Compagnia Scena Madre
Uno spazio pieno di giocattoli, dove passare ore e ore a inventare, ridere, costruire, divertirsi. Questa è, nell’immaginario di ogni bambino, la stanza dei giochi. Ma basta poco perché il terrain de jeux diventi terrain de guerre, la dimensione di un conflitto dove ogni gioco innesca e alimenta una diversa sfumatura dell’egoismo. Due bambini imparano così sulla propria pelle quanto ci si possa ferire in modo molto sottile, semplicemente rendendo il gioco strumento di inganno, ricatto, minaccia. “La stanza dei giochi” mette in scena una piccola guerra fredda dove la realtà e il gioco si confondono, il tempo non è più un parametro immutabile e agli adulti non è permesso entrare.
Con Elio Ciolfi e Emma Frediani
oggetti di scena Erica Canale Parola
regia e drammaturgia Marta Abate e Michelangelo Frola
produzione ScenaMadre
Spettacolo vincitore Premio Scenario Infanzia 2014
In occasione dello spettacolo il Museo per la Memoria di Ustica sarà aperto dalle 20 alle 24. Alle 20 è prevista una visita guidata all'installazione permanente A proposito di Ustica che l'artista francese Christian Boltanski ha realizzato per il museo.
Info e prenotazioni:
tel. 051 6496611 (h 12 – 18) | mamboedu@comune.bologna.it
di Jim Sharman, Usa, Gb/1975, 95’. Rocky Horror quarant'anni dopo
con Susan Sarandon, Tim Curry, Richard O'Brien
Introducono Tita Ruggeri, Paolo Maria Veronica, Roberto Malandrino, Vito, i Gemelli Ruggeri, Daniele Sala, Stefano Sarcinelli, Francesco Freyrie, protagonisti dell'indimenticabile Puccini Horror Comic Show
V.M.14
Ingresso libero
scritto e interpretato da Marco Baliani
“La macelleria - scrive Marco Baliani - è lo sfondo opaco della Storia e il bancone del macellaio è la sua trincea. La prima guerra mondiale inaugura l’impossibilità di una narrazione fondata su un flusso temporale continuo. Per il soldato in trincea il tempo si assolutizza in un denso presente, un tempo inceppato, fatto di gesti folli divenuti normali, come quello di uccidere e che impedisce alla parola di farsi racconto. Il corpo è ubriaco di terrore, ha fame, non solo di cibo e di conforto, ha fame di umanità, di relazioni umane che ormai vanno svanendo nella memoria. Il corpo individuale del soldato non esiste più, diviene ingranaggio, numero, funzione operosa della grande fabbrica industriale che produce morte, diviene efficiente strumento nelle mani dello Stato padrone. Il corpo viene sottoposto ad un processo di spersonalizzazione, di impoverimento progressivo della propria umanità. Con questo spettacolo voglio provare a essere quel corpo, nell’unicità di quell’annichilimento che lo espropria da sé stesso e lo riduce a carne, intercambiabile strumento di un potere che comincia allora a sperimentare su larga scala l’assoggettamento totale dell’essere umano”.
Scritto e interpretato da Marco Baliani
regia Maria Maglietta
MARCHE TEATRO in coproduzione con Festival delle Colline Torinesi
Ingresso a offerta libera
In occasione dello spettacolo il Museo per la Memoria di Ustica sarà aperto dalle 20 alle 24. Alle 20 è prevista una visita guidata all'installazione permanente A proposito di Ustica che l'artista francese Christian Boltanski ha realizzato per il museo.
Info e prenotazioni:
tel. 051 6496611 (h 12 – 18) | mamboedu@comune.bologna.it
(Italia-Albania-Svizzera-Germania-Kosovo/2015) di Laura Bispuri (90'). Introduce Laura Bispuri
con Alba Rohrwacher, Lars Eidinger, Flonja Kodheli
Unico film italiano in concorso a Berlino, l'opera prima di Laura Bispuri, dal romanzo omonimo di Elvira Dones, è una storia d'identità negata e riconquistata. Nelle aspre zone montane dell'Albania, Hana (un'altra efficace interpretazione di Alba Rohrwacher) decide di sottrarsi al proprio destino di moglie e serva seguendo l'arcaico codice del Kanun: giura eterna verginità e inizia a vivere come un uomo. "Una storia che è metafora del rapporto tra libertà femminile e mondo" (Laura Bispuri).
Accadde domani rassegna promossa da Fice Emilia-Romagna
di Roberto Bolaño, con Maria Paiato
Per ironia della sorte o ben preciso disegno del destino, il 18 settembre 1968 Auxilio Lacouture fu l'unica persona scampata all'irruzione dei reparti antisommossa nell'Università di Lettere e Filosofia di Città del Messico. Mentre professori, segretarie e studenti vengono fatti sgombrare con la forza, lei viene ignorata da tutti, inconsapevolmente nascosta nel bagno del quarto piano, rapita dalla sua lettura di versi. Parte da qui lo scrittore cileno Roberto Bolaño, da un personaggio che si autoproclama “madre della poesia messicana”, per raccontare nel suo Amuleto (1999) il difficile rapporto tra potere e cultura, tra la Storia e le storie. E parte di qui anche Riccardo Massai, che affida all'istrionica Maria Paiato il non facile compito di accompagnare gli spettatori in un monologo a più voci, in cui l'io narrante della donna uruguaiana dialoga con poeti, artisti ed intellettuali ma anche madri in attesa di un ritorno, donne in cerca dell'amore ancor prima che di un ideale.
Traduzione di Ilide Carmignani (Adelphi)
con Maria Paiato
regia Riccardo Massai
produzione Archètipo
in collaborazione con Teatro Metastasio Stabile della Toscana
In occasione dello spettacolo il Museo per la Memoria di Ustica sarà aperto dalle 20 alle 24. Alle 20 è prevista una visita guidata all'installazione permanente A proposito di Ustica che l'artista francese Christian Boltanski ha realizzato per il museo.
Info e prenotazioni:
tel. 051 6496611 (h 12 – 18) | mamboedu@comune.bologna.it
di Eric Toledano, Olivier Nakache, Francia/2014, 118'
con Omar Sy, Charlotte Gainsbourg, Tahar Rahim, Izïa Higelin
di Renata Ciaravino con Arianna Scommegna
Potevo essere io è il racconto di una bambina e un bambino che diventano grandi partendo dallo stesso cortile. Niguarda. Periferia nord Milano. Due partenze, stessi presupposti. Ma finali diversi. E in mezzo la vita: un allenatore di kick boxing, la stella emergente del pop croato, un regista di film porno, una cartomante, un animatore di matrimoni sulla paullese… “Potevo essere io” racconta tutto questo cercando la commedia che irrompe nella commozione. Un allestimento scarno, una frontalità assunta, senza mediazioni. Una sola concessione: affianco alle parole ci sono i video, perché certe immagini evocano e insieme aiutano a non mentire. Il bambino che siamo stati è lì sgranato in super 8, mentre guarda distese di finestre dal nono piano di un palazzo senza balconi e una voce dice: “girati, stiamo facendo il filmino. sorridi!”.
Produzione Dionisi Compagnia Teatrale
Kilowatt Festival / Teatro Dell’Orologio di Roma
con Il Sostegno Di Aia Taumastica / Torre Dell’acquedotto e Atir / Teatro Ringhiera
Spettacolo Vincitore del Bando Nextwork 2013 Teatro Dell’orologio Di Roma | Kilowatt Festival
In occasione dello spettacolo il Museo per la Memoria di Ustica sarà aperto dalle 20 alle 24. Alle 20 è prevista una visita guidata all'installazione permanente A proposito di Ustica che l'artista francese Christian Boltanski ha realizzato per il museo.
Info e prenotazioni:
tel. 051 6496611 (h 12 – 18) |mamboedu@comune.bologna.it
presentazione dei progetti finalisti
Mercoledì 15 luglio saranno presentati, nella forma di studi scenici di venti minuti ciascuno, i cinque progetti finalisti del Premio Scenario per Ustica:
Kitchen Stories #1: Tutto l'Amore è Clandestino di Ditta Alesse Argira (Roma)
Gianni di Caroline Baglioni
Courage! di Muré Teatro
Scusate se non siamo morti in mare di Arte Combustibile
2001: Odissea sulla terra di Cerbero Teatro.
I cinque lavori provengono direttamente dal Festival di Santarcangelo, dove lunedì 13 e martedì 14 si svolge la finale del Premio, il cui vincitore riceverà ufficialmente il premio da Daria Bonfietti nel corso della serata.
Kitchen Stories #1: Tutto l'Amore è Clandestino di Ditta Alesse Argira (Roma), di Barbara Alesse (anche regista) ed Ernesta Argira, con Ernesta Argira, è la storia d’amore fra un’attrice italiana e un operaio tunisino. La loro vita viene fatta precipitare dalla Bossi-Fini dentro un film: fughe, travestimenti, perquisizioni, manette. Lo spettacolo parla di una ricetta di cucina che è metafora della loro ricetta d’amore alla quale manca un ingrediente, rinchiuso in un barattolo: è trasparente e insapore. Ma in quel barattolo c'è tutto: la possibilità di litigare e di lasciarsi - senza pensare che questo porterà alla prigione - la possibilità di andare a cena fuori, di lavorare, di fare un viaggio dove a loro piace. Cosa c'è in quel barattolo?
Gianni di e con Caroline Baglioni (Perugia), è ispirato alla voce di Gianni Pampanini, lo zio con problemi maniaco-depressivi del quale l’attrice ha ritrovato molti anni dopo la voce incisa su tre audiocassette, dove Gianni ha gridato i suoi desideri, cantato la sua gioia, espresso la sua tristezza. Caroline Baglioni riporta in vita non solo la voce, ma anche il corpo di quello zio che una volta le faceva paura, la sua figura e le sue movenze, in un toccante e sofferto percorso di scoperta e riconciliazione.
Courage! di Muré Teatro (Pescara), regia e drammaturgia di Francesca Camilla D’Amico, con Francesca Camilla D’Amico, Martina Morgione e Marcello Sacerdote, racconta di una piccola e giovane compagnia teatrale costretta a emigrare all’estero, alle prese con il suo ultimo spettacolo: una Madre Courage di Bertolt Brecht continuamente interrotta dall’irruzione delle storie reali di emigrazione e resistenza passate e presenti. Sull’onda dell’entusiasmo e sopra un carro pieno di storie, “attraversano il mondo” senza la pretesa di dare risposte ma, forse, di porsi le domande giuste per leggere il nostro tempo.
Scusate se non siamo morti in mare di Arte Combustibile (Milano), testo di Emanuele Aldrovandi, con Davide Giordano, Luz Beatriz Lattanzi, Marcello Mocchi e Matthieu Pastore, regia Fabio Solari, racconta la futuribile condizione di emigranti dei cittadini europei costretti a cercare fortuna nei nuovi Paesi ricchi, fra tratta degli esseri umani e viaggio senza destinazione conosciuta, dentro un container. I personaggi sono due europei, una nordafricana e un trafficante di esseri umani. Il titolo è tratto da un cartello esposto durante una manifestazione a Lampedusa.
2001: odissea sulla terra di Cerbero Teatro (Napoli), di Gianni Spezzano, con Simone Barraco e Mauro Conte, regia Cristel Checca e Gianni Spezzano, mette in scena la memoria del 2001 (il G8 di Genova, l’attacco alle Torri Gemelle, il primo matrimonio tra persone dello stesso sesso, il primo caso di eutanasia…) nei suoi risvolti ancora attuali per i cittadini globali. I personaggi spaziano fra i temi più attuali ma vivono nell’anno 2001, ignari dunque di ciò che è accaduto dopo e che noi abbiamo vissuto fino ad oggi.
In occasione dello spettacolo il Museo per la Memoria di Ustica sarà aperto dalle 20 alle 24. Alle 20 è prevista una visita guidata all'installazione permanente A proposito di Ustica che l'artista francese Christian Boltanski ha realizzato per il museo.
Info e prenotazioni:
tel. 051 6496611 (h 12 – 18) | mamboedu@comune.bologna.it
di Edoardo Falcone, Italia/2014, 87'
con Marco Giallini, Alessandro Gassman, Ilaria Spada, Edoardo Pesce, Laura Morante
Accadde domani rassegna promossa da Fice Emilia-Romagna
di Nanni Moretti, Italia/2014, 106'
con Margherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini, Nanni Moretti
Accadde domani rassegna promossa da Fice Emilia-Romagna
(Italia/2014) di Ivano De Matteo (92'). Introduce Ivano De Matteo
con Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio, Barbora Bobulova
Premio Pasinetti Speciale alla Mostra del Cinema di Venezia
Dopo Gli equilibristi, è ancora la famiglia l'unità di misura del cinema di Ivano De Matteo. Questa volta le famiglie sono due, quelle di Paolo e Massimo, due fratelli agli antipodi: per professione, per carattere, per scelta. Quando un atto violento commesso dai figli irrompe nelle loro vite ordinate, tensioni e dilemmi morali scardinano tutti gli equilibri. "Volevo fare un film che parlasse della violenza, quella nascosta, tenuta a bada ma che può esplodere per caso, per sbaglio, in chiunque di noi. Quando ciò accade i personaggi cambiano, i ruoli si rovesciano" (De Matteo). Dal romanzo La cena di Herman Koch.
Accadde domani rassegna promossa da Fice Emilia-Romagna
(Italia/2014) di Sabina Guzzanti (108'). Introduce Sabina Guzzanti
con Enzo Lombardi, Ninni Bruschetta, Sabina Guzzanti
Proiezione promossa nell’ambito del progetto Infiltrazioni legali, promosso da FILT-CGIL Emilia-Romagna e Bologna in collaborazione con Libera
Di cosa si parla quando si parla di trattativa stato-mafia? A questa non semplice domanda prova a dare risposta un gruppo di attori mettendo in scena gli eventi più o meno noti legati a questa vicenda italiana. L'idea di una finzione dichiarata, di una sorta di reenactmente tra teatro civile e cinema militante, Sabina Guzzanti la riprende da Tre ipotesi sulla morte di Giuseppe Pinelli di Elio Petri. "Spesso i registi nelle interviste alla domanda 'cosa ti piace del tuo mestiere?', rispondono: 'mi piace raccontare delle storie'. Se mi domandassero ora: cosa ti è piaciuto nel realizzare questo film? Risponderei: 'mi è piaciuto riuscire a raccontare questa storia'" (Sabina Guzzanti).
Accadde domani rassegna promossa da Fice Emilia-Romagna
concerto
Ciò che lo distingue da altri songwriter è la fantasia. Questa non vive solo nelle sue parole ma anche sulla punta delle sue dita: si destreggia con disinvoltura tra lo stile country blues, il flamenco e il banjo, il tutto con la sua fidata "Brownie", una vecchia chitarra con corde in nylon che ha fatto il giro del mondo insieme a lui per tutti questi anni. Stelling non ha regole, né limitazioni, lui è “un'antologia” d’influenze.
Quando lo vedi esibirsi, sai che stai guardando un vero artista che sa regalare esibizioni intense. La sua voce è profonda, il suo finger-picking e i suoi testi sono intricati, drammatici ma anche intensamente intimi. Le canzoni riflettono lo spirito di un ragazzo che ha deciso di lasciare la propria casa per viaggiare per il paese: sono canzoni appassionate composte durante le oltre quattrocento serate passate sul palco con la sua chitarra.
"Ci vuole molto lavoro per rimanere sulla strada," dice. "Si impara a fare affidamento sulle proprie canzoni. La testa si riempie di luoghi, suoni ed idee. Quando le cose intorno a te cambiano costantemente, anche tu cambi. E le cose che rimangono le stesse ti fanno diventare chi sei. È questo che nutre il mio songwriting, il sapere che l'ispirazione è tutto intorno a me.”
concerto
Un week end interamente dedicato alla musica, alla cultura e alla gastronomia della Puglia! Dopo il folk scanzonato ed irriverente dei Folkabbestia, Sabato 4 Luglio si balla al ritmo della pizzica di Original Mascarimirì! E CHE SALENTU SIA!!!
Il gruppo, fondato e guidato da Claudio Cavallo Giagnotti, è certamente tra i più innovativi nel panorama della musica popolare, capace di unire diversi stili musicali per da vita alla Tradinnovazione.
“Punk-Dub Tarantolato Salentino” è la definizione usata per sottolineare la sperimentazione del gruppo, che innesta al patrimonio tradizionale tecniche fino ad allora estranee alle sonorità della musica popolare. Con sei album in studio all’attivo e un’attività concertistica di primo livello, il gruppo di Muro Leccese oggi rappresenta il punto più innovativo dei gruppi di Pizzica Pizzica Salentina.
spettacolo per bambini dai 3 anni
Merlino il più grande mago di tutti i tempi, racconta la storia di re Artù, il leggendario sovrano di Britannia che riunì intorno alla tavola rotonda i più valorosi cavalieri. Una vicenda appassionante ed emozionante, lo scontro fra il bene e il male, Merlino contro la Fata Morgana, il coraggio di Re Artù contro gli arroganti e presuntuosi aspirati al trono e gli ideali della cavalleria, in uno spettacolo che affronta il tema della crescita e del passaggio dall’adolescenza all’età adulta.
concerto
I Folkabbestia sono una vera festa itinerante, un viaggio su una sedia a dondolo tra territori balcanici, paesaggi irlandesi e calore pugliese. Ogni loro concerto è un'immersione nella tradizione italiana, stropicciata con fantasia, ironia e mutazioni stilistiche che spaziano dal folk al rock, dalla canzone d'autore a quella popolare, dallo ska al punk. Le loro spruzzate di colore strumentale in spregiudicata intensità melodica fanno sobbalzare di allegria tra danze sfrenate e baldoria di piazza. Da oltre quindici anni suonano per la gente, regalando attimi di gioia con la loro schiamazzante urgenza espressiva. li abbiamo visti tante volte sul palco di Irlanda in Festa, è giunta l'ora di portarli sul palco più bello dell'estate bolognese! Se volete lasciar scorrere energia e passione, fatevi travolgere dai Folkabbestia!
concerto
Gli Strike sono la storia, sono la miglior rappresentazione della scena italiana di ieri e di oggi, di un mondo, quello underground, che ancora li ringrazia, che ancora li elegge primi in una classifica inesistente e contemporanea. Dal 1986 sulla scena, anni passati ad inventare, a deteriorare pregiudizi e musicalità ricorrenti, gli Strike Baraonda, senza ombra di dubbio, in Italia hanno inventato e diffuso quella miscela esplosiva di culture e sonorità che la Mano Negra, oltralpe, definì Patchanka.
Genialmente geniali, casinisti di un pensiero che con il tempo non tende a rimarginarsi, a smettere di suonare, grazie alla loro innovativa selettività sono nate negli anni band che oggi raccolgono i frutti di una vita e che li ha portati a copiare o prendere spunto dai primi nati, dai primi arrivati dal punto di vista musicale e mentale. Un ritrovato entusiasmo che porta, nel 2015, alla realizzazione del nuovo doppioalbum “HAVANA-KINGSTON-FERRARA-NEW YORK” attraverso il MusicRaiser. L’uscita del singolo “A mio modesto parere” legato al videoclip presentato in esclusiva da Repubblica.it che ha riscosso grande entusiasmo raccogliendo nei vari contenitori oltre 18.000 visualizzazioni ; la partecipazione alla trasmissione “On the Road” condotta da Joe Bastianich in onda su Sky Arte e l’ascolto in streaming del nuovo album dal sito della rivista ROLLING STONE ad anticipare l'uscita sulle piattaforme digitali il 7 aprile 2015 riportano gli Strike nella scena musicale italiana.
live
Guglielmo Pagnozzi, classe 1970, bolognese, attivo da molti anni nel panorama jazz internazionale, alla guida di clarinetto e sax alto, dopo validissime collaborazioni con artisti del calibro di Lester Bowie, Steve Lacy, Paolo Fresu, Roy Paci, Gianluca Petrella, stavolta si è impegnato in un notevole lavoro con i Voodoo Sound Club. Sulla scia di quanto dettato dal grande Fela Kuti e dall’afrobeat che ne è derivato, i VSC e il loro leader si muovono su territori jazz, funky, beat per poi meglio definire quello che è il loro intento, la ripetitività ipnotica, la riscoperta dell’aspetto più fisico e corporeo della matrice afro, gli happenings torrenziali guidati dal sax, in due parole: il voodoo jazz.
live
Guglielmo Pagnozzi, classe 1970, bolognese, attivo da molti anni nel panorama jazz internazionale, alla guida di clarinetto e sax alto, dopo validissime collaborazioni con artisti del calibro di Lester Bowie, Steve Lacy, Paolo Fresu, Roy Paci, Gianluca Petrella, stavolta si è impegnato in un notevole lavoro con i Voodoo Sound Club. Sulla scia di quanto dettato dal grande Fela Kuti e dall’afrobeat che ne è derivato, i VSC e il loro leader si muovono su territori jazz, funky, beat per poi meglio definire quello che è il loro intento, la ripetitività ipnotica, la riscoperta dell’aspetto più fisico e corporeo della matrice afro, gli happenings torrenziali guidati dal sax, in due parole: il voodoo jazz.
concerto reading
Guido Catalano, poeta molto garbato e divertente e Davide di Rosolini, cantautore dalla vena umoristica si esibiscono in un concerto reading dalla disarmante ironia.