presenta il suo ultimo film
Berrtand Tavernier: un monumento del cinema europeo (e prossimo Leone d’Oro alla Carriera) sarà al Cinema Lumière della Cineteca di Bologna per presentare al pubblico il suo ultimo film Quai D’Orsay, ritratto satirico del gabinetto del Ministro degli Esteri francese, interpretato da Thierry Lhermitte, affiancato nel film da Julie Gayet, l’attrice al centro dello scandalo con il presidente della Repubblica François Hollande.
La serata è promossa dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti di Parma (dove il regista sarà ospite il giorno successivo, venerdì 17 aprile) e Alliance Française.
Vincitore del Festival di San Sebastián, Quai D’Orsay è un adattamento del graphic novel I segreti del Quai d’Orsay di Abel Lanzac e Christophe Blain: “Quai d’Orsay – racconta proprio Christophe Blain – è come una catena: alle due estremità, ci sono esseri in carne ed ossa; nel mezzo, vi è un’incarnazione del disegno. Tutti gli spettatori che hanno visto il film lo percepiscono come un film positivo, un vero e proprio feel good movie. Sulla base del nostro lavoro, Bertrand ha costruito un’opera in prima persona: i fil rouge con alcuni dei suoi film precedenti non mancano, nelle musiche di Philippe Sarde, nella rappresentazione del lavoro. Allo stesso tempo, troviamo delle tonalità che non ha mai adottato: la farsa, il burlesque, l’assurdo. Quai d’Orsay fa ridere, sorridere e pensare. A mio parere, vi è in questo equilibrio una sorta di concezione ideale del cinema”.
Les Regards, 1998 | visita dell’opera alla presenza dell’artista
Visita all'opera di Christian Boltanski riallestita in occasione del 70° anniversario della Liberazione e della Resistenza. Les Regards è entrata a far parte della Collezione Permanente del MAMbo nel 1998 ed è stata realizzata in occasione della mostra Pentimenti (Villa delle Rose, Bologna, 30 maggio – 7 settembre 1997).
Il lavoro prende spunto dal Sacrario dei partigiani in Piazza Nettuno: utilizzando le foto dei caduti – che nei giorni della liberazione dell'aprile 1945 furono collocate spontaneamente dai cittadini sul muro nel luogo in cui erano stati fucilati molti partigiani - l'artista francese isola gli sguardi e li trasferisce ingranditi su sottili fogli di poliestere. Il senso di leggerezza dato dal materiale e dal suggestivo allestimento crea uno stato di inquietante sospensione.
L'ingresso alla zona della Collezione Permanente in cui è visibile l'opera il 21 aprile è libero dalle h 15.00.
Christian Boltanski, artista francese di fama internazionale, autore dell'opera A proposito di Ustica visibile dal 2007 al Museo per la Memoria di Ustica, si trova a Bologna per una serie di appuntamenti organizzati in collaborazione da Istituzione Bologna Musei, Accademia di Belle Arti di Bologna e Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, con il patrocinio dell'Università degli Studi di Bologna – Dipartimento di Filosofia e Comunicazione.
Lectio Magistralis di Christian Boltanski
L’artista dialoga con Patrizia Violi, professore ordinario di Semiotica, Università di Bologna - Dipartimento di Filosofia e Comunicazione.
L'evento fa parte di una serie di iniziative organizzate da Istituzione Bologna Musei, Accademia di Belle Arti di Bologna e Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica in occasione del 70° anniversario della Liberazione e della Resistenza. Con il patrocinio dell'Università degli Studi di Bologna – Dipartimento di Filosofia e Comunicazione.
L'incontro è aperto al pubblico, con ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Christian Boltanski, artista francese di fama internazionale è autore dell'opera A proposito di Ustica visibile dal 2007 al Museo per la Memoria di Ustica.
un viaggio nelle township di Johannesburg e Città del Capo | mostra
Con la mostra personale del fotografo Pino Ninfa inaugura a Bologna QR Photogallery.e
La mostra racconta le periferie urbane, insieme ai luoghi storici dell’apartheid, delle due grandi città del Sudafrica, Capetown e Soweto, città satellite di Johannesburg. La ricerca di Ninfa vuole evidenziare il profondo senso di dignità e solidarietà presente in queste comunità, senza spettacolarizzare le condizioni di grave disagio.
La mostra si compone di 25 fotografie di formato 50x60 cm. Inoltre, un pannello raccoglie le fotografie provenienti da un workshop fotografico tenuto da Ninfa a Città del Capo con i ragazzi che vivono nella township di Philippi.
La mostra è inserita negli eventi di Human Right Nights, il festival di cinema arte e musica per i Diritti Umani, che si terrà a Bologna dal 8 al 15 maggio 2015.
Promossa da Associazione Terzo Tropico. In collaborazione con Azienda USL di Bologna
Mostra a cura di Cristina Berselli, Alessandro Zanini
un viaggio nelle township di Johannesburg e Città del Capo | mostra
Con la mostra personale del fotografo Pino Ninfa inaugura a Bologna QR Photogallery.e
La mostra racconta le periferie urbane, insieme ai luoghi storici dell’apartheid, delle due grandi città del Sudafrica, Capetown e Soweto, città satellite di Johannesburg. La ricerca di Ninfa vuole evidenziare il profondo senso di dignità e solidarietà presente in queste comunità, senza spettacolarizzare le condizioni di grave disagio.
La mostra si compone di 25 fotografie di formato 50x60 cm. Inoltre, un pannello raccoglie le fotografie provenienti da un workshop fotografico tenuto da Ninfa a Città del Capo con i ragazzi che vivono nella township di Philippi.
La mostra è inserita negli eventi di Human Right Nights, il festival di cinema arte e musica per i Diritti Umani, che si terrà a Bologna dal 8 al 15 maggio 2015.
Promossa da Associazione Terzo Tropico. In collaborazione con Azienda USL di Bologna
Mostra a cura di Cristina Berselli, Alessandro Zanini
conferenze
A cura di Alma Mater Studiorum Università di Bologna e Associazione Nuova Vita.
oratori
Mauro Perani, Alma Mater Università di Bologna
Daniel Block, Wheaton College – Illinois
con contributi dei docenti
Mark Brucato e Ahronee Nahmiel
giovedì 16 aprile | ore 20
La storia e lo sviluppo della Torah
Mauro Perani e Daniel Block
Università di Bologna | Via Belmeloro 14, Bologna
venerdì 17 aprile | ore 10
Il significato della Torah: etica e decalogo
Daniel Block e Ahronee Nahmiel
Museo Ebraico | via Valdonica 1/5, Bologna
ingresso libero
episodio 1: La scelta di Ettore Majorana
"Facciamocela raccontare. Dell’incerto futuro di Alfredo e Delplace e del dubbio che siano mai realmente esistiti" è una serie di cortometraggi che narra delle vicende di due neolaureati alle prese con i più suggestivi misteri della storia della scienza. Tutto in un bianco e nero post-nostalgico. Alfredo e Delplace si sono appena laureati e non sanno se inseguire la gloria, mai remunerata (almeno in questa vita), o abbassare la testa, vestirsi di grigio e tentare la carriera accademica. Ma un eccesso di condiscendenza nuoce al fascino, quindi per fortuna che un misterioso professore li ha contattati con una proposta intrigante. Certo, non prevede remunerazione; ma in questa vita...
Nell’episodio 0 (il pilota) i nostri due protagonisti vengono contattati da un misterioso professore della città universitaria più importante di tutte che gli propone un incarico del tutto insolito: scrivere saggi su alcuni dei più suggestivi misteri della storia della scienza. Loro vorrebbero la gloria, ma hanno anche bisogno di soldi; e naturalmente il professore non ha intenzione di pagarli. Gloria futura o soldi subito? Delplace tituba, Alfredo è un pizzico incosciente. Alla fine pare che vogliano accettare.
Nell'episodio 1, Alfredo e Delplace devono vedersela con lo strano caso della scomparsa di Ettore Majorana, il matematico siciliano che nel 1938 svanì nel nulla. Dovranno riuscire a “coglierne l’essenza e descriverne l’essenziale”, ma qualcosa non va e scrivere sembra diventare l’ultimo dei problemi. Tra la ricerca della verità e il desiderio della gloria, i due protagonisti scopriranno che nella vita, se ti trovi davanti a un bivio, che ti piaccia o no, devi prenderlo.
un cortometraggio scritto e realizzato da
Edoardo D’Elia
diretto da
Enrico Poli
produttore esecutivo
Francesco Genco
con
Edoardo D’Elia
Stefano Scrima
Irene Scarascia
Eugenio Bacchelli
Gianfranco Salomoni
Sergio Rossi
e con Michele Vigilante
musiche originali
After Crash
concerto | ArtRockMuseum
Il giovane duo bolognese, composto da Francesca Pizzo e Angelo Casarrubia, ha da poco pubblicato il nuovo cd Hexagon Garden, che sancisce la definitiva conferma di un percorso sonoro personalissimo, risultato di una ricerca artistica e stilistica unica in Italia. Suoni notturni e minimali che citano Nico e i Massimo Volume, sino ad arrivare al versante più onirico della new wave. Oltre 100 concerti nei migliori club italiani per una band di rock romantico, tra melodia ed elettronica che per l’occasione prepareranno un set speciale, più intimo, dai toni più soffusi, capace di dialogare alla perfezione con lo spazio di Palazzo Pepoli, che si propone come il ‘luogo’ della nuova musica italiana a Bologna.
I Melampus propongono durante la serata, le canzoni del loro ultimo album in un mix tra romanticismo e malinconia.
ArtRockMuseum. Suoni nuovi a Palazzo Pepoli
Piccolo festival di dieci concerti durante i quali i gruppi si esibiscono con produzioni inedite, unplugged, pensate per gli spazi del museo e alternando musica dal vivo a conversazioni con il curatore della rassegna Pierfrancesco Pacoda. In collaborazione con Radio Città del Capo.
concerto | ArtRockMuseum
La rocker marchigiana, che si è formata artisticamente a Bologna, presenterà a Palazzo Pepoli un estratto dal suo album, appena uscito, Beatitude, una raccolta di canzoni di intensa carica spirituale, anticipando il suo prossimo tour con una versione per pianoforte del suo repertorio.
ArtRockMuseum. Suoni nuovi a Palazzo Pepoli
Appuntamento del giovedì sera nella corte di Palazzo Pepoli con le migliori espressioni musicali della nuova scena italiana, senza costrizioni di genere, tra rock, canzone d’autore, world, elettronica e jazz. Piccolo festival di dieci concerti durante i quali i gruppi si esibiscono con produzioni inedite, unplugged, pensate per gli spazi del museo e alternando musica dal vivo a conversazioni con il curatore della rassegna Pierfrancesco Pacoda. I concerti gravitano intorno ad un rarissimo pianoforte Steinway del 1878, perfettamente restaurato, per il quale molti dei gruppi hanno ri-arrangiato il repertorio e in alcuni casi creato nuove canzoni. In collaborazione con Radio Città del Capo.
Il museo tutti i giovedì prevede l’apertura serale fino alle 22.00 e i concerti sono a ingresso gratuito.
(GB/2002) di Paweł Pawlikowski (90')
Tanya giunge a Londra con il figlio Artiom ma il fidanzato che dovrebbe accoglierli non si fa vivo. La donna è costretta a chiedere asilo politico e, in attesa del responso delle autorità britanniche, viene confinata in una squallida località di mare. Qui incontra Alfie, gestore di una sala giochi. Paesaggi di provincia, desolazione, povertà. Pawlikowski mette a frutto la sua esperienza di documentarista. "La performance di Dina Korzun è interessante perché incentra ogni scena sul fatto che il personaggio è straniero in terra straniera, senza soldi e con un figlio da proteggere. Last Resort evita ogni tentazione di ridurre il plot a materia per una commedia romantica" (Roger Ebert).
(Francia-Polonia-GB/2011) di Paweł Pawlikowski (85')
Ethan Hawke è (ancora una volta) uno scrittore americano, in trasferta a Parigi per rimettere in piedi la propria esistenza. Gli eventi prendono una piega oscura e inaspettata. Si ritrova a lavorare come guardiano notturno in una zona sconosciuta della città, circondato da figure enigmatiche come la femme fatale Kristin Scott Thomas, che vive nel quinto arrondissement. Thriller psicologico che fa del mistero e dell'inquietudine la sua cifra stilistica, riecheggia il primo Polanski e gli ingorghi psichici di David Lynch.
(GB/2004) di Paweł Pawlikowski (86')
Un villaggio nello Yorkshire. Mona e Tamsin, ragazze di diversa estrazione e carattere opposto, si incontrano e diventano, una per l'altra, il centro del mondo. Con la forza e l'assolutezza tipiche dell'adolescenza. "Un trionfo di atmosfere e complicità. Pawlikowski - con l'aiuto fondamentale del direttore della fotografia, Ryszard Lenczewski, che trasforma la luce solare in una presenza attiva, quasi fisica - rende i giochi e gli atteggiamenti di un'infatuazione adolescenziale meravigliosi e inquietanti, come lo sono per Mona e Tamsin" (A.O. Scott, "The New York Times").
(Wallace & Gromit: The Curse of the Were-Rabbit, GB/2005) di Nick Park e Steve Box (85')
La fiera dell'Ortaggio gigante è alle porte, e la premiata coppia Wallace&Gromit fa affari d'oro con un marchingegno che protegge le piante dall'assalto dei conigli. Ma l'arrivo di un'enorme bestia minaccia di distruggere i giardini. Già protagonisti di tre corti vincitori di un Oscar, i due personaggi forgiati in plastilina e animati in stop motion dalla Aardman fanno il loro esordio sul grande schermo, conquistando grandi e piccini con il loro umorismo surreale.
Animazione. Dai 6 anni in su
(GB-Russia/1998) di Paweł Pawlikowski (88')
Primo lungometraggio di finzione di Pawlikowski: lo sguardo sulla realtà della Russia post-comunista (protagonista è un aspirante cameraman a caccia di immagini da vendere alle televisioni occidentali) si nutre delle precedenti esperienze documentarie (a produrre è ancora la BBC). "Girando documentari ho potuto osservare personaggi e situazioni autentiche dell'Europa centrale e orientale che il crollo del comunismo, la rinascita religiosa e il nazionalismo rendevano un contesto ideale per delle storie".
FROM MOSCOW TO PIETUSHKI WITH BENNY YEROFEYEV
(GB/1990) di Paweł Pawlikowski (45')
In attesa di conferma
DOSTOEVSKY'S TRAVELS
(GB/1991) di Paweł Pawlikowski (52')
Per circa un decennio, prima di passare al cinema di finzione, Pawlikowski è stato un apprezzato documentarista. Esordisce con alcune produzioni targate BBC. Ritratto intenso e ironico dello scrittore russo Venedikt Erofeev, From Moscow to Pietushki mescola la realtà alla messa in scena di alcuni brani di opere dell'autore. In Dostoevsky's Travels Pawlikowski segue Dmitri Dostoevskij, autista di tram di San Pietroburgo e unico discendente del celebre Fëdor, in un viaggio attraverso l'Europa occidentale sulle orme di un itinerario analogo compiuto dal suo antenato. Una riflessione sulla caduta del Muro di Berlino e sulle sue conseguenze.
(USA/2010) di Tim Burton (108'). Fantastico. Dai 10 anni in su
Nella versione del più gotico dei registi di Hollywood, il mondo sottosopra di Alice si colora di tinte dark e di un umorismo surreale. Sono passati tredici anni da quando Alice sognò il Paese delle meraviglie per la prima volta. I parenti le hanno ora combinato un ricco matrimonio, ma alla sua festa di fidanzamento Alice vede un coniglio in doppiopetto, lo segue nella sua tana e finisce di nuovo in quel mondo che aveva immaginato fin da piccola. Suggestive scenografie in computer grafica.
Fantastico. Dai 10 anni in su
(Pas son genre, Francia-Belgio/2014) di Lucas Belvaux (111')
Dal romanzo omonimo di Philippe Vilain. Clément, professore di filosofia parigino, viene trasferito per un anno ad Arras, nella provincia del nord. La delusione per la nuova collocazione e la nostalgia della capitale vengono travolte dall'incontro con Jennifer, esuberante parrucchiera locale. Riusciranno a superare le barriere culturali che li dividono? Delicato e implacabile, Belvaux s'interroga sul rapporto tra passione amorosa e ruoli sociali.
In collaborazione con Satine Film
(Italia/1963) di Francesco Rosi (105')
La Napoli degli anni della ricostruzione come scacchiera del potere corrotto. All'inizio c'è il crollo di un immobile e l'apparente caduta in disgrazia d'un costruttore: che però sa molto bene come ci si muove, come si compra e ci si vende tra i banchi della politica locale, e stringendo molte mani sporche viene nominato assessore all'edilizia. Un racconto di snodi sottili, di ipocrisie di non immediata decifrazione, ma se Salvatore Giuliano era "un cono d'ombra" (Michel Ciment) Le mani sulla città è alla fine una parabola lampante sulla politica come arte della presa di potere. Sceneggiato insieme all'amico di una vita, lo scrittore Raffaele La Capria. (pcris)
Restaurato da CSC - Cineteca Nazionale con la collaborazione di Société Cinématographique Lyre e Galatea
Al termine incontro con Valter Giovannini (Procuratore Aggiunto di Bologna) e Giampiero Moscato (ANSA)
(Polonia/2013) di Paweł Pawlikowski (80')
"Il film dell'anno" secondo Alexander Payne. "Un piccolo gioiello di luce" per il "Guardian". Oscar 2015 per il miglior film straniero. Polonia, 1962. Prossima a prendere i voti, la novizia Anna scopre di avere una zia ancora in vita. Si tratta di un ex pubblico ministero comunista, responsabile di numerose condanne a morte nei confronti di religiosi e colpevole di nascondere da sempre le sue origini ebraiche. Camera fissa e corpi ai margini di architetture e mascherini, immersi in una bicromia di luminosità abbacinante. "Volevo fare un film sulla storia che non venisse percepito come un film storico; un film con una morale ma senza una lezione da impartire; una storia più simile alla poesia che alla prosa" (Paweł Pawlikowski).
(Francia/2013) di Bertrand Tavernier (113'). Introduce Bertrand Tavernier
Adattamento del graphic novel I segreti del Quai d'Orsay di Christophe Blain e Abel Lanzac, il ritratto satirico del gabinetto del vulcanico e fascinoso Ministro degli Esteri Alexandre Taillard e del suo giovane e pacato ghost writer. Senza giudizio morale, ma con l'attenzione al reale che è propria del suo cinema, Tavernier esplora i retroscena della vita di Palazzo, filmato nei suoi decori più belli e luminosi che risuonano del culto e del potere della parola e di uno stato di perenne frenesia tra adulazione e ambizione, grandeur e compromesso.
Introduce Bertrand Tavernier
In collaborazione con Solares Fondazione delle Arti e Alliance Française