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Concerti, spettacoli, cinema, mostre, teatro, laboratori per bambini, visite guidate: una panoramica completa degli eventi culturali organizzati a Bologna.
Aggiornato: 1 ora 53 sec fa

As if we were dust

Sab, 07/05/2014 - 10:49

Progetto site-specific di Alessandro Carboni, con la partecipazione del Gruppo Phren

Progetto che indaga la storia di Bologna e la sua relazione con il fiume Reno. In questa occasione Alessandro Carboni si concentra sul patrimonio industriale della città e il canale Navile, che per l'artista è una delle forze motrici e di trasformazione della città. Per analizzare questo processo, Carboni propone una mappatura interdisciplinare del canale Navile e degli archivi storici del Museo del Patrimonio Industriale, esplorati dall'artista con il corpo, un archivio immateriale di dati e percezioni. Al termine della ricerca, l’artista presenta, con i giovani danzatori del Gruppo Phren, la performance site specific “As if we were dust”, che si sviluppa lungo il canale Navile, tra il parco di villa Angeletti e il Museo del Patrimonio Industriale.

La Veronal | Siena

Sab, 07/05/2014 - 09:19

Spettacolo di danza creato da Marcos Morau

Partono dalla prosperità e dalla bellezza rinascimentale la riflessione sul corpo e il viaggio italiano di Marcos Morau, che dal 2009 firma pièce con tematica territoriale, ispirate a città e paesi che ne hanno colpito l’immaginario e stimolato la ricerca. Siena si sviluppa su più piani: quello estetico, che attraversa la storia dell’arte italiana, quello drammaturgico, che è affidato alle parole di Pablo Gisbert e quello coreografico, per una danza geometrica, che traccia linee fisiche e traiettorie emotive. Si aggirano solitari nel convento i cinque danzatori, si affrontano disarmati in divisa da schermidori, si incontrano, si muovono sicuri in gruppo.

Dopo lo spettacolo segue una presentazione storico-architettonica dell’edificio a cura di Elisabetta Landi per la Delegazione FAI di Bologna – Fondo Ambiente Italiano.

Spettacolo su prenotazione, posti limitati

Geografie immateriali

Sab, 07/05/2014 - 09:11

Conferenza sul rapporto tra geografia, identità e paesaggio, con Franco Farinelli, Leonardo Delogu, Alessandro Carboni

Franco Farinelli, geografo e professore ordinario di Geografia all’Università di Bologna e due performer/autori, Leonardo Delogu e Alessandro Carboni, sono chiamati ad aprire la diciottesima edizione del Festival, a interrogarsi sulla relazione tra territorio e identità, tra geografia concreta e immateriale. Un colloquio informale coordinato da Annalisa Metta, paesaggista e ricercatrice all’Università Roma Tre, che desidera tracciare una geografia lessicale capace di porre le basi della mappatura che il festival intesse con la città, le opere e gli artisti programmati, e che possa sollecitare scambi, interferenze e spostamenti di senso e di vedute.

Dalle 21 alle 23 Salotto Inferno di Camera a Sud ospita una serata di video dedicati alla danza a cura del Festival Danza Urbana.
L’incontro è aperto a tutti.

VIDEOART YEARBOOK 2014

Sab, 07/05/2014 - 00:44

L’annuario della videoarte italiana - IX edizione.

Fedele a una tradizione ormai consolidata, anche quest’anno il Dipartimento delle arti visive, ora confluito in base alla nuova normativa nel più ampio Dipartimento delle Arti, in cui trova una utile sinergia con le discipline affini della performance e dei media, celebra il culmine dell’estate con un evento culturale, presentando un ricchissimo programma fondato sulla videoarte.

Gli artisti Andreco e Manuel Moruzzi, Armenia, Sergia Avveduti, Stefano Baldinelli, Nicola Ballarini, Elena Bellantoni, Filippo Berta, Enrico Bressan, Rita Casdia, ciriaca+erre, con.tatto, Andrea Contin, Elisabetta Di Sopra, Francesca Fini, Christian Fogarolli, Patrizia Giambi, Aldo Giannotti, Antonio Guiotto, Marcantonio Lunardi, Matteo Mezzadri, Laurina Paperina, Lorenza Peragine, Marco Raparelli, Corrado Ravazzini e Giovanna Ricotta, Anna Rispoli, Danilo Torre, Debora Vrizzi, Axel Zani.

Comitato curatoriale: Renato Barilli, Guido Bartorelli, Alessandra Borgogelli, Paolo Granata,Silvia Grandi, Fabiola Naldi.
Segreteria organizzativa: Pasquale Fameli, Vardiana Iannazzo
Ospite d’onore: Carlo Terrosi

L’Isola di Wight

Ven, 07/04/2014 - 15:50

Concerto per voce e chitarra. Con Guido Sodo, Cristina Renzetti e Jackie Perkins

Riflettere su musica e felicità considerando l’aspetto della fruizione della musica. Ricordi di estati in campeggio intorno al fuoco, di una condivisione profonda attraverso la musica di sentimenti e ideologie ci parlano di quanto questo aspetto sia importante e di come possa rafforzare una comunità. È a partire da questa idea che verranno proposte le canzoni: nella maniera più semplice e toccante, con voce e chitarra, dedicando una cura particolare al contesto in cui la musica sarà offerta, allo scambio e  alla condivisione che permettono di entrare nello stato d’animo di chi ritiene soddisfatti i propri desideri, della felicità. Ognuno dei tre cantanti avrà un suo bacino di canzoni attinente al periodo citato: brani di cantautori italiani e internazionali e brani originali.

L’uccellino azzurro

Ven, 07/04/2014 - 15:40

Con Francesca Mazza e Antonella Oggiano del Gruppo Lettura San Vitale

Mise en éspace liberamente tratta dalla fiaba teatrale di Maurice Maeterlinck

Nella fiaba teatrale, l’autore ci accompagna in un viaggio alla ricerca della felicità. I due piccoli protagonisti ricevono l’incarico di ricercare un uccellino che solo, farà guarire una bambina da una sconosciuta malattia. Grazie ad un magico cappello attraverseranno vari regni, vivranno avventure, faranno incontri struggenti e paurosi per scoprire che l’uccellino - la felicità - ha sempre abitato nella casa da dove sono partiti. In modo consolatorio l’autore cerca di convincerci che la felicità vera è a portata di mano, vicina a noi, basta saperla riconoscere. Non so chi di noi sia ancora disposto a crederci. Non so chi di noi affronti la vita come un percorso alla ricerca della felicità. Insieme alla mia compagna ragioneremo teatralmente di cosa sia per ognuno di noi la felicità.

Scatole, bottiglie e colline

Ven, 07/04/2014 - 14:18

Un ricordo di Giorgio Morandi nelle parole di Eugenio Riccòmini 

Quattro dipinti dell'artista bolognese di Giorgio Morandi, Museo Morandi.

Nell'anno in cui ricorre il cinquantesimo anniversario della scomparsa, l'Istituzione Bologna Musei ricorda Giorgio Morandi anche tramite le parole di Eugenio Riccòmini che, partendo da quattro dipinti rappresentativi, prenderà in considerazione i temi principali della ricerca dell'artista: dai più comuni quali la natura morta, il paesaggio e i fiori, fino ai meno ricorrenti come il ritratto. Proprio a quest'ultimo genere appartiene il dipinto più datato: Ritratto femminile (V. 3, s.d. - 1912), che raffigura Dina Morandi, sorella di Giorgio. L'opera, definita da Ascanio Forti “il ritratto cupo di G. Morandi”, viene esposta per la prima volta alla mostra tenutasi all'Hotel Baglioni di Bologna nel 1914. Seguì un lungo periodo di “oblio” voluto dallo stesso Morandi, che conservava il ritratto tra le cose di famiglia, quasi escludendolo dal proprio corpus pittorico. Solo dopo la morte dell'artista verrà nuovamente reso visibile al pubblico nell'antologica bolognese del 1966.

Il secondo lavoro oggetto della conversazione di giovedì 24 luglio è un Paesaggio (V. 211, s.d. - 1935-1936) dipinto a Roffeno, alle pendici del Monte Veggese, che rende tangibile il debito di Morandi verso Cézanne e forse proprio a causa di tale evidenza venne lasciato incompiuto pur essendo straordinario per qualità pittorica. I Fiori (V. 661, s.d. - 1949), terza opera proposta, sono una delle prime composizioni morandiane a soggetto floreale intero, completo di recipiente, reso plasticamente tattile grazie alla ricca pasta pittorica.

I vellutati petali di rosa possono ricordare le modulazioni cromatiche di Renoir, per il quale l'artista bolognese nutriva interesse già dalla Biennale di Venezia del 1910. Il quarto e ultimo lavoro appartiene al genere forse più automaticamente associato a Morandi: la natura morta. Il dipinto (Natura Morta, V. 1107) è databile intorno al 1958 e presenta un impianto compositivo tra i più noti nel repertorio morandiano, seppur maggiormente ricorrente negli acquerelli. Vi compaiono sei (ad uno sguardo più attento potrebbero essere sette) oggetti: alcune scatole, un boccale da birra, una boccetta di profumo e in primo piano a sinistra, a movimentare la compattezza rettangolare delle forme accostate, un cubetto scuro (un barattolino di colla). Tutte le componenti appaiono velate sulla superficie superiore da un sottile strato di polvere.

Sedendo e mirando

Ven, 07/04/2014 - 14:17

Conversazione con Eugenio Riccòmini

Le Stanze Paese, Collezioni Comunali d'Arte e Museo della musica. Le “Stanze Paese” o “deliziose”, che ricreano un ambiente naturale, si diffondono nei palazzi patrizi di Bologna tra la fine del Settecento e i primi decenni dell'Ottocento. Due tra le più significative, protagoniste del terzo incontro con il prof. Riccòmini, sono visibili nelle sedi di altrettanti musei cittadini.

La “boschereccia” di palazzo d'Accursio, oggi all'interno delle Collezioni Comunali d'Arte, fu realizzata da Vincenzo Martinelli (paesista, Bologna 1737 - 1807) in collaborazione con Giuseppe Valiani (Pistoia, 1735 - 1800) per le figure, probabilmente in occasione della risistemazione degli ambienti del palazzo comunale destinati, dopo l'arrivo dei francesi, a sede del nuovo Direttorio (1797). Le pareti della sala sono delimitate da un pergolato di piante rampicanti e, avvolgendo il visitatore, si aprono illusionisticamente su vedute di campagna alternate ad esedre con fontane, dando l'impressione di trovarsi in all'interno di un tempietto di un giardino all'inglese. La "boschereccia" di palazzo Riario-Aldini-Sanguinetti (sede del Museo della musica), la prima sala che si incontra seguendo il percorso museale, era utilizzata come sala da pranzo e pertanto chiamata Sala del Convito.

L'apparato decorativo fu prodotto anche in questo caso dalla fervida fantasia di Vincenzo Martinelli che immaginò paesaggi ricchi di "verzura" e di architetture classiche in lontananza; queste si fanno vicine a circondare l'astante nel gradino illusorio che sorregge la raffigurazione di erme e statue di Bacco e Cerere, opera del giovane Pelagio Palagi (Bologna, 1777 – Torino, 1860).

I Santi dei commercianti

Ven, 07/04/2014 - 14:15

Conversazione con Eugenio Riccòmini

Gruppo della Giustizia e dei santi patroni della città dal Palazzo della Mercanzia, Museo Civico Medievale.

Il secondo incontro è incentrato su I santi protettori di Bologna (Ambito di Iacobello / Pier Paolo dalle Masegne, Venezia, ca. 1350 - 1409 | 1386 – 1403). Le sette sculture in pietra, oggi visibili al Museo Medievale, raffiguranti la Giustizia e i Santi protettori di Bologna (San Domenico, San Pietro, San Floriano, Sant’Ambrogio, San Petronio e San Francesco) erano in origine collocate entro nicchie della facciata del Palazzo della Mercanzia, sede del Tribunale della corporazione, la cui progettazione venne eseguita dall’architetto Antonio di Vincenzo, famoso per aver dato avvio al cantiere della basilica di San Petronio a Bologna.

Le statue furono realizzate dalla bottega di Iacobello e Pier Paolo Dalle Masegne, come può confermare il confronto con la pala marmorea realizzata da Pier Paolo tra 1388 e il 1392 per l’altare maggiore della chiesa di San Francesco. Probabilmente la loro esecuzione risale al termine dei lavori architettonici, poco prima dell’inaugurazione del palazzo avvenuta nel 1391.

La più bella

Ven, 07/04/2014 - 14:14

Conversazione con Eugenio Riccòmini

Copia dell'Atena Lemnia di Fidia, Museo Civico Archeologico.
La prima conversazione con Eugenio Riccòmini verte sull'opera-icona che identifica il Museo Archeologico agli occhi del pubblico: la Testa di Atena (Collezione Palagi, fine del I sec. a.C. – inizi del I sec. d.C.), meglio conosciuta come Atena Lemnia. Si tratta di una riproduzione della testa di una statua in bronzo della dea Atena a figura intera, realizzata da Fidia - il grande scultore ateniese famoso soprattutto per il ruolo di sovrintendente ai lavori di costruzione del Partenone - negli anni compresi tra il 451 e il 447 a.C. e successivamente innalzata sull'Acropoli.

I committenti erano i coloni ateniesi dell'isola di Lemno. La statua, che per questo motivo venne detta "Lemnia", aveva la funzione di ex-voto, per ingraziarsi la protezione della dea, "patrona" di Atene, durante l'impresa colonizzatrice. La grande novità della scultura fu la scelta da parte di Fidia di raffigurare Atena, solitamente presentata in armi e pronta al combattimento, in atteggiamento non belligerante, stante, vestita di tunica e mantello, appoggiata alla lancia e con l'elmo nella mano destra. L'Atena Lemnia diventò dunque il simbolo della supremazia del pensiero, e la trascrizione monumentale della potenza politica e del predominio imperiale del popolo ateniese. Purtroppo l'opera fidiaca originale è oggi irrimediabilmente perduta, ma è possibile ricostruirne l'aspetto mediante alcune repliche in pietra di epoca romana, che riproducono soprattutto la testa: fra di esse la più accurata e fedele è da sempre ritenuta quella conservata al Museo Archeologico di Bologna, attribuita comunemente ad uno scultore greco attivo nel periodo augusteo (I secolo a.C.-I secolo d.C.), realizzata in marmo pentelico

Musiche felici

Ven, 07/04/2014 - 13:56

Concerto con Faisal Taher, Guido Sodo, Paolo Caruso, Davide Fasulo e l'Orchestra Coltivare Immaginari. Voce recitante: Angela Malfitano

L’aggregazione e la condivisione sono sempre state alla base di un sentimento di pienezza, dei presupposti per la felicità. L’idea di coinvolgere l’Orchestra Coltivare Immaginari -  un gruppo di musicisti provenienti da aree musicali diverse aggregatosi in un progetto di formazione nella nostra Regione -  in un concerto che parlasse di musiche felici è figlia di questa riflessione. Le canzoni – appartenenti all’ambito della world music ma anche del soul, del rock, della musica antica e della canzone d’autore - sono connesse  al tema della felicità: se ne parla direttamente nei testi, oppure attraverso il clima musicale, o il contesto a cui la canzone rimanda.

Anna dei miracoli

Ven, 07/04/2014 - 13:52

Mise en éspace con Angela Malfitano, Ninfa Pesce e Alice Gorini / movimenti di Paola Palmi

Liberamente tratto da “The Miracle Worker” di W. Gibbson traduzione di Angela Malfitano Anna dei miracoli è la storia vera di una ragazzina sordo-cieca e della sua educatrice. Un racconto che parla di umanità, educazione ed apprendimento nelle condizioni più estreme della disabilità. Con Cantieri di Felicità, Paolo Billi e Angela Malfitano, immaginando una nuova sfida produttiva nel segno del teatro d’impegno sociale e di qualità per Bologna Estate 2014, hanno scelto questo testo che Angela Malfitano metterà in scena in collaborazione con le Officine C.E.P.S. e con la coreografa Paola Palmi e due giovani attrici del suo gruppo diversamente abile: Ninfa e Alice. Entrambe le compagnie fanno parte della Rete dei Teatri Solidali della Provincia di Bologna.

Le Bonheur

Ven, 07/04/2014 - 13:41

Spettacolo. Regia di Paolo Billi, con la Compagnia OUT Pratello e Officine di Creazione del Ceps

Lo spettacolo è costruito intorno al film muto "Le bonheur" del 1934 di A.Medvedkin, che racconta la storia lieve, ironica e poetica di un povero contadino russo inviato dalla moglie alla ricerca della felicità. Il film, proiettato all’interno di un teatrino/baracca in stile surreal-costruttivista, diviene il fondale per coreografie d’un teatro di ombre ironico e favolistico e insieme il pretesto per due imbonitori di enunciare l’ennesima disputa sul diritto alla felicità e sul dovere della felicità. In scena la Compagnia OUT Pratello formata da minori dell’Area Penale Esterna e due danzatori down del gruppo Officine di Creazione diretto da Paola Palmi. Le coreografie sono di Elvio Perreira de Assuncao. Scene di Irene Ferrari.

Doctor Krapula

Ven, 07/04/2014 - 12:57

Concerto. Un tour in difesa dell’Amazzonia

Musica per ballare, musica per pensare. Sabato 5 luglio al BOtanique farà tappa il quinto world tour della rock band rivelazione dell’America Latina: i Doctor Krapula.

L’ingresso sarà come sempre ad offerta libera, ma in questa occasione il ricavato sarà devoluto ai progetti di lotta alla povertà di Oxfam Italia.

Un concerto da non perdere, dunque. I Doctor Krapula presenteranno il loro nuovo album “AMA-ZONAS (Esperanza de la Humanidad), inciso insieme ad altri 25 artisti di fama internazionale riunitisi sotto il nome diColectivo Jaguar: un progetto ambizioso, a cui hanno partecipato anche nomi noti del mondo della musica come Manu Chao e Ska-P, che mira a ridare voce alle popolazioni indigene del trapezio amazzonicominacciate dalla deforestazione, dalla sottrazione delle proprie terre, dallo sfruttamento di multinazionali straniere, dall'inquinamento e dalla perdita dell’identità culturale. Temi affini all'impegno di Oxfam Italia che, inoltre attraverso la campagna “COLTIVA - Il cibo. La vita. Il Pianeta”, si è schierata contro il land grabbing, ovvero l’accaparramento della terra a danno delle comunità di contadini e piccolo produttori agricoli del Sud del mondo. Una serata dal significato davvero particolare quindi, perché tutti gli spettatori con un piccolo contributo potranno sostenere il lavoro di Oxfam in aiuto delle comunità più povere del pianeta, facendo la differenza per il presente e il futuro di molti.

In Africa

Ven, 07/04/2014 - 11:40

Racconti fotografici

Nell'ambito del Festival Voci dal Deserto saranno presentate quattro mostre fotografiche:

  • Savane Africane. Fotografie di Pierluigi Rizzato
  • Migrazione - i Fulani e il fiume Niger. Fotografie di Gianni Giatti
  • Vodoun ceremony. Viaggio tra riti i sconosciuti e le cerimonie occulte del Ghana, Togo, Benin e Burkina Faso. Fotografie di Iago Corazza e Greta Ropa
  • Dogon, il popolo delle stelle. Fotografie di Ivano Adversi

Le mostre sono a cura di Cristina Berselli - Associazione TerzoTropico.
Inaugurazione 9 luglio 2014 ore 18.30.

Lei

Ven, 07/04/2014 - 10:19

(Her, USA/2013, 126') di Spike Jonze, con J. Phoenix, S. Johansson, A. Adams

Oscar e Golden Globe per la migliore sceneggiatura

L'ultimo attesissimo film di Spike Jonze, premiato con l'Oscar per la miglior sceneggiatura originale. Los Angeles, in un futuro non troppo lontano. Theodore (un grande Joaquin Phoenix), un ragazzo solitario dal cuore spezzato che si guadagna da vivere scrivendo lettere 'personali' per gli altri, acquista un sistema informatico di nuova generazione progettato per soddisfare tutte le esigenze dell'utente. Il nome della voce del sistema operativo è Samantha, che si dimostra sensibile, profonda e divertente. Il rapporto di Theodore e Samantha crescerà e l'amicizia si trasformerà in amore, ma... "È un film che parla anche di tecnologia e degli effetti che produce sul mondo in cui viviamo: da una parte isola gli individui, dall'altra crea connessioni e legami. Ma mentre scrivevo la storia, finivo sempre per accantonare questi temi, e lasciarli sullo sfondo. In primo piano c'era sempre il rapporto tra Theodore e Samantha. Volevamo rappresentarlo come un rapporto tra individui, per esplorare la natura dell'amore e della coppia da prospettive diverse e inedite" (Spike Jonze).

Blue Jasmine

Ven, 07/04/2014 - 10:15

(USA/2013, 98') di Woody Allen, con C. Blanchett, A. Baldwin, S. Hawkins

Oscar e Golden Globe per la migliore interpretazione femminile 

"Tanto per esplicitare l'evidenza: Woody Allen ha preso a prestito la struttura di Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Wiliams, nella forma d'una brillante variante contemporanea. Al posto di Blanche Du Bois, la decaduta bellezza del Sud che credeva nell'arte e si affidava alla gentilezza degli sconosciuti, Allen ci presenta Jasmine, una decaduta signora di Park Avenue che crede nel lusso e si affida alla gentilezza degli uomini ricchi. Sul lastrico, i nervi scossi, Jasmine arriva a San Francisco e va a vivere con la sorella, che lavora in un supermarket e abita nello striminzito appartamento di un quartiere popolare [...]. Il film riflette sulla nostra società di crescente diseguaglianza: la donna che è stata ricca e i personaggi working class non parlano la stessa lingua, non capiscono i reciproci bisogni [...]. Cate Blanchett offre la più complessa e ipnotica performance della sua carriera: la rovina economica di Jasmine è quella che hanno sperimentato, in un modo o nell'altro, milioni di americani. Tra gli ultimi film di Allen questo è il più forte, il più pieno di echi" (David Denby).

Grace di Monaco

Ven, 07/04/2014 - 10:11

(Grace of Monaco, USA-Belgio-Italia-Franca/2014, 103')

 di Olivier Dahan
con N. Kidman, P. Vega, M. Ventimiglia, T. Roth

Direttamente da Cannes, dove il film ha inaugurato dopo molte polemiche e diversi rinvii la 67ª edizione del Festival, arriva il film ispirato a una delle icone di bellezza, eleganza e stile del Ventesimo secolo: nei panni di Grace Kelly, la star hollywoodiana che sposando Ranieri III di Monaco divenne la più ammirata e celebre principessa del XX secolo, Nicole Kidman. Ambientato nel 1962, sei anni dopo la celebrazione del 'matrimonio del secolo', il film racconta un anno della vita di Grace, che si dibatte nel tentativo di conciliare passato e presente, il desiderio di tornare alla sua vita di star del cinema (sollecitata in particolare dal suo 'pigmalione' Alfred Hitchcock), e il suo nuovo ruolo di madre di due bambini, regnante su un principato europeo che sta attraversando un periodo di pressioni internazionali a causa delle sempre più forti ingerenze e minacce della Francia di De Gaulle.

Concorso Internazionale di Composizione «2 Agosto»

Ven, 07/04/2014 - 09:47

XX edizione. Concerto Finale. Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, diretta da Timothy Brock.

Timothy Brock, direttore d'orchestra e compositore noto da tempo al pubblico internazionale anche per le sue musiche 'chapliniane' eseguite e dirette durante il festival Il Cinema Ritrovato, dirige quest'anno il concerto finale del Concorso internazionale di composizione “2 agosto”, in occasione delle manifestazioni in memoria delle vittime delle stragi.

Come da tradizione in Piazza Maggiore saranno eseguite le partiture vincitrici del concorso - che quest'anno è dedicato alla composizione di musica per immagini- eseguite dall'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta appunto da Brock. 

Questi i vincitori del Concorso Internazionale di Composizione “2 Agosto” - XX edizione:

Benjamin Baczewski Le Spectre Rouge, Polonia (1° classificato)
Kyle Hnedak – Atticus, Stati Uniti (2° classificato)
Matthieu Lechowski Duel at Schrapnell, Francia (3° classificato)

Claudio Lolli – Piazza Bella Piazza, arrangiamento e orchestrazione di Michele Corcella del Concorso Internazionale di Composizione «2 Agosto»

Flames - un progetto di MaterElettrica per il Concorso internazionale di composizione «2 Agosto» - prima esecuzione assoluta

Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
Direttore Timothy Brock
Mario Rosini – voce

MaterElettrica
Andrea Salvato – EWI
Antonello Fiamma – chitarra elettrica
Maurizio Bozzi – basso elettrico
Francesco Rondinone – batteria
Fabrizio Festa, Antonio Colangelo – sintetizzatori, regia del suono
Saul Saguatti – live video animation

Quartetto Prometeo – Sandro Cappelletto

Gio, 07/03/2014 - 16:57

I Concerti di Musica Insieme 2014/2015

Giulio Rovighi violino; Aldo Campagnari violino; Massimo Piva viola; Francesco Dillon violoncello; SANDRO CAPPELLETTO voce recitante

Programma:

  • Haydn Quartetto in si bemolle maggiore op. 1 n. 1 – La Chasse
  • D’Amico Umana Passione per voce recitante e quartetto Drammaturgia di Sandro Cappelletto PRIMA ESECUZIONE ASSOLUTA
  • Schubert Quartetto in sol maggiore D 887

Haydn e Schubert sono, con Mozart e Beethoven, le colonne della produzione per due violini, viola e violoncello. Affrontare due pagine come La Chasse e l’ultimo dei quindici quartetti composti da Schubert (il D 887) significa confrontarsi con due tra le massime pagine dell’intera letteratura musicale. Dunque, al Prometeo tocca un compito impegnativo, che l’ormai consolidata compagine attualmente residente presso l’Accademia Filarmonica Romana, saprà affrontare con quel talento e quella sensibilità interpretative che abbiamo avuto modo di apprezzare in questi anni. Al centro del programma una nuova composizione di Matteo D’Amico, ancora una volta nata dalla collaborazione con il musicologo e critico musicale Sandro Cappelletto. Il testo, ispirato a Il Vangelo secondo Gesù, uno dei libri più significativi tra quelli scritti da José Saramago, ripercorre gli eventi della vita di Cristo dal momento in cui arriva a Gerusalemme fino alla crocifissione, cui palesemente rimanda il titolo. 

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