Tradurre il mondo in una short story
Transla(c)tion 2019/2020: tradurre il mondo in una short story
Federica Gavioli e Massimilano Bonatto dialogano con Lorenzo Mari
Un percorso di incontri e di riflessioni sull'importanza della traduzione, delle traduttrici e dei traduttori, nel lavoro editoriale e culturale.
TRANSLA(C)TION: Tradurre racconti (o short stories, termine a suo modo specifico e forse intraducibile) è senza dubbio una delle sfide più complesse e avvincenti della traduzione letteraria. Forma lacunosa, ambigua, allusiva e al tempo stesso concisa, quando non lapidaria, nella misura, il racconto pone questioni sempre diverse a chi si cimenti nella sua traduzione.
L’incontro che apre il secondo ciclo di incontri sulla traduzione “Transla(c)tion” affronterà questi temi con gli interventi di Federica Gavioli (traduttrice di La felicità è come l’acqua di Chinelo Okparanta, Racconti edizioni, 2019) e Massimilano Bonatto (traduttore dei racconti di David Mitchell, Josephin Rowe e Kanako Nishi per il secondo numero di freeman’s, Edizioni Black Coffee, 2019), in dialogo con Lorenzo Mari.
visita guidata
In occasione dell’ultimo giorno di apertura, visita guidata alla mostra Julian Charrière. All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496628 (martedì, mercoledì e giovedì h 9-13) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso € 4,00 + ingresso mostra (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto)
Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata + € 3,00 per l’ingresso in mostraNona Edizione | 13 – 15 settembre 2019
Il Quadrilatero si accende di Stelle!
Negozi aperti, performance jazz,
gastronomia, degustazioni e promozioni.
Si balla Lindy Hop in Piazza Re Enzo!
Premio Bologna, La Strada del Jazz 2019
ANDREA MINGARDI
PROGRAMMA
Venerdì 13 settembre
dalle ore 18.30 alle ore 23.30
Tutta l’area del Quadrilatero sarà interessata da performance jazz
ore 22
Cantina Bentivoglio - Tributo a Gerry Mulligan
Michele Vignali Quintet
Tom Kirkpatrick - tromba;
Stefano Senni - contrabbasso;
Nico Menci - pianoforte;
Enrico Smiderle - batteria;
Michele Vignali - sax baritono
Sabato 14 settembre
ore 17.30
via Orefici angolo Piazza Re Enzo
con la Street Dixieland Jazz Band e il saluto dell’Assessore Matteo Lepore,
Premio Strada del Jazz 2019 ad Andrea Mingardi, scopertura stella jazz per
Gerry Mulligan
NOTTE BIANCA JAZZ
dalle ore 18.00
nel Quadrilatero itinerante Street Dixieland Jazz Band, performance jazz, gastronomia, degustazioni e promozioni.
ore 18.30 – 20.30
Piazza Re Enzo angolo Via Rizzoli
In piazza si balla Lindy Hop!
Con Mauro Porro and the Street Keepers
by Bologna Swing Dancers
ore 18.30 – 20.00
via Rizzoli (sotto le due Torri)
Concerto Ensemble Strada del Jazz “Mulligan Stories”
Andrea Ferrario - sax, Marcello Molinari - batteria,
Claudio Vignali -piano, Giannicola Spezzigu - contrabbasso
ore 21.30 – 23.00
via Rizzoli (sotto le due Torri)
Andrea Mingardi “… e allora JAZZ”
Teo Ciavarella - pianoforte;
Sandro Comini - trombone;
Felice Del Gaudio - contrabbasso;
Lele Barbieri - batteria;
Maurizio Tirelli - tastiera;
Andrea Ferrario - sax;
Emanuela Cortesi - voce;
Vanessa Vaccari - coro
Domenica 15 settembre
dalle 15.30
itinerante nel Quadrilatero Street Dixieland Jazz Band
ore 17.00 – 19.00
Piazza Re Enzo angolo Via Rizzoli
Si balla blues sessions!
Stefano Ronchi & Marco Janovic Blues Sessions
by Bologna Swing Dancers
ore 17.00 – 19.00
Via Rizzoli (sotto le Due Torri)
Marco Visconti quintet “The Age of Gerry”
Tony Arco - batteria;
Marco Bianchi - vibrafono;
Alex Orciari - contrabbasso;
Giuseppe Blanco - pianoforte;
Marco Visconti - Prasca - saxofono baritono
Venti d’Oriente nell’arte europea. 1860 – 1915
Sul finire del XIX secolo la scoperta delle arti decorative giapponesi diede una notevole scossa all’intera Arte europea. Un potente vento di rinnovamento che dall’Oriente investiva modelli, consuetudini stratificate nei secoli, conducendo l’arte del Vecchio Continente verso nuove e più essenziali norme compositive fatte di sintesi e colori luminosi.
Il taglio che il curatore della mostra, Francesco Parisi, ha scelto per descrivere questa effervescente pagina della storia dell’arte europea, è decisamente originale. Per la prima volta sono state mappate le tendenze giapponiste dell’Europa tra Ottocento e Novecento: dalla Germania all’Olanda, al Belgio, dalla Francia all’Austria, alla Boemia, fino all’Italia.
Nelle quattro ampie sezioni in cui è dipanato il racconto, Parisi affianca originali e derivati, ovvero opere scelte fra quelle che giungendo dal Giappone divamparono a oggetto di passioni e di studi in Europa, accanto alle opere che di questi “reperti” evidenzino la profonda influenza.
Pittura e grafica, certo. Ma anche tutto il resto, dall’architettura, alle arti applicate, all’illustrazione, ai manifesti, agli arredi,…. A dar conto, per la prima volta in modo organico, di quanto capillarmente e profondamente quel Giapponismo sia entrato nel corpo della vecchia Europa.
Accanto ai capolavori di Gauguin, Touluse Lautrec, Van Gogh, Klimt, Kolo Moser, James Ensor, Alphonse Mucha si potranno ammirare le tendenze giapponiste nelle opere degli inglesi Albert Moore, Sir John Lavery e Christopher Dresser; degli italiani Giuseppe De Nittis, Galileo Chini, Plinio Nomellini, Giacomo Balla, Antonio Mancini, Antonio Fontanesi e Francesco Paolo Michetti con il suo capolavoro La raccolta delle zucche; e ancora i francesi Pierre Bonnard, Paul Ranson, Maurice Denis ed Emile Gallé; i belgi Fernand Khnopff e Henry Van De Velde.
La mostra è un’iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi
Biglietti
Ingresso intero 12 €
Ingresso ridotto per gli abbonati Card Musei Metropolitani 8 €
spettacolo con Vito e Maria Pia Timo | aBOccAperta
L’ARTUSI, BOLLITO D’AMORE
di Roberto Pozzi
con Vito e Maria Pia Timo
regia di Alessandro Benvenuti
Lo spettacolo rende omaggio, tra ricostruzione storica e fantasia, alla figura di Pellegrino Artusi, uomo di scienza, cultura, critico letterario, appassionato di gastronomia e raffinato buongustaio e all'opera che l'ha reso celebre in tutto il mondo, “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”.
Ma l'"Artusi", come lo si chiama in famiglia, chi l'ha scritto? Lui, Pellegrino, o la sua governante Marietta? Chi era il cuoco? Artusi, Marietta o il marito di lei? Chi mangiava meglio e di più? La Marietta, l'Artusi o i suoi gatti?
Una commedia esilarante sulla nascita del libro che ha unito il gusto, la lingua e gli animi di una nazione intera. Due grandi attori comici apparecchiano una tavola ricca di personaggi, risate, colpi di scena, piatti e portate da leccarsi i baffi.
Repliche: giovedì 5 + venerdì 6 + domenica 8 + mercoledì 11 + giovedì 12 + venerdì 13 + domenica 15 settembre, ore 21:00
Spazio ristoro nelle giornate di spettacolo dalle ore 19.00
Posto unico € 15,00
Vendita biglietti “L’Artusi, bollito d’amore”: www.vivaticket.it, nei punti vendita indicati sul sito e c/o Bologna Welcome Piazza Maggiore, 1/e - Tel. 051 231454
Informazioni
tel. 348 4021862 (dal 2 settembre)
spettacolo con Vito e Maria Pia Timo | aBOccAperta
L’ARTUSI, BOLLITO D’AMORE
di Roberto Pozzi
con Vito e Maria Pia Timo
regia di Alessandro Benvenuti
Lo spettacolo rende omaggio, tra ricostruzione storica e fantasia, alla figura di Pellegrino Artusi, uomo di scienza, cultura, critico letterario, appassionato di gastronomia e raffinato buongustaio e all'opera che l'ha reso celebre in tutto il mondo, “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”.
Ma l'"Artusi", come lo si chiama in famiglia, chi l'ha scritto? Lui, Pellegrino, o la sua governante Marietta? Chi era il cuoco? Artusi, Marietta o il marito di lei? Chi mangiava meglio e di più? La Marietta, l'Artusi o i suoi gatti?
Una commedia esilarante sulla nascita del libro che ha unito il gusto, la lingua e gli animi di una nazione intera. Due grandi attori comici apparecchiano una tavola ricca di personaggi, risate, colpi di scena, piatti e portate da leccarsi i baffi.
venerdì 13 settembre ore 21:00
Spazio ristoro nelle giornate di spettacolo dalle ore 19.00
Posto unico € 15,00
Vendita biglietti “L’Artusi, bollito d’amore”: www.vivaticket.it, nei punti vendita indicati sul sito e c/o Bologna Welcome Piazza Maggiore, 1/e - Tel. 051 231454
Informazioni
tel. 348 4021862 (dal 2 settembre)
spettacolo con Vito e Maria Pia Timo | aBOccAperta
L’ARTUSI, BOLLITO D’AMORE
di Roberto Pozzi
con Vito e Maria Pia Timo
regia di Alessandro Benvenuti
Lo spettacolo rende omaggio, tra ricostruzione storica e fantasia, alla figura di Pellegrino Artusi, uomo di scienza, cultura, critico letterario, appassionato di gastronomia e raffinato buongustaio e all'opera che l'ha reso celebre in tutto il mondo, “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”.
Ma l'"Artusi", come lo si chiama in famiglia, chi l'ha scritto? Lui, Pellegrino, o la sua governante Marietta? Chi era il cuoco? Artusi, Marietta o il marito di lei? Chi mangiava meglio e di più? La Marietta, l'Artusi o i suoi gatti?
Una commedia esilarante sulla nascita del libro che ha unito il gusto, la lingua e gli animi di una nazione intera. Due grandi attori comici apparecchiano una tavola ricca di personaggi, risate, colpi di scena, piatti e portate da leccarsi i baffi.
giovedì 12 settembre ore 21:00
Spazio ristoro nelle giornate di spettacolo dalle ore 19.00
Posto unico € 15,00
Vendita biglietti “L’Artusi, bollito d’amore”: www.vivaticket.it, nei punti vendita indicati sul sito e c/o Bologna Welcome Piazza Maggiore, 1/e - Tel. 051 231454
Informazioni
tel. 348 4021862 (dal 2 settembre)
spettacolo con Vito e Maria Pia Timo | aBOccAperta
L’ARTUSI, BOLLITO D’AMORE
di Roberto Pozzi
con Vito e Maria Pia Timo
regia di Alessandro Benvenuti
Lo spettacolo rende omaggio, tra ricostruzione storica e fantasia, alla figura di Pellegrino Artusi, uomo di scienza, cultura, critico letterario, appassionato di gastronomia e raffinato buongustaio e all'opera che l'ha reso celebre in tutto il mondo, “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”.
Ma l'"Artusi", come lo si chiama in famiglia, chi l'ha scritto? Lui, Pellegrino, o la sua governante Marietta? Chi era il cuoco? Artusi, Marietta o il marito di lei? Chi mangiava meglio e di più? La Marietta, l'Artusi o i suoi gatti?
Una commedia esilarante sulla nascita del libro che ha unito il gusto, la lingua e gli animi di una nazione intera. Due grandi attori comici apparecchiano una tavola ricca di personaggi, risate, colpi di scena, piatti e portate da leccarsi i baffi.
mercoledì 11 settembre ore 21:00
Spazio ristoro nelle giornate di spettacolo dalle ore 19.00
Posto unico € 15,00
Vendita biglietti “L’Artusi, bollito d’amore”: www.vivaticket.it, nei punti vendita indicati sul sito e c/o Bologna Welcome Piazza Maggiore, 1/e - Tel. 051 231454
Informazioni
tel. 348 4021862 (dal 2 settembre)
spettacolo con Vito e Maria Pia Timo | aBOccAperta
L’ARTUSI, BOLLITO D’AMORE
di Roberto Pozzi
con Vito e Maria Pia Timo
regia di Alessandro Benvenuti
Lo spettacolo rende omaggio, tra ricostruzione storica e fantasia, alla figura di Pellegrino Artusi, uomo di scienza, cultura, critico letterario, appassionato di gastronomia e raffinato buongustaio e all'opera che l'ha reso celebre in tutto il mondo, “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”.
Ma l'"Artusi", come lo si chiama in famiglia, chi l'ha scritto? Lui, Pellegrino, o la sua governante Marietta? Chi era il cuoco? Artusi, Marietta o il marito di lei? Chi mangiava meglio e di più? La Marietta, l'Artusi o i suoi gatti?
Una commedia esilarante sulla nascita del libro che ha unito il gusto, la lingua e gli animi di una nazione intera. Due grandi attori comici apparecchiano una tavola ricca di personaggi, risate, colpi di scena, piatti e portate da leccarsi i baffi.
domenica 8 settembre ore 21:00
Spazio ristoro nelle giornate di spettacolo dalle ore 19.00
Posto unico € 15,00
Vendita biglietti “L’Artusi, bollito d’amore”: www.vivaticket.it, nei punti vendita indicati sul sito e c/o Bologna Welcome Piazza Maggiore, 1/e - Tel. 051 231454
Informazioni
tel. 348 4021862 (dal 2 settembre)
spettacolo con Vito e Maria Pia Timo | aBOccAperta
L’ARTUSI, BOLLITO D’AMORE
di Roberto Pozzi
con Vito e Maria Pia Timo
regia di Alessandro Benvenuti
Lo spettacolo rende omaggio, tra ricostruzione storica e fantasia, alla figura di Pellegrino Artusi, uomo di scienza, cultura, critico letterario, appassionato di gastronomia e raffinato buongustaio e all'opera che l'ha reso celebre in tutto il mondo, “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”.
Ma l'"Artusi", come lo si chiama in famiglia, chi l'ha scritto? Lui, Pellegrino, o la sua governante Marietta? Chi era il cuoco? Artusi, Marietta o il marito di lei? Chi mangiava meglio e di più? La Marietta, l'Artusi o i suoi gatti?
Una commedia esilarante sulla nascita del libro che ha unito il gusto, la lingua e gli animi di una nazione intera. Due grandi attori comici apparecchiano una tavola ricca di personaggi, risate, colpi di scena, piatti e portate da leccarsi i baffi.
venerdì 6 settembre ore 21:00
Spazio ristoro nelle giornate di spettacolo dalle ore 19.00
Posto unico € 15,00
Vendita biglietti “L’Artusi, bollito d’amore”: www.vivaticket.it, nei punti vendita indicati sul sito e c/o Bologna Welcome Piazza Maggiore, 1/e - Tel. 051 231454
Informazioni
tel. 348 4021862 (dal 2 settembre)
Non erano solo canzonette – mostra a Palazzo Belloni
Penso che un sogno così non ritorni mai più
1958 – 1982: venticinque anni che hanno rivoluzionato tutti gli aspetti sociali, etici ed economici del nostro Paese, raccontati dalla Musica che ha saputo parlarne il linguaggio, descriverne i fatti, respirarne il clima e restituirne le emozioni.
Dalle braccia spalancate di Domenico Modugno sul palco di Sanremo ‘58 a quelle di Paolo Rossi nella notte di Madrid che nell’82 laureò l’Italia campione del mondo, la mostra procede cronologicamente a toccare ogni aspetto della vita sociale, del costume, della cronaca, del lavoro e dei cambiamenti nelle convinzioni etiche e morali di quegli anni.
Il repertorio iconografico, per la gran parte inedito e proveniente dagli archivi Publifoto di Intesa Sanpaolo, restituisce lo sguardo del fotoreporter di cronaca e la sua grande abilità nel rappresentare le molteplici realtà italiane. A costante contrappunto, 100 opere musicali italiane sono strumento di esplorazione e interpretazione di quel percorso di crescita e trasformazione. Un “passo a due” fra musica e società, in cui gli stili di vita, le mode, le relazioni interpersonali e perfino le stesse istanze sociali sono influenzati l’una dalle altre.
Prodotta da Bibibus Events, la mostra è a cura di Gianpaolo Brusini, Giovanni De Luna, Lucio Salvini, con la partecipazione di Fabri Fibra, Vittorio Nocenzi, Giorgio Olmoti e Omar Pedrini, a garantirne il rigore storico-scientifico e la forte impronta didattico-educativa.
Biglietti
Intero: 12€
Ridotto 10€
Ridotto speciale 8€ (riduzione valida per gli abbonati Card Musei Metropolitani)
Orario dal 29 novembre 2019 al 6 gennaio 2020
Lunedì - Venerdì: ore 16.00 – 22.00. Sabato: ore 10.00 – 22.00. Domenica e festivi: ore 10.00 – 21.00
Orario dal 7 gennaio al 12 aprile 2020
Mercoledì - Venerdì: 16.00 – 22.00. Sabato: 10.00 – 22.00. Domenica e festivi: 10.00 – 21.00
(Lunedì: visita riservata a gruppi e scuole / Martedì: visita riservata a gruppi e scuole)
Aperture straordinarie
Domenica 8 dicembre (Immacolata), 10.00 - 21.00
Martedì 24 dicembre (Vigilia di Natale), 10.00 - 19.00
Mercoledì 25 dicembre (Natale), 14.30 - 19.30
Giovedì 26 dicembre (Santo Stefano), 10.00 - 22.00
Martedì 31 dicembre (San Silvestro), 14.00 - 24.00
Mercoledì 1 gennaio (Capodanno), 14.00 - 20.00
Lunedì 6 gennaio (Epifania), 10.00 - 21.00
La biglietteria chiude un’ora prima della chiusura della mostra
Presentazione delle ultime due opere di Valerio Magrelli, entrambe edite da Einaudi:
Il commissario Magrelli e Sopruso: istruzioni per l'uso.
L'autore ne discute con Stefano Colangelo dell'Università di Bologna
Sopruso: istruzioni per l'uso
Nocivi contro innocui: viviamo sotto il segno zodiacale del Sopruso, immersi in un impercettibile pulviscolo di ingiustizie. Basti solo pensare alle continue aggressioni sonore, agli estenuanti allarmi acustici, alle infinite richieste con cui le amministrazioni ci molestano impunemente. In queste pagine furibonde e paradossali, Valerio Magrelli traccia la cupa genealogia della prepotenza, per esortare alla difesa di alcuni diritti ormai dimenticati.
Un medico in camice insulta un paziente sdraiato e in mutande (La Radiografia), un intero quartiere insorge contro chi spara musica (La Rivolta), un colpo in banca (La Rapina), una fila alle poste (La Raccomandata). Quattro scene madri per un unico scopo: individuare quelle vessazioni invisibili di cui siamo costantemente oggetto nel corso delle nostre giornate. Come le vittime dei «bravi» manzoniani, Magrelli ha imparato a sue spese fin dall’infanzia la grammatica dell’oltraggio, e la ricorda nell’appendice autobiografica sulla sventurata famiglia dei rosci. Da qui la conclusione: «Tutto conferma che l’Altro rappresenta la fogna dei nostri problemi, la discarica dove sversare ogni difficoltà, il monnezzaro, l’isola ecologica, senza neanche raccolta differenziata». Eppure, dopo la morte di Dio, il suo unico erede è il nostro Prossimo. Ragion per cui, alla fin fine, questo trattatello vuole essere soltanto un grido nel deserto per annunciare la religione del Rispetto.
Il commissario Magrelli
Visto che tutti i libri
hanno ormai un commissario,
mi faccio commissario
della poesia
e parto sulle tracce dei misfatti
che restano impuniti a questo mondo.
Quando ho incontrato il commissario mio omonimo, confesso di non essere rimasto sorpreso. Tra tanti suoi colleghi, prima o poi era normale che sbucasse fuori anche lui. Piuttosto mi ha stupito la caparbietà, l’ostinazione con cui l’ho visto viaggiare dall’Egitto alla Francia, dagli Usa alla Turchia, sempre devoto a un infantile sogno di giustizia, anzi, di una giustizia in versi. La sua patria, però, resta l’Italia, mentre la sua specialità sembra consistere nella difesa della vittima – vittima come figura sacrificale; svalutata, invisibile, rimossa. Sulla scia degli illustri predecessori, il nostro eroe affronta i casi piú diversi, attraverso una piccola ma nutrita enciclopedia del reato. Microstorie e invettive, insomma. Eppure, il vero filo rosso resta la riflessione su una legge che spesso, troppo spesso, tende a dimenticare i poveri diritti delle prede, prime fra tutte quelle inermi per eccellenza: donne, paesaggio e infanzia.
Valentina Manchia ne parla con l'autrice.
Ci sono molti modi di trasformare qualcuno in un fantasma, e Thomas Edwards si è scelto il suo. La sua vita non ha proprio niente che non va: Tom è un giovane italoinglese di buona famiglia, che abita a Londra e viaggia spesso per lavoro. Architetto, gestisce con successo uno studio di light design, e da quasi un anno fa coppia fissa con Ottie Davis, una chef in carriera con un figlio di sette anni, Martin.
Ma Thomas abita il mondo solo in superficie: schivo e in parte irrisolto, lascia che la vita scorra senza pensarci troppo; il suo ricordo di un amore finito, quello per Sophie Selwood, è una presenza costante e tangibile, che illumina gli eventi e le cose che lo circondano, e ci racconta di come l’amore, o il ricordo dell’amore, possano trasformarsi in una composta e implacabile ossessione.
Una strana eredità da parte di un eccentrico zio costringe Thomas a uscire dalla quotidianità. Un viaggio verso un’isola del sud Italia, un albergo affascinante e malandato e un fine settimana imprevisto – in compagnia della gente del posto e degli altri forestieri giunti a loro volta sull’isola – saranno l’occasione perfetta per sparigliare le carte, guardare le cose da un altro punto di vista e fare finalmente i conti con il passato, questo animale saggio e al contempo grottesco che sembra sempre volerci indicare la strada.
presentazione libro
Elisa Occhipinti presenta “E lucevan le stelle” (Miraggi Edizioni) e ne parla con Valentina Ruvoli (del blog Peek a Book).
La storia tedesca del Novecento e le tradizioni di una piccola isola del Sud Italia si intrecciano con le vicende personali di una donna apparentemente come tante. Ulrike è morta, ma la sua anima è intatta: decide di impiegare il tempo in cui verrà accompagnata nel luogo della dispersione delle ceneri ripercorrendo la sua vita e quella di quattro generazioni della sua famiglia. Nell’alternarsi di passato e presente, la protagonista si confronta con il dolore che fortifica e con quello che distrugge, riflette su ciò che è stato e ciò che non sarà più, indaga sul senso della vita, dell’amore, dell’arte. Fino al momento di sprofondare nel mare cristallino da lei tanto amato.
“Il destino di Ulrike, fin oltre l’evento della morte, è una magnifica rappresentazione narrativa dell’amore per una terra e della libertà: la libertà di scegliere il nostro destino affrancandoci dai progetti che la Storia aveva fatto su di noi" (dalla postfazione di Marco Montemarano).
e ne parla con gli scrittori Alessandro Berselli & Gianluca Morozzi.
Quattordici racconti in cui amore e morte si rincorrono, in cui la vita fluisce con forza e le emozioni travolgono i protagonisti, spesso regalando un finale sorprendente. "Non serve nascondersi" è dedicato a tutti coloro che si sentono in qualche modo "diversi", perché ciascun racconto è la storia di una diversità e svela per noi il suo tesoro di dilemmi, esperienza e umanità. Storie forti, in cui i protagonisti si mostrano nudi, spesso soli di fronte al loro destino, perché non serve nascondersi, perché la vita, o prima o poi, ci trova sempre.
Alberto Alberici presenta il suo libro
Alberto Alberici presenta il suo ultimo romanzo
ERO (Edizioni Minerva)
interviene Giorgia Tisselli
"Ero" è la storia di Raffaele, un uomo con una personalità capace di colmare vuoti esistenziali, ma convinto di aver subito un danno e che altrui attribuzioni l’abbiamo deviato dal suo essere originario.
Un senso d’angoscia lo accompagna da sempre, gli impedisce di restare ancorato al presente e, rendendogli difficile una coerente riflessione sulla propria esistenza, lo spinge a rifugiarsi nell’immaginario di quello che poteva essere. Non volevo nascere, per quanto ricordi. Ma vede, subito, fin da piccolo, dopo poco che ero nato, mi hanno attribuito delle qualità. Io, che non sapevo di averle, le ho accolte come un dono. Per la mia fragile identità rappresentavano caramelle zuccherose. Era un inganno. Il secondo, dopo quello di nascere.»
con la traduttrice Dafne Calgaro che dialoga con i lettori in compagnia di Giorgio Raffaelli.
Questo non è un vero libro. Non ha a che fare con persone vere né dovrebbe essere letto da persone vere. Al mondo ci sono così tanti libri veri che sono stati scritti a beneficio delle persone vere, e tanti ancora ne saranno scritti, che non credo che un piccolo libro strano come questo, scritto per una minoranza di persone incline alla magia, possa essere considerato una minaccia.”
Sarah Brown vive una vita tranquilla nella Londra nel 1918. Nonostante la guerra si dà da fare lavorando per un comitato di beneficenza. La magia entra improvvisa e inaspettata nella sua vita quando una strega la invita a trasferirsi in una nuova dimora: La Casa del Viver Soli. Nella sua stanza ai confini del mondo magico Sarah Brown avrà modo di conoscere e frequentare streghe, maghi, draghi e manici di scopa volanti.
Proposto da Zona 42 a cento anni esatti dalla prima pubblicazione, Viver soli è un piccolo gioiello che anticipa il tipo di letteratura fantastica portato al successo da Terry Pratchett e Neil Gaiman. Un romanzo in cui il dramma della grande guerra si stempera nell’umorismo e nell’invenzione magica, in una Londra dove comuni mortali e mondo fatato condividono strade ed esistenze.
presentazione del libro
Giovanna Zoboli presenta "Fuori da noi. Cose, piante e città" (Nuova editrice Berti) e ne parla con Nicoletta Gramantieri.
Nati come bollettini di viaggio, notizie da nessun luogo che compongono itinerari nella memoria, vicino e lontano nel tempo, questi racconti sono un libero intreccio dove le esperienze personali si mescolano alle riflessioni, guizzando continuamente dentro e fuori dai libri. La voce di Giovanna Zoboli ci accompagna attraverso le meraviglie e le passioni della sua vita: dai fantasiosi giochi infantili alle lezioni di astronomia improvvisate nelle notti estive, dalle letture botaniche dell'età adulta alla tappezzeria di una Camera Cinese sul Garda, dove tutti vorremmo esserci addormentati almeno una volta nella vita, seguendo con lo sguardo le industriose figurine tra "alberi dalle fogge singolari e montagne in miniatura, entrambi sorti dalla terra con la precisa intenzione di farsi dipingere su una tappezzeria". Il talento nel descrivere il mondo con parole esatte diventa gioco così quotidiano da potersi replicare nella catalogazione sommaria di "cose, piante, città" e, come nella lettura, anche in questo gioco ci si sente altrove, fuori da noi, immersi nel "flusso misterioso, impenetrabile della realtà esterna".
un pomeriggio di poesia e musica dedicato a Leonardo da Vinci.
Nel cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci ospitiamo una tappa del tour internazionale del duo Marina Kazakova & Slow Bear con una lettura musical-poetica ispirata e dedicata a Leonardo e al suo (e nostro) magnifico paese d’origine.
“Guarda, se tu credi…” Così scrive Leonardo delle mani, presenti in molte sue opere, le mani posate con garbo su grembo di Monna Lisa, dell’Ultima cena, della Fanciulla con l’ermellino... un tema con cui l’artista dialoga sensualmente, aprendo spazi non solo all’analisi ma anche ad una visione poetica.
Le mani da lui disegnate sono una delle più belle rappresentazioni nella storia dell’arte.
Mani che comunicano ritmi interiori e verità intraducibili in parole, o nascoste dalle parole stesse, mani che confermano l’identità del parlante e ne rivelano la struttura emotiva.
Durante l’incontro la poetessa russa Marina Kazakova, che vive in Belgio, e il dj e musicista belga Slow Bear metteranno in scena un reading poetico ispirato a Leonardo, alla Russia e all’Italia, ogni poesia accompagnata da musiche originali per chitarra
I poemi racconteranno di emozioni, ma si confronteranno anche con temi politici che riguardano da vicino tutti noi, migrazioni, crimini d’odio, discriminazione, mercificazione del corpo.
Slow Bear eseguirà anche alcuni brani del proprio repertorio.
Ospiti a sorpresa!
Quanti di noi ricordano un amore, un’emozione, una piccola avventura tramite le parole di una canzone ascoltata magari decenni fa? Quanti di noi possono negare che un certo tessuto armonico riesca a scavare nel profondo, facendo emergere parole e frasi che non ricordavamo di conservare nei nostri ricordi? E in quante vite siamo riusciti a incarnarci proprio attraverso una melodia e il testo che la accompagna?
Gli (in)Cantautori, raccolta di racconti curata da Luca Cerretti e Gianluca Morozzi, si interroga su quali siano i rapporti che vengono costruiti tra narrazione e musica, tra testo e suono, tra parola e melodia, attraverso le loro voci e quelle di altri quattordici autori. Prendendo spunto dall’opera di sedici cantautori italiani, da Guccini a de André, passando per Dalla, De Gregori o Battiato, Gli (in)Cantautori ci portano per mano attraverso in un’Italia spensierata e malinconica, dove musica, sensualità e amori scorrono per le vie delle nostre città.