ispirati alla letteratura, divenendo in particolare famoso per l’episodio del La conversione dell’Innominato tratto da I promessi sposi di Alessandro Manzoni.
Parallelamente, dal 1859 iniziò a studiare ottica e ad avvalersi della stereoscopia per fissare in un’immagine fotografica l’effetto del vero da rendere in pittura, divenendo un importante sperimentatore nella resa degli effetti di luce e tridimensionalità.
La mostra alle Collezioni Comunali d’Arte propone opere di Guardassoni presentate in esposizioni ufficiali e realizzate per commissioni importanti, che narrano l’evoluzione del suo stile, rendendo possibile un confronto con gli altri pittori attivi in quegli anni a Bologna e riproponendone l’atmosfera culturale attraverso 40 dipinti.
Contemporaneamente alla Fondazione Gualandi vengono esposti 60 disegni preparatori e bozzetti per le pitture realizzate nelle chiese bolognesi. Un video – realizzato dagli studenti del Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna-Corso di laurea in design del prodotto industriale – mostra al visitatore la relazione tra le fasi preparatorie e i lavori finiti, in un percorso virtuale all’interno di alcune chiese in cui Guardassoni lavorò.
Una mappa, distribuita nelle sedi delle mostre, permette di raggiungere con facilità le chiese cittadine e dei dintorni, nelle quali sono organizzate specifiche visite guidate a cura dell’associazione Arte e Fede.
Le sedi:Collezioni Comunali d’Arte | Piazza Maggiore 6
aperto: martedì-domenica e festivi h 10-18.30
Ingresso mostra: € 6,00 intero / € 3,00 ridotto / € 2,00 per i giovani tra 18 e 25 anni / gratuito per possessori di Card Musei Metropolitani Bologna
Info: tel. 051 2193998 / www.museibologna.it/arteantica / museiarteantica@comune.bologna.it
Fondazione Gualandi | via Nosadella 49
aperto: sabato e domenica h 10-17 (giorni feriali su appuntamento)
Ingresso libero
Info: tel. 051 3399506 / www.fondazionegualandi.it / iniziative@fondazionegualandi.it
Chiese dell’Arcidiocesi di Bologna
Per informazioni e prenotazioni: Arte e Fede – tel. 351 98577704 / www.artefede.com
ACCESSIBILITÀ: ausili e servizi disponibili nelle sedi delle mostre
Opening:venerdì 13 settembre:
h 17 > Collezioni Comunali d’Arte | Piazza Maggiore 6
h 18.15 > Fondazione Gualandi | via Nosadella 49
h 19.15 > visita alla chiesa di Santa Caterina | via Saragozza 61
Il Celebrazioni | Stagione 2019/20 – Evento ospite
Se sarete curiosi come Alice e la seguirete fin dentro la tana del coniglio bianco, assisterete a un vero e proprio trionfo di fantasia. In un Paese delle Meraviglie in cui i bruchi borbottano e i gatti parlano, anche un Cappellaio Matto non vi sembrerà poi tanto folle. Se anche riusciste a non perdere la testa in un mondo completamente al contrario, state in guardia: con la Regina di Cuori nei paraggi, nessuna testa è al sicuro! Un grande classico della letteratura in un nuovo, sorprendente musical prodotto dalla Compagnia delle Formiche. Un cast di eccezionali performer farà rivivere a grandi e bambini le emozioni e le continue sorprese che solo il Paese delle Meraviglie sa regalare! Le straordinarie musiche, i meravigliosi costumi e le spettacolari scenografie faranno da cornice ad uno spettacolo indimenticabile.
ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE
IL MUSICAL
una produzione Compagnia delle Formiche
testo Andrea Cecchi e Alessio Fusi
musiche Lapo Ignesti e Elisa Bisceglia
liriche Alessio Fusi
scene Gabriele Moreschi
coreografie Caterina Pini
costumi Elisabetta Lombardi, Lucia Pini e Marta Regolini
regia Andrea Cecchi
15 MARZO
ore 15.30 e 18.30
Gigi e Ross | Il Celebrazioni | Stagione 2019/20
l duo comico Gigi e Ross debutta a teatro con la commedia Andy e Norman, fiaba moderna del commediografo newyorkese Neil Simon, messa in scena con grande successo a Broadway nel 1966. La vicenda ruota attorno a due scapoli che dividono lo stesso appartamento e, con grandi difficoltà, dirigono e producono una rivista alternativa. Ad alterare il già precario equilibrio tra i due ci penserà Sophie, attraente ragazza americana trasferitasi da poco nell'abitazione accanto. L'avvenenza di Sophie lascerà senza fiato Norman, il quale ne rimarrà estasiato; compito di Andy sarà invece quello di ricondurre Norman alla ragione. Si intreccia, quindi, un rapporto a tre, in cui i personaggi si muovono all'interno delle maglie di una trama ricca di situazioni esilaranti. Il testo illustra con armonia e sarcasmo le nevrosi dell'uomo contemporaneo, esaltandone i toni più comici. Il risultato è una commedia divertente e sempre attuale.
ANDY e NORMAN
Gigi e Ross
Una produzione Best Live e Artisti Riuniti
distribuzione Terry Chegia
dal testo di Neil Simon
scenografia Eugenio Liverani
musiche Patrizio Fariselli
regia Alessandro Benvenuti
assistente alla regia Chiara Grazzini
dal 13 al 14 MARZO
venerdì e sabato ore 21,00
Posta al centro della città, Piazza Maggiore ne è anche il cuore pulsante, il palcoscenico su cui sono andati in scena i drammi e le gioie dei bolognesi.
Gli edifici che la chiudono sono stati edificati tra l’inizio del Duecento e la metà del Cinquecento e ne costituiscono una scenografia fastosa, dalla bellezza commovente.
Con l’entusiasmo che ci contraddistingue e il profondo amore per la nostra città vi condurremo alla scoperta della nostra Piazza, che tutti vediamo, ma pochi conoscono!!!
La visita si terrà anche in caso di maltempo. Minimo 10 partecipanti.
Prenotazione obbligatoria al numero 348 1431230 (pomeriggio e sera).
Iniziativa rivolta esclusivamente ai soci. Sarà possibile associarsi al momento della visita guidata compilando l’apposito modulo e ricevendo la tessera (da presentare alle visite successive).
La quota associativa è di 10€ e la prima visita guidata è in omaggio (andrà comunque pagata la quota per l’apertura della chiesa di 5€)
La visita ripercorre le tappe salienti della vita del conte Carlo Cesare Malvasia (1616-1693), importante storico ed erudito bolognese autore della celebre “Felsina Pittrice“.
Partiremo dal luogo della nascita (NON SI VISTA IL PALAZZO MALVASIA) per passare poi dall’Archiginnasio fino a Santa Maria della Vita, raccontando le vicende di quest’uomo che, nella sua opera più conosciuta, ha contribuito in maniera fondamentale alla conoscenza dell’arte bolognese.
Al termine del percorso entreremo nella chiesa di S. Maria della Vita per vedere il meraviglioso gioiello con il ritratto del Re Sole.
La visita si terrà anche in caso di maltempo. Minimo 10 partecipanti.
Prenotazione obbligatoria al numero 348 1431230 (pomeriggio e sera).
Iniziativa rivolta esclusivamente ai soci. Sarà possibile associarsi al momento della visita guidata compilando l’apposito modulo e ricevendo la tessera (da presentare alle visite successive).
La quota associativa è di 10€ e la prima visita guidata è in omaggio.
Alcuni bolognesi furono costretti ad abbracciare la vita religiosa più per necessità che per vera vocazione…
Sfidando però le autorità e la morale molti coltivarono le proprie passioni e non si piegarono a una vita di reclusione, dando vita a gustosi aneddoti e divertenti storie d’amore.
La visita si terrà anche in caso di maltempo. Minimo 10 partecipanti.
Prenotazione obbligatoria al numero 348 1431230 (pomeriggio e sera).
Iniziativa rivolta esclusivamente ai soci. Sarà possibile associarsi al momento della visita guidata compilando l’apposito modulo e ricevendo la tessera (da presentare alle visite successive).
La quota associativa è di 10€ e la prima visita guidata è in omaggio.
Serre di Tutti Film Festival
Prima opera keniota al Festival di Cannes ed ospitata in «Un Certain Regard», il film della regista Wanuri Kahiu parla di un amore che nasce, del tutto imprevisto, tra due ragazze: Kena, skater e fisionomia da maschiaccio, e Kiki, lunghissime trecce multicolore e trucco esagerato.
Personaggi apparentemente lontani ed agli antipodi, se non fosse che i rispettivi padri sono entrambi candidati alle prossime elezioni. Questo le porta a conoscersi, ma si tratta di una conoscenza che andrà al di là della semplice simpatia, dell'essere solo amiche (appunto “Rafiki” in swahili).
Un film CORAGGIOSO – e ovviamente bandito nel proprio paese d’origine (dove è prevista una pena di 14 anni di carcere per i rapporti omosessuali) – capace di raccontare la nascita di un amore con una pudicizia e una dolcezza quasi commoventi, senza dimenticare la drammaticità di alcune dinamiche con cui, ancora oggi, in alcune parti del mondo, l’oppressione è all’ordine del giorno.
Introdurrà il film Jonathan Ferramola, direttore del Terra di Tutti Film Festival
La serata è una preview della 13a edizione del Terra di Tutti Film Festival, evento di cinema sociale organizzato dalle ONG WeWorld Onlus Gvc Onlus e COSPE onlus che si svolgerà fra Bologna e Firenze dal 10 al 13 ottobre 2019.
Visioni, incontri, masterclass e mostre fotografiche su migrazioni, diritti umani, lotte ambientali e conflitti.
Maggiori informazioni su www.terradituttifilmfestival.org.
(Si ringrazia CinemAfrica per il supporto tecnico ai sottotitoli)
Mondo Home Movies viaggi esotici in formato ridotto#3 | Visionaria
Tre appuntamenti per scoprire una delle grandi passioni dei viaggiatori di ogni tempo: documentare e riportare a casa immagini uniche e sensazionali dei luoghi, dei popoli e delle tradizioni incontrate nelle lontane terre, meta dei loro viaggi.
L’8mm e il super8 hanno permesso, prima dell’avvento delle videocamere portatili e dei telefoni, di riprendere in movimento i colori dell’esotismo.
Mondo Home Movies propone tre di questi reportage da luoghi remoti, fra gli anni ’60 e gli anni ’80 del secolo scorso, realizzati da cineamatori in vacanza in Africa, nelle paradisiache isole del Pacifico Fiji e in Afghanistan. Dei carnet di appunti visivi sulla bellezza dei luoghi, la purezza dei colori, la spontaneità degli sguardi degli abitanti del posto ai quali si contrappone la presenza, a volte ingombrante, dei viaggiatori stessi. Le tre selezioni sono state affidate a tre musicisti che potranno ricercare ispirazione nei luoghi rappresentati e nella cultura musicale associata.
TERZO APPUNTAMENTO >> Proiezione >> Antonio Gatti, I LOVE YOU FIJI, Super8, 1979
Sonorizzazione >> Massimo Carozzi
Home Movies - Archivio Nazionale del Film di Famiglia raccoglie un ricchissimo patrimonio audiovisivo, inedito, proveniente quasi esclusivamente dall’ambito familiare e da contesti non professionali, e fino a poco tempo fa erroneamente considerato di minore importanza. Uno degli obiettivi dell’archivio è quello di portare alla luce, rendendolo pubblico, un patrimonio nascosto altrimenti destinato alla dispersione e all'oblio. Ne fanno parte i film di famiglia, ma anche documentari e film di finzione, spesso realizzati da abili cineamatori, le opere di cineasti sperimentali e indipendenti, i film scientifici e tanto altro. Spesso si tratta di pellicole che mostrano la vita quotidiana delle persone e che documentano visivamente le vacanze, i viaggi, i riti collettivi, gli eventi pubblici, il lavoro, il paesaggio. La documentazione audiovisiva inedita, privata e personale, raccolta dall’Archivio costituisce dunque un ampio e prezioso giacimento visivo per la storia italiana, un patrimonio che progressivamente viene reso pubblico e messo a disposizione attraverso progetti e iniziative di varia natura.
visita guidata
Una visita guidata alla mostra Julian Charrière. All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 436818 (lunedì dalle 8.30 alle 12.30) oppure tel. 051 6496628 (martedì e giovedì dalle 9 alle 13) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso € 4,00 + ingresso mostra (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto)
Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata + € 3,00 per l’ingresso in mostraperAspera12
Dal 13 al 15 settembre, dalle 18.30 alle 22.30.
Performance immersiva per 2 persone alla volta. Performance ogni 15 minuti. La durata di ogni percorso è di 45 minuti.
Prenotazione obbligatoria all’indirizzo mail info@perasperafestival.org
Ideazione e sviluppo: Simon Wilkinson, Myra Appannah
Con il supporto di National Lottery through Arts Council England
Produzione della versione Italiana: perAspera Festival in collaborazione con Kilowatt
A Unique and Spectacular Moment è una performance immersiva per due persone alla volta, che inizia come un videogioco e finisce nel mondo reale. Prende due sconosciuti, gli assegna un personaggio, dà loro alcune regole, un walkie talkie e un obiettivo: andare nel mondo reale, per creare un momento unico e speciale e documentarlo.
Sviluppato dalla collaborazione dei due artisti immersivi Simon Wilkinson e Myra Appannah, la performance prende le mosse dalla ricerca psicologica sulla felicità umana e dai suoi sviluppi correlati alla progettazione di videogiochi. USM esplora il concetto di “rituale”, con riferimento sia alle azioni ripetitive che a quelle rituali e agli interventi consapevoli progettati per celebrare i cambiamenti nei momenti critici della vita.
https://bright-black.org/
BIO
Simon Wilkinson, artista transmediale di riferimento della scena internazionale, combina sistemi di progettazione di videogame, musica elettronica, performance online, intelligenza artificiale, realtà virtuale, realtà aumentata e altre tecnologie sperimentali per presentare esperienze transmediali che invitano ad un coinvolgimento profondo e prolungato dei partecipanti, chiamati a sperimentare un ruolo creativo significativo nello sviluppo dell’opera, al centro della narrazione.
I suoi lavori sono stati installati alla Tate Modern di Londra e il suo spettacolo di immersione su larga scala Whilst The Rest Were Sleeping ha fatto il giro di 25 nazioni in cinque continenti negli ultimi tre anni.
Myra Appannah, scrittrice e regista, lavora nel teatro, nel cinema e nell’adaptive storytelling. Come creatrice di SOMNAI, la più grande esperienza tecnologica immersiva su larga scala del Regno Unito, ha contribuito a portare lo spettacolo dal concept alla realizzazione in sei mesi. 20.000 persone hanno assistito allo spettacolo. Myra ha lavorato con rinomate compagnie fra cui Cardboard Citizens, Milo Wladek Co ed è stata nominata ai BAFTA nella categoria Sundance per il film di recente uscita “Garfield”.
In collaborazione con Resilienze Festival
Ingresso con contributo libero
Performance immersiva per 2 persone alla volta. Dalle 18.30 alle 22.30, performance ogni 15 minuti. La durata di ogni percorso è di 45 minuti.
Prenotazione obbligatoria all’indirizzo mail info@perasperafestival.org
Performance audio-video + dj set | perAspera12
Do humans dream of electric lions? è una performance sonorizzata in cui il racconto, interpretato dal vivo, si fonde con le atmosfere immersive della drammaturgia sonora costruita su field reconding, sonorità elettroniche e cori eterei rendendo l’opera un mix tra spoken music, ethereal e ambient, con inserti techno industrial.
I visual sono proiettati ed ispirati dai testi e si impongono come una vera e propria scenografia visiva e visionaria. Il racconto, scritto in forma di poesia, oscilla tra la ricerca di solitudine e distacco terreno, e la tensione al ricercarsi e relazionarsi tra noi umani fiutandoci e prendendo ad esempio la natura istintiva, autentica, liberata dalla parola significante e mistificante, affine all’animale. Può essere inteso come un viaggio al limite della realtà, dove prevale sia visivamente che musicalmente la dimensione onirica e perturbante dei sogni e del flusso di coscienza.
BIO
S.ee
È il nome d’arte di Serena Dibiase (Bologna, 1986) autrice di poesia (ha pubblicato Nelle vene, Manni ed. ‘09, Amnesia dei vivi, Pequod ed. ‘15), compositrice elettronica e performer. I suoi studi teatrali (ha collaborato a progetti di Punzo, Adriatico, Castellucci, Guidi, Gallerano, Motus, Ballico) e musicali si sono via via indirizzati verso un più specifico uso della parola e del corpo voce. Arriva in finale al premio Alberto Dubito poesia con musica 2018, e viene selezionata dal concorso Bologna in Lettere 2019 per la sezione poesia orale e performativa. Da questa ricerca testuale e sonora è nato il progetto S.ee. Dal vivo i suoi set fondono atmosfere elettroniche ambient, armonizzazioni eteree, field recording, che costituiscono la drammaturgia sonora del testo. Presto uscirà la sua terza raccolta, La bambina lo sa, per Edizioni La Gru.
Jody Ellen
Elena Moratelli, classe 1990, Inizia la sua attività di videomaker nel 2009, come aiuto regista di Michele Pastrello, vincitore del PesarHorror Film Festival col corto Ultracorpo. Nel 2011, durante un soggiorno a Francoforte, scrive, produce e dirige il mediometraggio Biancosolo, selezionato lo stesso anno a Visioni Italiane. Nel 2015 scrive e produce il corto low budget Submit, discusso e proiettato presso Loft Kinodromo. In lavorazione un cortometraggio horror da presentare al festival berlinese Final Girls nel 2020.
NEU RADIO è il progetto dell’Associazione Humus. Un gruppo composto da numerosi autori, giornalisti, conduttori radiofonici di Bologna provenienti dal mondo della radio in FM, uniti dal desiderio di promuovere la libera espressione nelle sue più diverse forme, grazie al mezzo radiofonico. Con uno sguardo costantemente aperto alle nuove esperienze, in città e oltre.
Performance immersiva / sound art | perAspera12
Concept: Anna Marocco
Performer: Anna Marocco + guests
Sound design: Renato Grieco
Light design: Giovanni Marocco
Produzione: perAspera Festival in collaborazione con Cronopios
Foto: Lara Russo
TOTEM è un progetto in processo di creazione che nasce da un'indagine sul livello psicofisico e sensoriale. Si ispira alle terapie post psichedeliche e alle cerimonie rituali sciamaniche, al mondo animale e alla meccanica cyborg, a visioni oracolari e oniriche, in una catarsi delle forme di violenza a cui siamo esposti e che abbiamo prodotto nel tempo sotto il regime capitalista-patriarcale. Lo scopo è creare un'esperienza intensa, ipnotica e transpersonale sospesa nel tempo in cui il corpo cambia continuamente di stato, si trans-figura, abitando condizioni transitorie e contraddittorie in un processo continuo di gerundizzazione, un continuo divenire, senza mai cristallizzarsi in una forma fissa e definibile. Corpo queer, corpo-territorio, in continua tensione e transizione.
Empowerment, liberazione, autodeterminazione, trasformazione dei rapporti di potere, decostruzione degli stereotipi di genere, antispecismo, eco-femminismo, intersezionalità sono alcune delle parole chiave che guidano la ricerca e la pratica artistica di Anna Marocco, finalizzata a superare l'antropocentrismo e il dualismo quali paradigmi dominanti che caratterizzano la nostra cultura occidentale, promuovendo l'integrazione tra sfera sacra e profana, spirituale e politica dell'umano e non-umano che ci abitano.
BIO
Antropologa e artista italiana. Parallelamente alla laurea in Scienze Politiche e Antropologia, si forma come danzatrice e artista visiva sia in Italia che all'estero (Belgio, Francia, Germania, Portogallo, India). Dal 2010 sviluppa i propri progetti artistici dal carattere trasversale e multidisciplinare. Dal 2013 ha collaborato come danzatrice/performer per gruppo nanou, Michele di Stefano ( MK) e Xavier Le Roy, Tamara Cubas, Daniele Albanese, Leonardo Delogu, Fernanda Eugènio. Tra i suoi diversi lavori autoriali nel 2016 debutta il suo quintetto coreografico FUCSIA : do I matter to you? prodotto dalla Tenuta dello Scompiglio. Dal 2017 è impegnata nella ricerca e sviluppo del progetto CATARTICA con l'obiettivo di isolare una serie di pratiche corporee, dis-embodiment practicies, declinate in relazione a luoghi non convenzionali. Nel 2018 grazie al sostegno di Espaço Alkantara (Lisbona) e perAspera Festival inizia la ricerca per un nuovo progetto performativo, TOTEM.
Performance immersiva / sound art | perAspera12
Idea e progettazione: Francesco Cigana
Performer: Francesco Cigana, Marcello Batelli
Una performance musicale site specific immersiva completamente al buio. Un viaggio sensoriale che parte dalla privazione di un senso per acuire gli altri e per guardare con occhi diversi quello che verrà dopo. Le azioni e relazioni visive, fondamentali anche nella pratica quotidiana, tra pubblico e performer e tra il pubblico stesso vengono annullate per amplificare il personale e particolare esperire di ogni singolo. Solo alla fine della performance gli spettatori potranno esplorare ciò che li circonda e interagire, per comprendere la propria e altrui collocazione all’interno del sistema spazio e ri-conoscere il luogo stesso da un punto di vista diverso e nuovo. Il ritorno alla vista porta quindi alla luce la dimensione collettiva, la solitudine lascia spazio al sollievo del ritorno alla comunità, ad una dimensione più propriamente umana. Ma il non facile percorso verso questo ritorno passa attraverso l’accettazione della propria singolarità e attraverso una trasformazione del proprio paradigma di ascolto.
BIO
Francesco Cigana lavora sulla fusione di forme diverse, dagli strumenti a percussione fino all’uso di nuove tecnologie. Approfondisce l’ambito solistico improvvisativo con esibizioni al buio, legate alla dimensione sciamanica/rituale, performance site specific o sonorizzazioni. Ė leader del Francesco Cigana Trio, The Fifth e Baku, ed è fondatore, direttore e docente del progetto D.O.O.O.M., orchestra e laboratorio incentrato sull’improvvisazione.
Marcello Batelli, polistrumentista, lavora come compositore e musicista in diverse formazioni, sia in studio che dal vivo, tra cui Il Teatro degli Orrori e i Non voglio che Clara. Ha lavorato come tecnico del suono, compositore e ideatore per performance di danza contemporanea, teatro d’infanzia e teatro di ricerca. Negli ultimi anni si dedica a tecniche di sound design, elettronica, cimatica e ambifonia, sia in contesti performativi sia per opere video.
incontro aperto con Daniele Donati, Marco Mancuso, Flavia Monceri | perAspera12
Un dialogo aperto, che si nutre delle domande di chi partecipa. Un cerchio di sedie, tutt* allo stesso livello, per parlare di corpi, potere e trasformazioni da diverse prospettive. Filosofia, politica, arte, comunicazione. I corpi umani si trasformano – da sempre. Spontaneamente e incontrollabilmente. Ciò che sembra sopra ogni altra cosa interessante, e che sarà alla base di questo ampio dialogo aperto, è la dinamica che da sempre e ancora si instaura fra l’esercizio del potere da parte del singolo corpo e quello dei “gruppi” sociali e culturali nei quali è inserito.
Le trasformazioni dell’umano, allora, spingono a interrogarsi sulle trasformazioni del potere che le accompagnano.
La performance si ripeterà per 3 turni: h 19, 20, 21
prenotazione obbligatoria a info@perasperafestival.org
Ingresso con contributo libero
perAspera12
Creazione e interpretazione: Lorenzo De Simone
Supporto alla produzione: INCUBATORE C.I.M.D
Occhi esterni: Franca Ferrari, Davide Valrosso,
Marco D’Agostin, Daniele Ninarello e Gianluca Cheli
Un solo coreografico insieme a uno spettatore. Variazione #1: S. Velato crea uno spazio neutro e chiuso alle variabili esterne in cui il performer e lo spettatore danno vita a una relazione sinergica, effimera e intima. L’uso esclusivo delle mani cerca di rendere umanizzato il gesto che, insieme all’intenzionalità e alla presenza dello sguardo, permette di creare un’esperienza empatica in cui si svelano e velano parti di sé nascoste, fragili e vulnerabili. Mediatore di questa interazione è l’opera Who’s the Sinner? di Cecilia Gioria, fonte di ispirazione e key point per accedere all’altro.
Nessun gesto, nessuno sguardo, nessuna direzione sono casuali: ogni azione è pensata per promuovere la costruzione di una relazione in cui un grosso margine di possibilità è lasciato allo spettatore, che determinerà le possibilità del performer di entrare nel suo mondo.
BIO
Lorenzo De Simone si forma nell’ambito della danza contemporanea seguendo i principali coreografi e danzatori nazionali e internazionali. Ha lavorato con Compagnia Nut (Milano), con Willi Dorner, con Compagnia Virgilio Sieni. Dal 2018 inizia il suo percorso come autore e il suo primo lavoro (Variazione #1: S. Velato) ha debuttato al Festival Più che Danza e al Festival Dominio Pubblico. Nel 2019 si laurea in Psicologia dello Sviluppo e dei Processi di Tutela.
La performance si ripeterà per 3 turni: h 19, 20, 21
prenotazione obbligatoria a info@perasperafestival.org
Ingresso con contributo libero
Per chi fosse interessato è possibile scoprire la Quadreria e il palazzo con FAI Giovani di Bologna.
Giardino di Palazzo Alidosi, Castel del Rio | perAspera12
Ideazione e conduzione: Anna Albertarelli
Fotografie: Roberto Ruager
Cosa fa di un luogo un posto buono, accogliente, innovativo? Quali sono i desideri e le speranze delle persone al di fuori delle mura domestiche? Il fascino di un luogo come la Balera spontanea è l’essere un laboratorio di ballo/danza aperto, dove trovano spazio diverse generazioni e forme di espressione, dai passi tradizionali al movimento spontaneo. Una sala da ballo a cielo aperto in cui ballerini anziani, giovani danzatori contemporanei e chiunque voglia aderire all’esperienza, si incontrano ed esibiscono nella loro poesia, coinvolgendo tutti coloro che vorranno, nei loro luoghi della città. Un luogo dove coesistono universi differenti ma affini, accomunati da sapori, atmosfere, sfide e giochi senza tempo e senza target. Le formalità lasciano spazio a incontri e racconti inaspettati e imprevisti, dove il danzare diventa dialogo, insieme a coppie o in gruppo, e si esplicita nell’ascolto dell’altro e nella ricerca di piccoli o grandi movimenti di attesa o risonanza, nell’attenzione al contatto in propulsione lenta–dolce–dinamica. L’ipotesi è che per andare avanti, per progettare freschezza, e spazi comuni sia necessario guardarsi indietro e riscoprire quanto la semplicità, la genuinità, l’interezza siano la vera evoluzione.
BIO
Anna Albertarelli si laurea al DAMS di Bologna in Psicologia delle Arti, segue la pedagogia teatrale di Jacques Lecoq, approfondisce gli studi di danza tra nouvelle dance francese, tecniche di ricerca con musicisti underground berlinesi e contact improvisation. Fonda la compagnia VI-KAP, gruppo di ricerca di attori-danzatori abili e disabili. Coordina gruppi sperimentali e corsi di formazione per danzatori, attori, operatori del sociale e insegnanti mirati all’integrazione attraverso la pratica da lei ideata, Corpo Poetico® Ricerca per altri MovimentiDanzaTeatroDisabilitàIntegrazione.
https://www.annaalbertarelli.it
h 18.30-20.30
Il laboratorio è aperto a tutt*, non richiede alcuna formazione specifica ed è fruibile liberamente, anche nei tempi.
Ingresso con contributo libero
Cortile del Palazzo del Municipio, Monte San Pietro | perAspera12
Ideazione e conduzione: Anna Albertarelli
Fotografie: Roberto Ruager
Cosa fa di un luogo un posto buono, accogliente, innovativo? Quali sono i desideri e le speranze delle persone al di fuori delle mura domestiche? Il fascino di un luogo come la Balera spontanea è l’essere un laboratorio di ballo/danza aperto, dove trovano spazio diverse generazioni e forme di espressione, dai passi tradizionali al movimento spontaneo. Una sala da ballo a cielo aperto in cui ballerini anziani, giovani danzatori contemporanei e chiunque voglia aderire all’esperienza, si incontrano ed esibiscono nella loro poesia, coinvolgendo tutti coloro che vorranno, nei loro luoghi della città. Un luogo dove coesistono universi differenti ma affini, accomunati da sapori, atmosfere, sfide e giochi senza tempo e senza target. Le formalità lasciano spazio a incontri e racconti inaspettati e imprevisti, dove il danzare diventa dialogo, insieme a coppie o in gruppo, e si esplicita nell’ascolto dell’altro e nella ricerca di piccoli o grandi movimenti di attesa o risonanza, nell’attenzione al contatto in propulsione lenta–dolce–dinamica. L’ipotesi è che per andare avanti, per progettare freschezza, e spazi comuni sia necessario guardarsi indietro e riscoprire quanto la semplicità, la genuinità, l’interezza siano la vera evoluzione.
BIO
Anna Albertarelli si laurea al DAMS di Bologna in Psicologia delle Arti, segue la pedagogia teatrale di Jacques Lecoq, approfondisce gli studi di danza tra nouvelle dance francese, tecniche di ricerca con musicisti underground berlinesi e contact improvisation. Fonda la compagnia VI-KAP, gruppo di ricerca di attori-danzatori abili e disabili. Coordina gruppi sperimentali e corsi di formazione per danzatori, attori, operatori del sociale e insegnanti mirati all’integrazione attraverso la pratica da lei ideata, Corpo Poetico® Ricerca per altri MovimentiDanzaTeatroDisabilitàIntegrazione.
https://www.annaalbertarelli.it
h 19-21
Il laboratorio è aperto a tutt*, non richiede alcuna formazione specifica ed è fruibile liberamente, anche nei tempi.
Ingresso con contributo libero
land art / installazione partecipata | perAspera12
Portare nell’ambiente urbano materiali ed estetica espressione del femminile. Superando i confini e i pregiudizi tra arte e artigianato, Intreccio omaggia tutte le artiste che, nonostante la loro maestria, non sono riconosciute come tali. Ida Bentinger parte dall’idea di occupare lo spazio pubblico con un’opera di grandi dimensioni, un’installazione site specific appositamente pensata per l’area verde di Piazza Case Bonazzi a Calderino, ferita aperta nell’edilizia urbana locale incompiuta. L’artista, incentrando il suo impegno nella ricerca di connessioni significative tra le sue installazione e i territori individuati, si fa ispirare dalla tradizione di macramè, tombolo e intreccio di vimini di Monte San Pietro e propone un’opera intessuta a mano tramite le tecniche del filato, tradizionalmente proprie dell’ambito domestico. L’installazione si è intrecciata poi al consolidamento e all’instaurarsi di relazioni all’interno della comunità ospite che, attraverso le sue associazioni, è stata coinvolta attivamente nella sua realizzazione, affinché risultasse tessuta da tante diverse mani femminili (e non solo).
BIO
L’artista svedese Ida Bentinger si laurea all’Università delle Arti Konstfack di Stoccolma e all’Accademia di Belle Arti a Bologna, città dove oggi risiede. Nei suoi interventi artistici site-specific si rintraccia il suo lavoro come scenografa per il cinema, il teatro e televisione. Indaga l'uomo, la sua storia e la sua natura attraverso racconti materici che fanno luce sull’immaginazione e sulla comprensione dei sentimenti. Le sue installazioni di land art sono presenti nei festival artistici di tutta Europa.
https://idabentinger.com
Inaugurazione venerdì 6 settembre h 19
Visitabile tutti i giorni fino al 30 settembre h24
Ingresso con contributo libero