live
Il cantautore londinese suona dal vivo le canzoni del nuovo album Written in Scars, in uscita il 24 febbraio.
…tutti i lati del cartone
Inaugurazione: giovedì 19 febbraio alle 17
Scuola delle idee della Fondazione Golinelli, lo spazio dedicato alla promozione della creatività dei bambini dai 18 mesi ai 13 anni, ospita la mostra “S’CARTOlati…tutti i lati del cartone” , un’esperienza-evento in cui fotografie, video e allestimenti raccontano le potenzialità plurisensoriali di un materiale come il cartone: si può toccare, suonare o entrarci dentro per giocare.
La mostra racconta un'esperienza educativa organizzata lo scorso anno all’interno del Teatro Testoni Ragazzi di Bologna.
La mostra è organizzata da aRtelier, servizio educativo territoriale dell’Istituzione Educazione e Scuola del Comune di Bologna-Quartiere San Vitale, spazio dedicato alla sperimentazione e alla ricerca sui linguaggio espressivi per la prima infanzia.
In Modo Acustico | concerto
Con il terzo album, il progetto belga Coffee Or Not ha deciso di disfarsi delle chitarre acustiche e di usare una burrascosa elettricità. Coniosciuti per le armonie vocali, la delicatezza e la sensibilità, mostrano ora un nuovo lato del loro mondo. Infatti, contro ogni probabilità, con la sua imprevedibilità, 'SoRe' lancia Soho e Renaud oltre tutto ciò che ci si aspettava da loro. Dai loop introspettivi ai pad eterei il nuovo lavoro sembra stuzzicare le parti basse piuttosto che le orecchie.
la mostra di Palazzo Albergati raccontata in anteprima
Un'avvincente narrazione artistico-teatrale presenterà in anteprima l'esposizione bolognese dedicata a Mauritius Cornelis Escher a cura di Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea (Bologna, Palazzo Albergati, dal 12 marzo al 19 luglio 2015).
Un racconto coinvolgente e multimediale offrirà al pubblico un'esperienza innovativa. Una diversa chiave di lettura per conoscere più da vicino i mondi impossibili e gli enigmi visivi del geniale artista olandese.
L'incontro è organizzato da Arthemisia Group.
Ingresso libero fino a esaurimento posti. Prenotazione obbligatoria entro il 24 febbraio.
Per informazioni e prenotazioni:
didattica@arthemisia.it
T. 06 915 110 55
+ Mystic One live
featuring Deke Dickerson live
I Los Straitjackets, Il più grande gruppo strumentale al mondo incrocia la propria strada con Deke Dickerson per presentare il loro progetto discografico Los Straitjackets: Deke Dickerson Sings The Instrumental Hits.
una mostra di Andrea Renzini | opening
Abituato al frequente sconfinamento tra un linguaggio e l’altro, Andrea Renzini, negli ultimi anni, si è dedicato alla realizzazione di una linea di moda femminile denominata VATICANA. In questa mostra l’artista presenta il casting fotografico di una improbabile linea uomo chiamata BARABBA. Invitando così ad un provino artisti, galleristi, curatori o semplici amici che rispondano ai requisiti somatici del brigante biblico, Renzini realizza una serie ironica, ma contemporaneamente epica, di ritratti fotografici della cerchia artistica bolognese, e non solo, a lui vicina. Il frutto di questo lavoro è condensato in un paradossale poster pubblicitario che ricorda l'iconografia di un flipper cosmico in cui ogni personaggio trova la sua collocazione all'interno della finzione e della sua messa in scena.
Accompagna la mostra un testo introduttivo di Antonio Grulli.
La mostra prosegue fino al 28 febbraio (mercoledì, giovedì, venerdì e sabato dalle 17 alle 19) e su appuntamento
Compagnia Virgilio Sieni | prima assoluta
Ideazione e coreografia Virgilio Sieni
Assistente alla coreografia Giulia Mureddu
Assistenti al progetto Gaia Germanà, Daina Pignatti
Musica Corale G. Savani di Carpi
spettacolo commissionato da Emilia Romagna Teatro Fondazione
I 65 interpreti delle ultime cene gettano ombre sui contemporanei come a volere indicare gli “uomini nuovi”. Sono tutti disposti iconograficamente a perdersi nelle tracce esatte, per questo imperfette, dei gesti, donne e uomini che continuamente gettano ombre. Nella cura delle adiacenze conducono un viaggio verso la narrazione decisi a rilevare il dramma attraverso l’azione che ci appare.
Scrive Longhi (Piero della Francesca, Morte di Adamo)
“I gesti appaiono…come primitive interiezioni nello spazio e di quei modi rituali e quasi ginnici che son soliti a scandirsi negli arti dell’umanità primitiva. Solo per metafora ci inducono a dire che gli uomini misurano qui per la prima volta il proprio dolore.”
I corpi degli interpreti aderiscono a una nuova misura dove tutto si muove per risonanze e ascolti; il gesto ampio, minimo, debole, fragile, storto è comunque chiamato a percorrere una strada non conforme, si stacca dalla quotidianità portando con se tracce frantumate di essa. Anche qui sembra che gli interpreti misurino per la prima volta l’emozione del tempo, consapevoli per la prima volta del dramma.
Sono 5 ultime cene disposte in uno spazio di 60X13 (Palazzo del Podestà) ed eseguite allo stesso tempo. Un corpo unico di 65 interpreti (14>80 anni) che usano lo spazio come un pentagramma: cinque tavoli corrispondono ad altrettante coreografie composte per richiami e canoni. I gesti migrano da uno spazio all’altro, perdendosi nella selva dei corpi.
L’idea del bosco è uno degli elementi per la costruzione dell’evento: il pubblico, libero di camminare intorno alla coreografia (senza poterla attraversare, ma percorrendo il perimetro, perderà, abbandonerà e ritroverà più volte quei volti e alcuni passaggi.
Volti, sguardi, dilettanti, debolezza, bruttezza, ingenuità, nobiltà, corporeità, corpo poetico, la madre (le cene paradossalmente sono delle grandi madri che accolgono con cura e forza i corpi incolti da educare ma che solo con quelli è possibile la trasmissione); e infine, citando Pasolini (che parla del Cristo per il film Vangelo secondo Matteo), e pensando agli interpreti: una figura che «dovrebbe avere, alla fine, la stessa violenza di una resistenza: qualcosa che contraddica radicalmente la vita come si sta configurando all’uomo moderno, la sua grigia orgia di cinismo, ironia, brutalità pratica, compromesso, conformismo, glorificazione della propria identità nei connotati della massa, odio per ogni diversità, rancore teologico senza religione».
Nell'ambito di Nelle Pieghe del corpo_Bologna. Geografia di gesti e luoghi di Virgilio Sieni
Compagnia Virgilio Sieni
Solo Goldberg Improvisation rappresenta il manifesto dell'arte coreografica di Virgilio Sieni, emblema delle sue ricerche sul corpo e sui linguaggi della danza e dell'arte, sempre protese a oltrepassare gli approdi formali e le codificazioni. In questo lavoro la musica di Bach definisce una metrica e un'architettura immateriale in cui il danzatore si iscrive attuando un continuo ripensamento del corpo e accennando a un articolato percorso di figure prostrate, tratte dall'arte italiana dal '300 al '600.
Coreografia e interpretazione Virgilio Sieni
musiche J.S. Bach, Variazioni Goldberg
eseguite dal vivo al pianoforte da Mari Fujino
produzione Compagnia Virgilio Sieni
in collaborazione con Fondazione Teatro A. Ponchielli Cremona, Festival Oriente Occidente
Nell'ambito di Nelle Pieghe del corpo_Bologna. Geografia di gesti e luoghi di Virgilio Sieni
reading di Luigi Socci introdotto da Matteo Marchesini
"Il rovescio del dolore", libro edito nel 2013 da Italic Pequod, nel 2014 è valso a Luigi Socci il Premio Metauro e il Premio Tirinnanzi - Città di Legnano.
a cura di Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea
“Sono andato nei boschi di Baarn, ho attraversato un ponticello e davanti a me avevo questa scena. Dovevo assolutamente ricavarne un quadro!”
Con queste parole, Maurits Cornelis Escher allude alla litografia dal titolo "Tre mondi", in cui superficie, profondità e riflesso sono poste su un unico piano, quello dell’acqua, che accavalla mondi reali e mondi riflessi fra sogno e geometria, invenzione e percezione visiva, fantasia e rigore.
Con oltre 150 opere, tra cui i suoi capolavori più noti come "Mano con sfera riflettente" (M.C. Escher Foundation), "Giorno e notte" (Collezione Giudiceandrea), "Atro mondo II" (Collezione Giudiceandrea), "Casa di scale (relatività)" (Collezione Giudiceandrea) è stata inaugurata a Bologna, a Palazzo Albergati, una grande mostra antologica interamente dedicata a ESCHER, artista, incisore e grafico olandese, che ne contestualizza il linguaggio artistico e racconta l’annodarsi di universi culturali apparentemente inconciliabili i quali, grazie alla sua arte e alla sua spinta creativa, si armonizzano, invece, in una dimensione visiva decisamente unica.
Prodotta da Arthemisia Group e, in collaborazione con la Fondazione Escher, grazie ai prestiti provenienti dalla Collezione Federico Giudiceandrea, curata da Marco Bussagli, la mostra Escher vuole sottolineare l’attitudine di questo intellettuale – perché il termine artista, nell’accezione con cui siamo abituati ad usarlo, pare in parte inadeguato – a osservare la natura in un altro modo, con un punto di vista diverso, tale da far emergere in filigrana quella bellezza della regolarità geometrica che talora diviene magia e gioco.
a cura di Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea
“Sono andato nei boschi di Baarn, ho attraversato un ponticello e davanti a me avevo questa scena. Dovevo assolutamente ricavarne un quadro!”
Con queste parole, Maurits Cornelis Escher allude alla litografia dal titolo "Tre mondi", in cui superficie, profondità e riflesso sono poste su un unico piano, quello dell’acqua, che accavalla mondi reali e mondi riflessi fra sogno e geometria, invenzione e percezione visiva, fantasia e rigore. Con oltre 150 opere, tra cui i suoi capolavori più noti come "Mano con sfera riflettente" (M.C. Escher Foundation), "Giorno e notte" (Collezione Giudiceandrea), "Atro mondo II" (Collezione Giudiceandrea), "Casa di scale (relatività)" (Collezione Giudiceandrea) inaugura a Bologna, a Palazzo Albergati, una grande mostra antologica interamente dedicata all’artista, incisore e grafico olandese, che ne contestualizza il linguaggio artistico e racconta l’annodarsi di universi culturali apparentemente inconciliabili i quali, grazie alla sua arte e alla sua spinta creativa, si armonizzano, invece, in una dimensione visiva decisamente unica.
Prodotta da Arthemisia Group e, in collaborazione con la Fondazione Escher, grazie ai prestiti provenienti dalla Collezione Federico Giudiceandrea, curata da Marco Bussagli, la mostra Escher vuole sottolineare l’attitudine di questo intellettuale – perché il termine artista, nell’accezione con cui siamo abituati ad usarlo, pare in parte inadeguato – a osservare la natura in un altro modo, con un punto di vista diverso, tale da far emergere in filigrana quella bellezza della regolarità geometrica che talora diviene magia e gioco.
(Wickie und die starken Männer, Germania/2009) di Michael Herbig (85’) Commedia, Azione
Vicky è un bambino vichingo che vive in un villaggio dell’estremo nord nel 1059. Suo padre è Alvar, “il guerriero più coraggioso del mondo”, e vorrebbe che suo figlio fosse forte e attaccabrighe come lui. Ma Vicky preferisce combattere con l’intelligenza: riuscirà a far accettare al padre la sua natura singolare? Ispirato ai racconti dello scrittore svedese Runer Jonsson, il film è fedele alla serie televisiva che l’ha preceduto, mettendo però l’accento sull’incomprensione fra padre e figlio. Per il resto l’azione comica è quella tipica dei film per ragazzi: botte, personaggi demenziali, amicizie per la pelle. Dietro il tono allegro, la riflessione su ciò che fa di un maschio un vero uomo: i muscoli o l’ingegno, l’ostentazione di una virilità da Medioevo o la capacità di riflettere e agire con coraggio ma anche con lungimiranza e prudenza.
ONO arte contemporanea in collaborazione con NipPop, presenta Candy Candy, prima edizione
occidentale del romanzo Candy Candy Final Story, edito da Kappalab.
Candy Candy è stato uno dei primi cartoni animati a diventare un culto, un fenomeno mediatico che ha
creato attorno alla sua protagonista e agli altri personaggi che animavano la serie un vero e proprio
universo, fatto anche di un mercato di gadget, moda e feticci oltre che di fan, innamorate e innamorati, di
quella ragazza dagli occhi grandi, boccoli d’oro e fiocchi rosa, Candy Candy.
I bambini degli anni ottanta la ricordano senz’altro ma non solo loro. Già, perché il manga disegnato da
Yumiko Igarashi (poi animato) tratto dal romanzo del 1975 di Keiko Nagita (meglio nota con lo
pseudonimo Kyoko Mizuki) è stato capace di coinvolgere, incantare e commuovere intere generazioni.
Candy Candy, pur avendo avuto in Italia un successo che pochi altri anime sono riusciti a eguagliare,
negli anni ’80 non era la sola eroina a impartire ai suoi spettatori lezioni di vita e ad accompagnarli nel
duro percorso della propria formazione e crescita: Lady Oscar, Anna dai capelli rossi, Mila, Georgie,
Lovely Sara ne sono solo alcuni esempi. Talvolta lamentosi o eccessivamente tristi, questi personaggi
furono certamente dei prodotti di consumo ma comunque in grado di trattare questioni morali importanti,
raccontare fatiche psicologiche e forme di attrazione non solo convenzionali.
In occasione della presentazione del libro ripercorreremo le vicende di alcuni dei personaggi più amati da
generazioni di lettori e spettatori, scopriremo l’eredità che ci hanno lasciato e le tracce ancora visibili
della loro influenza nel mondo dell’animazione, non solo giapponese. Antichi ricordi e nuove emozioni.
A moderare l’incontro Paola Scrolavezza in conversazione con Francesca Scotti, Keiko Ichiguchi e i
Kappa Boys. Per l’occasione verranno proiettati spezzoni di anime dell’epoca.
Solisti e Orchestra del Conservatorio “G. B. Martini”
Direttore Alberto Caprioli.
L’errore è parte della nostra condizione umana, non un limite momentaneo superabile una volta per tutte, ma un ineludibile risvolto dell’esistenza. Il vagare, che ci vede impegnati per tutta la vita nel compito di diventare uomini ci mostra l’errore insito in questa ricerca, che non ha mai nulla di garantito in via definitiva e ci segna come esseri vulnerabili e fallibili. Più cerchiamo di cacciarlo e rimuoverlo, più questo ci insegue; meno lo riconosciamo, più cresce rubicondo per ritornare in forma imprevista. E noi vogliamo celebrarlo quando funziona da scarto creativo e diventa l’eccezione inaspettata che chiarisce la regola, aprendo nuove possibilità.
presentazione del libro "Nel giardino della musica. Claudio Abbado: la vita, l'arte, l'impegno" di Giuseppina Manin
Secondo appuntamento della rassegna “Sinfonia di pagine” in collaborazione con Bologna Festival.
Interviene con l' autrice Andrea Estero.
live
Francesco Battaglia - Voce e Chitarra
Blake Franchetto - Basso
Marco Paganucci - Piano
Youssef Ait Bouazza - Batteria
live
Nico Menci - piano
Alessandro Altarocca - contrabbasso
Un concerto che omaggia i grandi interpreti del jazz, e del pianoforte in particolare, avvicendatisi tra gli anni '40 e '60. Un viaggio da Art Tatum a Bill Evans, da Thelonious Monk a Duke Ellington, nel rispetto delle peculiarità stilistiche ma anche rendendo proprio e personale ogni lettura, forti dell'esperienza musicale e dell'intesa musicale raggiunta negli anni.
Muse Tribute | live
Anthony Armaroli - batteria
Marco Cernera - basso
Filippo Selvini - voce e chitarra
Giacomo Ranzi - chitarra
I 2ND LAW nascono ad inizio 2013 e riscuotono da subito una grande approvazione dal pubblico bolognese; la formazione ripropone il repertorio integrale dei MUSE da "Showbiz" fino all'omonimo album "The 2nd Law".