visita guidata
Chiostri inesplorati: l'VIII, il IX e le gallerie annesse, è la nuova visita guidata a cura di Didasco, dedicata ad una zona poco esplorata del Cimitero Monumentale della Certosa. Ci si addentrerà nei chiostri VIII e IX dove regnano sovrani il bronzo, il marmo, il mosaico; l'eleganza decorativa e le vigorose forme del Novecento: Rizzoli, Veronesi, Borghesani, Sarto, Minguzzi e molti altri.
Appuntamento alle ore 10.30 presso l'Ingresso principale del Cimitero (Cortile Chiesa). Didasco richiede un contributo di 8 €, due euro verranno devoluti per i restauri del cimitero. Iniziativa rivolta esclusivamente ai soci con possibilità di associarsi al momento della visita.
Fat Cat Hackett, nasce a Chestertown, nel Maryland. Inizia a cantare in giovanissima età e, come per tanti che hanno ricevuto il dono di una grande voce, è il coro gospel della chiesa a dargli la possibilità di farsi notare. La sua adolescenza è influenzata dalla musica di Otis Redding, James Brown, Isley Brothers, The Temptations, Sam Cooke, Four Tops e tutto il genere soul-funk degli anni 70. E 'però in Europa, dove si trasferisce con la famiglia (Germania) che Fat dà vita alla sua prima band, i Soul Fire, iniziando la carriera di cantante e musicista (suona la batteria magistralmente e al Bravo ne darà prova!!!). Nel 1988 si trasferisce a Nizza e lì si fa conoscere cantando nei più importanti club, casinò e teatri della Costa Azzurra da Montecarlo a Marsiglia.
Nella sua lunga carriera ha condiviso il palco con personaggi quali Bono, Quincy Jones, Julian Lennon e Joe Cocker.
FAT CAT HACKETT voce
PAOLO ANDRIOLO basso
IVAN ZUCCARATO tastiere
ANDREA QUINZI batteria
Cantante, compositrice e attrice, Dana Fuchs (New Jersey, 1976) ha una presenza scenica dirompente e dominante, una voce possente, ma capace delle modulazioni più dolci con forti radici nel blues, nel gospel e nel rock: questo in poche parole il ritratto della Fuchs, che lascia il suo pubblico senza parole ad ogni live. A seguito di inviti personali, Dana ha cantato con alcuni tra i nomi più leggendari del rock e del blues, tra cui Ray Davies (The Kinks), Dickey Betts (The Allman Brothers) e Bob Weir (Grateful Dead).
La reputazione di Dana come artista "da vedere live" ha indotto i produttori del musical di Broadway "Love, Janis" a sceglierla come cantante principale nel ruolo di Janis Joplin. Lo spettacolo è stato un successo strepitoso e le ha reso numerosissimi fan, tra i quali il famoso regista Julie Taymor (”Frida”) che l`ha selezionata tra i protagonisti di "Across the Universe" (nominato per un Academy Award). Ed è in questo moneto che raggiunge la notorietà! Dana Fuchs interpreta il ruolo di Sadie, l`aspirante rock star, nel film-musical dedicato ai grandi successi dei Beatles.
Roberto "Bobo" Rondelli - cantautore, poeta e attore - nasce nel 1963 a Livorno, città che ispira da sempre la sua carriera artistica. Si fa conoscere con gli Ottavo Padiglione, band che riscuote successo grazie ai testi di Rondelli, introspettivi ed ironici, specchio di una cultura, quella toscana, che racchiude un modo di essere cinico e appassionato. Il risultato è il singolo intitolato "Ho picchiato la testa", che impazza nelle radio. La vita della band prosegue con una serie di dischi fino a quando Bobo inizia la sua carriera solista. Nel 2001 esce "Figli del nulla", seguito un anno dopo da "Disperati intellettuali ubriaconi", prodotto e arrangiato da Stefano Bollani. Nello stesso anno arriva anche il Premio Ciampi per il miglior arrangiamento. Bobo si dà allora alle colonne sonore di film quali "Sud Side Stori" di Roberta Torre di cui è anche protagonista come del road-movie "L'uomo che aveva picchiato la testa" che il regista Paolo Virzì gli dedica. Nel 2010 compare nel film "La prima cosa bella", sempre di Virzì. L'ultimo album "A Famous Local Singer", registrato nel 2013 con la brass band l'Orchestrino (Universal) eche verrà presentato al Bravo, contiene 13 brani tra nuove canzoni, cover e cavalli di battaglia.
Con il soprannome Suz la cantante bolognese Susanna La Polla si è fatta conoscere all’inizio degli anni ‘90 come corista e vocalist per il pioniere del ragamuffin italiano Papa Ricky. Nell'ultimo decennio insieme al produttore Ezra e al bassista Alessio “Alessiomanna” Argenteri (entrambi nelle fila dei Casino Royale) è poi approdata ad un trip hop elegante e raffinato con gli album “Shape of Fear and Bravery” (2009, No.Mad Records) e “One Is A Crowd (2013, No.Mad Records) accolti con entusiasmo dalla critica musicale nazionale (da Repubblica a Il Corriere, passando per il Manifesto e la rivista Internazionale) e non solo. Dopo essersi esibita live nelle principali città italiane e aver aperto i dj set di pionieri del Bristol sound come Daddy G (Massive Attack) e Roni Size, Suz torna con un nuovo progetto con cui, insieme ad alcuni fra i più apprezzati musicisti della scena jazz bolognese, esplora le origini delle sonorità che hanno in parte ispirato i principali esponenti del trip hop.
Nato a Buenos Aires nel 1960, si trasferisce nel Wisconsin, poi a Londra. E’ del 1989 la sua prima importante collaborazione musicale con il leggendario Phil Collins nell’album “But seriously”. Nell’arco della sua carriera Miller ha suonato con nomi del calibro di Bryan Adams, The Chieftains, Tina Turner, Rod Stewart, The Pretenders, Paul Young, Level 42, Steve Winwood, Sheryl Crow, Peter Gabriel, Pat Metheny, Richard Wright e Sting. Diventa il chitarrista di quest’ultimo nel 1991 con l‘album “The Soul Cages”. Da allora ha suonato in tutti i progetti dell’ex cantante e bassista dei Police e partecipato ai Tour. In “Ten Summoner’s Tales” (otto milioni di copie vendute) è co-autore di un brano del calibro di “Shape of my heart”. Notevole anche la sua carriera solistica iniziata con l’album “First Touch” nel 1995. Nel Quartetto anche il percussionista di Sting, Rhani Krija e il tastierista dei Level 42, Mike Lindup.
Gipsy swing
Lo swing manouche (o gipsy swing) - nato come genere strumentale dall’incontro tra il jazz americano degli Anni Trenta, il valzer musette francese e la tradizione tzigana - vi coinvolgerà con i suoi pezzi veloci e trascinanti.
Blues Band
Il grande batterista forlivese Vince Vallicelli, che ha suonato con il meglio del blues nazionale e internazionale, torna al Bravo con un progetto a tre voci. La line up di questa super band schiera uno dei primi hammondisti italiani, Pippo Guarnera, il virtuoso del basso Paolo Ghetti e tre giovani cantanti romagnole: Giulia Grisetti, Luana Lanfranchi e Anna Ghetti.
Mostra di Ida Bentinger e Alie Dijkstra
Documentazione fotografica di una performance di Ida Bentinger, artista svedese, e un work in progress di riflessioni urbane di Alie Dijkstra, artista olandese.
Orari di apertura della mostra
Ingresso gratuito con tessera ARCI obbligatoria
Seminario
Il seminario affronta il tema della costruzione della memoria della Grande Guerra, esplorato attraverso fonti ed esperienze laboratoriali ricche di spunti per ulteriori iniziative didattiche.
Coordina l'incontro Angelo Varni - Presidente IBC Emilia Romagna
Nell'ambito della iniziativa Quante storie nella storia, XIII Settimana della Didattica in Archivio, dal 5 all'11 maggio, promossa da Soprintendenza Archivistica per l'Emilia Romagna, IBC - Soprintendenza per i Beni Librari e Documentari della Regione Emilia Romagna e ANAI - Sezione Emilia-Romagna. Gruppo di lavoro sulla didattica; in collaborazione con il Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l'Economia Sociale.
In mostra le tele di uno dei maggiori interpreti della Street Art italiana; opening sabato 17 maggio ore 18.30
Spazio San Giorgio arte contemporanea presenta, dal 17 maggio al 21 giugno 2014 la mostra personale di KayOne “Feel Alive” uno dei maggiori interpreti della STREET ART italiana.
Una bomboletta in mano e una valigetta stracolma di una potenza di visione esplosiva nell’altra, KayOne, uno degli street artist italiani più famosi, riesce anche su supporti come la tela a trasporre tutta la forza del caos stradale.
Con un quarto di secolo di esperienza nel writing, osservando i numerosi sketch di preparazione che hanno trovato poi realizzazione su vari muri, si capisce subito la grande passione, la costanza, la ricerca sulla lettera e sulle illustrazioni classiche di ispirazione alla cultura Hip Hop.
KayOne si confronta con il linguaggio delle avanguardie, cattura elementi innovativi, li prende, li sequestra e li riversa silenziosamente, ma con il botto, in strada, in quel teatro urbano e a cielo aperto che tutti ma proprio tutti hanno la possibilità di guardarlo e di farlo, noi spett-attori della strada, di questo funambolico spazio che è allo stesso tempo dentro e fuori.
L'ANNO SCORSO A MARIENBAD
(L'Année dernière à Marienbad, Francia/1961) di Alain Resnais (94')
Nel giardino dei destini incrociati, un giardino all'italiana di astratto splendore, lei e lui, X e Y, si incontrano, si perdono, si ritrovano, si perdono di nuovo. Il tourbillon de la vie secondo Resnais - gelido se vogliamo, ma ancora ipnotico. Che cosa accadde davvero, l'anno scorso, a Marienbad? Lei e lui si erano già incontrati, amati, disamati? Ed erano proprio lei e lui? I corridoi che percorriamo sono quelli d'un albergo vuoto, o di una casa di cura? Passato e presente si sfaldano, le possibilità si moltiplicano, i discorsi si sovrappongono, il mistero s'infittisce. Detective story senza detective, storia d'amore senza amore. Seyrig, Albertazzi, le parole di Robbe-Grillet, piume di struzzo e piramidi di bosso. Moderno e rinascimentale. Sempre un capolavoro. (pcris)
precede
NOTTE E NEBBIA
(Nuit et bruillard, Francia/1956) di Alain Resnais (32')
Jean Cayrol, scrittore, editore, reduce da Mauthausen, aveva affidato ai suoi Poèmes de la nuit et du brouillard il compito di descrivere l'orrore dei campi di concentramento. Resnais gli chiese di scrivere il testo del suo film, e lo avrebbe di nuovo chiamato nel 1963 per Muriel. Il film fu boicottato sia dalla Francia che dalla Germania, tanto che Cayrol scrisse: "La Francia, strappando bruscamente le pagine della storia che non le piacciono, si fa complice dell'orrore".
Ballet mécanique (Francia/1924) di Fernand Léger (19') / Voyage sur Jupiter (Francia/1909) di Segundo de Chomón (8') / Un chien andalou (Francia/1929) di Luis Buñuel (16') / I tre desideri del diavolo (Le Spectre rouge, Francia/1907) di Segundo de Chomón (9') / Light Rhythms (GB/1930) di Oswell Blakeston e Francis Bruguière (6') / Danses serpentines (3') The Rounders (USA/1914) di Charles Chaplin e Fatty Arbuckle (13')
Jazz e cinema hanno percorso strade comuni, che spesso si sono sovrapposte e influenzate, reciprocamente, in maniera incisiva. Exp and Tricks nasce proprio da un viaggio fatto indietro nel tempo. Gianluca Petrella è andato a ricercare le radici di questo rapporto, per svilupparlo in maniera sperimentale, libera e onirica. La musica - Petrella improvvisa con il trombone e un'importante strumentazione elettronica, sulla base di una struttura ben precisa - si accosta alle sequenze filmiche in maniera del tutto compenetrante e dalle
conseguenze quasi ipnotiche.
(Corpse Bride, USA/2005) di Tim Burton e Mike Johnson (77'). Animazione. Dagli 8 anni in su, Cineclub per ragazzi.
"Una favola macabra i cui personaggi sono marionette animate immagine per immagine, con la procedura stop motion. [...] In La sposa cadavere, il cineasta preferisce i morti ai vivi. Come un'inversione dei valori della rappresentazione classica: ai cadaveri vanno le sfumature di colore, le variazioni d'umore, la densità dei valori, mentre gli umani sembrano quasi tutti ghiacciati, lividi, terrificanti" (Antoine de Baecque).
A seguire Mostruosamente scientifici, laboratorio per scoprire la scienza che si cela dietro agli zombie e ad altre mostruose creature che popolano i film. A cura di Tecnoscienza.
(Francia-Svizzera/1976) di Alain Resnais (107')
"Tutta la memoria del mondo si chiamava un breve film di montaggio realizzato da Alain Resnais nel '56. Potrebbe essere anche il titolo di Providence [...]. Memoria privata e memoria storica come un'unica esperienza che ci riguarda tutti" (Gianni Amelio). Un anziano scrittore. Una notte insonne nella sua magione che si popola improvvisamente di fantasmi. Che cosa significa la creazione artistica? Quali i suoi meccanismi? Una panoramica come chiave di ingresso a un'altra dimensione. Un film che è un'anamorfosi. (rc)
(Legenda o Suramskoj kreposti, URSS/1984) di Sergej Paradzanov (88')
Figura unica nel panorama sovietico, autore di un cinema poetico, figurativamente visionario (Il colore del melograno è il suo capolavoro), Paradzanov fu vittima della censura, inviso alle autorità, incarcerato. Dopo la tardiva riabilitazione diresse La leggenda della fortezza di Suram, ispirato a un'antica leggenda georgiana: la fortezza del titolo potrà essere salvata murando vivo al suo interno il più bel giovane del villaggio. "Il momento di espressione più radicale del linguaggio cinematografico di Paradzanov" (Daniele Dottorini).
(Night of the Living Dead, USA/1968) di George A. Romero (95').Horror. Dai 12 anni in su. Cineclub per ragazzi.
"Quando non ci sarà più posto all'inferno, i morti cammineranno sulla terra". La metafora dello zombie: individui spersonalizzati in un sistema sociale autoritario e corrotto. Un cult movie a basso costo che segnò una svolta nel cinema dell'orrore inaugurando una prolifica serie di pellicole di revenants che solo in rari casi riuscirono ad avvicinarsi all'intensità narrativa e al potere allucinatorio di questo film.
(Italia-GB/2013) di Federico Ferrone e Michele Manzolini (70').
Nel 1957 Sauro Ravaglia, giovane comunista della provincia di Ravenna, parte alla volta di Mosca per partecipare Festival della gioventu socialista. Il racconto della sua spedizione, realizzato con i filmati amatoriali da lui girati all'epoca (e conservati da Home Movies - Archivio nazionale del film di famiglia), è anche il racconto di "una parabola: quella del comunismo italiano, forza decisiva nella ricostruzione del paese dopo la guerra, capace di cementare milioni di persone e di dar loro un'identita collettiva nel nome di un'utopia che era meravigliosa nella sua astrattezza [...]. Eppure, con tutte le amarezze che sarebbero arrivate, Il treno va a Mosca è emozionante e commovente" (Alberto Crespi).
Al termine incontro con Federico Ferrone e Michele Manzolini
(Italia/2014) di Francesco Patierno (105')
C'è qualcuno per cui crisi, tasse e precarietà, sono solo un altro titolo di giornale, nemmeno dei più interessanti. Come il protagonista di questa commedia nera, anzi nerissima, che spazia tra grottesco, umorismo e dramma. Vanitoso, a tratti sbruffone, spesso infantile, Umberto (Claudio Bisio) è sempre pronto a prendersi il centro della scena. Ma proprio quando un'intervista su un'importante rivista economica e l'invito al più esclusivo dei ricevimenti sono lì a suggellare il suo personale trionfo, quel mondo così perfetto comincia a franargli addosso.
Nell'ambito di 'Proiezioni d'Europa', in collaborazione con Ufficio d'Informazione a Milano del Parlamento Europeo, Europe Direct Emilia-Romagna e Comune di Bologna.
(Asino scˇast'e - Istorija Asi Kljacˇinoj, URSS/1966) di Andrej Koncˇalovskij (92')
Opera seconda di Koncˇalovskij, proibita all'epoca dalla censura sovietica, narra la vita della contadina Asja in un kolchoz, negli anni Sessanta, mescolando attori professionisti e non. Incinta di un rude sfaccendato, amata da un trattorista, Asja decide di tenere il bambino ma di non sposarsi. "Il triangolo amoroso è solo il pretesto per introdurci nella vita della comunità rurale, dove la commedia umana assume toni accesi e ritmi musicali. Sembra di vedere Un uomo tranquillo di Ford sovrapposto a La linea generale di Ejzenštejn" (Tullio Kezich).