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Concerti, spettacoli, cinema, mostre, teatro, laboratori per bambini, visite guidate: una panoramica completa degli eventi culturali organizzati a Bologna.
Aggiornato: 40 min 54 sec fa

Macbetto o la chimica della materia

Ven, 09/13/2019 - 12:39

Arena del Sole Stagione 2019/20 | Teatro delle Moline

Macbetto o la chimica della materia
Trasmutazioni da Giovanni Testori

ideazione, spazio, costumi e regia Roberto Magnani
in scena Roberto Magnani (Macbet), Consuelo Battiston (Ledi Macbet), Eleonora Sedioli (la strega)
musica Simone Marzocchi
coreografia Eleonora Sedioli

tecnica Luca Pagliano
clavicembalo Chiara Cattani
realizzazione scene Masque Teatro; squadra tecnica Teatro delle Albe-Ravenna Teatro: Danilo Maniscalco, Fabio Ceroni, Luca Pagliano; Antonio Barbadoro
cura video Alessandro Renda
organizzazione Francesca Venturi, Ilenia Carrone
coproduzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, Masque Teatro, menoventi/e-production
ringraziamenti Associazione Giovanni Testori, A.N.G.E.L.O., Sabrina Fiore, Matteo Gatta, Maria Rossini

L’intenzione di lavorare sul Macbetto di Giovanni Testori nasce dalla volontà di proseguire una particolare ricerca rivolta agli aspetti musicali della lingua teatrale. Il percorso, cominciato con E’ bal, poemetto in versi in dialetto romagnolo del poeta Nevio Spadoni, si inscrive nella storia del Teatro delle Albe segnata dalla visione artistica di Ermanna Montanari e Marco Martinelli, che dello stesso autore hanno messo in scena Lus e L’isola di Alcina.

A partire dal testo originale si è operata una riduzione, ricavandone solo tre figure, espungendo dunque il Coro e omettendo l’ambientazione della chiesa sconsacrata. Sarà il Teatro in sé a diventare una specie di chiesa s-consacrata, mentre alcune parti del Coro verranno ridistribuite ai tre personaggi principali: Macbet, Ledi Macbet e la Strega. Le tre figure sembrano dettare un continuo e ciclico movimento di generazione vicendevole, come se fossero, ciascuna, una e trina. Tramite un parto defecatorio, Macbet genera la Strega, legata indissolubilmente alla Ledi (sanno le stesse cose: hanno la stessa voce o sono proprio la stessa persona?). Nel finale Macbet vorrebbe, se non proprio scomparire, quanto meno rientrare nell’utero della donna, come se fosse quello della sua stessa madre, mentre la Strega, sempre nel finale, viene reincorporata non più dentro Macbet, che l’aveva generata, ma nel ventre della Ledi cui spetterà l’atto conclusivo. Il maschile e il femminile sono in continua discussione, scambio, mutazione.
I tre attori-performer, provenienti da teatri e percorsi diversi, dovranno cercare la difficile intonazione di tre strumenti differenti, dell’unirsi restando disuniti, dell’amalgamarsi restando se stessi, per inquinarsi a vicenda preservando e facendo anzi esplodere la precisa identità di ciascuno. Intendo insieme cercare quell’accordo alchemico di diverse e peculiari lingue sceniche appreso in venti anni di bottega al Teatro delle Albe.

Roberto Magnani, giugno 2018

L’ospite inatteso

Ven, 09/13/2019 - 12:32

Arena del Sole Stagione 2019/20 | Teatro delle Moline

L’ospite inatteso
Incubo di Fëdor Dostoevskij

scritto, diretto e interpretato da Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni
partitura sonora Patrizio Barontini
elementi scenici Francesco Fedele e Giulia Piazza
costumi les libellules Studio

tecnica e invenzioni Andrea Sangiovanni
foto di scena Franco Guardascione
produzione Archivio Zeta 2020

L’ospite inatteso è uno spettacolo scritto, diretto e interpretato da Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni e prodotto da Archivio Zeta. Fa parte dell’ampio progetto triennale Topografia Dostoevskij che si compone di alcune tappe invernali pensate per teatri da camera e altre estive per il Cimitero militare germanico Futa Pass.

In questo caso si tratta di una drammaturgia originale ispirata all’opera di Fëdor Dostoevskij (1821-1861), in particolare ad alcuni frammenti del racconto Il sogno di un uomo ridicolo (1877) e ad alcune scene del romanzo I fratelli Karamazov (1879), soprattutto Parte Quarta, Libro XI, Il diavolo. Incubo di Ivan Fëdorovič.
Dostoevskij nel 1862 intraprese un lungo viaggio in Europa che sconvolse la sua anima e lo trasformò in un uomo del sottosuolo. Anche lo spettacolo è un viaggio verso il sottosuolo di un uomo ridicolo, un uomo in preda ad una terribile angoscia, un uomo attratto dalla forza della bassezza, un indifferente che, dalla Russia ortodossa, popolata di monaci e permeata di icone e riti, decide di partire per un’Europa che, con il suo Palazzo di Cristallo nella Londra dell’Esposizione universale, simbolo di un mondo brutale ridotto a immenso e seducente meccanismo tecnico, è già un cimitero e nient’altro.
Nel corso delle stazioni di questo pellegrinaggio fantastico quest’uomo, questo paradossista a cui non frega più niente, si scontrerà, come in un incubo, con il diavolo in persona in una camera d’affitto.
Lo spettacolo è un viaggio polifonico nell’universo Dostoevskij, alla ricerca dei pro e dei contra, delle domande ultime, inseguendo le voci-idee del passato, del presente e del futuro, come le definiva Michail Bachtin. Un viaggio fisico e filosofico che attraversa il vasto territorio della dualità, dell’esperienza divisa. Un campo di battaglia in cui bene e male sono in lotta tra loro in uno scontro in cui la ridicola coscienza degli esseri umani non è totalmente annullata dall’indifferenza e non può più rifugiarsi nel sottosuolo eludendo ogni responsabilità.

Storie guaste

Ven, 09/13/2019 - 12:28

Storie guaste a cura di Antonella Tandi.
A seguire Cinnicinecitta a cura di Schermi e Lavagne.

Lost and Found

Ven, 09/13/2019 - 12:21

proiezione

Cosa fare quando un pinguino tutto solo bussa alla porta di casa?
Lost and Found di Philip Hunt è la magica storia dell’amicizia tra un bambino ed il simpatico animaletto polare, i quali affronteranno insieme la più incredibile delle avventure.
Prima della proiezione un gioco per esplorare il Giardino del Guasto e ritrovare le “cose perdute”.

Evento organizzato da Schermi e Lavagne

Sembra ma non soffro

Ven, 09/13/2019 - 12:10

Arena del Sole Stagione 2019/20 | Teatro delle Moline

Sembra ma non soffro
2° espisodio della Trilogia dell’inesistente_esercizi di condizione umana

di e con Roberto Scappin e Paola Vannoni
produzione quotidianacom, Kronoteatro
con il contributo di Kilowatt Festival Sensepolcro, Provincia di Rimini

L’estraneità e l’attesa di Sembra ma non soffro non rappresentano antidoti al dolore, sono semmai una degenerazione della sofferenza, tanto che nulla sembrerebbe legare le due figure in scena – poste su due bianchi inginocchiatoi – al tema che le ha scaturite.
Nello spazio tra le parole c’è altro. Il solito pensiero indicibile o forse qualcosa di più. Come figure incasellate nella striscia di un fumetto aspirano a un altrove e si dibattono come sbavature di un disegno nel recinto angusto della vignetta.

Durata: 50 minuti

Omaggio ai cantautori bolognesi e canzoni inedite

Ven, 09/13/2019 - 12:08

Chi è Federico Aicardi?
Una laurea in farmacia, ma soprattutto una vocazione ribollente per il cantautorato colto.
Una vita passata tra ricette, chitarra e storie di notti bolognesi abbellite di poesia.

POPaholic

Ven, 09/13/2019 - 12:03

concerto

Arrangiato in chiave acustica con Giorgia Ciavatti chitarra e voce e Daniele dall’Omo chitarra e basso

Stella Stellina e Notte Buia

Ven, 09/13/2019 - 11:58

Al tramonto si svegliano le ninna nanne cullate dalla voce e dagli strumenti di Enza Alessandra Prestia.
Ogni bimbo da 0 a 104 anni è invitato a cullarsi intorno al pozzo della memoria di canzoni eterne.

Man On the Moon fashion show

Ven, 09/13/2019 - 11:54

Presentazione della collezione di Giacomo Trost, studente di fashion design menswear alla Central Saint Martins di Londra.

Orchestra Rosichino in concerto

Ven, 09/13/2019 - 11:49

Orchestra Rosichino in versione semiacustica, con Emiliano Grilli al basso, Saverio Quadrio alla batteria, Marco Pellegrino alla fisarmonica, Vincenzo Durante alla tromba, Davide Rosichino voce e cavacoi.

La terra desolata

Ven, 09/13/2019 - 11:26

Arena del Sole Stagione 2019/20 | Teatro delle Moline

La terra desolata
(The Waste Land)

di T.S.Eliot
traduzione di Roberto Sanesi
regia e con Annig Raimondi
musiche Maurizio Pisati, La Cruz, Antonio Scarano, Richard Wagner

costumi Nir Lagziel
scene e luci Fulvio Michelazzi
Produzione PACTA . dei Teatri

Pubblicato nel 1922 e dedicato a Ezra Pound (“il miglior fabbro”), il testo è suddiviso in cinque sezioni dove si rincorrono elementi simbolici e archetipici innestati in descrizioni di situazioni e paesaggi. Su tutto, il simbolo del Santo Graal o coppa del sangue (di futura vita nuova) del Cristo, Re pescatore che nella desolazione è il Re Ferito, sofferente della sofferenza della creazione desertificata e impura. Dalla tradizione letteraria al mito, dalla storia all’epica, dalla religione all’antropologia culturale, tutto è confluito in un’opera che attinge alle filosofie orientali e ai testi sacri (Veda, Upanishad), ai profeti biblici, all’Ecclesiaste, Sant’Agostino, all’Apocalisse: un’allegoria dello spirito smarrito in una emblematica città europea.
Annig Raimondi percorre una galleria di eccentrici ritratti (dapprima una diva da café chantant, poi una donna fatale, una donna quotidiana, un titanico guerriero…) dove la voce si moltiplica e si spersonalizza variando registri e timbri e sottolinea la condizione dell’uomo moderno che, persa la propria centralità, tenta di recuperarsi assumendo voci altre e diverse. Negli ultimi anni, l’operazione drammaturgica ha sviluppato il poemetto inserendo anche alcune delle famose note alla Terra Desolata e brevi frammenti tratti dai Quattro Quartetti.
“Nella sua struttura frammentaria, divagante, spericolatamente giocata su una molteplicità analogica, associativa, opposta a una narrazione consequenziale e tuttavia così unitaria per insistenza tematica, La Terra desolata si presenta come testo di straordinario interesse per una esecuzione in forma teatrale. Si intuisce, nella rapidità del montaggio delle varie scene, nel suo procedere per stacchi, spostamenti di tempo e luogo, riprese del leit-motiv, variazioni di tono e di linguaggio, una drammatizzazione del testo poetico che approfitta indifferentemente dei congegni del teatro elisabettiano, del music-hall popolare, della poesia ‘metafisica’, della scrittura automatica, della sacra rappresentazione medioevale, della costruzione allegorica, del nonsense ironico o infantile come della suggestione simbolista.“

Roberto Sanesi

Personaggi in cerca d’autore

Ven, 09/13/2019 - 11:19

Arena del Sole Stagione 2019/20 | Teatro delle Moline

Personaggi in cerca d’autore
(Underground)

di Nanni Garella
con gli attori e i nuovi allievi della compagnia Arte e Salute Onlus
regia Nanni Garella

produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Associazione Arte e Salute Onlus
in collaborazione con Regione Emilia Romagna Progetto “Teatro e salute mentale”, Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna

Quando immaginai, vent’anni fa, il bassorilievo da cui emergevano i sei personaggi – incrostati di intonaco, fissati in maschere e abiti rigidi, come appunto ‘scolpiti’- chiesi agli attori che li interpretavano un tono alto, elevato, che scolpisse anche le parole. Quello fu il modo di dare loro la potenza tragica che sentivo come unico vero motivo dominante dell’opera.
Quella potenza deriva loro – non dal drammucolo delle loro esistenze piccolo-borghesi, non dalla abortita novelletta mai scritta – ma unicamente dalla purezza angelica della loro forma.
Non uomini, non attori, non fantasmi, ma “personaggi”, esseri di pura forma, rivestiti di apparenza e di sembianza umana, non compiuti, forniti di esistenza ma non di storia, creature eternamente dolenti, condannate a ripetere per sempre la medesima scena, tentano, da sole, di rappresentarsi, di scrivere quel dramma che è stato loro rifiutato; sfidano le leggi della natura, oltrepassano i limiti della verosimiglianza e producono, narrando il loro mito, il “miracolo” della apparizione dei corpi e del sangue.

Il mito ne racconta l’avvento, li colloca in un posto nel mondo, li fornisce di una identità, anche provvisoria, ma la loro ragion d’essere ha la forma di una leggenda ed è legata alla casualità di un incontro. E così quei personaggi, evocati, invocati e infine apparsi, sono pronti ad essere interrogati, si rivestono di parole. Ad ogni domanda rispondono parlando solo di sé e del mistero della propria forma, incompiuta e sofferente, immortale come qualcosa che non ha corpo, ma sanguinante da profonde ferite, una forma logica e divina come quella di un angelo, ma fragile come quella di una creatura.
Ci si trova di fronte ad una forma, per così dire, pre-drammatica, non ancora scritta, raccontata e continuamente interrotta, ad un tratto vissuta al presente eppure sovrapposta al passato e al futuro; in una situazione che lascia tutti gli elementi del tragico, del mitico, del misterioso, allo scoperto; e i personaggi sospesi nel vuoto.
La Natura sembra scomparsa dall’universo dei personaggi in cerca d’autore, sembra essersi ritratta scontrosamente fuori dal teatro, fuori da quella sorta di laboratorio faustiano in cui un uomo crea per gli altri una realtà a sua immagine e somiglianza, sostituendosi a Dio. Nell’ombra del teatro, tuttavia, una Madre lontana, dolente, accorata, ricorda a quell’uomo che anch’egli fu figlio; e che Natura esiste anche in quel luogo di artificio; e che la fantasia più sfrenata, più orgogliosa, più sublime è pur sempre Natura.

Nanni Garella

Il sadico del villaggio

Ven, 09/13/2019 - 10:27

Arena del Sole Stagione 2019/20 | Teatro delle Moline

Il sadico del villaggio
Omaggio a Marcello Marchesi

di e con Maurizio Cardillo
direzione tecnica Alessandro Amato
organizzazione Antonella Babbone
con lo sguardo di Paolo Nori

una produzione Liberty ideata da Elena Di Gioia
in collaborazione con Stagione Agorà, Unione Reno Galliera e Artists in ResidenSì 2019 /Ateliersi
grazie a Teatro Biagi D’Antona di Castel Maggiore e Teatro Alice Zeppilli di Pieve di Cento

Maurizio Cardillo mette in scena un vero e proprio omaggio a Marcello Marchesi (1912-1978), definito da Umberto Eco “il re delle battute fulminanti e un genio del gioco di parole”: giornalista, autore radiofonico e televisivo, scrittore che ha riempito le sue parole e la sua scrittura di un umorismo dissacrante, una scrittura sferzante, capace di attraversare con il sorriso piccole storie, filastrocche, aforismi, un mondo surreale in cui riconoscere “il meglio e il peggio di noi stessi”.

Nel sogno l’attore bambino vede Marcello Marchesi dentro la TV Philco in bianco e nero. È un signore di mezza età che parla senza pausa dal 1963. Questo discorso che dura da cinquant’anni incuriosisce le divinità. Le divinità si chiamano Ugo Tognazzi, Walter Chiari, Ave Ninchi e Paolo Panelli. Accorrono nel corpo dell’attore per ascoltare il discorso di Marchesi. L’eleganza è assoluta. Lo stile impareggiabile. Tuttavia anche le divinità sudano alla luce rossa delle telecamere. Il discorso del signore di mezza età è un flusso di incoscienza. Un malloppo di cattiverie esilaranti. Un carosello di slogan per vendere al migliore offerente la vita. Infine anche il pubblico comincia a pensare per battute infinite. Con una proliferazione sadica di parole che rende impossibile ogni.

Non domandarmi di me, Marta mia

Ven, 09/13/2019 - 10:18

Arena del Sole Stagione 2019/20 | Teatro delle Moline

Non domandarmi di me, Marta mia
Intorno al carteggio Luigi Pirandello – Marta Abba

di Katia Ippaso
con Elena Arvigo
regia di Arturo Armone Caruso
assistente alla regia Giulia Dietrich
musiche originali Maria Fausta

scene Francesco Ghisu
disegno luci Giuseppe Filipponio
image designer Elio Castellana

Siamo a New York il 10 dicembre del 1936, data della morte di Luigi Pirandello, e Marta Abba sta recitando al Plymouth Theatre di Broadway. Quella sera, dopo aver annunciato pubblicamente l’improvvisa scomparsa dello scrittore alla fine dello spettacolo, l’attrice si trova da sola nella sua camera di Manhattan, non molto distante dalla Fifth Avenue di fronte alla cattedrale di St. Patrick.
Marta Abba rievoca così il rapporto elettivo con il suo Maestro: è una notte di veglia, in cui si fa vivo non solo il fantasma dello scrittore siciliano, ma vengono chiamate a raccolta anche le eroine pirandelliane (da Tuda, fino alla contessa Ilse de I Giganti della montagna) che Pirandello aveva inventato per lei.
L’attrice si trova a dover fare i conti con il suo passato: ha portato con sé le lettere che negli anni le ha scritto Pirandello, dal 1926 al 1936, ma anche quelle che lei aveva indirizzato a lui. Le sparge sul letto e sul pavimento, vi si immerge e rievoca così la loro storia, quella di un rapporto elettivo, agli altri segreto e in una qualche forma incomprensibile, “un fatto d’esistenza”, annotava Pirandello in uno scritto del ‘29. 
«Rispetto al personaggio forte e risoluto del carteggio - scrive l’autrice Katia Ippaso - emerge in Marta Abba, col favore delle tenebre, una nota di vulnerabilità, una maggiore solitudine di donna. L’irruzione improvvisa della morte, non può non influenzare l’interpretazione del passato, facendo vacillare le certezze e portando la protagonista a farsi delle domande che non si era mai fatta prima».

 Durata: 60 minuti

Informazioni:
Biglietti da € 5 a € 13 più prevendita
Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 - Bologna
biglietteria tel. 051 2910910 - biglietteria@arenadelsole.it - bologna.emiliaromagnateatro.com 

Talk Show

Ven, 09/13/2019 - 10:02

Arena del Sole Stagione 2019/20 | Teatro delle Moline

Talk Show

concept e regia Sotterraneo
in scena Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Daniele Villa, Nicola Borghesi
allestimento Marco Santambrogio
grafiche Isabella Ahmadzadeh
produzione Sotterraneo
collaborazione  AttoDue

sostegno Comune di Firenze, Regione Toscana, Mibact
Sotterraneo fa parte del progetto Fies Factory ed è residente presso l’Associazione Teatrale Pistoiese

Di cosa parliamo quando parliamo di spettacolo dal vivo?
Questo formato risponde alla nostra esigenza di incontrare altri artisti, di quelli che non solo creano opere ma si fermano anche a domandarsi che senso ha fare questo mestiere al tempo della rivoluzione digitale. Perciò ci sediamo intorno a un tavolo con alcuni degli autori più rigorosi del teatro contemporaneo e ne parliamo, con la dovuta autoironia. Il gruppo di ricerca Sotterraneo si muove attraverso i formati – dallo spettacolo frontale al site-specific passando per la performance – focalizzando le contraddizioni e i coni d’ombra del presente, secondo un approccio avant-pop che cerca di cantare il nostro tempo rimanendo in equilibrio fra l’immaginario collettivo e il pensiero più anticonvenzionale.

dopo la replica delle ore 21 Random playlist a cura di Sotterraneo, dalla chiacchiera libera al ballare a caso

Sotterraneo è un collettivo di ricerca teatrale nato a Firenze nel 2005. Le produzioni del gruppo replicano in diversi dei più importanti festival e teatri nazionali e internazionali, ricevendo negli anni numerosi riconoscimenti tra cui Premio Lo Straniero, Premio Hystrio, BeFestival First Prize e Premio UBU spettacolo dell’anno 2018 per ‘Overload’.
Un po’ talk ragionato e un po’ show divertito, un’ora di imprevedibile palestra culturale sul teatro.
Il progetto è promosso da Agorà e Ater Circuito regionale multidisciplinare/Teatro Comunale Laura Betti in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione ERT, Ateliersi, Teatro dei Venti, Ravenna Teatro, Scenario Festival.

Repliche: 9 ottobre ore 18 e ore 21

Il pittore burattinaio

Ven, 09/13/2019 - 09:39

spettacolo nell’ambito del progetto INVENTARIO POZZATI | Arena del Sole - Stagione 2019/20

Il pittore burattinaio

ideato, diretto e interpretato da Angela Malfitano
produzione Tra un atto e l’altro

nell’ambito del progetto Inventario Pozzati a cura di Elena Di Gioia

In scena un’allieva che ricostruisce il rito della comunicazione interrotta con il Maestro, l’artista Concetto Pozzati. La lingua di Pozzati arriva potente nella sua forma già drammatica, così come la sua voce di oratore. Tra le opere in proiezione e in scena dell’artista, l’allieva percorre i suoi straordinari ‘scritti d’artista’ come un testamento visionario che ci parla di futuro e del ruolo dell’arte oggi.

Se dicessimo la verità

Ven, 09/13/2019 - 09:31

Arena del Sole | Stagione 2019/20

SPETTACOLI SOSPESI FINO AL 3 APRILE 2020

Se dicessimo la verità

ideazione Giulia Minoli
drammaturgia Emanuela Giordano e Giulia Minoli
regia Emanuela Giordano
con Daria D’Aloia, Domenico Macrì, Valentina Minzoni e Giuseppe Gaudino
musiche originali Tommaso Di Giulio

una produzione di Co2 Crisis Opportunity Onlus e ERT Emilia Romagna Teatro.

Parte integrante del progetto Il Palcoscenico della legalità
assistenti Giulia Agostini, Noemi Caputo, Benedetta Genisio, Giulia Mastalli

Nato come opera-dibattito sulla legalità, lo spettacolo, con il titolo Dieci storie proprio così ha debuttato nella stagione 2011 al Teatro di San Carlo di Napoli. Nel 2017 in coproduzione con il Piccolo Teatro, si è arricchito di un’ulteriore evoluzione narrativa in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e in particolare con il Corso di Sociologia della Criminalità organizzata di Nando dalla Chiesa. Ora dopo otto anni e tante storie raccontate, la forma scenica si è evoluta grazie ad una narrazione segnata dal bisogno di capire il nostro prossimo futuro, minacciato da un disimpegno che lascia ancora più spazio al potere criminale, alla “prassi” della corruzione come modus vivendi. Ecco perché un diverso assetto scenico ed un nuovo titolo
Se dicessimo la verità perché la verità è molto più insidiosa e scomoda di quanto siamo disposti a confessarci. «Purtroppo, non possiamo più parlare solo di “infiltrazioni del crimine” – spiegano le autrici – ma di “complicità con il crimine”, di “prassi criminale” a cui ci stiamo abituando, con distratta colpevolezza. Il teatro non dà lezioni di vita e non ci offre soluzioni a buon mercato, offre stimoli e opportunità di conoscere e di riflettere, questo noi cerchiamo di fare, con convinzione, pensando soprattutto ai ragazzi. E proprio ai ragazzi ci rivolgiamo con un lavoro che, parallelamente realizziamo nelle scuole di tutta Italia perché lo spettacolo non sia solo un’occasione isolata ma parte di un percorso di avvicinamento a temi fondamentali per la loro crescita».

La drammaturgia dello spettacolo si arricchirà di storie riguardanti la regione in cui verrà presentato. Il lavoro di ricerca e di scrittura si avvale della collaborazione delle università partner: CROSS-Osservatorio sulla Criminalità Organizzata, LARCO- Laboratorio Analisi e ricerca sulla criminalità organizzata – Università degli studi di Torino, Università di Pisa – Master in Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione, Università di Bologna – Master Gestione e Riutilizzo di Beni e Aziende confiscati alle mafie. Età consigliata dai 12 anni per una buona comprensione dei temi affrontati

Promosso da Co2 Crisis Opportunity Onlus, CROSS-Osservatorio sulla Criminalità Organizzata, LARCO- Laboratorio Analisi e ricerca sulla criminalità organizzata – Università degli studi di Torino, Fondazione Pol.i.s, Fondazione Falcone, Centro Studi Paolo Borsellino, Avviso Pubblico, Fondazione Silvia Ruotolo, AddioPizzo, DaSud, Italiachecambia.org.
In collaborazione con Università di Pisa – Master in Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione, Università di Bologna – Master Gestione e Riutilizzo di Beni e Aziende confiscati alle mafie.

con il sostegno di Fondazione con il sud e Poste Italiane

Il mercato della musica

Ven, 09/13/2019 - 09:15

Incontri dedicati all’imprenditoria musicale

Torna il Mercato della Musica, la rassegna d’incontri organizzata dall’Ufficio Musica del Comune di Bologna rivolta ai giovani musicisti e operator con l’obiettivo di rafforzare le competenze gestionali e manageriali in campo musicale.

Programma:

Giovedì 19 settembre
Dietro le quinte della produzione

Incontro con Parix Hilton, Thaurus Music
Conduce Pierfrancesco Pacoda, giornalista e critico musicale. Il ruolo del produttore artistico nel successo degli artisti più importanti della scena pop, hip hop e trap italiana: da Marracash a Sfera Ebbasta e Guè Pequeno.
In collaborazione con Fonoprint, gli incontri fanno parte del BMA Showcase Festival

Giovedì 26 settembre
La comunicazione discografica nell’era del marketing digitale

Incontro con Nicolò Zaganelli, Exploding Bands
Conduce Salvatore Papa, giornalista musicale
Come promuovere e comunicare progetti discografici, e contribuire al successo di una carriera nell’era digitale.
In collaborazione con Fonoprint, gli incontri fanno parte del BMA Showcase Festival

Giovedì 3 ottobre
Garrincha Dischi
. Una delle etichette più rappresentative della nuova scena musicale italiana
raccontata dal suo Fondatore Matteo Romagnoli
Conduce Pierfrancesco Pacoda, giornalista e critico musicale
Come creare, gestire e portare al successo un’etichetta discografica indipendente e il ruolo del manager musicale.

Giovedì 17 ottobre
Produrre e arrangiare i grandi successi della musica italiana

Incontro con Celso Valli, produttore e arrangiatore
Conduce Pierfrancesco Pacoda, giornalista e critico musicale
La figura del produttore, dell’arrangiatore e del direttore d’orchestra nella carriera degli artisti, raccontata da chi ha collaborato con big della musica italiana come Baglioni, Ramazzotti, Vasco Rossi, Bocelli, Mina, Laura Pausini, Giorgia, Mattia Bazar e tantissimi altri.
In collaborazione con Fonoprint, gli incontri fanno parte del BMA Showcase Festival

Gli incontri sono aperti a tutti, gratuiti e fino ad esaurimento posti (non è necessaria la prenotazione). 

Info e contatti: cityofmusic@comune.bologna.it

In bicicletta in dialetto, tra i tesori da salvare

Gio, 09/12/2019 - 13:04

Fiab Terre d’Acqua

Domenica 15 settembre dalle 15 la FIAB (Federazione Amici della Bicicletta) Terre d’Acqua accompagna i curiosi in un giro in bicicletta in dialetto attorno a San Giovanni in Persiceto.

Assieme a Roberto Serra i partecipanti potranno scoprire i tesori storico-artistici da salvare con una curiosa narrazione in dialetto. Partenza in bici da Piazza del Popolo a San Giovanni in Persiceto.

Evento 3€ a persona (adulto), gratis i minori di 18 anni. Per informazioni fiab.terreacqua@gmail.com

La BIBLIOCASETTA

Gio, 09/12/2019 - 12:32

Inaugurazione al Giardino Giacomo Bulgarelli - via della Certosa, Bologna

Con grande piacere l'Associazione Nuova Acropoli di Bologna invita la cittadinanza all'inaugurazione della “BiblioCasetta”, interamente realizzata dai nostri volontari. Si tratta di un'iniziativa promossa da Nuova Acropoli all'interno del progetto “la Città X la Città”, che mira a divulgare i valori civici e del volontariato mediante attività di formazione nell’ambito della Cultura, della Solidarietà, dell’Ecologia e della Protezione Civile.

Applicando questi valori alla nostra città, nell'ultimo anno il progetto si è concretizzato con l'adozione del Giardino Bulgarelli, che ci ha permesso di agire al servizio del bene comune tramite interventi di manutenzione, pulizia ecologica e messa a dimora di nuove piante fiorite per realizzare l'aiuola che ospiterà la BiblioCasetta.

La piccola biblioteca permanente, costruita in legno e con l'aspetto di una casetta rurale, potrà custodire tra i 30 e i 40 libri, rendendoli sempre disponibili ai cittadini che vorranno sfogliare qualche pagina immersi nel verde del parco. Con la BiblioCasetta l'Associazione contribuisce al “Patto per la Lettura” promosso dal Comune di Bologna, incentivando il libero scambio di libri all'interno della comunità e promuovendo la lettura con una serie di attività culturali mirate.

Dopo il taglio del nastro, in programma alle ore 11.00 con il Presidente del Quartiere Porto-Saragozza, i nostri volontari interpreteranno il tema “Le Virtù del buon Cittadino” attraverso letture tratte dai filosofi stoici Seneca, Epitteto e Marco Aurelio.

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