Satie l’antiaccademico e il Gruppo dei Sei | narrazione musicale
Con Giuseppe Fausto Modugno - pianoforte.
Erik Satie trascorse la sua infanzia tra la Normandia e Parigi. Nel 1887 si trasferì a Montmartre dove cominciò una lunga amicizia con il poeta romantico Patrice Contamina e cominciò a frequentare la clientela artistica del locale Le chat noir dove conobbe Debussy. Il suo periodo più fecondo fu quello modernista, che inizia nel 1905 quando il compositore conosce il poeta Jean Cocteau con cui, insieme a Picasso, comporrà, scriverà e realizzerà il balletto d'ispirazione cubista Parade; Satie e Cocteau diventarono fra gli animatori principali del Gruppo dei Sei.
Le composizioni di questo periodo sono definite da Satie stesso musique de tapisserie (musica da tappezzeria) e rappresentano una satira molto forte contro l'accademismo e la musica dotta (si ricorda che Satie era un noto pianista di cabaret) che culmina anche nei balletti, alcuni dei quali ebbero strascichi in tribunale dopo la prima.
La scrittura musicale di Satie era del tutto originale: in Parade, ad esempio, Satie usa suoni molto innovativi come sirene, macchine da scrivere e altri effetti sonori non tradizionalmente musicali; scrive brani difficilmente inquadrabili nei generi conosciuti come le celebri tre Gymnopédie e sette Gnossienne; sperimenta nuove forme del suono e inventa di fatto la tecnica del piano preparato inserendo per la prima volta degli oggetti nella cassa armonica dello strumento nell'opera Le Piège de Méduse; compone inoltre anche il brano più lungo della storia,Vexations, composto da trentacinque battute ripetute 840 volte per una durata totale di circa venti ore.
Il concerto fa parte di Nell'anno di... I musicisti raccontano i musicisti, rassegna di narrazioni musicali in cui i musicisti in prima persona raccontano in parole e musica la loro arte, ispirati dagli anniversari musicali dell’anno.
musica e poesia in ricordo di Lucio Dalla
Il Liceo Laura Bassi, indirizzo Musicale Lucio Dalla, ricorda Lucio Dalla nel giorno del suo compleanno, il 4 marzo, con una Festa di Musica e Poesia.
Protagonisti sono i giovani studenti, che accoglieranno gli ospiti con canti e letture.
Per prenotazioni: i.maffei@ laurabassi.istruzioneer.it
La musica dell’Odhecaton e le prime edizioni musicali | CONCIVES 1116 - 2016. Nono centenario del Comune di Bologna
Concerto itinerante nelle sale del museo con Ensemble Odhecaton.
L’Ensemble Odhecaton, una delle più rinomate formazioni musicali specializzate nel repertorio vocale del ‘500 e ‘600, celebra i 450 anni dalla nascita dello stampatore veneziano Ottaviano Petrucci con la meravigliosa musica contenuta nell’Harmonice Musices Odhecathon A, la prima edizione musicale della storia, esposta in sala 5.
Alessandro Carmignani, Andrea Arrivabene, Matteo Pigato, Gianluigi Ghiringhelli, Renzo Bez (controtenori), Alberto Allegrezza, Mauro Collina, Vincenzo Di Donato, Luca Dordolo (tenori), Marco Scavazza (baritono), Matteo Bellotto, Davide Benetti (bassi).
Paolo da Col - direttore
Il concerto fa parte di Nell'anno di... I musicisti raccontano i musicisti, rassegna di narrazioni musicali in cui i musicisti in prima persona raccontano in parole e musica la loro arte, ispirati dagli anniversari musicali dell’anno.
Programma speciale in occasione di CONCIVES 1116 - 2016. Nono centenario del Comune di Bologna, Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Lavoro: istantanee di una condizione in movimento
Il lavoro rappresenta la condizione per accedere pienamente ai diritti sociali di cittadinanza? Perché si lavora? Le macchine, oggi, producono omologazione o consentono una personalizzazione del nostro lavoro? Queste alcune delle domande sul tavolo, che verranno approfondite in tre incontri moderati dal conduttore radiofonico Matteo Caccia presso l’Auditorium della Fondazione MAST. I contributi degli esperti che interverranno nel corso di ogni incontro saranno accompagnati e integrati dalle immagini selezionate dalla collezione fotografica MAST e dalle citazioni dei testi storici selezionati dal patrimonio Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, in aggiunta a contributi video e testimonianze di casi studio.
A chiudere il ciclo di incontri “La macchina a misura d’uomo. Il lavoro dopo la catena di montaggio”, che approfondirà il nuovo rapporto tra uomo e macchina, intesa sia come dispositivo di serialità sia come strumento che libera la creatività e il talento personale. Ospiti dell’evento saranno Stefano Micelli, Professore di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, autore di La società dei makers (Marsilio 2013), e Ugo Morelli, Professore di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni presso l’Università degli Studi di Bergamo. Il percorso sarà completato dalla proiezione di un estratto di uno spettacolo di Pina Bausch.
La partecipazione all'evento è gratuita, con prenotazione obbligatoria online dal sito del MAST
Lavoro: istantanee di una condizione in movimento
Il lavoro rappresenta la condizione per accedere pienamente ai diritti sociali di cittadinanza? Perché si lavora? Le macchine, oggi, producono omologazione o consentono una personalizzazione del nostro lavoro? Queste alcune delle domande sul tavolo, che verranno approfondite in tre incontri moderati dal conduttore radiofonico Matteo Caccia presso l’Auditorium della Fondazione MAST. I contributi degli esperti che interverranno nel corso di ogni incontro saranno accompagnati e integrati dalle immagini selezionate dalla collezione fotografica MAST e dalle citazioni dei testi storici selezionati dal patrimonio Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, in aggiunta a contributi video e testimonianze di casi studio.
“Il lavoro e il mito della realizzazione di sé” è l’incontro dedicato al lavoro come risposta a una ricerca di senso, strumento di realizzazione ma allo stesso tempo terreno di nevrosi e frustrazioni. Interverranno Stefano Laffi dell’Agenzia Codici, sociologo esperto di culture giovanili e autore de La congiura contro i giovani (Feltrinelli 2014) e Umberto Galimberti, Professore ordinario di Filosofia della Storia all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Nel corso dell’evento verrà proiettato un video reading dai testi di Alda Merini.
La partecipazione all'evento è gratuita, con prenotazione obbligatoria onlien dal sito del MAST
Ramia Beladel - ESITO di residenza artistica
La terza residenza ospitata da DOM avrà il suo esito il 28 e 29 aprile e si sviluppa nell’ambito di Europe Grand Central, un progetto europeo sostenuto dal programma Creative Europe, e che costituisce un’indagine a tutto campo sul tema dei confini in cui Laminarie è partner di altre sette realtà europee.
La residenza avrà come protagonista una giovane artista marocchina, classe 1987, Ramia Beladel con il progetto Waiting for Godot while waiting for himself.
Ramia lavora attraverso diversi linguaggi, dalla fotografia all’installazione alla performance, la sua ricerca si pone l’obiettivo di avvicinare esperienze quotidiane con la dimensione astratta attraverso la dimensione rituale.
Waiting for Godot while waiting for himself è un progetto appositamente studiato per la sua residenza a DOM, che prosegue una direzione di ricerca già avviata nel 2015 e che porterà Ramia per le vie di Bologna nell’osservazione dei passanti e delle persone in attesa.
“I miei lavori dialogano direttamente con l'impianto circostante ed uso le esperienze quotidiane che pratico come un punto di partenza.” Afferma Ramia “Spesso queste sono invisibili se non separate dal proprio contesto originale. Applicando l'astrazione nascono momenti personali intensi, magistralmente creati dall'insieme di regole ed omissioni, accettazione e rifiuto, producendo nel visitatore una sensazione di circolarità continua.”
Lettura pubblica della costituzione con la partecipazione dei lettori volontari del quartiere e della città
Nel patriottismo della Costituzione non trovano posto né il conflitto né la negoziazione tra parti politiche. Quella divisione tra i cittadini, sciaguratamente e costantemente rinfocolata nel dibattito partitico e malignamente enfatizzata dai media, è il segno della fragilità della nostra democrazia che non è stata costruita nel rispetto della legalità costituzionale.
Francesco Paolo Casavola
Il 26 aprile alle ore 18, nell’ambito del programma di DOM Levare e battere, Laminarie promuove per il settimo anno consecutivo Il Patto, la lettura pubblica della Costituzione, in un momento storico nel quale si riscontra con sempre maggiore frequenza l’attribuzione della Carta Costituzionale a un partito o colore politico, piuttosto che un’adesione profonda ai principi civili che essa esprime.
La lettura vuole essere un momento pubblico di incontro e di approfondimento dei principi fondamentali contenuti nella nostra Costituzione, un momento diventato rituale al DOM, molto partecipato e sentito dai cittadini, che prevede la lettura di alcuni articoli del testo costituzionale affidata alla voce di lettori provenienti dal quartiere e dalla città che hanno la possibilità, a loro scelta, di commentare brevemente l’articolo scelto.
I cittadini che fossero interessati a partecipare alla lettura collettiva in veste di lettori possono contattare Laminarie al numero 051.6242160 oppure via mail a info@laminarie.it
Questa edizione de Il Patto è dedicata alla memoria di Alessandro Baldini, scomparso alcuni mesi fa. Baldini fu una delle anime dei Comitati Dossettiani, amico e medico personale di Dossetti stesso, e ha accompagnato diverse edizioni de Il Patto fin dalla nascita del progetto nel 2010.
Esposizione delle opere dai bambini della scuola primaria Romagnoli durante il percorso laboratoriale sul fumetto curato da Canicola.
Partecipano: Liliana Cupido, Chiara Abastanotti e i partecipanti al laboratorio.
CollettivO CineticO nuova creazione site specific | IPERCINETICA
Concept e regia Francesca Pennini
azione e creazione Simone Arganini, Margherita Elliot, Carmine Parise, Angelo Pedroni, Francesca Pennini, Stefano Sardi
In caso di pioggia la performance si terrà presso DOM la cupola del Pilastro
Al termine dello spettacolo è previsto un incontro con la compagnia presso DOM curato dal critico Andrea Nanni
incontro pubblico nel centenario nella nascita del movimento dadaista
L’incontro è l’occasione per presentare il libro Storia delle storie di Lucia Sarzi di Corsiero Editore di Laura Artioli con la partecipazione di Giuliano Scabia, Laura Mariani, Fulvio De Nigris, Massimo Marino.
Lucia Sarzi (1920 – 1968) ha percorso fin da bambina le campagne di qua e di là dal Po recitando nella compagnia di attori girovaghi della sua famiglia, che si esibiva per nascondere – alle soglie del secondo conflitto mondiale – una capillare e pervicace azione di proselitismo antifascista. È anche grazie alla scienza dei legami di Lucia - partecipe fra il 1941 e il 1943 dell’epopea dei fratelli Cervi – che la Resistenza in Emilia Romagna ha potuto poi impiantarsi e risultare vittoriosa.
incontro pubblico nel centenario nella nascita del movimento dadaista
Cento di questi giorni - appuntamento ormai consolidato nel calendario di DOM, un momento di incontro per celebrare un centenario particolarmente significativo, quest’anno è dedicato al movimento Dadaista, nato a Zurigo nel 1916 con l’intenzione di rompere gli schemi artistici allora dominanti rifiutando ogni approccio razionalistico, e che proprio per la sua vocazione radicale riuscì a promuovere una vastissima sperimentazione in tutti i campi della produzione estetica, compresi il cinema, la danza e la fotografia. Il dadaismo pose le premesse non solo del surrealismo, che più direttamente ne raccolse l’eredità, ma anche di molte forme espressive e movimenti, che si svilupparono dopo la Seconda guerra mondiale, dalla musica di John Cage al Living Theatre.
Ospiti della serata sono gli storici dell’arte Elio Grazioli, già direttore di Flash Art e docente di Storia dell’arte a Bergamo, e Fabiola Naldi, studiosa e curatrice d’arte contemporanea.
ESITO di residenza artistica
La seconda residenza del programma, che avrà il suo esito pubblico il 19 marzo alle ore 21, ospiterà a DOM il lavoro della giovane coreografa e danzatrice Lara Russo in un progetto dal titolo RA-ME cercare coraggio, proteggere innocenza che intreccia la danza contemporanea e l’architettura.
Nella performance, tre danzatori condividono lo spazio scenico con un elemento materico, un’asta metallica che muta costantemente lo spazio e i corpi.
“Quello che mi interessa in questa ricerca” dice la coreografa “è l`elemento di rischio e di imprevedibilità che la materia introduce nella composizione coreografica. A differenza di altre indagini dove è il solo corpo a stare in scena, qui la presenza della materia obbliga i danzatori a uno stato di allerta e di collaborazione vera, istantanea, da ricalibrare in ogni istante. La qualità e l'approccio al lavoro cambiano così il concetto di coreografia: non sono io 'coreografa' a decidere o a imporre la scena, a prevalere è l'accadimento a cui segue la rivelazione.”
Lara Russo, già vincitrice di alcuni concorsi tra cui Gd’A, DNA appunti coreografici e Nuove Traiettorie, incontrerà il pubblico dopo lo spettacolo insieme allo studioso Fabio Acca. Il debutto dello spettacolo è previsto a giugno 2016 alla Biennale di Venezia.
incontro + spettacolo
Il 5 marzo alle ore 21 viene invece presentato lo spettacolo A mio fratello il regno a me lasciate il canto, indagine sul viaggio di Orfeo e il suo canto. Lo spettacolo è realizzato con la la partecipazione di un gruppo di studenti del Liceo Classico Marco Minghetti, in scena insieme agli attori Ilaria Debbi, Riccardo Marchi, Anteo Ortu, Martina Oarres Sélavy, Luca Chiapparini.
Nello spettacolo, Orfeo è un grande chansonnier, a tratti lirico, attraversato da lunghi silenzi, luoghi d’eccellenza dell’eroe tragico portatore di armonia vocale. Elena Galeotti utilizza il canto come strumento per esplorare, insieme ai ragazzi, la complessità della natura umana nel rispetto di quella zona liminare costituita dall’adolescenza, luogo di grandi fragilità ed enormi possibilità inesplorate.
La rappresentazione dello spettacolo è preceduta alle 19 da un incontro di presentazione di Se-mi-dio, un progetto di ricerca anch’esso approfondito nella residenza a DOM, in cui Elena Galeotti si confronta con la fragilità di alcune “esistenze al limite”: quella degli adolescenti e quella degli attori.
“In Se-Mi-Dio abbiamo raccolto, ascoltato e ci siamo sentiti vicini a coloro che vivono al limite, sull’orlo del precipizio” dice l’attrice e autrice del progetto “giovani semidei, guerrieri innamorati e madri e figlie e notti insonni, la sofferenza del pensiero che attraversa i secoli e la grazia dell’arte, grande salvezza dell’uomo.”
L’incontro, coordinato da Bruna Gambarelli, vede la partecipazione di Enrico Piergiacomi che interviene sull’abisso del pensiero umano nella Salomè di Oscar Wilde, e Andrea Fazzini che, da regista-attore e formatore teatrale, interviene sulla scrittura per la scena e sul ruolo dell’attore-autore.
ESITO di residenza artistica di Elena Galeotti
Piangere è un artificio, liberamente ispirato a Erodiade e Salomè (doppia replica 2 e 3 marzo alle ore 21 – biglietto unico 7 euro) è un progetto diretto da Elena Galeotti che ha al centro la dialettica di una madre e una figlia.
In scena, due creature intrecciate, attraversate da ombre, l’attrice Ilaria Debbi e la stessa Galeotti, dividono il palcoscenico con numerose voci e fantasmi provenienti da un doloroso passato. Una giovane figura in penombra disturbata dagli incubi e dalla storia. Si trascina obliqua come un narciso scosso dal vento, succube, servile ma al tempo stesso sadica per indifferenza, sotto gli occhi da talpa patrigni.
La madre è invece una donna sul viale del tramonto, i capelli senza più luce e una gloria perduta. Una creatura smarrita, le parole perdute, la memoria frantumata. La madre è in preda al meccanismo del tempo, inesorabile e spietato, talvolta s’inceppa.
La lingua di Erodiade è quella dei ricordi, delle ombre, di chi è stato, delle battaglie familiari, è la lingua che ha limato il suo volto e che domina il corpo della giovane figlia. Si deve deturpare per essere Erodiade? Cosa deve fare con la sua faccia? È un’immensa e sanguinosa nevicata, la madre non è più Erodiade e nemmeno la sua parola. È l’umana bestemmia, l'inesistenza, la cenere, il niente.
Elena Galeotti - Piangere è un artificio
di Elena Galeotti
con Elena Galeotti e Ilaria Debbi
uno speciale ringraziamento a Rita Frongia
produzione Cantharide
Cultura Generale Tour
Gli ultimi mesi del 2015 hanno segnato un'ulteriore crescita per i Ministri: un tour con una lunga sfilza di sold out nei locali più importanti d'Italia (Alcatraz, Estragon, Obihall, Hiroshima mon amour) e un nuovo album, Cultura Generale, uscito a metà settembre, che ha raggiunto la terza posizione nella classifica FIMI.
L'accoglienza del loro pubblico è stata incredibile, pubblico che ha continuato a crescere di data in data: una conferma del fato che i Ministri sono ad oggi una delle band rock italiane più seguite ed apprezzate.
opening : GIUNGLA
After Show: Radio Città Fujiko 103.1 fm PARTY con Frank Moody & Peter Skanking
R&B/Blues
I Magic Bones sono una trascinante band toscana capitanati da Emiliano Degl'Innocenti alla chitarra, voce e armonica (che ha collaborato con personaggi del calibro di Guitar Crusher, Ben E. King ed Eddie Floyd, esibendosi più volte a Pistoia Blues.
I Magic Bones propongono un repertorio di classici e di brani originali che parte dalle radici del blues e, attraverso Ray Charles e Otis Redding, arriva fino ai Beatles ed ai Rolling Stones.
Emiliano Degl'Innocenti - voce e chitarra
Mirko Verrengia - Basso
Matteo Sodini - Batteria
soul, funk
Trio soul-funk che vede la partecipazione di un fuoriclasse del palcoscenico, la nuova voce dei Quintorigo nel progetto dedicato dalla band a Jimi Endrix (è tra gli interpreti più talentuosi e dotati del repertorio del grande chitarrista americano): Moris Pradella.
La potente voce di Pradella si mette al servizio di un repertorio "tirato" di cover che andranno dal soul al pop. Ad accompagnarlo due musicisti di lunga esperienza: Antonio Tuccino al basso e Lele Veronesi alla batteria, grande virtuoso del suo strumento.
una storia a fumetti di Giulia Sagramola
Pietro Scarnera incontra Giulia Sagramola.
Due sorelle, un paesino del centro Italia, un'estate punteggiata da misteriosi incendi sulle colline e l'inquietudine di cosa sarà di loro. Le scelte, quelle non fatte, turbamenti e desideri taciuti. Giulia Sagramola, per il suo primo romanzo grafico lungo, sceglie un tono narrativo che costruisce lentamente, ma in modo assolutamente privo di incertezze, una storia potente nella sua sommessità. Illuminata da una sapiente doppia bicromia, la trama di Incendi estivi si propaga come un fuoco di sterpaglie, d'estate, quando nessuno guarda. Ma tutti lo vedranno.
Giulia Sagramola è un’illustratrice e autrice di fumetti nata a Fabriano nel 1985. Lavora per clienti italiani e stranieri come New Yorker, New York Times, Vice, Feltrinelli, Topipittori, Giunti. Insieme a Sarah Mazzetti e Cristina Spanò ha fondato e cura Teiera, che negli anni è diventata una tra le più interessanti etichette di autoproduzioni italiane. Il suo lavoro è stato premiato da Bologna Children Bookfair, American Illustration, 3x3 Picture Book Show e Society Illustrators Comic and Cartoon Annual. Dal 2015 vive ad Angoulême (Francia) dove ha una residenza d’artista alla Maison des Auteurs per lavorare ai suoi libri a fumetti e dove questo libro è stato realizzato. Nel tempo libero mangia gelati e spia i cani che vede per strada.
http://giuliasagramola.tumblr.com
Storie intorno all’albero | letture animate
Narrazioni con musica dal vivo per bambini da 2 a 5 anni.
Ingresso gratuito su prenotazione al tel 0514153700 da martedì a venerdì, dalle ore 14.30 alle ore 17.30.
Spettacoli h 17 e 18.
+ The Faccino's + Bad Frog live
La Paolino Paperino Band è un gruppo punk rock proveniente dalla provincia di Modena, le diverse influenze musicali, dai Ramones ai Bad Brains agli Skiantos, mescolandosi alle caratteristiche e alla creatività dei membri, hanno portato il gruppo ad avere una propria identità che si è manifestata - e tuttora si manifesta- in canzoni a volte puramente demenziali, a volte di maggiore spessore: in esse, spesso, sono trattati argomenti politici e sociali. In apertura i The Faccino's, 4 pirla al servizio della demenza!