Notte live made in Berlin
In occasione di Art City Bologna il Sì apre le porte per una lunga notte live made in Berlin. Lumisokea, il duo belga-italiano residente a Berlino, propone un audiovisual live show, un'esperienza fisica e meditativa, una musica ritmicamente intensa che prende spunto dal dub, dal techno e dalla musica concreta. A seguire dj set a cura di Graepi.Berlin che si muove tra i suoni minimal-synth, elettronica e cold wave.
A cura diAteliersi
Ingresso10 euro
soluzione visiva di Luca Bertolo per il Nulla (il foyer del Sì)
“Verde che ti voglio verde. / Verde vento. Verdi rami. / La nave sul mare / e il cavallo sulla montagna. / Con l’ombra alla vita / lei sogna alla sua balaustra, / verde carne, chioma verde, / con occhi di gelido argento”
(da Romance sonámbulo, di Federico García Lorca, 1928).
Con Verde Luca Bertolo inaugura il ciclo di interventi artistici pensati per il foyer dei nuovi spazi del Sì a Bologna. Nati dalla collaborazione tra Nosadella.due e Atelier Sì per gli spazi della permanenza e del passaggio del foyer, oggi ribattezzato Il Nulla, gli interventi avranno cadenza annuale accompagnando la programmazione in tutte le sue forme, mutando assieme ad essa nel loro naturale divenire.
Pittore di natura e di formazione, Bertolo adotta il verde come colore più esteso attraverso cui condividere con altri la sua pratica pittorica, il suo esercizio quotidiano, il suo lavoro sulla forma espressiva per eccellenza, la pittura. Altri che sono, assieme a lui e ai bambini che con lui daranno vita alla decorazione, gli altri che attraverseranno lo spazio nel suo primo anno di attività e incontreranno lì visioni, fantasie, segni, nel loro puro nascere dal gesto.
Luogo dell’attesa, della vita, del prima e del dopo, il foyer dei nuovi spazi del Sì inaugura ribadendo la molteplicità di scenari che questo spazio cittadino si prospetta con un intervento artistico di Luca Bertolo e di una comunità di bambini che riempiranno di segni le sue pareti. Unici limiti alla loro immaginazione e/o conformazione, il colore verde, con le sue infinite sfumature, e la linea di confine che segna l’altezza massima dell’intervento.
Luca Bertolo (Milano, 1968), laureato in Scienze dell’Informazione all’Università Statale di Milano e diplomato in pittura all’Accademia di Brera, si è poi formato tra a São Paulo, Londra, Berlino e Vienna. Oggi vive in un paese delle Alpi Apuane. Ha partecipato a numerose mostre in spazi pubblici e privati tra cui GAM di Torino, GNAM di Roma, Centro Luigi Pecci di Prato, Nomas Foundation di Roma, SpazioA di Pistoia, Neon Campobase di Bologna, Castello Colonna di Gennazzano, 176 / Zabludowicz Collection di Londra, Galleria Comunale di Monfalcone, MACRO di Roma, Biennale di Praga, Arcade di Londra, MARS di Milano, Wilde Gallery di Berlino, Assab One di Milano, uqbar di Berlino, Kettle’s Yard di Cambridge, Galleria Alessandro De March di Milano, GAM - Villa delle Rose di Bologna, The Front Room Gallery di New York. È stato artist in residence a Diogene – Bivacco Urbano (Torino, 2010), Villa Sträuli (Winterthur, Svizzera, 2008), Hotel Pupik (Schrattenberg, Austria, 2007). Nel 2000 ha ricevuto una borsa di studio annuale dalla Pollock-Krasner Foundation di New York. Dal 2010 al 2012 ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Dal 2014 insegna in un Master of Fine Arts presso la SACI (Studio Art Centers International), Firenze.
In occasione dell'inaugurazione di Verde e nei giorni a seguire di ArteFiera, dalle ore 18.00 alle ore 1.00, La Caffetteria del Sì accoglierà i visitatori al primo piano, nell'oasi di ristoro di soli vigneti autoctoni grazie alla collaborazione con La Tenuta Diavoletto della rocca di Bertinoro, anche quest'anno premiata al Meraner Wine Festival, che ogni sera presenterà un vino diverso, da combinare a piacere con un menù cena o un menù assaggio.
Inaugurazionevenerdì 23 gennaio - dalle ore 18.00 alle ore 24.00
A cura diNosadella.due e Ateliersi
In collaborazione conScuola Elementare Guido Reni
La Tenuta Diavoletto
venerdì 23 gennaio ore 18.00 - 24.00
sabato 24 gennaio ore 12.00 - 23.00
domenica 25 gennaio ore 12.00 - 20.00
orari apertura del Sì
(Germania/ 2014, 89') di Jakob Lass, proeizione preceduta dalla performance dei Carrelli Elevatori (scontati al 50%)
In un hotel di lusso Clemens, un principiante, è stato appena assunto nell’area benessere mentre Lara, con un po’ più di esperienza alle spalle, ha bisogno di affermarsi e consolidare la sua posizione nelle cucine. Incontrandosi in un ascensore, tra i due si sviluppa una sorta di dipendenza che li porta a diventare un tutt’uno fino a quando, inevitabilmente, si scontreranno.
Il film ha vinto il Premio Max Ophȕls 2013, un festival che dal 1980 rivela ogni anno i migliori talenti del giovane cinema tedesco. Ha ricevuto anche il premio in tutte e quattro le categorie (regista, produzione, sceneggiatura, recitazione) nel New German Cinema Award 2013.
Alle ore 19.30 i CARRELLI ELEVATORI (scontati al 50%), il gruppo che tira su…performance di Natale Laiv.
M.R. Wilson presenta Z’ev e IOIOI
IOIOI (chitarra, voce) e Z’EV (percussioni elettroniche, video) si esibiscono in una performance live im omaggio al poeta mistico Rumi.
Mike Cooper è un artista/esploratore. Suona lapsteel e canta, è songwriter e artista multimediale, radio art producer e videomaker. Come chitarrista folk-blues ha allargato i confini del genere portandolo sulle rive dell’avant-garde, insieme a Elliott Sharp, Keith Rowe, Fred Frith e Marc Ribot. Il suo set si muoverà liberamente tra improvvisazione, canzoni, musica electro-acustica, exotica, country-blues tradizionale e accordature aperte.
live al Motor Show
La star internazionale del clubbing si esibirà per la prima volta al Motor Show e dopo aver fatto ballare milioni di persone nei club più prestigiosi del mondo, Bob Sinclar fa tappa al Motor Show Paddock Party (padiglione 36).
Per partecipare è necessario accreditarsi.
L'ingresso è incluso nel biglietto del Motor Show.
il progetto performativo del duo di artisti Alexandra Pirici e Manuel Pelmuş
Public Collection - Bologna, è un progetto performativo del duo di artisti Alexandra Pirici e Manuel Pelmuş, rappresentanti del Padiglione Romania all'ultima Biennale di Venezia. Il progetto è pensato ad hoc per l'Oratorio San Filippo Neri, l’ex Oratorio dei Filippini acquisito e ristrutturato dalla Fondazione del Monte, con il significativo intervento d’armatura in legno della cupola barocca distrutta durante la guerra realizzato dall'architetto Pier Luigi Cervellati. L’Oratorio di via Manzoni si propone come luogo ideale per un'azione performativa pensata come un ongoing show, in cui entrare e uscire quando si vuole. Non esiste inizio né fine. Una mostra in continua trasformazione durante le tre giornate del 23, 24 e 25 gennaio 2015. Partendo dall'iconografia della città, con dipinti, monumenti e sculture che vanno dal Rinascimento a oggi, la mostra è pensata come una serie di azioni fisiche che mettono in scena alcuni dei capolavori più significativi della storia dell'arte antica e recente attraverso la combinazione delle posture dei corpi di cinque performer. Public Collection – Bologna di Alexandra Pirici e Manuel Pelmuş si interroga sul valore della monumentalizzazione e sulla fruizione dell'opera d'arte, passando attraverso opere come il Compianto di Niccolò dell’Arca, La Nona Ora di Maurizio Cattelan e la Ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer, recentemente transitato da Bologna a due passi dall’Oratorio.
Inaugurazione23 gennaio ore 18
A cura diMartina Angelotti
SponsorFondazione del Monte
In collaborazione conComune di Bologna; Art City Bologna 2015
Istituzione Bologna Musei | Residenza per artisti Sandra Natali
Venerdi 23 gennaio 18-22
Sabato 24 gennaio 19-23
Domenica 25 gennaio 15-19
(Italia/2006) di Nanni Moretti (112'). Introduce Silvio Orlando
Un film su Berlusconi che non si può fare e non si farà. Perché Berlusconi è irrappresentabile, multiforme, ubiquo, "parassita dell'immaginario" (Gianni Canova). O in fondo è solo la maschera d'una tragicommedia stantia, e la vita è altrove: in un addio dolce e straziato, nel traffico di Roma. Quando Moretti si fa Berlusconi, è la collisione di due narcisismi titanici: ne esce un personaggio cupo, scespiriano, di inverosimile altezza. Anche l'Italia è altrove. (pcris)
Interviene Marco Antonio Bazzocchi, presidente della giuria.
XXX edizione del Premio istituito da Laura Betti, a cura del Centro Studi - Archivio Pier Paolo Pasolini della Cineteca di Bologna
Interviene Marco Antonio Bazzocchi, presidente della giuria
intervengono Laura Mariani e Cristina Jandelli
Amato per la sua personale marca interpretativa, un singolare modo di dominare eloquio e materia drammatica senza eccessi e di modulare la cifra comica con velata malinconia, Silvio Orlando si è formato sulla scena teatrale napoletana (dov'è tuttora prolifico) e lavora per il cinema a partire dai tardi anni Ottanta, dando prova di una fine versatilità e collaborando estesamente con i maggiori registi del nostro panorama, tra cui Moretti, Salvatores, Lucchetti, Piccioni, Mazzacurati, Avati.
(Italia/2014) di Helmut Failoni e Francesco Merini (60')
Un documentario dedicato al lavoro di Claudio Abbado con l'Orchestra Mozart, l'ultimo progetto che Abbado ha portato avanti dal 2004 alla scomparsa, avvenuta il 20 gennaio 2014. "L'occhio attento e discreto dei due registi segue il cammino di Abbado da molto tempo. Otto anni fa si era spinto fino a Caracas per scoprire insieme a lui il prodigio del 'Sistema' di Antonio Abreu. Failoni e Merini questa volta sono saliti sui pullman e sui treni dell'Orchestra Mozart e sono entrati, insieme ai musicisti, nelle più belle sale da concerto d'Europa, ma li hanno seguiti anche nei camerini, nelle sale prove, nelle camere d'albergo, dando vita a un film che è un vero e proprio poema visivo e sonoro" (Guido Barbieri).
Precede la presentazione del cofanetto Dvd del film pubblicato dalle Edizioni Cineteca di Bologna.
Introducono Helmut Failoni e Francesco Merini.
(The Gold Rush, USA/1925) di Charles Chaplin (96'). Comico. Dai 4 anni in su
Con La febbre dell'oro Chaplin realizza non solo il suo film più ambizioso ma anche la commedia più lunga e costosa della storia del cinema fino a quel momento e quella di maggior successo. Ispirato da una collezione di diapositive stereoscopiche di vedute dell'Alaska e del Klondike mostrategli dall'amico Douglas Fairbanks, Chaplin mette in scena uno dei grandi sogni americani, la Corsa all'Oro, declinando il paradigma dei bisogni primari di ogni essere umano (cibo, rifugio, accettazione, amore, prosperità) e facendo intrecciare con nuova eloquenza pathos e commedia in un'unica voce.
(La danza de la realidad, Cile-Francia/2013) di Alejandro Jodorowsky (130')
Alejandro Jodorowsky è nato nel 1929 a Tocopilla, città costiera sul limite del deserto cileno, dove questo film è stato girato. QuiJodorowsky ha trascorso un'infanzia difficile e solitaria, figlio di una famiglia sradicata: facendo confluire storia personale, metafora e poesia, La danza de la realidad riflette una filosofia d'autore secondo cui la realtà non è oggettiva, ma piuttosto una 'danza' creata dalle nostre fantasie. L'ultimo film di questo cineasta irriducibile è stato accolto con appassionato calore dalla critica internazionale: "L'opera di un anarchico di altissima disciplina, la cui arma principale contro l'autorità è la sua stessa immaginazione" (New York Times), "Il miglior film di Jodorowsky, e certamente, a compimento di una filmografia ribollente di iperboli e simbologie, un film che si riconcilia con l'idea di tessuto narrativo" (Village Voice).
(Razredni sovraznik, Slovenia/2013) di Rok Bicek (112')
"Nel cinema europeo, fin dai tempi di Zero in condotta, la scuola è sempre stata la cartina di tornasole delle trasformazioni storiche. Negli ultimi anni, da Essere e avere a La classe, da La schivata a L'onda, sono parecchie le pellicole tornate a ragionare sull'argomento. Il merito di Rok Bicek è quello di aver disseminato il film di dubbi più che di certezze. Grazie a un atteggiamento oggettivo, e ad astuti cambi di prospettiva, l'autore disloca una serie di punti di osservazione nei differenti personaggi: la classe, il nuovo docente di tedesco, i colleghi professori, le famiglie. Ciascuno sembra dapprima in grado di esprimersi unitariamente poi si sgretola in tante diverse sfumature e posizioni incerte". (Roy Menarini)
In collaborazione con Tucker Film
Il film è uno dei tre finalisti del Premio Lux 2014, che sostiene il cinema europeo come efficace veicolo per animare il dibattito e la riflessione sull'Europa. Serata promossa da Parlamento Europeo - Ufficio di Informazione a Milano, in collaborazione con i servizi Europe Direct dell'Assemblea legislativa Emilia-Romagna e del Comune di Bologna.
(Canada/2010) di Xavier Dolan (101')
Secondo film di Xavier Dolan dopo J'ai tué ma mère, tortuoso omaggio all'adolescenza truffautiana già enunciato dal titolo (quasi adolescente l'autore, allora diciannovenne) accolto nel 2009 come una rivelazione. Qui Dolan cresce e i problemi sono, più apertamente, problemi di cuore e di sesso: a Montréal, un nuovo ragazzo s'insinua nell'amicizia amorosa tra un lui e una lei, suscitando il desiderio di entrambi, e la manda in frantumi. "Inutile resistere a questo trattato velenoso sull'incompetenza sentimentale" (Cahiers), "un gioiello pop" (Le Monde), "superficialità militante e sensibilità camp" (Hollywood Reporter). Piccoli dreamers di un'epoca senza sogni, mentre Dalida canta Bang Bang. (pcris)
In collaborazione con Gender Bender
Selezione di cortometraggi (90'). Animazione. Dai 12 anni in su
Selezione di cortometraggi (90')
Secondo di quattro appuntamenti dedicati all'animazione contemporanea e ai suoi autori. Simone Massi è animatore, illustratore e regista, vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali nonché autore della sigla animata della Mostra del Cinema di Venezia. Julia Gromskaya è illustratrice e autrice di cortometraggi premiati nei festival di tutto il mondo. Dopo la presentazione del cofanetto Nuvole e mani. Il cinema animato di Simone Massi (Minimum fax, 2014), verrà proposta una selezione di cortometraggi dei due autori.
Animazione. Dai 12 anni in su
(The Princess Bride, USA/1987) di Rob Reiner (98')
Tra fine anni Ottanta e primi Novanta, dopo aver esordito 'inventando' il mockumentary (This Is Spinal Tap), Rob Reiner inanella una serie di clamorosi successi con film di generi sempre diversi: Stand by Me, Harry ti presento Sally, Misery non deve morire, Codice d'onore. Dello stesso periodo è il fantasy La storia fantastica, "avventura fiabesca che espone con delicatezza l'ironia insita nella finzione senza mettere in crisi l'efficacia della componente fantastica" (Jonathan Rosenbaum). Sceneggiatura di William Goldman da un suo romanzo. Oltre ai protagonisti Robin Wright e Cary Elwes, figurano nel cast Peter Falk e il wrestler André the Giant. (aa)
(Italia/1966) di Mario Landi (105')
Episodio lungo, seconda stagione del Maigret televisivo, anno 1966: il successo è già clamoroso, i mezzi della Rai si fanno generosi, Gino Cervi porta ormai con impagabile agio il cappotto e la pipa (Simenon avrebbe poi detto che era lui l'attore che più s'era avvicinato alla sua idea di Maigret, procurando a Cervi una delle soddisfazioni massime della sua ricca vita d'attore). Nel romanzo l'appartamento dell'ispettore si apre su Place des Vosges, e da là la signora Maigret vede uno sconosciuto che s'attarda sulla panchina di fronte: poi viene trovato morto, e parte il caso. La piazza venne ricostruita in studio, come tutti gli interni, e anche questo artigianato in bianco e nero è parte del fascino di quel che vediamo. Veramente girate a Parigi, invece, le scene in cui Maigret percorre adagio il lungosenna, un giorno dopo l'altro. Erano le serie di allora: anch'esse producevano una loro (placida) dipendenza. (pcris)
(Italia/2013) di Guido Lombardi (95')
Un ricettatore, un gangster leggendario e depresso, un pugile squalificato a vita, un fotografo di matrimoni reduce da infarto e un idraulico con il vizio del gioco. Cinque 'insoliti noti' che sognano di cambiare le loro esistenze con il 'colpo' della vita, una pazzesca rapina nel caveau di una banca. Diffidenti, solidali, infine travolti da un reciproco gioco al massacro, dove contano soltanto il denaro e la lotta per la sopravvivenza. Echi monicelliani e tarantiniani in un caper movie malinconico, una commedia nera, in una Napoli più 'jazzy' che mai. (ac)
Introduce Gaetano Di Vaio
In collaborazione con FICE Emilia-Romagna e Figli del Bronx
(Italia/2013) di Gaetano Di Vaio (65')
Nei meandri di una Napoli decadente sorge Largo Baracche, cuore pulsante dei Quartieri Spagnoli. Nei labirinti di questi antichi vicoli, il regista Gaetano Di Vaio scruta e segue le vite di sette ragazzi cresciuti in un tessuto sociale fatto di povertà e criminalità. C'è chi deve fare i conti con la propria appartenenza perché figlio di un boss, chi sbarca il lunario improvvisandosi parcheggiatore abusivo, chi crede ancora nelle istituzioni, chi punta il dito contro la borghesia benpensante. Con forza e morbidezza, con leggerezza e profondità, la macchina da presa ci mostra esistenze differenti, ognuna alle prese con il proprio passato, i propri sogni e le avversità.
Al termine incontro con Gaetano Di Vaio
In collaborazione con FICE Emilia-Romagna e Figli del Bronx
(The Rainbow Thief, GB/1990) di Alejandro Jodorowsky (87')
"Favola crepuscolare in cui l'anziano Lawrence d'Arabia (Peter O'Toole) incontra il suo vecchio nemico Omar Sharif ed entrambi fanno fatica a riconoscersi, paralizzati in una sorta di incantesimo della memoria e della fantasia. Nel mondo, intanto, i topi hanno invaso la nave e la stanno abbandonando nell'isteria dell'Apocalisse. I due eroi si ribellano, per l'ultima volta, a una vecchia megera che somiglia fin troppo alla Morte". (Giacomo Manzoli)
Copia in 35mm