sonorizzazione live di Hobocombo
Immagini in 8mm di un viaggio in Nigeria del 1963, estratte da pellicole ritrovate a Parigi al mercato delle pulci di Porte de Clignancourt e girate con la stessa cinepresa che ha visto crescere Catherine, la figura femminile cui Home Movies ha dedicato un lungo progetto realizzato tra il 2002 e il 2013.
Queste sequenze rappresentano la colonna visiva ideale di uno dei pezzi di Moondog Mask, l’ultimo album dell’eclettico gruppo Hobocombo: l’immaginario esotico che pervade l’album si fonde perfettamente al fluire lento e ipnotico e all’atmosfera tropicale della foresta africana.
e gli artisti del Collegio. con Ilaria Francia e Roberto Martorelli
La Città di Medicina si prepara ad ospitare dal 19 aprile al 14 giugno 2015 la mostra ANGELO VENTUROLI - Una eredità lunga 190 anni, cui il Museo del Risorgimento | Istituzione Bologna Musei ha aderito insieme ad altre realtà culturali del territorio.
In occasione di questa iniziativa viene organizzata una conferenza per conoscere meglio l'architetto Angelo Venturoli e gli artisti formatisi nel Collegio da lui fondato nel 1825: una vera fucina di artisti, tra allievi ed insegnanti, che ha nutrito Bologna tra Otto e Novecento.
presentazione aperitivo del libro di Cira Santoro
Le arzille vecchiette dell’autobus 21, il viaggio in autobus come carotaggio della città (Minerva ed.), di Cira Santoro.
con Albertina Malferrari e Roberta Biavati alle arzille letture, il blogger Danilo Masotti e come special guest Marinella Manicardi
Samba doido dal Brasile
La loro musica può essere ascritta a quel vasto mondo sonoro che passa sotto il nome di “lounge music” ma l'orecchiabilità dei temi nasconde una maestria tecnica impressionante che rende possibile mescolare le strutture armoniche tipiche della bossanova al funk e al soul.
IVAN "MAMAO" CONTI - batteria
ALEX MALHEIROS - basso
FERNANDO MORAES - tastiere.
(Italia-Francia-Svizzera-Germania/1997) di Francesco Rosi (123')
La guerra sta per finire, un gruppo di italiani scampati ad Auschwitz cerca la strada di casa. Piuttosto a sorpresa, Rosi prova (ma non riesce) a fare del romanzo autobiografico di Primo Levi il suo personale Tutti a casa: i personaggi sono vari e coloriti, le cadenze dialettali spiccate, il racconto procede per episodi e bozzetti. Un esito piuttosto scombinato che il cast di per sé preannunciava: Turturro, comunque molto partecipe nel ruolo di Levi, ha intorno a sé Ghini, Bisio e Andy Luotto. (pcris)
Copia proveniente da CSC - Cineteca Nazionale
(Italia/1961) di Francesco Rosi (123')
Il capolavoro politico del cinema italiano. Un film in forma d'enigma, tessuto narrativo crivellato di buchi, cinema-verità senza verità possibile. Al centro, un uomo senza volto. Tutto è concreto e allucinato, il realismo è rigore visionario. La forma è conturbante, disorientante, quasi borgesiana; intanto Rosi non molla il colpo un istante, incalzando e interrogando, attraverso la storia del bandito separatista (poi venduto alla mafia del latifondo) Salvatore Giuliano, l'Italia tra guerra e dopoguerra, gli incroci tra poteri legali e illegali, la truce e melmosa nascita d'una nazione. "Il mio scopo era la tragedia umana scaturita dai rapporti tra Giuliano e gli altri siciliani, tra Giuliano e i carabinieri, tra Giuliano e la vera politica italiana di quell'epoca. Il primo dei misteri italiani, l'uccisione di Salvatore Giuliano, e la prima strage politica, Portella della Ginestra, sono ancora in parte rimasti misteri" (Francesco Rosi). Il film favorì l'istituzione della Commissione nazionale d'inchiesta sulla mafia. (pcris)
Restaurato da Cineteca di Bologna presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata, in associazione con The Film Foundation. Con il contributo di Hollywood Foreign Press Association e The Film Foundation
Approfondimento su ilcinemaritrovato.it
(Der Himmel über Berlin, RFT-Francia/1987) di Wim Wenders (130')
Il cielo sopra Berlino è abitato da angeli. Condividono lo spazio, ma non il tempo, né il colore, con gli umani. Wenders firma la sceneggiatura con Peter Handke. Due anni dopo sarebbe caduto il Muro. "L'idea è sorta contemporaneamente da diverse fonti. Anzitutto dalla lettura delle Elegie duinesi di Rilke. Poi tempo addietro dai quadri di Paul Klee. Anche dall'Angelo della storia di Walter Benjamin. D'un tratto ascoltai anche un brano dei Cure che parlava di ‘fallen angels' [...]. Riflettevo anche su come in questa città convivano, si sovrappongano i mondi del presente e del passato, immagini doppie nel tempo e nello spazio, a cui venivano ad affiancarsi ricordi d'infanzia, di angeli in veste di osservatori onnipresenti e invisibili" (Wim Wenders). In occasione della consegna dell'Orso d'oro alla carriera a Wenders al Festival di Berlino 2015 presentiamo la versione digitale restaurata del film a cura di Nexo Digital.
(Frozen, USA/2013) di Chris Buck e Jennifer Lee (102')
Nel giorno della cerimonia di consegna degli Oscar 2015, riproponiamo il vincitore del 2014 per la categoria Miglior film di animazione. Arandelle è un piccolo regno immerso in un perenne inverno a causa di un potente incantesimo. Unica in grado di spezzare il maleficio, Elsa, primogenita della famiglia reale, fugge per timore dei propri poteri magici. Sulle sue tracce si mette la sorella Anna, che attraversa territori freddi e impervi in compagnia di un giovane coraggioso boscaiolo, della sua renna e di un bizzarro pupazzo di neve, per ritrovarla. Ispirato alla fiaba di Andersen La regina delle nevi, il cinquantatreesimo classico Disney, enorme successo di pubblico, è un'avventura toccante e divertente sul profondo legame tra due sorelle.
Animazione. Dai 6 anni in su
(Francia/2014) di Stéphanie Valloatto (106'). In attesa di conferma
Tunisia, Cina, Russia, Venezuela, Israele, Palestina... Gli eroi di questo documentario si trovano in ogni angolo del mondo e ovunque lottano per difendere la democrazia. Nonostante censure e repressioni. Le loro armi sono carta, matita e un inestinguibile senso dell'umorismo. "Quando sono arrivato in Messico, racconta il disegnatore cubano Angel Boligán, mi hanno detto di evitare tre soggetti: il governo, l'esercito e la Vergine di Guadalupe. Sono entrati immediatamente nella mia agenda!". A riunire questa creatività mondiale è Cartooning for Peace, iniziativa - voluta da Jean Plantureux, alias Plantu, vignettista satirico francese, e patrocinata da Kofi Annan - che promuove il rispetto tra popoli e culture attraverso il linguaggio universale della vignetta.
(Italia/1963) di Francesco Rosi (105')
La Napoli degli anni di ricostruzione come scacchiera del potere corrotto. All'inizio c'è il crollo di un immobile e l'apparente caduta in disgrazia d'un costruttore: che però sa molto bene come ci si muove, come si compra e ci si vende tra i banchi della politica locale, e stringendo molte mani sporche viene nominato assessore all'edilizia. Un racconto di snodi sottili, di ipocrisie di non immediata decifrazione, ma se Salvatore Giuliano era "un cono d'ombra" (Michel Ciment) Le mani sulla città è alla fine una parabola lampante sulla politica come arte della presa di potere: "Volevo continuare il discorso sul potere iniziato con Salvatore Giuliano. Mettere in evidenza quelle che erano le collusioni tra i vari poteri, tra potere economico e potere politico, rendere chiaro come una città fosse regolata da questo rapporto, da questo intrico di interessi che mescolavano in maniera molto oscura, e anche molto chiara, la politica con l'economia" (Francesco Rosi). Sceneggiato insieme all'amico di una vita, lo scrittore Raffaele La Capria. (pcris)
Restaurato da CSC - Cineteca Nazionale con la collaborazione di Société Cinématographique Lyre e Galatea.
Approfondimento su ilcinemaritrovato.it
(Kaze tachinu, Giappone/2013) di Hayao Miyazaki (126')
Il maestro dell'animazione giapponese porta sullo schermo la biografia di Jiro Horikoshi, ingegnere aeronautico che durante il secondo conflitto mondiale progettò rivoluzionari modelli di aerei da combattimento. Anche a confronto con un tipo di racconto più realistico e più 'adulto', l'autore di Totoro, Ponyo e La città incanta lascia ampio spazio alla fantasia: Jiro è un giovane animato da una sincera passione per la costruzione degli aeroplani e dotato di una fervida immaginazione (meravigliose le sequenze di sogno in cui incontra il proprio idolo, il conte Caproni).
Animazione. Dai 10 anni in su
(Inglourious Basterds, USA-Germania/2009) di Quentin Tarantino (153')
La Seconda guerra mondiale, negli archivi dell'immaginario. La pattuglia americana comandata da Brad Pitt ha smisurate ambizioni, tipo attentare alla vita di Hitler. Tra palpitanti attese, colpi di scena, doppi giochi, atti mancati, belle donne misteriose, molto sangue e molta polvere da sparo, catarsi fiammeggianti e sfregi uncinati, la pattuglia porta a casa il risultato: e beccatevela voi, l'arma più forte: a far fuori lo stato maggiore nazista (operazione kino) è un rogo di pellicole in nitrato. Prologo strabiliante per eleganza e tenuta di tensione, omaggio reso a Notte senza fine e a Notorious. (pcris)
Introduce Leonardo Gandini
In collaborazione con il corso di Iconografia del cinema condotto da Alberto Boschi e Leonardo Gandini presso l'Università di Bologna sul tema della violenza nel cinema contemporaneo
(Francia/2014) di Céline Sciamma (112')
Un racconto di formazione ambientato nelle periferie della Parigi contemporanea. Soffocata dall'ambiente che la circonda, Marieme cerca una via di fuga nell'amicizia con tre coetanee e nell'appartenenza ai codici della gang di cui entra a far parte. Dopo il delicato Tomboy, Céline Sciamma prosegue l'esplorazione dei temi a lei cari: la complessità dell'adolescenza, la costruzione dell'identità femminile a confronto con le convenzioni sociali. Girato in CinemaScope, "il formato ideale per filmare una gang e la solidarietà tra i corpi" per la regista , si distingue per "la limpidezza della scrittura e della messinscena" (Serge Kaganski).
Bande de filles è uno dei tre film finalisti del Premio Lux 2014, che sostiene il cinema europeo come efficace veicolo per animare il dibattito e la riflessione sull'Europa.
Serata promossa da Parlamento Europeo - Ufficio di Informazione a Milano, in collaborazione con i servizi Europe Direct dell'Assemblea legislativa Emilia-Romagna e del Comune di Bologna. In collaborazione con Teodora Film
Ingresso libero con priorità a chi ritira un coupon presso lo sportello Europe Direct del Comune di Bologna (Piazza Maggiore, 6)
(Italia/2013) di Antonietta De Lillo (53')
Il volto della Merini, i dettagli dei suoi occhi e delle sue mani compongono un ritratto d’artista che non nasconde le contraddizioni delle vita e le opere di una tra le più importanti figure letterarie del XX secolo, che Mariposa ricorda a 5 anni dalla sua scomparsa portando in contemporanea in alcune città il documentario. Presentata con successo lo scorso anno al Torino Film Festival, la pellicola offre allo spettatore uno sguardo inedito su Alda Merini, restituendone con semplicità la grandezza umana e artistica. La pazza della porta accanto nasce da materiale non montato nel primo lavoro che la De Lillo dedica alla Merini (Ogni sedia ha il suo rumore, 1995). A distanza di 20 anni, grazie alla collaborazione di Rai Cinema, quelle interviste sono state recuperate in questo ritratto intimo e familiare nel quale la poetessa ci parla della propria vita oscillando tra pubblico e privato e soffermandosi sui capitoli più significativi della sua esistenza – dall’infanzia agli amori, dalla maternità e il rapporto con i figli alla lucida e toccante riflessione sulla poesia e l’arte.
+ Terron Fabio
GENERAL DEGREE
Leggenda della scena Reggae/Dancehall mondiale.
TERRON FABIO
Componente del Sud Sound System, icona della scena Reggae, Terron Fabio è indubbiamente tra i migliori sing-jay italiani.
Indue Jazz
Giovanni Benvenuti: Sax Tenore
Simone Graziano: Pianoforte
Francesco Pierotti: Contrabbasso
Andrea Grillini: Batteria.
live
Shayna Steele di recente è stata in tour con il fenomeno mondiale del momento, i vincitori del Grammy Award per “Best R&B performance", gli Snarky Puppy - con cui ha registrato il brano "Gone Under" nel loro disco "Family Dinner" - in passato è stata a fianco di altri nomi importanti come Moby - la sua voce è presente in Disco Lies che ha raggiunto il primo posto della classifica di Billboard Dance nel 2010 - Rhianna e John Legend, con cui si è guadagnata una reputazione stellare come live vocalist.
in occasione della mostra
Visite guidate in occasione della mostra #grandeguERra l’Emilia-Romagna tra fronte e retrovia
Prossime date: 22 febbraio e 8 marzo, ore 11.
Articolata in 25 pannelli, l'esposizione, curata da Mirco Carrattieri, Carlo De Maria, Luca Gorgolini e Fabio Montella, racconta in modo semplice ma approfondito l’importante ruolo dell’Emilia-Romagna come “cuore pulsante” delle retrovie italiane durante la prima guerra mondiale.
La mostra, voluta dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna in occasione del centesimo anniversario della Grande Guerra, è stata realizzata dall’Istituto per la Storia e le Memorie del ‘900 Parri di Bologna, in collaborazione con il Museo del Risorgimento | Istituzione Bologna Musei e con la rete degli Istituti storici dell’Emilia-Romagna, con la partecipazione di Clionet, associazione di ricerca storica.
sei giovani artisti reinventano gli spazi urbani di Bologna
Dopo il bando e la successiva selezione, la prima edizione del Premio Roberto Daolio approda alla presentazione dei progetti premiati e si confronta con il pubblico.
Il Premio Roberto Daolio, è un riconoscimento istituito dalla famiglia e dall’Accademia di Belle Arti di Bologna per ricordare la figura del curatore e critico, scomparso nel 2013, e del suo appassionato lavoro di docente all'Accademia bolognese.
Il Premio è stato rivolto agli allievi dell'Accademia di Belle Arti di Bologna per un progetto di Public Art, ambito nel quale Roberto Daolio ha concentrato grande parte del suo impegno negli ultimi quindici anni, privilegiandola come pratica formativa di lettura e di intervento negli spazi pubblici non deputati all’arte.
Il primo premio è stato assegnato al progetto InContext di Keita Nakasone per l’attenta indagine antropologico-urbanistico-sociale che ha portato a individuare alcune aree dismesse della città, e a concentrarsi su una di esse e sul vissuto a essa circostante. Il progetto si distingue per la volontà di attivare un'estesa partecipazione pubblica e per la capacità di sviluppare relazioni tra gli abitanti, ponendosi come spazio propulsivo di una rete di connessioni.
Un catalogo, edito da Fausto Lupetti Editore, documenta questa prima edizione del Premio, i progetti vincitori e quelli selezionati.
La mostra, a cura di Maria Rita Bentini, Gino Gianuizzi e Mili Romano sarà inaugurata il 19 febbraio alle ore 18.
sei giovani artisti reinventano gli spazi urbani di Bologna
Il Premio Roberto Daolio, è un riconoscimento istituito dalla famiglia e dall’Accademia di Belle Arti di Bologna per ricordare la figura del curatore e critico, scomparso nel 2013, e del suo appassionato lavoro di docente all'Accademia bolognese.
Il Premio è stato rivolto agli allievi dell'Accademia di Belle Arti di Bologna per un progetto di Public Art, ambito nel quale Roberto Daolio ha concentrato grande parte del suo impegno negli ultimi quindici anni, privilegiandola come pratica formativa di lettura e di intervento negli spazi pubblici non deputati all’arte.
Il primo premio è stato assegnato al progetto InContext di Keita Nakasone per l’attenta indagine antropologico-urbanistico-sociale che ha portato a individuare alcune aree dismesse della città, e a concentrarsi su una di esse e sul vissuto a essa circostante. Il progetto si distingue per la volontà di attivare un'estesa partecipazione pubblica e per la capacità di sviluppare relazioni tra gli abitanti, ponendosi come spazio propulsivo di una rete di connessioni.
Un catalogo, edito da Fausto Lupetti Editore, documenta questa prima edizione del Premio, i progetti vincitori e quelli selezionati.
La mostra, a cura di Maria Rita Bentini, Gino Gianuizzi e Mili Romano sarà inaugurata il 19 febbraio alle ore 16.