concerto | ArtRockMuseum
Tribute to Lama Gangchen
Un trio inedito che porta a Palazzo Pepoli un repertorio basato in buona parte sulle musiche di grande suggestione, della tradizione tibetana, presentate in una dimensione world music, sottolineata dalla voce di Simona Eugenelo, dal pianoforte di Teo Ciavarella e dalla fisarmonica di Massimo Tagliata.
ArtRockMuseum. Suoni nuovi a Palazzo Pepoli
Festival di dieci concerti durante i quali i gruppi si esibiscono con produzioni inedite, unplugged, pensate per gli spazi del museo e alternando musica dal vivo a conversazioni con il curatore della rassegna Pierfrancesco Pacoda.
Il museo tutti i giovedì è aperto fino alle 22.00 e i concerti sono a ingresso gratuito.
Teatro degli Incompatibili
“Primo o poi sarebbe tornato il tempo del digiuno, questo era certo, ma per chi viveva allora non era certo una consolazione. Che cosa doveva fare l’artista a quel punto?”
suggestione e voci – Andrea Acciai
electronic-live Gaetano Dragotta
sax – Stefania Megale, Guglielmo Pagnozzi, Gianluca Sia
tromba - Enrico Ludovici
percussioni – Giuseppe Spinelli
scena – Nicola Amato.
Teatro degli Incompatibili
Una costruzione giocosa e parodica, un racconto surreale ed epico senza tempo, che vede al centro della satirica vicenda la scalata al Potere di creature bizzarre come Padre Ubu e il suo seguito. Si evocano così, le ombre, i fantasmi, le voci inascoltate e le goffe movenze degli esseri di cartapesta che popolano un‘improbabile Polonia, resa luogo onirico e musicale ove si confrontano, a più riprese, piccole e grandi verità sublimi ed insieme terrifiche . Uno spettacolo adatto ad adulti dallo spirito fanciullo e pargoli dall’animo cresciuto.
Orchestrazione e voci – Andrea Acciai
musiche originali - Andrea Acciai, Alessandro Predasso, Gianluca Sia
electro live set – Gaetano Dragotta.
La lunga vita | quattro giorni di incontri per discutere del futuro della nostra salute
Iniziativa organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna con il concorso di Genus Bononiae. Musei nella Città, che si propone di indagare i molti aspetti, i vari profili e le grandi passioni che accompagnano lo sviluppo delle scienze biomediche.
Bologna è il luogo ideale per un festival dedicato alla Medicina essendo la città che ne ha visto nascere la prima moderna scuola. Basta passeggiare tra i portici di Bologna per imbattersi nei luoghi che hanno accompagnato lo sviluppo della disciplina: il Teatro anatomico, il cortile dell’Archiginnasio con l’aula conferenze della Società Medico Chirurgica, il Sant’Orsola, il Rizzoli, il Portico della Morte, il Museo delle cere anatomiche... Bologna è la Medicina.
Nel corso delle quattro giornate, articolate in numerosi incontri, conferenze, dibattiti con esperti del settore, si cercherà di dare risposta ad alcune domande che accendono il dibattito sociale. Come far fronte, nel presente e nel prossimo futuro, alla domanda di cure, di salute e di benessere nelle società ad economia avanzata e con tassi di crescita esponenziale della popolazione anziana?
Nello specifico per la prima edizione del festival verrà particolarmente approfondito il tema della lunga vita: una conquista, un’opportunità, ma anche un’immensa responsabilità sociale. Un tema che raccoglie tutte le necessità, le molte sfide e gli orizzonti della ricerca scientifica più avanzata: la medicina rigenerativa, il sogno dell’immunità e del controllo sul cancro, la medicina del dolore e del placebo, la medicina dei trapianti, le nuove tecnologie, dell’imaging, della comunicazione a distanza e della telemedicina, le frontiere delle biotecnologie, le tecniche di fecondazione assistita, la nutraceutica e la nuova geroscienza.
Tre le mostre: una selezione del Burns Archive, che ha fornito la consulenza per la serie televisiva The Knick, nel cortile dell’Archiginnasio; Curare e Guarire, presso la Sala degli Atti di Palazzo Re Enzo; il Museo delle Cere e la nuova sala settoria presso l’Istituto di Anatomia.
Durante le giornate del Festival rimarrà aperto il Museo di Palazzo Poggi, insieme alle strutture di Santa Maria della Vita e di San Colombano.
performance teatrale
Spettacolo che nasce dall’esperienza pluriennale di dialogo dell'islamologo Ignazio de Francesco con i detenuti di lingua araba del carcere bolognese.
Regia e adattamento drammaturgico: Alessandro Berti
interpreti: Angela Caterina (Leila) e Alessandro Berti (L’Altro)
Testo: Ignazio de Francesco
Produzione: CARTA|BIANCA – progetto ‘Sulle tracce di Dossetti’ e associazione Ca’ Rossa
Il progetto Sulle tracce di Dossetti è realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna e la collaborazione della Piccola Famiglia dell’Annunziata.
(He ovat paenneet, Finlandia-Olanda/2014) di J-P Valkeapää (100')
Un ragazzo e una ragazza si incontrano in un centro di custodia per giovani problematici. Un giorno rubano una macchina e scappano insieme. Inizia così un viaggio che è una fuga senza fine. "È una fiaba cinematografica. I protagonisti si imbarcano in un viaggio attraversando terre, boschi e acque. Inseguono la loro infanzia, i loro sogni, il loro Io. Paesaggi banali, allucinazioni e sogni, sia di giorno che di notte, sono i mondi del film. Tutti ugualmente reali" (J-P Valkeapää).
Nordic Film Fest a Bologna
(I lossens time, Danimarca-Svezia/2013) di Søren Kragh-Jacobsen (100')
Dal regista di Mifune, terzo titolo che aderiva al Dogma 95 di Lars von Trier. Un giovane omicida rinchiuso in un ospedale psichiatrico progetta il proprio suicidio per motivi religiosi. Si occupano del caso la sua psichiatria e una donna prete. Un thriller che indaga nella mente dell'assassino. Tra le protagoniste, Sofie Grabol, famosa per la serie televisiva Forbrydelsen (versione originale danese dell'americano The Killing).
Nordic Film Fest a Bologna
(Hross í oss, Islanda/2013) di Benedikt Erlingsson (81')
Un vecchio ubriacone che cavalca in mezzo al mare per raggiungere una nave carica di vodka; un giovane che si rifugia nel ventre del suo cavallo per difendersi da una tormenta di neve. Due tra le tante immagini spiazzanti di quest'opera prima surreale e sottilmente crudele che intreccia, sullo sfondo vulcanico della campagna islandese, storie di uomini e cavalli, di amore e di morte, di sesso e rivalità, tutte introdotte da un occhio equino ripreso in dettaglio. Candidato per l'Islanda all'Oscar 2014. (ac)
Nordic Film Fest a Bologna
(USA/2014) di Don Hall e Chris Williams (102'). Animazione. Dai 6 anni in su
Frutto della fusione tra Disney e Marvel e ispirato al fumetto omonimo, Big Hero 6 ruota attorno allo speciale legame tra un quattordicenne prodigio della robotica e un robot gonfiabile extralarge, che si ritrovano coinvolti in una pericolosa avventura sullo sfondo dell'immaginaria città del futuro San Fransokyo. Azione dirompente, comicità, emozione gli sono valsi l'Oscar 2015 per il miglior film d'animazione.
precede
FEAST
(USA/2014) di Patrick Osborne (6')
Anch'esso vincitore dell'Oscar 2015 nella categoria cortometraggi animati.
(Pionér, Norvegia-Germania-Svezia-Francia-Finlandia/2013) di Erik Skjoldbjærg (111')
Thriller ambientato nell'oscurità dei fondali del Mare del Nord, durante gli anni Ottanta dell'espansione petrolifera della Norvegia. Due fratelli sommozzatori impegnati in una rischiosa missione subacquea. Un tragico incidente. Il percorso a ostacoli per ricostruire la verità. Da un lato c'è il riferimento a eventi reali, dall'altro la rivisitazione del thriller americano anni Settanta. "Film come La conversazione, Chinatown, Tutti gli uomini del presidente hanno influenzato il mio approccio estetico e il mio interesse per il cinema di genere" (Erik Skjoldbjærg).
Nordic Film Fest a Bologna
(Danimarca-GB-Sud Africa-Svezia-Belgio/2014) di Kristian Levring (92')
C'è del marcio nel selvaggio West. Il colono Mads Mikkelsen ha lavorato duramente per guadagnarsi
il suo posto nel Nuovo mondo e si prepara ad accogliere moglie e figlio. La tragedia, inevitabile, lo
trasforma in eroe solitario in cerca di vendetta. Il western del danese Levring (sceneggiato con Anders Thomas Jensen, firma di molti film di Susanne Bier) rispetta i canoni del genere ma aggiunge un rigore tutto nordico.
Nordic Film Fest a Bologna
(Återträffen, Svezia/2013) di Anna Odell (88')
Il grande freddo è ancora più freddo nell'opera prima dell'artista svedese Anna Odell, autrice di una performance assai celebre e dibattuta in patria. Punto di partenza è la propria storia personale: vittima di bullismo negli anni della scuola, scopre di non essere stata invitata all'incontro organizzato dopo vent'anni dai suoi ex compagni di classe. Mette così in scena una riunione non proprio lieta e festosa nella quale, nei panni di se stessa, descrive i traumi subiti e richiama i compagni alle proprie responsabilità. Realtà e finzione si mescolano vertiginosamente.
Nordic Film Fest a Bologna
(Italia-Francia/2014) di Gabriele Salvatores (100'). Fantastico. Dai 12 anni in su
Vittima di bullismo, Michele si rifugia nel mondo dei supereroi finché scopre di possedere lui stesso un super potere, l'invisibilità: inizia così la più grande avventura della sua vita. L'ultimo film di Salvatores è un avvincente fantasy, e insieme una riflessione sull'adolescenza "uno dei periodi più difficili nella vita di un essere umano, in cui ti guardi allo specchio e non ti riconosci, senti che dentro di te sta nascendo un potere (un super potere?) che non sai come usare" (Gabriele Salvatores).
(A Estrada 47, Brasile-Portogallo-Italia/2013) di Vicente Ferraz (107')
Italia 1944. Un gruppo di genieri della Força Expedicionária Brasileira tenta di neutralizzare un campo minato tedesco. Un'esplosione getta nel panico il reparto che si disperde sull'Appennino. Comincia un viaggio tra la neve, in cui cinque brasiliani sbandati incontrano un repubblichino che ha disertato e un tedesco in fuga stanco della guerra. "Mi ha sempre impressionato il fatto che il Brasile abbia preso parte a una guerra così lontana. Leggendo diari e lettere e parlando con ex-combattenti ho visto l'aspetto umano di questo piccolo momento epico della nostra storia, una storia dimenticata dai brasiliani e praticamente sconosciuta all'estero" (Vicente Ferraz).
In collaborazione con Verdeoro
Immagini della Resistenza e della lotta di liberazione
(Italia/2015) di Fabrizio Ferraro (93')
In un auditorium deserto, un luogo sospeso nel tempo e nello spazio, due tra i più importanti musicisti jazz, Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura, incontrano per la registrazione di un disco lo storico produttore della ECM Manfred Eicher. Di fronte a una platea spettralmente vuota, si sviluppa un lavoro artistico e artigianale in tutto analogo a quello di un laboratorio rinascimentale. "Filmare la musica è molto difficile: l'unica possibilità è quella di entrare dentro la musica, capire la giusta distanza, la posizione..." (Fabrizio Ferraro).
La proiezione del 22 aprile è introdotta da Fabrizio Ferraro, Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura.
In collaborazione con Boudu, Passepartout e Circolo Sardegna di Bologna.
(Italia/1967) di Paolo Cavara (98')
"Non è finito sotto i riflettori delle mode, non ha avuto una resurrezione mediatica, non è comparso nella lista dei guilty pleasures di qualche regista americano. Non ha mai goduto neanche di edizioni home-video (se non in lingua tedesca) e di passaggi televisivi: il che ha contribuito in modo determinante alla sua marginalizzazione" (Alberto Pezzotta). Il protagonista, interpretato da Philippe Leroy, si chiama Paolo come Cavara, di cui rappresenta una sorta di alter ego, e ci conduce 'dietro le quinte' di quel fenomeno cinematografico anni Sessanta che sono stati i mondo movie.
Introduce Alberto Pezzotta
Restaurato da CSC - Cineteca Nazionale
L'occhio selvaggio. Paolo Cavara, Tonino Guerra, Alberto Moravia a cura di Alberto Pezzotta (Bompiani, 2014)
1965: non si è ancora spento lo scandalo del documentario Mondo cane, quando uno dei suoi registi, Paolo Cavara, decide di riflettere su quell'esperienza controversa. Per mostrare il cinismo di un reporter che viaggia in luoghi esotici alla ricerca dell'orrido, con l'alibi di mostrare la realtà. Nasce così L'occhio selvaggio, alla cui sceneggiatura collaborano Tonino Guerra e Alberto Moravia.
Nel volume, oltre alla sceneggiatura di questo straordinario film dimenticato, saggi, testimonianze inedite, e il trattamento scritto da Cavara con Fabio Carpi e Ugo Pirro.
Saranno presenti Alberto Pezzotta, Claudio Bisoni e Paolo Noto
(Italia/2000) di Nicola Sani (75'). Introduce Nicola Sani
Un documentario su Luigi Nono realizzato attraverso il montaggio di materiali provenienti dagli archivi della Rai. Dalla storica prima rappresentazione di Intolleranza 1960 alla Biennale di Venezia del 1961, diretta da Bruno Maderna e con scene e costumi di Emilio Vedova, fino alla produzione veneziana di Prometeo nell'arca ideata da Renzo Piano, passando per incontri, seminari, dibattiti che hanno contrassegnato la sua carriera. E con interviste allo stesso Nono, a Claudio Abbado e (inedite) al compositore Aldo Clementi e al musicologo Luigi Pestalozza.
Introduce Nicola Sani
Nell'ambito della manifestazione 'Resistenza illuminata. Omaggio a Luigi Nono nel settantesimo anniversario
della Resistenza e della guerra di Liberazione
1945-2015' patrocinata da Regione Emilia-Romagna
e A.N.P.I. - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia
(Italia/2014) di Mauro Caputo (62')
L'opera seconda di Mauro Caputo "conduce lo spettatore a condividere con intelligenza e partecipazione il mondo di ricordi e di riflessioni di Giorgio Pressburger" (Paolo Mereghetti). La storia di una famiglia centroeuropea, che vanta tra i propri antenati Marx, Heine, Mendelssohn, Husserl, Emeric Pressburger, si intreccia con la memoria del Novecento evocandone storie, violenza, arte, passioni. "Un racconto cinematografico intenso e struggente, forte e discreto, che fa parlare non solo gli uomini ma anche i paesaggi, le cose, le tracce degli uomini passati sulla terra" (Claudio Magris).
Immagini della Resistenza e della lotta di liberazione
(La vida secreta de las palabras, Spagna/2005) di Isabel Coixet (115')
Una piattaforma petrolifera isolata nel mare. Un uomo (Tim Robbins) che, nel vano tentativo di salvare un amico da un incendio, si è gravemente ustionato, perdendo temporaneamente la vista. Una giovane infermiera con una storia dolorosa alle spalle. Tra i due una strana intimità fatta di segreti e silenzi, umorismo e sofferenza. Prodotto da Pedro Almodóvar, un film sul peso del passato, sulla forza dei sentimenti, una straordinaria storia d'amore, sacrificio e redenzione.
Nell'ambito del Seminario sulla violenza contro le donne (Corso di Laurea in Filosofia). Rassegna promossa da Università di Bologna, con il patrocinio oneroso di
AMMI Emilia-Romagna