reading con accompagnamento musicale
Giovedì 9 marzo
Giovanni Dispenza legge
Gli anni di Annie Ernaux
musiche eseguite dal vivo da Enrico Guerzoni (violoncello)
Giovedì 16 marzo
Ida Strizzi legge
Vite nuove di Ingo Schulze
musiche eseguite dal vivo da Alberto Capelli (chitarra)
Giovedì 23 marzo
Gloria Gulino legge
Le mosche del capitale di Paolo Volponi
musiche eseguite dal vivo da Marco Dalpane (piano)
Mercoledì 29 marzo
Appuntamento straordinario in occasione del decennale della Mediateca
Micaela Casalboni legge
Saggio sulla lucidità di José Saramago
musiche eseguite dal vivo da Riccardo Tesi (organetto)
Giovedì 6 aprile
Gloria Gulino legge
Tempo di seconda mano di Svetlana Aleksievič
musiche eseguite dal vivo da Carlo Maver (bandoneon).
Reading con gli attori dell'ITC Teatro condotti da Mauro Boarelli.
incontro con Renato De Maria, Enza Negroni, Emanuele Angiuli e proiezione di spezzoni di film
Spezzoni dei film di Emauele Angiuli “Piccolo gruppo in moltiplicazione” sulla rivista A/traverso, “Traumfabrik” sul laboratorio artistico del ’77 bolognese, “Tutto in una notte” su Radio Alice.
“A meno di un anno di distanza dalla pubblicazione di “Austerità”, il loro primo album ufficiale uscito sempre su Woodworm Label nel marzo 2016, il duo Spartiti rilascia l’Ep “Servizio d’ordine”, che va a completare il percorso iniziato con il disco d’ esordio. Lo si evince anche dalla copertina, che cita sia Malevic sia Albers nel – vano – tentativo di trovare la quadratura del cerchio. Il sempre curatissimo artwork è ancora una volta opera di Tommaso Belletti (Secret Furry Hole). “Servizio d’ordine” contiene quattro brani e una traccia bonus registrata dal vivo, per oltre mezz’ora di musica, a testimonianza del fatto che gli ultimi tre anni passati insieme a suonare in ogni dove (e pure all’estero in un paio di occasioni) hanno permesso a Spartiti di costruirsi un repertorio davvero consistente e in costante aggiornamento. Un repertorio in cui le narrazioni di Max Collini (voce degli Offlaga Disco Pax) spaziano attraverso periodi storici differenti e talvolta inesplorati, avvolte nelle composizioni di Jukka Reverberi (Giardini di Mirò, CrimeaX e molte altre cose), alle prese con un’arte del suono che sposa, quasi sempre separatamente, chitarre, elettronica e campionamenti di varia natura.
Incontro con Cristina Bellon, scrittrice e giornalista, in occasione dell’uscita del suo ultimo romanzo
"L'uomo che non sono" (CAIRO), un noir psicologico che esplora il senso del limite, la linea d’ombra tra lecito e illecito. Una vita da travet con gli amici al bar, un’ex moglie da mantenere, uno schnauzer nero gigante e una datrice di lavoro ossessionata dal controllo. Una quotidianità priva di emozioni quella di Giovanni Tosi, quarantacinque anni, che dopo il divorzio si ritrova a vivere nel paese della campagna lombarda in cui è nato. Poco eccitante, anche se con una sua confortante monotonia. Poi, un giorno, avviene un fatto tragico. Beppe, il migliore amico di sempre, muore e Giò, stordito dal dolore, si scopre terrorizzato dalla prospettiva di troppi rimpianti. È l’inizio della metamorfosi…
presentazione del libro di Bianca Tarozzi (Iacobelli 2015). L'autrice presenta il suo lavoro con Vita Fortunati e Zelda Franceschi.
Bianca Tarozzi, una delle voci più originali della poesia contemporanea (Nessuno vince il Leone, Il teatro vivente,Tre per dieci), esordisce ora alla prosa: Una luce sottile è la storia di Eddo e Mary, due giovani di belle speranze e ambiziosi ideali, separati dalle vicissitudini legate al fascismo. Un grande amore messo a dura prova da difficoltà improbe ed estenuanti che sembrano avere il sopravvento. Dopo sei anni di prigione di Eddo si rivedranno consapevoli che tutto è da imparare di nuovo e da salvare. I nomi sono quasi tutti di fantasia ma la vicenda raccontata si basa su carte di famiglia e ricerche d'archivio: Eddo e Mary diventeranno i genitori dell'autrice.
presentazione del libro di Dorina Cavallaro (Eracle, 2016)
Sarà presente l'autrice. Stefania Ferrini, darà voce ad alcuni brani del libro. La storia è centrata sull'abuso sessuale di un padre verso la figlia fin da bambina. La protagonista Anna Silenti, figlia di un noto e insigne cardiologo e di una madre bisbetica e arrivista, è sopraffatta da un passato doloroso e angoscioso vissuto in famiglia. A diciott'anni si ribella e fugge di casa...
per la presentazione del suo nuovo libro AMORI SOSPESI (Einaudi). Ne parla con l’autore Alberto Bertoni.
A guardarla per capitoli, la vita è una sequenza di storie d’amore. Si leggono cosí, come un unico molteplice tessuto narrativo, i dieci racconti di cui si compone questo libro. La comica, malinconica, commossa, autobiografia erotica e sentimentale di molti uomini in uno. C’è un addio iniziale, breve e lancinante come tutte le prime volte. Un bambino spaurito che lascia la mano della mamma il primo giorno di scuola. C’è un addio finale, lento e lancinante come tutte le ultime volte: un uomo che esce piano dalla sua lunga vita coniugale e familiare, per tornare gradualmente, irreversibilmente, nei territori dell’infanzia. E c’è un ultimo addio, lancinante e basta. Ma dolcissimo, perduto nell’estasi. Tra l’uno e l’altro, di racconto in racconto, il desiderio e i suoi fallimenti fanno emergere nei protagonisti il loro piú profondo modo d’essere; e la fine, quando arriva, soffice o drammatica che sia, è la conseguenza inevitabile, dolce e amara, di quella scoperta. Insomma, un’ininterrotta sequenza di inizi e di finali, cosí come è fatta la vita: ogni racconto una storia d’amore e di passione, palpiti, struggimenti, felicità del corpo e malinconia.
Evento in collaborazione con Librerie.Coop e Coop Alleanza 3.0 per la rassegna Le voci dei libri I sabati dell’Archiginnasio
Incontro con lo scrittore, e viaggiatore, Pino Cacucci in occasione della mostra La Collezione Gelman: arte messicana del ventesimo secolo ospitata in questi mesi a Bologna.
Pino Cacucci racconterà la sua testimonianza al ritorno da un paese oggi al centro dell'attualità.
Dialogherà con l'autore Giuliano Bugani, documentarista.
presentazione di due libri per gli appassionati di Bologna e della sua storia a cura di Gian Pietro Basello
In collaborazione con Maglio Editore
due appuntamenti per ricordare Ezio Raimondi nel terzo anniversario della morte.
prima personale di Simone Miccichè (1989, Bologna), pittore, illustratore e designer
La mostra è composta da lavori che partono dal 2009 al 2016, dalle prime opere in Accademia a quelle che l’artista ha portato avanti nella propria ricerca tra il luogo d’origine, Castiglione dei Pepoli e i diversi viaggi tra l’Europa e gli Stati Uniti.
I lavori presenti sono quelli dedicati allo studio del corpo, umano e animale, la serie dei tessuti e delle textures, gli intrecci, l'omaggio a Penone.
suona dal vivo le nuove canzoni dell'album “Trasparente”
Il cantautore romagnolo Braschi è premiato come miglior giovane di Sanremo 2017 al MEI (Meeting delle Etichette Indipendenti).
presentano dal vivo il nuovo album “Amore, lavoro e altri miti da sfatare"
La partecipazione all'evento è libera e gratuita fino a esaurimento posti.
live con le nuove canzoni del disco “Terra”
Dal folle in Cristo a Bisanzio e in Russia, al performer contemporaneo | un libro di Tihana Maravić (La Casa Usher)
Il folle in Cristo è una figura complessa. È allo stesso tempo un buffone, un profeta, un guaritore, un convertitore, un visionario. Il folle prende alla lettera le parole di san Paolo della Prima lettera ai Corinzi: si finge matto cercando l’insulto e il disprezzo, gira nudo e a amato per le vie della città, cerca di essere schiaffeggiato e maltrattato e fa di tutto per passare come “spazzatura del mondo”. Abbandonata la vita solitaria e ascetica del deserto, decide di recarsi in città per “prendersi gioco del mondo” e smascherarne le falsità. In questa “antologia della sacra follia”, il lettore viaggerò nel Medioevo bizantino e russo, tra i deserti dell’Egitto e della Siria, arriverò a Costantinopoli e terminerò il suo percorso a Kiev e a Mosca.
Intereverranno Lucia Amara (studiosa delle arti performative) e Luigi Canetti (storico del cristianesimo-Università di Bologna).
di Michaël Dudok de Wit (Fra,Bel,Giap\2016,80’)
Scampato a una tempesta tropicale e spiaggiato su un'isola deserta, un uomo si organizza per la sopravvivenza. Sotto lo sguardo curioso di granchi insabbiati esplora l'isola alla ricerca di qualcuno e di qualcosa. Qualcosa che gli permetta di rimettersi in mare. Favorito dalla vegetazione rigogliosa costruisce una zattera, una, due, tre volte. Ma i suoi molteplici tentativi sono costantemente impediti da una forza sotto marina e misteriosa che lo rovescia in mare. A sabotarlo è un'enorme tartaruga rossa contro cui sfoga la frustrazione della solitudine e da cui riceve consolazione alla solitudine. La tartaruga rossa debutta con una tempesta in alto mare. Onde gigantesche frangono con furore lo schermo. Un naufrago è al cuore di quel movimento poderoso. Tra l'uomo e la natura si scatena una guerra ineguale.
Il motivo è dato ma il sontuoso film d'animazione di Michaël Dudok de Wit si prende tutto il tempo per rovesciarlo nel suo contrario: un'emozionate storia di riconciliazione e di fusione amorosa. Perché quella che dispiega La tartaruga rossa è una forza misteriosa, qualche volta accogliente e qualche altra riluttante, qualche volta impassibile, qualche altra instabile. Non siamo davanti all'ennesima storia esotica in cui la natura è mera riserva di accessori a disposizione dell'ingegnosità dell'uomo. Al principio l'uomo fa l'uomo e crede alla chimera di una conquista. Si accanisce, costruisce una zattera di fortuna ma il mare non lo lascia partire. Dieci, cento volte prova a prendere il largo, altrettante è affondato da una presenza enigmatica e invisibile. Ma l'ultimo tentativo gli rivela l'apparenza del suo avversario e la consapevolezza di essere (una) parte del tutto. Frustrati nelle attese e nelle abitudini di spettatori, torniamo a riva, esploriamo col protagonista i luoghi, sperimentiamo la dolcezza dei frutti e la furia brutale delle piogge tropicali, precipitando nel fondo di un crepaccio e rialzandoci perché film e vita possano continuare. Nel modo della natura. Natura con cui il regista stabilisce un legame carnale. Spettatore e protagonista aspettando sulla riva che il tempo scorra, volgendo il punto di vista e scoprendo essenziale quello che credevano ornamentale: i flussi e riflussi della corrente marina, il ritmo dei giorni, il mutare delle stagioni. L'uomo non colonizza quel territorio edenico e selvaggio, niente capanna come avrebbe fatto Robinson Crusoe. Sull'isola tutto resta inviolato, l'uomo è solo di passaggio, una parentesi breve dinanzi all'età dell'universo. Animato a mano con acquerello e carboncino, La tartaruga rossa respira con la natura e parla la sua lingua. Senza dialoghi, questo racconto contemplativo si esprime attraverso la luce cangiante, il fragore di un temporale, lo schianto di un tuono, lo scroscio di una corrente di acqua dolce, il crepitio del fuoco, l'infrangersi delle onde, il fruscio delle foglie. Il supplemento di animismo giapponese tradisce l'influenza dello Studio Ghibli, l'afflato e la partecipazione di Isao Takahata e Hayao Miyazaki, sedotti dai lavori dell'autore olandese (The Monk and the Fish, Father and Daughter), percorsi da una malinconia tenace che dice della fuga del tempo, degli anni che passano sul bordo del fiume o su un'isola in mezzo al mare.
La tartaruga rossa è un'opera semplice e metaforica che disegna la vita attraverso le sue tappe (ostacoli, scoperte, solitudine, amore, genitorialità, vecchiaia, morte) ed esprime un rispetto profondo per la natura e la natura umana, veicolando un sentimento di pace e ammirazione davanti al suo mistero. Rivelazione sospesa tra terra e mare, tra l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo, La tartaruga rossa è drammatizzato con la sola forza del disegno, dei colori, dei movimenti, della musica che interpreta e amplifica la purezza delle linee. Tra oriente e occidente si realizza il sogno di un disegnatore solitario che si spinge per la prima volta al di là dei limiti del formato corto, confermando i suoi racconti lineari su cui dispone motivi circolari, l'infinito ripetersi del tempo. Luogo di una vita a due e poi a tre, un bambino nasce da quell'unione, l'isola ospita l'avventura umana eludendo il pamphlet ecologista e sottolineando l'incapacità dell'uomo a vivere da solo. Che si tratti di un'allucinazione del protagonista o della volontà della tartaruga, la metamorfosi dell'animale rinvia al bisogno della vita in comunità, all'esigenza di istituire un sistema sociale, anche elementare come quello della famiglia.
Per gli abbonati Card Musei Metropolitani Bologna biglietto ridotto 8€ invece che 10€
A due anni di distanza dalla scomparsa del musicista, arriva al cinema Pino Daniele – Il Tempo Resterà, un viaggio attraverso la musica, i concerti e la vita del grande artista partenopeo con una straordinaria serie di immagini – molte delle quali mai mostrate finora -, testimonianze e performance musicali. Il docu-film, diretto da Giorgio Verdelli, è pensato per offrire ai fan di Pino Daniele l’opportunità di ritrovarne su grande schermo la musica e il percorso artistico dagli anni ’70 agli ultimi concerti. Molto del materiale utilizzato per comporre Pino Daniele – Il Tempo Resterà è assolutamente inedito ed è stato selezionato appositamente dal regista Giorgio Verdelli attraverso una lunga e paziente ricerca. Patrimonio prezioso che ha permesso che la voce narrante del film fosse quella dello stesso Pino Daniele, supportato dal contributo di Claudio Amendola. Molte sono le testimonianze e le presenze di artisti e amici di Pino Daniele. Pino Daniele – Il Tempo Resterà è stato riconosciuto come film di interesse culturale nazionale e indicato come Progetto Speciale dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo. Il film sarà presentato in anteprima al Teatro San Carlo di Napoli il 19 marzo, giorno del compleanno di Pino Daniele, con il supporto della Regione Campania. Le riprese a Napoli sono state realizzate grazie alla collaborazione del Comune di Napoli.
Per gli abbonati Card Musei Metropolitani Bologna biglietto ridotto 10€ invece che 12€
Quando il teatro incontra il cinema | In diretta dall’Opera di Parigi
IN DIRETTA dall'Opera di Parigi
Gli amanti battibeccano nel bosco mentre il birichino Puck interviene nella tradizionale storia di amore e follia di Shakespeare, qui reinterpretata da George Balanchine. Uno dei rari balletti narrativi del coreografo georgiano, Sogno di una notte di mezza estate entra finalmente a far parte del repertorio del Balletto dell'Opéra di Parigi. Costumi e scene del fashion designer Christian Lacroix.
Per gli abbonati Card Musei Metropolitani Bologna biglietto ridotto 10€ invece che 12€Quando il teatro incontra il cinema | In diretta dal MET
IN DIRETTA dal MET
Sonya Yoncheva canta una delle eroine più amate dell’opera, la tragica cortigiana Violetta, un ruolo in cui ha trionfato sul palco Met nel 2015, insieme a Michael Fabiano, nel ruolo del suo amante, Alfredo e Thomas Hampson nel ruolo del padre, Germont. Conduce Nicola Luisotti.
Per gli abbonati Card Musei Metropolitani Bologna biglietto ridotto 10€ invece che 12€la grande arte al cinema
Revolution - La Nuova Arte per un Mondo Nuovo è un documentario rivoluzionario, meravigliosamente audace e scrupoloso che racchiude il racconto di anni cruciali della storia russa e delle avanguardie artistiche che ne hanno cambiato per sempre il volto e lo fa con l’eleganza e la cura tipiche di Margy Kinmonth, pluripremiata autrice della bbc, già regista del documentario hermitage, nominato ai batfa. a 100 anni dalla Rivoluzione Russa del 1917, grazie all’accesso privilegiato a collezioni di importanti istituzioni russe, il docufilm riporterà in vita gli artisti dell’avanguardia russa, narrando le storie di pittori come chagall, kandinskij, malevic e dei pionieri che con loro accolsero una sfida utopica e ambiziosa: quella di costruire una nuova arte per un nuovo mondo, un’arte e un mondo che solo pochi anni dopo sarebbero stati bruscamente disconosciuti e condannati. Attraverso preziose immagini d’epoca e i contributi di esperti come Direttore dell’ermitage, Mikhail Piotrovsky e la direttrice della Galleria Tret'jakov (il museo moscovita che ospita una delle più grandi collezioni di belle arti russe al mondo), Zelfira Tregulova, il film indaga la storia e le opere delle principali correnti russe, dal raggismo al suprematismo, dal cubo-futurismo al costruttivismo e si interroga sul loro desiderio di liberarsi dal realismo per creare un’arte capace di recuperare l’originalità delle proprie radici. Un percorso artistico irrimediabilmente intrecciato alle vicende politiche della rivoluzione, che le avanguardie precedettero condividendone molte idee per finire poi perseguitate dopo la morte di Lenin. Grazie allo stile vivo e originale di questi artisti, la Russia divenne una punta di diamante dell’avanguardia europea, in ambito figurativo ma anche per quel che concerne la poesia, il cinema, il teatro
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