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Concerti, spettacoli, cinema, mostre, teatro, laboratori per bambini, visite guidate: una panoramica completa degli eventi culturali organizzati a Bologna.
Aggiornato: 50 min 42 sec fa

Il circolo del giallo

Mer, 01/07/2015 - 11:50

Incontri tra lettori e celebri giallisti, coordinati da Matteo Bortolotti

> 21 gennaio
Auditorium Enzo Biagi, Salaborsa: incontro su Ed McBain 
Con lo scrittore-lettore Loriano Machiavelli si parlerà di "Anagram"
Altro titolo consigliato "Traditori"

> 18 febbraio
Saletta Studio al primo piano di Salaborsa
Si parlerà del libro "Strage" di Loriano Macchiavelli
Altro titolo consigliato "Fiori alla memoria"

> 18 marzo
Auditorium Enzo Biagi, Salaborsa: incontro su Georges Simenon
Con lo scrittore-lettore Valerio Varesi si parlerà di "Il porto delle nebbie"
Altro titolo consigliato "La neve era sporca"

> 22 aprile
Saletta Studio al primo piano di Salaborsa
Si parlerà del libro "Il fiume delle nebbie" di Valerio Varesi
Altro titolo consigliato "Il commissario soneri e la strategia della lucertola" 

> 20 maggio
Auditorium Enzo Biagi, Salaborsa: incontro su Manuel Vazquez Montalban
Con lo scrittore-lettore Marilù Oliva si parlerà di "Il centravanti è stato assassinato verso sera" 
Altro titolo consigliato "Assassinio al comitato centrale" 

> 17 giugno
Saletta Studio al primo piano di Salaborsa
Si parlerà del libro "Fuego" di Marilù Oliva
Altro titolo consigliato "Le sultane"

Il turismo digitale

Mer, 01/07/2015 - 11:48

workshop 

Il 9 gennaio alle 15 l'Auditorium Enzo Biagi ospita un workshop dedicato al turismo digitale organizzato nell'ambito della tavola rotonda Cultura e turismo

Il workshop è a cura di Stefano Ceci, Presidente GH Network, ed è organizzato in collaborazione con L'Associazione Startup Turismo. Ad esso si affianca un seminario parallelo ospitato all'Urban Center Bologna e dedicato alla Città Metropolitana e all'Appennino bolognese, con un focus sul progetto dei portici di Bologna in 3D per la candidatura all'UNESCO.

Entrambi i workshop sono ad ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti. 

Lame: la porta della memoria

Mer, 01/07/2015 - 11:47

proiezione del documentario di Danilo Caracciolo

L'Auditorium Enzo Biagi di Salaborsa ospita la proiezione del documentario di Danilo Caracciolo Lame: la porta della memoria, nell'ambito della ricorrenza dei 70 anni della Resistenza che Salaborsa festeggia anche con la mostra La rinascita del bronzo in Piazza coperta.

Partecipano alla proiezione il direttore dell'Istituto Parri Luca Alessandrini e il regista Danilo Caracciolo.

Alla scoperta degli oggetti

Mer, 01/07/2015 - 11:40

laboratori per bambini

Mettere dentro, tirar fuori, travasare, infilare, svitare, avvitare, piegare, allineare, sovrapporre piccoli oggetti di uso comune o insoliti per sollecitare una attenzione mirata e prolungata. Attraverso oggetti offerti in più forme, colori e consistenze si stimola la percezione, si incoraggia la creatività e si attivano i primi processi logici di seriazione e suddivisione per materiali.

“Dare corpo al corpo” è il progetto promosso da Scuola delle idee della Fondazione Golinelli di Bologna, suddiviso in tre diversi percorsi: Tane e rifugi, Il piacere del movimento-Equilibrismi, Alla scoperta degli oggetti.

Il piacere del movimento-equlibrismi

Mer, 01/07/2015 - 11:38

laboratori per bambini

Sperimentare equilibrio e disequilibrio, modificando posture, altezze, posizioni, attraverso percorsi a diverse altezze, su piani inclinati, passaggi attraverso tunnel, buio-luce, da soli e in compagnia, spinti dalla curiosità e dal piacere del movimento. L’esperienza del contatto di diverse parti del corpo con gli oggetti, in equilibrio e in dis-equilibrio, affina la percezione di sé, la capacità creativa del gesto e la padronanza del movimento.

“Dare corpo al corpo” è il progetto promosso da Scuola delle idee della Fondazione Golinelli di Bologna, suddiviso in tre diversi percorsi: Tane e rifugi, Il piacere del movimento-Equilibrismi, Alla scoperta degli oggetti.

Tane e rifugi

Mer, 01/07/2015 - 11:32

laboratori per bambini

Trasformare lo spazio per costruire tane, rifugi, percorsi attraverso l’uso dei materiali proposti. Vivere emotivamente i principali concetti topologici (dentro/fuori, vicino/lontano, sotto/sopra), creare storie e mondi immaginari. Sperimentare le proprietà trasformative degli oggetti e le proprie capacità immaginative; attivare competenze logiche, percettive, narrative, estetiche, supportare lo sviluppo psicomotorio, creare l’abitudine ad affrontare la realtà in modo attivo.

“Dare corpo al corpo” è il progetto promosso da Scuola delle idee della Fondazione Golinelli di Bologna, suddiviso in tre diversi percorsi: Tane e rifugi, Il piacere del movimento-Equilibrismi, Alla scoperta degli oggetti.

Once Upon a Time

Mer, 01/07/2015 - 10:47

musica e narrazione: il teatro che si racconta

Il Teatro degli Alemanni in collaborazione con l’Associazione Culturale Youkali propone dal 15 gennaio 2015, per 4 giovedì consecutivi, la rassegna di storytelling “Once Upon a Time: musica e narrazione” per la direzione artistica di Gianluigi Pavani e Simona Sagone.

I quattro spettacoli in programmazione pongono al centro narrazioni e canti popolari in cui la Storia, quella con la “S” maiuscola, si intreccia con racconti di vita, memorie personali e narrazioni collettive. 

  • Giovedì 15 Gennaio 2015
    Le regole del migrare 
    Associazione Culturale Youkali e Mikrokosmos- Coro Multietnico di Bologna. 
    Drammaturgia e regia di Simona Sagone; con Simona Sagone: voce recitante; Mirco Mungari: sonorizzazioni e con Mikrokosmos - Coro Multietnico di Bologna diretto dal M° Michele Napolitano.
    Spettacolo teatrale vincitore del premio AMITIE 2013 per le creatività plurali- sezione Teatro. Musiche popolari di diversi paesi del mondo faranno da cornice a testimonianze di migranti, che illustrano le tappe del percorso affrontato da uomini e donne di diverse generazioni per coronare le speranze di miglioramento delle loro esistenze in una nuova patria, pur conservando i ricordi più belli del Paese d’origine, insieme al desiderio di potervi ritornare un giorno, con nuove prospettive.
     
  • Giovedì 22 Gennaio 2015
    Sogni e speranze dell’ Italia che partiva

    Associazione Culturale Youkali
    Drammaturgia e regia di Simona Sagone; con Simona Sagone: Voce; Mirco Mungari: Chitarra; Luigi Flocco: Fisarmonica.
    Lo spettacolo propone un viaggio attraverso documenti e canzoni che ritraggono l'Italia degli emigranti tra la fine dell’Ottocento e gli anni '70 del Novecento, quando la nostra non era una terra di immigrazione, ma un Paese che aveva dipinto la fame sulla faccia della classe lavoratrice costringendola a partire con l'amaro in bocca e il timore di non poter mai più rivedere i propri cari.
     
  • Giovedì 29 Gennaio 2015 
    Visione di un’agonia- libero adattamento da I Dialoghi delle Carmelitane di Georges Bernanos
    Compagnia Coro Arcanto 
    Regia Antonello Pocetti; Direzione musicale Giovanna Giovannini; Musiche di Giovanni Battista Pergolesi, Gioacchino Rossini,Francis Poulenc, Giovanna Giovannini. Con il Coro femminile Arcanto. 
    Spettacolo lirico-teatrale, basato sulla commistione fra teatro di parola, canto lirico, movimento scenico contemporaneo. Trae ispirazione dalla vicenda delle carmelitane di Compiègne, piccolo borgo a nord est di Parigi, ghigliottinate durante il Terrore Giacobino per la loro scelta di fede. Nel giugno del 1794 le carmelitane furono scoperte e arrestate. Mai per un istante smisero di intonare canti, portando fino in fondo il loro “Essere”.
     
  • Giovedì 5 febbraio 2015
    La storia d’Italia … in 90 minuti

    Il Teatro della Tresca. Ideato e diretto da Gianluigi Pavani
    Ognuno ha una sua visione sulla Storia italiana, e al contempo tutti siamo attori e spettatori dell’Italia contemporanea. Il pubblico è invitato a intervenire, interloquire e soprattutto cantare assieme alla compagnia, canzoni che indubbiamente tutti conoscono che per alcuni sono memoria vissuta, per altri, narrazioni in musica dal passato.

Barry Lyndon

Mer, 01/07/2015 - 10:12

(GB/1975) di Stanley Kubrick (184')

Dal "romanzo senza eroe" di William M. Thackeray (1844), sceneggiato dallo stesso Kubrick, Barry Lyndon e il Settecento percorso come un museo di cera (l'incarnato dei volti, il lume delle candele), come un colto sprofondamento allucinatorio nella pittura d'epoca: siamo in un salotto di Gainsborough, in un giardino di Watteau, seduti a una tavola di Hogarth. Vivono, questi tableaux, vivono ansiosamente di ambizioni fallaci, rovine annunciate, sentimenti corrotti, disillusioni, soprusi, umiliazioni: e l'impossibile ascesa dell'avventuriero Redmond Barry, che sposa l'aristocratica Lady Lyndon, "traccia una parabola che conduce al nulla" (Michel Ciment). A Thackeray, grande scrittore inglese in quegli anni Settanta poco ricordato e poco tradotto (e pure oggi...), Kubrick si avvicina con semplicita e trasparenza: "Amavo la vicenda e i personaggi di Barry Lyndon, e mi parve possibile farne una trasposizione senza distruggerlo". Inventa per Barry solo un diverso finale, restituendo pero a Thackeray la battuta che chiude il film - capolavoro d'ironia tragica che potrebbe funzionare, in fondo, come exergo o nota in calce a tutto il cinema di Kubrick. (pcris)

Approfondimento su ilcinemaritrovato.it

Spartacus

Mer, 01/07/2015 - 10:12

(USA/1960) di Stanley Kubrick (197')

Il grande film fuori controllo di Kubrick: ovvero il film che non riesce a controllare, entrandovi in corsa quando gia dilagano i contrasti tra il produttore/protagonista Kirk Douglas e lo sceneggiatore Dalton Trumbo. Dallo squilibrio dei rapporti di forza nasce un kolossal sui rapporti di forza e le perversioni del potere. La storia e quella di Spartacus, il gladiatore trace che guida la rivolta degli schiavi contro Roma: "Crasso [e il personaggio interpretato da Laurence Olivier, le cui scene di sauna con Tony Curtis furono sforbiciate e poi reinserite negli anni Novanta], come il generale Broulard di Orizzonti di gloria, come il dottor Stranamore, come il ministro e il dottor Brodsky di Arancia meccanica, e un super-tecnocrate, un manipolatore, l'incarnazione stessa del potere" (Michel Ciment).

Il dottor Stranamore

Mer, 01/07/2015 - 10:11

(Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb, GB/1964) di Stanley Kubrick (93')

La fine del mondo in epoca atomica: nella sala da guerra del Pentagono (scenografie di Ken Adam), o a cavalcioni d'una bomba. Doveva essere un film serio: follie individuali, errori nel sistema di comunicazione e dispositivi segreti di reazione 'preventiva' rendono possibile l'annientamento termonucleare dell'umanita. Ma nella strada che porta alla morte, troppa vodka, troppa Coca- ola, troppi missili fallici, troppi fluidi vitali repressi. E troppi, troppi Peter Sellers. Kubrick ce la mette tutta per ritardare l'esplosione, ma alla fine scoppia a ridere (e pare che nel film lo si possa sentire). L'atto di nascita del cinema demenziale. (as)

Il mio amico Nanuk

Mer, 01/07/2015 - 10:11

(Midnight Sun, Italia-Canada/2014) di Roger Spottiswoode e Brando Quilici (98'). Avventura. Dai 6 anni in su

l mio amico Nanuk è un'appassionante avventura nelle bellissime ma ostili terre dell’Artico.
Protagonisti Luke, ragazzo di 14 anni e Nanuk, un cucciolo di orso. Il giovane Luke sfiderà i pericolosi elementi naturali per riportare alla madre il piccolo orso. Lo aiuterà nella difficile impresa Muktuk, guida Inuit che conosce quell’ambiente ostile. Un bellissimo film che ha avuto un enorme successo in tutto il mondo e che narra di una straordinaria amicizia tra un ragazzo e un animale, come nel bellissimo  “Belle e Sebastien” dello scorso anno. Il film non mancherà di piacere anche agli adulti.

Lolita

Mer, 01/07/2015 - 10:11

(GB/1962) di Stanley Kubrick (152')

Scandalosa Lolita, ispirata da una Lolita infinitamente piu scandalosa che era quella del romanzo di Vladimir Nabokov. Kubrick si confronta con la grande letteratura, non manca l'attrito: "Semplicemente lui vedeva il mio romanzo in un modo, io in un altro. Tutto qui" (Nabokov, che firmo la sceneggiatura). Troppe cose, certamente, sono altrove: manca l'erotismo sempre a meta tra lirismo lascivo e parodia, e il senso ossessivo di road movie che si fa viaggio contro il tempo (che tutto accada, prima che Lolita abbia quindici anni). Eppure e un film riuscito e memorabile, una satira americana nelle tinte della piu viva antipatia, un teatro di figure vivide quanto corrotte, di risibili e indimenticabili gadget sessuali: occhiali a forma di cuore, leccalecca, hula-hoop. (pcris)

Rapina a mano armata

Mer, 01/07/2015 - 10:11

(The Killing, USA/1956) di Stanley Kubrick (85') precede Flying Padre (USA/1951) di Stanley Kubrick (9')

Sterling Hayden organizza un colpo grosso all'ippodromo: ha previsto e calcolato tutto, ma non la possibilita che il tempo impazzisca. La struttura narrativa esplode, e il vento sparpaglia le banconote. La rapina fallisce, ma il film e il primo capolavoro di Kubrick, che all'epoca disse: "Gangster e artista hanno una cosa in comune. Ammirati e idolatrati da tutti quando le cose vanno bene, sono i primi che poi il mondo vuol distruggere, l'uno per paura, l'altro per invidia". (as)

precede
FLYING PADRE
(USA/1951) di Stanley Kubrick (9')

Il reverendo Fred Stadtmueller pilota personalmente un aeroplanino per coprire lo spazio che separa le sue parrocchie nell'arcipelago del New Mexico. Secondo cortometraggio del giovane Kubrick, che all'epoca non aveva paura di volare e sapeva pilotare un Cessna. Una curiosita. 

Orizzonti di gloria

Mer, 01/07/2015 - 10:11

(Paths of Glory, USA/1957) di Stanley Kubrick (87') precede Day of the Fight (USA/1951) di Stanley Kubrick (16')

Prima guerra mondiale, fronte franco-tedesco. Un'operazione suicida fallisce, e il generale che l'ha ordinata chiede la testa di tre sottoposti come punizione. Una cerniera nell'opera di Kubrick, che per la prima volta parlo della sua volonta di coinvolgere il pubblico in un'esperienza il cui significato non fosse comunicabile verbalmente (si veda lo sconvolgente e ambiguo finale). Un teorema sul potere, realista e disincarnato. La guerra rivela e divide due spazi: lunghi carrelli in profondita nell'angusta trincea, carrelli laterali e avvolgenti negli immensi saloni dal pavimento a scacchiera del castello. A fare da pedine, gli uomini. (as)

precede
DAY OF THE FIGHT
(USA/1951) di Stanley Kubrick (16')

A ventun anni, Kubrick abbandona la pur promettente carriera di fotografo. Per la sua prima prova cinematografica, si ispira a una serie di cliche scattati per la rivista Life: la giornata del pugile Walter Cartier, dal risveglio mattutino, tra i quattro muri dell'appartamento che divide col fratello gemello, allo scontro serale, nel quadrilatero del ring. Le riprese di boxe colpirono Scorsese, che se ne ricordera per Toro scatenato. 

Fear and Desire / Il bacio dell'assassino

Mer, 01/07/2015 - 10:11

(USA/1953) di Stanley Kubrick (60') segue Il bacio dell'assassino (Killer's Kiss, USA/1955) di Stanley Kubrick (67')

Esordio al lungometraggio di Kubrick, girato con diecimila dollari prestati da uno zio farmacista, il film - successivamente ripudiato dall'autore stesso che con eccesso di autocritica lo liquido come "amatoriale, balbettante [...] una bizzarria completamente inetta: noioso e pretenzioso" - e ritornato in sala dopo oltre mezzo secolo di oblio grazie al restauro della Library of Congress, in collaborazione con Kino Lorber (ma gia nel 1989 ne fu proiettata quasi clandestinamente una copia al Cinema Ritrovato). Storia di quattro soldati finiti per errore dietro le linee nemiche, affronta con prospettiva esistenzialista ossessioni tipicamente kubrickiane come la guerra, la follia e il doppio, successivamente approfonditi in Orizzonti di gloria, Il dottor Stranamore e Full Metal Jacket. (ac)

segue
IL BACIO DELL'ASSASSINO
(Killer's Kiss, USA/1955) di Stanley Kubrick (67')

Rinnegata la sua prima opera, Fear and Desire, il regista non andava fiero neppure della seconda. Sbagliava. L'inseguimento finale sui tetti, in una New York diurna eppure misteriosamente deserta (un labirinto a cielo aperto), la lotta nella fabbrica di manichini, i personaggi caratterizzati con l'accetta (in senso figurato e letterale: si veda il futuro Shining), il disprezzo della continuita temporale: un film scritto, fotografato, montato, prodotto e diretto da Stanley Kubrick. (as) 

Stromboli

Mer, 01/07/2015 - 10:11

(Italia/1950) di Roberto Rossellini (102')

"In uno scritto intitolato Perché ho scelto Ingrid Bergman, Rossellini attribuisce a Karin, protagonista di Stromboli, la nazionalità svedese (anziché lituana, come sarà nel film) e dichiara che l'attrice sente quanto ‘il racconto cinematografico che si accinge a vivere diventerà sotto molti aspetti un'avventura sua, un fatto personale'. Oggi sappiamo che fu lei a scegliere lui, scrivendogli una lettera divenuta celebre, in cui gli offriva di lavorare insieme e affermava di saper dire ‘ti amo' in italiano. Ma nelle parole di Rossellini - e nella storia di Karin, profuga straniera catapultata in un mondo a lei tanto distante quanto ostile - c'è tutto il groviglio di privato e pubblico, verità e leggenda, autobiografia e finzione che avvolge ciò che nacque dall'incontro fatidico tra il regista e l'attrice". (Elena Dagrada)

Restauro realizzato da Cineteca di Bologna, CSC - Cineteca Nazionale, Coproduction Office e Istituto Luce Cinecittà presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata nell'ambito del Progetto Rossellini.

Mommy

Mer, 01/07/2015 - 10:11

(Francia-Canada/2014) di Xavier Dolan (140')

Il film del venticinquenne quebécois Dolan che ha vinto il Premio della giuria all'ultimo Festival di Cannes. "Il racconto dei rapporti complessi tra una vedova cinquantenne e piuttosto instabile e il figlio adolescente, a sua volta affetto da disturbi di comportamento che talora sfociano in violenza. [...] Il primo punto di forza del film consiste nel suo filmare ciascuna scena come se fosse la più importante del film; e la più importante mai girata dai tempi dell'invenzione del cinema. Xavier Dolan, lo sappiamo ormai dalla scoperta del suo primo film J'ai tué ma mère, è abitato da una vis cinematographica di straordinaria potenza. È capace di azzardi kitsch come di un implacabile realismo. Qui si dota d'uno strumento supplementare, che coglie di sorpresa e fa meraviglie: il formato quadrato dell'immagine, in omaggio alla tradizione del ritratto" (Jean-Michel Frodon).

Viviane

Mer, 01/07/2015 - 10:11

(Gett le Procès de Viviane Amsalem, Israele-Francia-Germania/2014) di Ronit e Shlomi Elkabetz (105')

La lotta di una donna per ottenere il divorzio in un paese, Israele, in cui il matrimonio è regolato dal diritto religioso e può essere sciolto solo dal tribunale rabbinico e solo con l'autorizzazione del marito. Il toccante dramma di Viviane "rappresenta la condizione delle donne in tutto il mondo, in tutti i luoghi in cui, per il fatto stesso di essere donne, sono considerate inferiori agli uomini dalla legge e dagli uomini stessi", sostengono i registi e sceneggiatori Shlomi e Ronit Elkabetz, fratello e sorella (anche interprete nel ruolo della protagonista). Terzo capitolo di una trilogia dedicata alla vita familiare degli israeliani d'origine marocchina, pluripremiato in patria e all'estero, è candidato ai prossimi Golden Globe come miglior film straniero.

Big Eyes

Mer, 01/07/2015 - 10:11

(USA/2014) di Tim Burton (104')

L'incredibile storia vera di una delle più leggendarie frodi artistiche della storia. A cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta, il pittore Walter Keane raggiunse un enorme e inaspettato successo, rivoluzionando la commercializzazione dell'arte con i suoi enigmatici ritratti di bambini dai grandi occhi. Finché non emerse una verità tanto assurda quanto sconvolgente: i quadri, in realtà, non erano opera di Walter ma di sua moglie, Margaret. A quanto pare, la fortuna dei Keane era costruita su un'enorme bugia, a cui tutto il mondo aveva creduto: una storia così incredibile da sembrare inventata.

The Imitation Game

Mer, 01/07/2015 - 10:11

(USA-GB/2014) di Morten Tyldum (114')

Uno dei titoli più attesi dell'inizio del nuovo anno, applaudito ai festival di Toronto e di Londra, che porta sul grande schermo una delle storie più avvincenti e incredibili del Novecento. Quella pubblica e privata di Alan Turing (interpretato dal camaleontico e talentuoso Benedict Cumberbatch già in odore di Oscar), brillante matematico di Cambridge arruolato durante la Seconda guerra mondiale dall'esercito britannico per decifrate il codice Enigma, ideato dai nazisti per secretare le proprie comunicazioni militari. La macchina elettromeccanica da lui inventa non solo contribuirà ad accorciare la durata della guerra salvando - secondo molti storici - milioni di vite umane, ma porrà le basi della moderna teoria informatica e della costruzione dei primi calcolatori. Un prodigioso talento per i numeri accompagnato, ça va sans dire, da una parallela inettitudine per la convivenza sociale: accusato di omosessualità e costretto alla castrazione chimica, Turing si suicidò del 1952.

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