(E.T.: The Extra-Terrestrial, USA/1982) di Steven Spielberg (115').
"Credo di avere avuto interesse per strane cose che sfrecciano nella notte sin da quando ero bambino in Arizona. Là l'atmosfera era chiara. Avevamo tante notti stellate [...]. Sin d'allora ho avuto la testa nelle nuvole. Fui colpito dalle stelle. E ancora lo sono" (Steven Spielberg). "Ancora una volta, ed anzi sempre di più, Spielberg aveva sviluppato la sua vecchia (e nuova) concezione del cinema come apparato concepito per il sogno e per lo stupore, per la fiaba e per la meraviglia, comprendendo bene che tutto ciò non era tanto questione di denaro quanto di inventività, fantasia, ardimento" (Franco La Polla).
Fantastico. Dai 6 anni in su
(USA-GB/2014) di Christopher Nolan (169') | proiezione in 70mm
L'approdo alla fantascienza spaziale del regista di Memento, The Prestige e Inception non poteva che avvenire nel segno del paradosso temporale. Per salvare i terrestri da estinzione certa l'ex-astronauta agricoltore Matthew McConaughey parte alla ricerca di nuovi mondi da abitare. Ma negli abissi dello spazio profondo, il tempo scorre diversamente rispetto al pianeta natio e a chi lo abita... Einstein docet. Nonostante la sceneggiatura a tratti nebulosa, Nolan lascia il segno con un film teorico, drammatico, maestoso, sulla fragilità e sulla potenza umana a confronto con l'infinita incertezza dell'universo che ci circonda. (aa)
(USA-GB/2014) di Christopher Nolan (169')
L'approdo alla fantascienza spaziale del regista di Memento, The Prestige e Inception non poteva che avvenire nel segno del paradosso temporale. Per salvare i terrestri da estinzione certa l'ex-astronauta agricoltore Matthew McConaughey parte alla ricerca di nuovi mondi da abitare. Ma negli abissi dello spazio profondo, il tempo scorre diversamente rispetto al pianeta natio e a chi lo abita... Einstein docet. Nonostante la sceneggiatura a tratti nebulosa, Nolan lascia il segno con un film teorico, drammatico, maestoso, sulla fragilità e sulla potenza umana a confronto con l'infinita incertezza dell'universo che ci circonda. (aa)
(USA/2014) di Woody Allen (100')
Di nuovo nella Germania degli anni Venti (Ombre e nebbia), di nuovo un mondo di fragili incanti e fraudolenti amanti (Commedia sexy, La maledizione dello scorpione di giada), di nuovo sogno ma forse no (Midnight in Paris): vintage Allen, con immancabili nostalgie? Colin Firth, e non si può non essere felici di vederlo approdare in quel club esclusivo che è la squadra di attori di Woody Allen, chissà perché passa la vita a smascherare falsi occultisti, finché non s'imbatte negli occhioni di Emma Stone, che pretende d'essere in contatto con l'aldilà: e se fosse vero? E soprattutto, se fosse amore? "Tutto il mio ottimismo era un'illusione"... Come è stato scritto, questo film non farà cambiare idea né ai detrattori né ai sostenitori degli ultimi vent'anni della carriera di Allen; resta l'opera di uno dei pochi grandissimi del cui genio possiamo oggi godere. (pcris)
(Francia-Canada/2014) di Xavier Dolan (140')
Il film del venticinquenne quebécois Dolan che ha vinto il Premio della giuria all'ultimo Festival di Cannes. "Il racconto dei rapporti complessi tra una vedova cinquantenne e piuttosto instabile e il figlio adolescente, a sua volta affetto da disturbi di comportamento che talora sfociano in violenza. [...] Il primo punto di forza del film consiste nel suo filmare ciascuna scena come se fosse la più importante del film; e la più importante mai girata dai tempi dell'invenzione del cinema. Xavier Dolan, lo sappiamo ormai dalla scoperta del suo primo film J'ai tué ma mère, è abitato da una vis cinematographica di straordinaria potenza. È capace di azzardi kitsch come di un implacabile realismo. Qui si dota d'uno strumento supplementare, che coglie di sorpresa e fa meraviglie: il formato quadrato dell'immagine, in omaggio alla tradizione del ritratto" (Jean-Michel Frodon).
in mostra le foto di Jill Furmanovsky, Martin O'Neill, Pierre René-Worms e Stephen Wright.
Una mostra che nel celebrare la band inglese culto degli anni ’90 che rese il brit pop un genere internazionale, ripercorre la storia musicale di una città come Manchester spesso erroneamente considerata alla periferia culturale d’Inghilterra. Sono passati vent’anni tondi dall’uscita di “Definitely Maybe”, l’album di debutto degli Oasis che infranse ogni record e si posizionò fisso al numero uno della classifica inglese. Assieme a “Parklife” della band londinese Blur, l’album ebbe il merito di essere la miccia che fece esplodere il nascente Britpop, un genere caratterizzato da ritmi di chitarra pop degli anni ’60 e liriche tipicamente indi degli anni 70-‐80, che si pose da subito in contrapposizione sia dal punto di vista musicale che da quello contenutistico con un altro genere dilagante all’epoca, ossia il grunge statunitense. Ma gli Oasis si pongono anche tra le fila di un’altra altrettanto importante tradizione musicale. L’anno precedente all’uscita di “Definitely Maybe”, la band firmò infatti per la Crestion Record, l’etichetta indipendente di Alan McGee che già aveva promosso band come Primal Screem. Jesus and Mary Chain e My Bloody Valentine, ma che da un paio di anni aspettava una nuova band che la riportasse ai vecchi splendori. La Creation Record era infatti uno dei tanti epigoni delle glorie mancuniane degli anni ‘70-‐’80: in una città fuori dai canonici circuiti culturali ed economici d’Inghilterra, in una ventina d’anni, si era fatta infatti la storia della musica. Lì erano nate band come Joy Division e poi P.I.L, Smith, Happy Mondays e Stone Roses. Lì, dimenticato il Punk, era nata la cultura del clubbing, La Factory e poi l’Hacienda, che stanche della psicadelia aumentata a forza di acidi aspettavano la prossima grande onda musicale, che arrivò nel 1994 proprio grazie agli Oasis.
La mostra ripercorre questa storia a ritroso, dal 1996, anno in cui gli Oasis lasciano Manchester per Londra, al 1976, anno della formazione dei Joy Division.
di e con Pippo Franco
Pippo Franco, pseudonimo di Francesco Pippo è un attore, cantante, cabarettista econduttore televisivo italiano.
Pippo Franco è stato un rappresentante della commedia sexy all'italiana, ed è fin dagli anni settanta uno dei principali comici e conduttori della televisione italiana. Ha fatto parte della storica compagnia di varietà Bagaglino, presentando tutti i suoi spettacoli televisivi e teatrali.
live
Una nuova serata per la rassegna Palco d'Autore al Cortile Cafè. In collaborazione con La Fabbrica Etichetta Indipendente, questa sera sul palco un progetto "che non segue le mode, anzi, potrebbe crearle": Matteo Toni, che presenta in anteprima a Bologna il nuovo album:
"Nilla! Villa!"
Matteo Toni_ Slide Guitar
Giulio Martinelli_Batteria
regia di Federico M. Zanandrea
Una carrellata sul teatro che dalla tragedia greca attraverso l’opera di Shakespeare e il dramma borghese approda al teatro dell’assurdo del secolo scorso. Un viaggio intrapreso attraverso la voce di alcuni dei personaggi più emblematici della storia della drammaturgia occidentale.
Da Edipo, al perfido Jago, arrivando a Godot, che sembra non arrivare mai.
di e con Gene Gnocchi
In qualità di esperto ricercatore in psicologia applicata, discendente per ramo di padre della casata di psicologi che fa capo a Raffaele Morelli, Gene Gnocchi tiene una conferenza sugli effetti inconsci dello stress post-traumatico illustrando al pubblico una serie di casi clinici dai travolgenti risvolti comici, supportato da un maxischermo dove scorrono fotografie, grafici, statistiche...
azione performativa tratta dal progetto Postalmarket a casa Broche
Postalmarket a casa Broche è un progetto artistico poliedrico in cui scrittura, performance e installazione ne divengono i linguaggi espressivi. Il lavoro indaga su come l’Oggetto sia diventato la religione della società contemporanea e non solo occidentale.
Guido Armellini - Università Primo Levi, presenta il libro di Manuela Zucchi
Presentazione del volume Cattivissimo natale (L'Iguana editrice 2014) alla presenza dell'autrice, con la collaborazione del gruppo LeggiAmo.
In un'atmosfera luccicante di palline colorate e buoni sentimenti, appostato dietro l'albero il diavolo lancia la propria sfida ... e alla fine stravince con stile e senza clamore. Critica disincantata della festa più convenzionale? Sabotaggio di un rituale frivolo? No, nei racconti affilati di Manuela Zucchi, solo la cronaca di un Natale molto cattivo. E dannatamente vero.
Manuela Zucchi è nata a Bologna, dove vive. È guida d’arte, lavora per la regione Emilia-Romagna e scolpisce per diletto. Ha pubblicato novelle, fiabe, gialli. Il romanzo Cattivissimo Natale segna il suo ritorno al racconto seriale.
la cantante della band Brazilian Girls presenta "Toujours"
SABINA SCIUBBA voce
CSABA PALOTAI chitarra elettrica, beatbox, effetti.
feat. Stefeno Senni
Mike Alfieri passa dagli standard jazz al grande Ray Charles, dal soul allo swing, dandosi con generosità al pubblico e divertendosi a intrattenerlo.
Con lui sul palco Stefeno Senni, considerato uno dei migliori contrabbassisti jazz in circolazione ora in Italia (fa parte del quintetto I Visionari di Stefano Bollani).
Ospite della serata il trio vocale Starlightcomposto da Nadia Mascellaro, Anna Valliano e Renzo Grimaldi.
Tre cantattrici swing
PEPPER voce
CHERRY voce
SUGAR voce
ROBERTO GORI pianoforte
ALBERTO ANTONUCCI contrabbasso
RICCARDO COLASANTE batteria.
di William Shakespeare, regia di Riccardo Paccosi
Tutti i protagonisti sono ingabbiati, “kubrickianamente”, entro una dimensione ove incombe un ineluttabile e tragico senso di sovradeterminazione. Questo fa sì che lo spettacolo espliciti continuamente, al pubblico, il fatto d'essere una rappresentazione; i personaggi, parimenti, appaiono burattini inadeguati, mere funzioni in balia della macchina narrativa, enti subordinati al dominio di Ananke ovvero della Necessità.
con Riccardo Paccosi, Salvo Quinto, e Silvio Perfetti
L' Amorevole Compagnia Pneumatica.
Elements Tour | Performance live
Atmosfere cupe, figure viste attraverso un vetro in un giorno di pioggia. Ian Curtis che sorge nell’apoteosi stilistica; Peter Murphy che rincorre la notte. I sotterranei asettici di Berlino illuminati da luci al neon, figure che si dissolvono in lenti movimenti di danza, riproduzioni di una vita straordinaria fatta di macerie; un notturno, quotidiano, autentico presente. Nick Cave ascolta, seduto al tavolo con Dave Gahan.
(De/Usa, 1990) di Uli Schueppel ( 89')
Un’odissea di cinque settimane che racconta il lungo tour negli States di Nick Cave and The Bad Seeds.
Il regista Uli Schüppel è amico intimo del chitarrista dei Bad Seeds, Blixa Bargeld (leader di un altro storico gruppo tedesco, gli Einsturzende Neubauten), e approfitta della confidenza acquisita con i Bad Seeds, Iain Forsyth, Jane Pollard per accompagnarli giorno dopo giorno nel loro pellegrinaggio in terra americana.
Versione originale con sottotitoli in italiano.
di Wim Wenders, Michael Madsen, Karim Ainouz
Ci sono edifici che hanno un’anima: così grande da poterne regalare un po’ a ogni visitatore. Sono i centri vivi della cultura e dell’esperienza artistica. Questi film in 3D danno voce a tre di questi centri: la Filarmonica di Berlino, icona della modernità; il Carcere di Halden, prigione modello che rieduca alla vita e al pensiero; il Centre Pompidou, una macchina della cultura moderna. Tre acclamati registi, ognuno con il proprio approccio artistico, affrontano la sfida di raccontare tre scrigni della nostra memoria, polmoni del nostro respiro collettivo.
Saranno presentati in anteprima gli episodi:
Episodio 1 - La Filarmonica di Berlino (regia di W. Wenders) Icona di modernità
Episodio 2 – Il Carcere di Halden (regia di M. Madsen) La prigione più umana del mondo
Episodio 3 – Il Centre Pompidou (regia di K. Aïnouz) Una macchina di cultura moderna
L'edizione italiana di questi tre episodi sarà arricchita dalla voce dell'attore Alessio Boni.
Marina Gasparini presenta il suo progetto editoriale
Il progetto editoriale, MNAR/AAASI/R-PN/IGAI/, con la collaborazione di Francesco Mazzoli, è un esperimento tipo-grafico che con la logica del “docuverse” di Ted Nelson, riunisce in sé, quasi senza soluzione di continuità, testi critici o poetici, semplici presentazioni su brochure o comunicati stampa, parole e immagini contenute nelle diverse opere dell’artista, raccolti negli anni, suddivisi in cinque piccoli volumi di differenti formati e design grafici con l’impiego di diverse tecniche di legatoria artigianale. L’elemento unificatore è l’uso del testo, dal filo e del tessuto.
Marina Gasparini, artista che vive a Bologna, dove insegna Progettazione Grafica all’Accademia di Belle Arti, lavora con i materiali tessili dal 2001.
Intervengono: Marina Gasparini, Maura Pozzati, Valerio Dehò. Incontro Promosso da CorrainiMAMbo artbookshop in collaborazione con MAMbo. Ingresso libero.
Dalle 18.30 aperitivo con l'autrice presso CorrainiMAMbo artbookshop.