Sala Bio presenta la nuova commedia di Woody Allen
(Francia, Stati Uniti/2014/97’)
La nuova commedia scritta e diretta da Woody Allen, ambientata negli anni Venti. Colin Firth interpreta lo scorbutico illusionista Stanley Crawford. Pragmatico e scettico, Crawford si reca in missione presso la residenza della famiglia Catledge, in Costa Azzurra, per smascherare la sedicente medium Sophie Baker (Emma Stone), ma si troverà spiazzato dalle doti esibite dalla giovane veggente e inizierà a domandarsi se i suoi poteri siano reali.
L’illusionista cinese Wei Ling Soo è il più celebrato mago della sua epoca, ma pochi sanno che il suo costume cela l’identità di Stanley Crawford, uno scorbutico e arrogante inglese con un’altissima opinione di sé stesso ed un’avversione per i finti medium che dichiarano di essere in grado di realizzare magie. Convinto dal suo vecchio amico, Howard Burka), Stanley si reca in missione nella residenza della famiglia Catledge, in Costa Azzurra: Grace la madre, Brice il figlio e Caroline la figlia. Si presenta come un uomo d’affari di nome Stanley Taplinger per smascherare la giovane ed affascinante chiaroveggente Sophie Baker che risiede lì insieme a sua madre. Sophie arriva a villa Catledge su invito di Grace, la quale è convinta che Sophie la possa aiutare a entrare in contatto con il suo ultimo marito e, una volta giunta lì, attira l’attenzione di Brice, che si innamora di lei perdutamente. Quello che segue è una serie di eventi magici nel vero senso della parola e che sconvolgeranno le vite dei personaggi.
Lingua originale con sottotitoli.
diretto da Michele Mariotti
Trasmissione in diretta e in alta definizione del Barbiere di Siviglia di Rossini del Metropolitan di New York, diretto da Michele Mariotti con la regia di Bartlett Sher. Nel cast vocale Christopher Maltman, Isabel Leonard, Lawrence Brownlee.
“Torno al Met con un autore come Rossini – dice Mariotti - che amo e che conosco molto profondamente, e con un'opera che ho affrontato spesso ma che ogni volta mi fa riflettere. Tante sono le peculiarità che rendono 'Il barbiere di Siviglia' un capolavoro assoluto: se 'L'italiana in Algeri' è un'opera buffa sotto ogni punto di vista, e 'Cenerentola' è un'opera di mezzo carattere, di grande eleganza e profondità, 'Il barbiere' è caratterizzato da un materiale musicale e drammaturgico assolutamente eterogeneo. Non è un'opera buffa dall'inizio alla fine: basti pensare alla cattiveria dell'aria di Bartolo espressa da una sorta di rap ante litteram, o alla viscida e sinistra aria di Basilio 'La calunnia è un venticello', in cui si organizza la distruzione di una persona. È un'opera che alterna momenti buffi e assurdi, nei quali si ride, ad altri appunto violenti, neri, malinconici o profondamente amorosi.
Questa mancanza di un denominatore comune, che possa legare ogni numero musicale dell'opera, la rende a suo modo inafferrabile e intangibile. Proprio per questa sua cifra di inafferrabilità, possiamo dire semplicemente che è un'opera rossiniana”.
(Zazie dans le métro, Francia/1960) di Louis Malle (92')
La rassegna Ragazzi selvaggi presenterà una volta al mese piccoli protagonisti alle prese con le incomprensioni, e talvolta le ostilità, che gli adulti riservano loro. Alle situazioni difficili fanno fronte ognuno a suo modo, con gli strumenti a loro congeniali: determinazione, un po' di insolenza e una buona dose di fantasia. Come Zazie, ragazzina di dieci anni che arriva dalla provincia nella Parigi degli anni Cinquanta con il sogno di viaggiare in metropolitana. La città, i suoi strani abitanti, il suo traffico folle, divengono per lei una giostra vorticosa. Malle riesce nello spericolato tentativo di trasformare visivamente la comicità verbale del romanzo di Raymond Queneau.
Commedia. Dai 6 anni in su
(Italia(2014) di Riccardo Marchesini (74\')
Una giovane band emergente della bassa bolognese decide di mettersi in viaggio verso quei paesi della propria terra che hanno dato i natali ad alcuni dei più famosi cantanti, scoprire le loro radici, i loro esordi e capire dove e perché tutto è veramente cominciato. Un viaggio attraverso canzoni, ricordi, testimonianze di amici, parenti e protagonisti raccolte in un territorio dove nel giro di pochi chilometri si incontrano band longeve come i Nomadi, rockstar come Ligabue e Vasco, cantanti melodiche come Orietta Berti, bluesman come Zucchero e re del liscio come Casadei.
Introducono Riccardo Marchesini e i Palco Numero Cinque, band protagonista del film
Copia in HD
(USA/1976) di Martin Scorsese (113')
Con questo film, Martin Scorsese vince la Palma d'oro a Cannes nel 1978. C'e la sceneggiatura di Paul Schrader, l'influenza del cinema europeo (quella di Bresson per esempio), c'e una metropoli, New York, con i suoi colori, i quartieri malfamati, la violenza e la giungla metropolitana, la musica di Bernard Herrmann, i primi piani di oggetti, i colori accesi della fotografia, i tergicristallo al rallentatore, in una citta notturna: un'automobile come una bara semovente. E poi c'e De Niro, c'e quel famoso: "You talkin' to me? You talkin' to me?" allo specchio. C'e una giovanissima Jodie Foster, prostituta da redimere. C'e Harvey Keitel pappone, e una magnifica Cybill Sheperd. Un finale virato al rosso. (rc)
(Campanadas a medianoche, Spagna-Svizzera/1966) di Orson Welles (119')
Il restauro curato da Luciano Berriatúa restituisce la policromia dei grigi e recupera nitidezza ai suoni del "miglior adattamento di Shakespeare mai arrivato al cinema" (virgolettato corale, così s'è espresso negli anni uno stuolo di critici). Una sceneggiatura sperimentale e fedelissima, dove ogni singola riga di dialogo è puro Bardo, ricostruisce la grande, giocosa e desolata storia di Sir John Falstaff attingendo ai diversi drammi in cui appare, Enrico IV, Enrico V, Le allegre comari di Windsor: compagno di gozzoviglie e maestro di vita per il giovane erede a un trono insanguinato, infine tradito e umiliato, è figura che amplifica e porta un battito nuovo di commozione alla sorte dell'eroegigante wellesiano, da Kane a Quinlan destinato alla sconfitta. (pcris)
Copia restaurata da Filmoteca Española
a seguire
LAS VERSIONES DE CAMPANADAS A MEDIANOCHE DE ORSON WELLES
(Spagna/2012) di Luciano Berriatúa (17')
Il documentario presenta il lavoro svolto sulle diverse versioni del film per arrivare a questo recupero della 'versione spagnola' presentata a Madrid nel 1965, la prima licenziata da Welles.
In occasione dello spettacolo Falstaff, regia di Andrea De Rosa (3-7 dicembre, Teatro Arena del Sole). In collaborazione con Teatro Arena del Sole e ERT - Emilia-Romagna Teatro Fondazione
(Who's That Knocking at My Door, Usa 1969) di Martin Scorsese (90')
Primo lungometraggio di Scorsese e primo film di Harvey Keitel, prepara Mean Streets seguendo le bighellonate di tre giovinastri di Little Italy, tra tentazioni della strada e bambagia famigliare. Charlie si innamora di Katy, ma il suo sentimento e la sua educazione cattolica sono messi a dura prova quando scopre che la ragazza ha subito violenza dal suo ex. Scorsese guarda a Cassavetes e a Godard, ma sembra già avere un mondo tutto suo, nel cuore e negli occhi. (am)
Introducono Laura Saracino (Casa delle donne per non subire violenza Onlus) e Maria Raffaella Ferri (Presidente Commissione delle Elette del Comune di Bologna)
Evento nell'ambito del Festival La violenza illustrata, a cura di Casa delle Donne di Bologna, Circolo Aziendale Ravone e Associazione Donne di Pianura.
(Rang-e-khoda, Iran/1999) di Majid Majidi (90')
Mohammad ha otto anni ed è cieco. Durante l'estate lascia l'istituto in cui studia per ritornare al villaggio natale, dove vivono il padre vedovo, le sorelle e la nonna. Il film racconta attraverso la poesia di immagini, suoni e colori il difficile rapporto dell'uomo con il figlio che non riesce ad accettare. "La vera bellezza è nell'essenza delle cose piuttosto che nella loro apparenza visiva" (Majid Majidi).
Drammatico. Dai 10 anni in su
(Canada-Francia/2013) di Xavier Dolan (102')
Un giovane pubblicitario piomba in aperta campagna per partecipare a un funerale. Scopre che nessuno laggiù conosce il suo nome né la natura della sua relazione col defunto. Un macabro gioco di ruolo imposto dal fratello di quest'ultimo porterà a galla la verità, qualunque sia il prezzo da pagare. Sindrome di Stoccolma, lutto e sorde violenze impregnano questa breve storia di impostura e di menzogna, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e tratta dalla pièce del drammaturgo Michel Marc Bouchard.
(Italia/1977) di Marco Bellocchio (132')
“L’incontro con Marco Bellocchio è stato molto importante: quest’anima un po’ russa, che mi stava bene addosso... Il gabbiano è un film bellissimo, ma è stato trattato male da tutti, da Marco per primo, che aveva il problema dell’uscita in televisione sulla RAI e poi al cinema, e l’ha mollato. Ma senz’altro è uno dei suoi film più belli... il rapporto del mio personaggio col figlio, quando si sbranano, è il cuore del film”.
Così Laura Betti ricordava a Roberto Chiesi – curatore del Fondo Pier Paolo Pasolini della Cineteca di Bologna – la sua esperienza artistica con Marco Bellocchio, in un’intervista rilasciata solo poco prima della scomparsa dell’attrice bolognese.
A dieci anni dalla morte di Laura Betti, avvenuta il 31 luglio 2004, la Cineteca di Bologna dedica una serata al suo ricordo, presentando proprio Il gabbiano, che Marco Bellocchio trasse nel 1977 da Cechov,
Il film verrà proiettato dopo un excursus sulla vita e sulla carriera di Laura Betti, raccontate da Roberto Chiesi.
Copia proveniente da CSC - Cineteca Nazionale
+ Sara Johnstone live
Il leggendario Evan Dando, fondatore dei THE LEMONHEADS, arriva in Italia per presentare oltre all’ultimo album "Varshons", i brani che lo hanno reso oggetto di culto nell’underground internazionale. Da Gram Parsons a Leonard Cohen passando per Townes Van Zandt, i Wire e Linda Perry, Dando si impadronisce con maestria di tutti i brani interpretandoli con il suo personale stile.
In apertura la cantante canadese Sara Johnstone, che ha iniziato la carriera nel collettivo Bran Van 3000, ci presenta le sue canzoni indiefolk.
live
+ FERRO SOLO (ITA - folkrock - Gamma pop)
Arrivano per la prima volta in Italia le EX HEX, la nuova band di Mary Timony, già con Helium e Wild Flag in passato. Presentano il nuovo acclamatissimo disco di debutto “Rips” uscito per Merge records, album dell'anno per Magnet magazine, 9/10 per NME, 8.4 e BEST NEW MUSIC per PITCHFORK!
live
Provenienti dai monti Appalachi che ha esordito nel 2000 con l’album di cover di AC/DC A Hillbilly Tribute to AC/DC ed ha continuato la propria carriera rivisitando in chiave bluegrass i più grandi successi del pop e del rock, riscuotendo un grande successo in ogni angolo del mondo, arriva in Italia per due concerti per presentare il nuovo album “Hair Down To My Grass,” in uscita a gennaio 2015.
live
Al Covo Club arriverà Cold Specks, una delle più raffinati ed originali artiste canadesi, autrice di un sound che oscilla tra lo smooth jazz, il dark soul, l' R ‘n’ B e l'indie rock. Già collaboratrice di Moby, Al Spx ci presenterà il suo nuovo album Neuroplasticity.
+ Tv Smith live
Due leggende del punk inglese tornano al Covo Club.
live
Originari di New York, i Cymbals Eat Guitars si formano nel 2007 quando Joseph D'Agostino raduna una band formata da ex compagni di università e musicisti trovati via Craiglist per dare vita al primo album "Why There Are Moutains" che subito Pitchfork identifica come uno dei Best New Music dell'anno.
I Cymbals Eat Guitars arrivano al Covo Club per presentare il nuovo disco "Lose".
live
Bennie Maupin (Detroit, 29 agosto 1940) è un clarinettista, flautista e sassofonista statunitense.
Per quarant'anni Bennie Maupin ha suonato con giganti del jazz come Roy Haynes, Horace Silver, Lee Morgan, McCoy Tyner, and Marion Brown. Ha fatto parte del gruppo di MilesDavis che registrò alcuni dei suoi album più innovativi, come Bitches Brew, Big Fun, Jack Johnson e On the Corner.
Formazione:
Bennie Maupin - flauto, clarinetto basso, sax tenore & soprano
Michal Tokaj - pianoforte
Michal Baranski - contrabbasso
Lukasz Zyta - batteria, percussioni.
proiezione di "Città" | Transizioni. Fotografia in movimento
In occasione di Transizioni. Fotografia in movimento, da venerdì 28 a domenica 30 novembre ci sarà la proiezione di Città, slideshow delle immagini di Beirut, Milano, Palermo e di tante altre città documentate da Gabriele Basilico.
Inoltre, Urban Center ospita sabato 29 novembre, alle ore 11.30, il dialogo “Montare l’istante”, omaggio di Christian Caujolle a Gabriele Basilico con Giovanna Calvenzi, Michele Smargiassi (giornalista de La Repubblica) e Geraldine Lafont (montatrice).
musiche di Igor Stravinskij, testo di C. F. Ramuz
Ricomincia la stagione ATTI SONORI, presso il Piccolo Teatro del Baraccano, con la produzione che ha chiuso, con grande successo, le attività estive nel Cortile del Piccolo Teatro: L’Histoire du Soldat di Igor Stravinskij, diretto da Giambattista Giocoli, con la voce di Angela Malfitano.
In occasione del Centenario della Grande Guerra, ATTI SONORI mette in scena l'Opera "povera", che Igor Stranvinskij compose nel 1918, come antitesi ai canoni fastosi ed ingombranti dell'Opera lirica tradizionale.
Tante sono state e sono le versioni proposte per questo spettacolo. La versione realizzata da ATTI SONORI vuole mettere in risalto la potenza drammaturgica della musica e quindi prevede solo la voce recitante di Angela Malfitano, mentre i musicisti della Piccola Orchestra del Baraccano, che staranno in scena con l’attrice, saranno diretti da Giambattista Giocoli.
A ciò si andrà ad aggiungere un viaggio fatto di immagini; musica e voce, infatti, saranno accompagnate dalle opere video proiettate del giovane illustratore Michele Cerone.
Il prezioso lavoro di dramaturg è stato affidato a Gianluca Cheli.
spettacolo di teatro-danza della compagnia Eliadi
Sul palco dell'Antoniano non solo coreografie, ma luci ed effetti, proiezioni, moda e costumi disegnati appositamente per raccontare al pubblico la straordinaria storia della Dea sumera Inanna Ishtar, dea dell'amore, della fertilità, ma anche della guerra. Archetipo di tutte le dee che verranno dopo di lei, da Astarte ad Iside, da Afrodite a Venere, Inanna appartiene alla stirpe degli Anunnaki, gli dei cosmici che hanno governato i sumeri e la Mesopotamia. Le gesta della Dea, di cui lo spettacolo narra gli eventi, terreni ed ultraterreni, si confronta sia con le cronache e la letteratura sumera, sia con l'interpretazione di Zecharia Sitchin, sumerologo e orientalista eretico, che fa di Inanna il simbolo cosmico della femminilità nascente, matriarcale e spietata, all'interno del consesso divino degli Anunnaki.