da Fratelli Karamazov di Fëdor Michajlovič Dostoevskij, regia Pietro Babina
Quarant’anni dopo il celeberrimo sceneggiato Rai I Fratelli Karamazov, Umberto Orsini torna a vestire i panni di Ivan in un episodio fondamentale del romanzo di Dostojievski, in cui lo stesso personaggio racconta al fratello Alioscia il proprio romanzo mai scritto: La leggenda del grande Inquisitore. Non si tratta di una rivisitazione o di un’attualizzazione: questo capitolo autonomo viene messo alla prova dalla regia di Babina e “migrato” in un contesto completamente differente. Ormai invecchiato, Ivan continua a ossessionarsi sui grandi interrogativi che l’uomo si pone: il potere, la libertà, la fede.
Un suo giovane doppio, una sorta di Mefisto, lo costringe a un duello verbale serrato su cosa sia meglio per l’uomo: la rischiosa vertigine della libertà oppure il quieto asservimento? «Le parole del Grande Inquisitore – si chiede Orsini – oggi a chi farebbero paura? La chiesa, o l'autorità, o il potere tout‐court, agiscono ancora come il vecchio inquisitore sosteneva essere l'unico modo che permettesse agli uomini di essere liberi attraverso la negazione della libertà? Viviamo nella stessa illusione?» Ivan proverà a rispondere a queste domande in una TED conference – il format di conferenze iper‐democratico il cui obiettivo è di mettere in rete «idee degne di essere diffuse» per «una più profonda comprensione del mondo» – con l'effetto di mostrare ironicamente, lo spettro nascosto della nostra contemporaneità.
La leggenda del grande Inquisitore
regia Pietro Babina
drammaturgia Babina, Capuano, Orsini con Umberto Orsini e Leonardo Capuano Compagnia Umberto Orsini in collaborazione con Fondazione Teatro della Pergola
di Stefano Massini, regia di Alessandro Gassmann
Prima assoluta.
Lo spettacolo parla di lavoro, di donne, di diritti, dando voce e anima a undici protagoniste operaie che raccontano, con le loro diverse personalità, le paure per il nostro futuro e per quello dei nostri figli, le rabbie inconsulte che situazioni di precarietà lavorative possono scatenare, le angosce che il mondo del lavoro dipendente vive in questo momento.
7 minuti, con Ottavia Piccolo, Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Olga Rossi, Maiga Balkissa, Stefania Ugomari Di Blas, Cecilia Di Giuli, Eleonora Bolla, Vittoria Chiacchella, Arianna Ancarani, Stella Piccioni.
Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Stabile Dell’umbria, Teatro Stabile Del Veneto.
Stagione Opera e Balletto 2015
Direttore Hirofumi Yoshida
Regia Valentina Brunetti
Maestro del Coro Andrea Faidutti
Progetto scenografico Giada Abiendi
Costumi Massimo Carlotto
Luci Daniele Naldi
Allestimento Teatro Comunale di Bologna
Interpreti principali
Olga Busuioc, Luciano Ganci, Vladimir Stoyanov, Elena Traversi
Stagione Opera e Balletto 2015
Direttore Michele Mariotti
Regia Damiano Michieletto
Maestro del Coro Andrea Faidutti
Regia ripresa da Roberto Pizzuto
Scene Paolo Fantin
Costumi Carla Teti
Luci Alessandro Carletti
Allestimento in collaborazione con Teatro alla Scala Milano
Interpreti principali
Gregory Kunde, Luca Salsi / Marco Caria
Tamar Iveri / Virginia Tola
Anita Rachvelishvili / Elisabetta Fiorillo
Futuroalpresente | Con Maurizio Ferrera, Giulio Napolitano e Valerio Onida
Scenari: incontri su temi portanti della società italiana e del mondo globale
Coordina Giovanni Morandi
Futuroalpresente | Un solo letto per 28 sogni diversi
Scenari: incontri su temi portanti della società italiana e del mondo globale
Con Lorenzo Bini Smaghi, Yves Mény, Fabrizio Saccomanni e Luisa Torchia
Coordina Alessandro Merli
Futuroalpresente | democrazie, rete, populismo
Scenari: incontri su temi portanti della società italiana e del mondo globale
Con Carlo Galli, Elisabetta Gualmini e Marco Tarchi
Coordina Massimiliano Panarari
Futuroalpresente | incontro con Ilvo Diamanti, Arturo Parisi e Michele Salvati
Scenari: incontri su temi portanti della società italiana e del mondo globale
Coordina Massimo Giannini.
testo e regia di César Brie
Orfeo prova, con la sola forza del suo canto, a strappare l’amata sposa Euridice dal regno dei morti: la potenza e la poesia di uno dei più emozionanti miti greci si intrecciano in questo lavoro con uno dei temi più controversi della nostra attualità: quello dell’eutanasia.
César Brie, in questo lavoro selezionato al Premio In-Box 2014, dirige due giovani attori in un intenso spettacolo, per interrogare lo spettatore sulla grandezza e l’ineffabilità del sentimento d’amore, senza offrire risposte.
uno spettacolo a cura del Teatro dell'Argine e della Compagnia Gli amici di Luca
Uno spettacolo che parla di uno spettacolo. Di uno spettacolo da farsi. Cosa succede nei giorni prima dell’andata in scena? Cosa si agita nella testa di chi vive quel momento con l’incoscienza allegra di un non professionista, ma insieme caricandolo di un’attesa e di una necessità uniche? Cosa cambia, nell’intimo di ciascuno e nelle relazioni di ciascuno con gli altri, lungo tutto il percorso che porta al debutto? Così nasce il teatro, come la lenta maturazione di un fiore che deve sbocciare, di un frutto che deve nascere, come un percorso di conoscenza tortuoso ma entusiasmante, come un confronto continuo: non solo, in questo caso, tra Gli Amici di Luca e le guide che hanno condotto il laboratorio e le prove, ma di noi con noi stessi, con le nostre paure, i nostri ricordi, i nostri sogni, l’immaginario che ci abita. In tal modo la drammaturgia nasce da un’esigenza condivisa di racconto-testimonianza e ha l’urgenza della verità: il tempo dello spettacolo diventa il tempo lungo delle emozioni e dei pensieri su cui si è ragionato lungo un intero anno di laboratorio. E alla fine, quando lo spettacolo sta per cominciare, lo spettacolo finisce… Sabato 29 a seguire incontro con la Compagnia
due concerti per Lucio Dalla
Due concerti che spaziano dal jazz al classico per esplorare Lucio Dalla e le varie sfaccettature della sua passione musicale: è quello che propone la Fondazione Lucio Dalla i prossimi 10 e 11 ottobre in Salaborsa.
A partire dalle 21, il 10 ottobre la Piazza coperta sarà animata dalle note dell'orchestra D'Azeglio Chamber Project-Big Band, composta da 18 elementi e coordinata dal maestro Piero Odorici: il repertorio spazierà dalla rivisitazione in chiave jazz di alcuni dei più grandi capolavori di Dalla ai padri fondatori del genere musicale in questione: Duke Ellington, Miles Davis,Dizzy Gillespie, Thelonius Monk e tanti altri.
L'11 ottobre, alla stessa ora, sarà il turno dell'orchestra del conservatorio G.B. Martini di Bologna, composta da 50 elementi diretti dal Maestro Carlo Tenan: nel corso della serata si potrà così ascoltare una serie di brani in stile viennese (Schubert, Strauss, Schumann, Fasch e Mozart) particolarmente cari a Lucio Dalla.
L'ingresso ai concerti è libero fino ad esaurimento posti.
Compagnia RezzaMastrella
Antonio Rezza e Flavia Mastrella presentano uno spettacolo che analizza il rapporto tra l’uomo e le sue perversioni: laureati, sfaticati, giovani e disperati alla ricerca di un’occasione che ne accresca le tasche e la fama, pluridecorati alla moralità che speculano sulle disgrazie altrui, vecchi in cerca di un’identità che li aiuti ad ammazzare il tempo prima che il tempo ammazzi loro, persone che tirano avanti una vita ormai abitudinaria, individui che vendono il proprio corpo in cambio di un benessere puramente materiale, esseri che viaggiano per arricchire competenze culturali esteriori e superficiali. Pitecus si scaglia contro la cultura dell’assopimento e della quiescenza creativa e racconta storie di tanti personaggi, un andirivieni di gente che vive in un microcosmo disordinato: stracci di realtà si susseguono senza filo conduttore, sublimi cattiverie rendono comici e aggressivi anche argomenti delicati.
Teatro dell’Argine
Dopo l’esperienza di Piazza Verdi su Rai Radio 3, Mimmo Sorrentino riporta al teatro le testimonianze raccolte nei contesto in cui ha lavorato – tra detenuti comuni e di alta sicurezza, studenti, anziani, rom, malati terminali, giudici, vigili del fuoco, tossici, casalinghe di case popolari, stranieri, attori, medici – e le mette in comunione con il pubblico creando uno spettacolo di relazione in cui lo spettatore non solo interagisce, ma suggerisce con le proprie poesie i racconti della serata.
Avvicinamento a Constantin Brancusi | Laminarie
Appositamente pensato per gli spazi del MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna, la compagnia Laminarie presenta a VIE Festival Proiezione verticale dedicato all’artista rumeno Constantin Brancusi.
Il linguaggio dell’arte e del teatro contemporaneo si uniscono in Proiezione verticale per dare vita a un viaggio nel mondo di Brancusi, nel suo atelier: l’attore si muove in un parallelepipedo chiuso e inizialmente coperto da un velo, per poi scoprire con un gesto della mano gli spazi, i confini bianchi e le superfici vuote in cui Brancusi ha lavorato.
Lo spettacolo è preceduto dalla proiezione del documentario Via Terra di Laminarie (25’) Progetto speciale a conclusione del percorso di avvicinamento di Laminarie a Costantin Brancusi.
A cura di Laminarie e DOM la cupola del Pilastro
Nella Collezione permanente del MAMbo è presente l’opera di Gilberto Zorio Omaggio arbitrario a Brancusi (1987) dedicata allo scultore rumeno. Nei giorni di replica di Proiezione verticale a chi si presenta con il biglietto per la performance sarà concesso l’ingresso gratuito alla Collezione (venerdì 24 ottobre h 12.00 – 18.00, sabato 25 e domenica 26 ottobre h 12.00 – 20.00).
un’altra visione su Elfriede Jelinek, spettacolo di Andrea Adriatico | FFJelinek
Prima assoluta nell'ambito di VIE Festival 2014.
Nell’ambito del Festival Focus Jelinek, Andrea Adriatico presenta Un pezzo per SPORT tratto dalla pièce Sport. Ein Stück di Elfriede Jelinek, una delle voci più irriverenti e rivoluzionare del panorama letterario e culturale del Novecento. Teatri di Vita, teatro bolognese fondato nel 1993 da Andrea Adriatico che firma la regia di quest’allestimento, porta qui in scena una pièce tratta da Sport. Ein Stück: protagonista assoluta è la sfera del logos, che impone la sua terribile forza su ogni altro elemento. Privo di accadimenti, situazioni, indagini psicologiche, azioni o personaggi nella pièce della Jelinek si esibiscono solo gli schemi espressivi storicamente e socialmente determinati e il linguaggio, o meglio la ‘langue’ nel senso di Saussure.
Laboratori per ragazzi in collaborazione con il Dipartimento educativo MAMbo
Negli spazi del Dipartimento educativo MAMbo, i bambini potranno interagire con le “installazioni assistite” dell’artista Icaro Zorbar e degli artisti call4roBOt 2014 e costruire strumenti musicali elettronici, alla scoperta delle tecniche di produzione digitale. Dopo la merenda, tornerà anche per questa edizione il momento musicale conclusivo con dj Bubble. In collaborazione con Studio Public.
In occasione della VII edizione di roBOt Festival
giochi ed esperimenti per capire semplici principi scientifici
Un curioso viaggio di scoperta ed approfondimento di alcune leggi della fisica, della meccanica e dell’ottica. I ragazzi, protagonisti in prima persona come piccoli scienziati, assisteranno ad alcuni esperimenti spettacolari: “la pila con le mani”, “il palombaro”, “la danza dei forzati”.
Per informazioni e prenotazione (obbligatoria e da effettuarsi entro venerdì 3 ottobre alle ore 13): telefono 051.6356611
In occasione della Festività di San Petronio, apertura straordinaria dalle 15 alle 18.
la band emiliana presenta l'album “Fino a toglierci la sete”
Un pop/folk raffinato che si snoda tra chitarre acustiche e un set di batteria minimale in un gioco suggestivo tra atmosfere coinvolgenti e momenti più intimi.
(USA/1976) di Russ Meyer (80')
Continua il viaggio intrapreso lo scorso mese nell'universo comico-erotico di Russ Meyer, qui "al massimo del suo manierismo in una sex comedy piuttosto incoerente su un nazista fuggiasco (tra le altre cose). Un mucchio di trovate erotiche bizzarre e gustose, un montaggio vigoroso, e solo un quantitativo minimo e discontinuo di senso - quanto basta per gli appassionati" (Dave Kehr). In Italia uscì all'epoca col titolo Le deliranti avventure erotiche dell'agente speciale Margò. Il soggetto originale, totalmente rimaneggiato, è del critico statunitense Roger Ebert.
(Italia/2013) di Agostino Ferrente, Giovanni Piperno (88')
La fatica e la bellezza di crescere al Sud in un film dal vero che narra tredici anni di vita. Quella di Adele, Enzo, Fabio e Silvana, raccontati in due momenti fondamentali delle loro esistenze: la prima giovinezza e l'inizio dell'età adulta. Nel 1999 Agostino Ferrente e Giovanni Piperno avevano realizzato per Raitre un documentario che voleva raccontare alcuni frammenti di adolescenza a Napoli. Ai loro quattro protagonisti chiesero come immaginassero il proprio futuro: loro risposero con gli occhi pieni di quella luce speciale che solo a quell'età possiede chi ancora sogna 'le cose belle'. Dieci anni dopo, passando dalla Napoli del rinascimento culturale a quella sommersa dall'immondizia, i registi sono tornati a filmare i loro quattro protagonisti per un arco di quattro anni. Alle 'cose belle' non credono più. O forse hanno imparato a non cercarle nel futuro o nel passato, ma nell'incerto vivere della loro giornata, nella lotta per un'esistenza, o sarebbe meglio dire resistenza, difficile ma dignitosa.