Di Martin Witz
L’LSD è la sostanza che ha segnato un profondo cambiamento e una vera rivoluzione nella seconda metà del ‘900: in ambito medico certo, ma quanto anche nella cultura e nelle arti? The Substance – Albert Hoffman’s LSD è il film che ne racconta la scoperta.
Ci sono storie che valgono più di un premio Oscar®. È il caso di Sixto Rodriguez, il più insolito successo nella storia della musica. Lo scoprono in un bar di Detroit, alla fine degli anni Sessanta, due produttori convinti d’aver trovato il profeta di una generazione. Avevano ragione, ma il pubblico non se ne accorge: il primo disco di Rodriguez è un capolavoro ma anche un fiasco. Negli Usa. Ma nel Sud Africa dell’Apartheid, dove arriva clandestinamente, Rodriguez diventa una leggenda, la sua musica la colonna sonora di una generazione in lotta. All’insaputa dell’autore, che si ritira dalle scene. Finché, trent’anni dopo, due fan decidono di mettersi sulle sue tracce, scoprire che fine ha fatto e cosa è andato storto. Oscar® 2013 per il miglior documentario.
(Francia, Giappone/2013/99') di Nicolas Philibert
Dopo "Essere e avere" un altro straordinadio film dal maestro del doc francese Nicolas Philibert
Come si racconta una radio? È la sfida stilistica che Nicolas Philibert raccoglie in questo originale documentario. Come si rende per immagini un universo che vive di suoni e di parole? Con umiltà, è la risposta: mettendosi in ascolto. Philibert lo fa “abitando” per molti mesi la sede di Radio France: ne percorre i corridoi, ne spia gli animatori e gli ospiti maneggiando con sensibilità una camera mobile ma mai invasiva. Dal più anonimo dei presentatori a star internazionali come Umberto Eco, tutti coloro che danno vita all’esperienza di Radio France diventano così protagonisti, parte di un affresco collettivo ricco di sorprese, professionalità, umanità e molta ironia.
Magnifico Teatrino Errante. Performance
Performance teatrale presso la Corte del Quartiere Saragozza con il Magnifico Teatrino Errante, regia di Davide Marzatinocci (Metamorfosi Teatro) e Valeria Nasci.
Non ci sono regole nella ricerca, c'è solo la ricerca stessa. Un inno alla felicità che non inizi dal dolore. Cerchiamo la felicità che si origini dalla felicità.
un libro (autoprodotto da) di Alexander Rios. L'autore lo racconta con una performance dal vivo
Dite addio alla crisi con queste 101 soluzioni per tutti i gusti e necessità, approvate e tradotte in italiano. Con più di 500 copie vendute in Spagna arriva finalmente in Italia questo manuale di sopravvivenza per tempi irrequieti.
"Vieni e prendi parte a questo rituale di cambiamento collettivo nella libreria MODO Infoshop. Se sei in crisi è perchè vuoi!"
Alexander Rios
Illusionista, terapeuta, nomade e scrittore colombiano, da mesi prova a vivere della sua arte viaggiando in lungo e in largo per il Mediterraneo.
La vita lo ha condotto a Bologna in un susseguirsi di strani eventi che vi verranno rivelati durante l'incontro.
(August: Osage County, USA/ 2013, 119') di John Wells
con M. Streep, J. Roberts, E. McGregor, C. Cooper
Per affrontare un lutto familiare, tre sorelle e rispettivi compagni si riuniscono accanto all'anziana madre (Meryl Streep in un'intensa interpretazione che gli è valsa la candidatura all'Oscar) malata di cancro e farmaco-dipendente. Non è facile, però, stare accanto a un genitore pronto a sbatterti la verità in faccia; sotto il sole impietoso del Midwest tutti i segreti verranno a galla: storie di tradimento, divorzi malcelati e amori segreti. Prodotto da George Clooney e tratto dall'omonima pièce teatrale di Tracy Letts, Premio Pulitzer 2008, una black comedy esilarante e commovente interpretata da un cast stellare che va da Meryl Streep a Julia Roberts, da Ewan McGregor a Chris Cooper.
(Italia, Francia/2014, 109') di Paolo Virzì
con V. Bruni Tedeschi, F. Bentivoglio, V. Golino, F. Gifuni
19 candidature ai David di Donatello
In una provincia del Nord Italia, alla vigilia delle feste di Natale, sullo sfondo di un misterioso incidente, si incrociano le vicende dell'ambizioso immobiliarista Dino Ossola, di una donna ricca e infelice che desidera una vita diversa e di una ragazza, sottomessa ai voleri del padre, che sogna un amore vero.
Interessante il lavoro di riscrittura compiuto da Paolo Virzì e i suoi co-sceneggiatori Francesco Bruni e Francesco Piccolo sull'omonimo romanzo di Stephen Amidon, cui si ispira il film Il Capitale umano. Non è tanto questione di aver trasportato l'azione dal Nord-Est USA all'Italia, in una innominata cittadina della Brianza prealpina, cuore dell'opulento nordovest. Piuttosto, in un'apparenza di fedeltà al libro, colpisce come - grazie a certe variazioni nei caratteri e a una struttura narrativa ricomposta in capitoli intitolati ai personaggi sotto il cui punto di vista viene di volta in volta inquadrata la vicenda - il copione abbia assunto una dimensione del tutto autonoma rispetto alla pagina; decisamente nostrana e molto nelle corde di Virzì, autore fin dagli esordi di più o meno velate commedie amare. Sullo sfondo (ma in realtà è il nucleo della storia) un incidente stradale - un cameriere in bicicletta investito nella notte da un Suv - intorno al quale si trovano a ruotare i destini di due famiglie: quella del potente imprenditore Fabrizio Gifuni e quella del modesto immobiliarista Fabrizio Bentivoglio, sull'orlo del fallimento per aver goffamente ambito a inserirsi nel gioco della grande finanza, abbagliato (forse fuori tempo massimo, il romanzo è del 2005) dal miraggio dei favolosi interessi promessi da Gifuni. I due sono le facce allo specchio di una società che gira intorno al dio denaro, premiando la cinica ferocia del vincitore senza mostrare pietà alcuna per il perdente. Accanto a loro le rispettive mogli: la labile Valeria Bruni Tedeschi, signora alto borghese ancora memore dei suoi trascorsi di attrice; e la comprensiva, dolce psicologa Valeria Golino, alle prese con una tardiva gravidanza. E poi ci sono i figli, adolescenti confusi e vulnerabili vuoi perché troppo viziati, vuoi perché troppo soli, vuoi perché inadeguati, vuoi perché costretti a confrontarsi con i falsi valori degli adulti. Coadiuvato da un ottimo quartetto di interpreti al centro di un cast ben assortito, Virzì non rinuncia alla chiave di grottesco a lui congeniale, ma qui il graffio dell'ironia è per lo più indiretto, come filtrato da un disincanto (ben sottolineato dalla livida fotografia di Jerome Alméras) che solo l'innocenza dei giovanissimi o certe femminili sensibilità riescono a tratti ad accedere alla speranza.
Alessandra Levantesi Kezich, "La Stampa"
(GB, Germania/2014, 100') di Wes Anderson
con R. Fiennes, T. Revolori, F. Murray Abraham, M. Amalric
Orso d'argento al Festival Internazionale del Cinema di Berlino 2014
Dall'immaginifico regista dei Tanenbaum, di Le avventure acquatiche di Steve Zissou e di Moonrise Kingdom, le gesta di Gustave H (Ralph Fiennes), leggendario concierge di un lussuoso albergo europeo e di Zero Moustafa, un fattorino che diviene il suo più fidato amico. Sullo sfondo, il furto e il recupero di un celebre dipinto rinascimentale, la violenta battaglia per un'enorme fortuna di famiglia, ed una dolce storia d'amore. Il tutto tra le due guerre, mentre il continente è in rapida e radicale trasformazione. Una commedia in moto perpetuo, cinetica e comica, una storia senza tempo di amicizia, onore e promesse mantenute che nasce da un mix di ispirazioni, tra cui le commedie degli anni Trenta e le storie e memorie dello scrittore viennese Stefan Zweig. Con un cast davvero stellare che comprende, fra gli altri, Bill Murray, Edward Norton, Tilda Swinton, Willem Dafoe e Adrien Brody.
(USA/2013, 138') di David O. Russell
Golden Globe per il miglior film e per la migliore interpretazione femminile
Fresco vincitore ai Golden Globe (migliore commedia e migliori attrici, protagonista e non) e candidato a ben dieci Oscar, l'ultimo David O. Russell ripropone il cast d'eccellenza dei precedenti Il lato positivo (Bradley Cooper, Jennifer Lawrence e Robert De Niro) e The Fighter (Christian Bale e Amy Adams) con la new entry Jeremy Renner. Il film si ispira alla storia vera di uno dei più sbalorditivi scandali che hanno scosso gli Stati Uniti sul finire degli anni Settanta: un impostore di professione e la sua amante vengono coinvolti dall'FBI in un'operazione anti-corruzione sotto copertura che tocca i piani più alti della politica. Ma siamo in piena commedia e il tutto si trasforma in un'irresistibile sequenza di inganni, truffe e doppi giochi.
(USA/2014, 140') di Marc Webb
con A. Garfield, E. Stone, J. Foxx, D. DeHaan
L'esistenza di Peter Parker si fa sempre più complicata a causa delle enormi responsabilità che derivano dalla crociata intrapresa contro i pericolosi nemici che assediano New York. Mentre cerca di conciliare la nuova vita di supereroe con i problemi quotidiani e con il suo rapporto con Gwen, una inattesa e temibile minaccia mette a repentaglio la sicurezza della città: Electro. Inoltre, nuove rivelazioni sul suo passato e la ricomparsa del vecchio amico Harry Osborn renderanno Peter sempre più consapevole che tutti i suoi nemici hanno una cosa in comune: la OsCorp.
Chi aveva trovato troppo lento nell'avvio The Amazing Spider-Man - versione rinnovata delle avventure del popolarissimo personaggio Marvel - apprezzerà questo sequel che alterna il faceto al drammatico e deborda di storie e sotto-storie. (...) La materia è tanta e tale da soddisfare diversi gusti e fasce di sesso e di età - il pubblico maschile per le scene d'azione, quello femminile per le romantiche (...). Vero è che il copione, al contrario del suo eroe, fatica a barcamenarsi fra i troppi "fili" narrativi che intreccia; ma resta il punto di forza di una figura protagonista che il britannico Andrew Garfield (molto ben affiancato da Emma Stone, sua fidanzata anche nella vita) incarna alla perfezione: per la smilza configurazione fisica, per la vulnerata malinconia dello sguardo, per una sensibilità adolescenziale fatta di estroversioni e chiusure a riccio, paura e incoscienza, senso del gioco e empito amoroso.
Alessandra Levantesi Kezich, "La Stampa"
Due giorni di concerti dedicati a Jimi Hendrix
6 settembre ore 20.00
Rainbow Bridge
Mauro Patelli & Giovanni Marinelli Exp
Stan Skibby U.S.A.
Rainbow Bridge
I Rainbow Bridge (Giuseppe “Jimi Ray” Piazzolla chitarra e voce, Paolo “Samro” Ormas batteria, Giovanni Nasca basso) sono una band proveniente da Barletta, tra le più promettenti ed innovative. Nascono nel 2006 e sono molto attivi in tutto il Sud Italia, ricevendo apprezzamenti anche dagli U.S.A. e Germania, ed hanno registrato uno splendido album, “James and the Devil”, molto ben accolto da critica e pubblico. Il tributo a Jimi Hendrix dei Rainbow Bridge è davvero originale ed emotivamente intenso, il trio scava nelle radici che hanno influenzato il grande maestro ed il risultato va al di là di ogni etichetta. Una celebrazione personale e visionaria della musica hendrixiana e dello spirito degli anni '60, una libera interpretazione di quel sound in un mix travolgente di blues, psichedelia distorta, graffianti improvvisazioni e rock puro.
Mauro Patelli & Giovanni Marinelli Exp
Mauro Patelli, storico chitarrista rock bolognese attivo dalla fine degli anni ’70, è stato tra i fondatori dei Luti Chroma. Collabora fin dagli esordi con Luca Carboni sia per la realizzazione degli album che partecipando a tutti i tour italiani ed internazionali. Ha scritto musiche per Gianni Morandi e Paola Turci oltre che per Luca Carboni. Tra le varie collaborazioni, vanno menzionate quelle con Jovanotti, Jimmy Villotti, Riccardo Sinigallia, Barbara Cola, Rosario Di Bella ed i CCCP, oltre che con Lucio Dalla, che lo considerava uno dei più grandi chitarristi italiani. Ha anche prestato la sua chitarra e la sua voce per la realizzazione di colonne sonore di film e cortometraggi d'autore. Al suo fianco Giovanni Marinelli, giovane cantante e musicista pugliese trapiantato a Bologna, che ha pubblicato due dischi a suo nome ed ha all’attivo molte collaborazioni con musicisti quali Vince Pastano, Roberto Priori e Massimiliano Scarcia.
Stan Skibby
Polistrumentista di Chicago, famoso nel circuito internazionale, è considerato tra i più carismatici e versatili chitarristi odierni oltre che uno dei più prestigiosi interpreti mondiali della musica di Jimi Hendrix. Stan Skibby ha ottenuto importanti riconoscimenti, ha vinto diverse competizioni negli U.S.A. per il suo tributo a Hendrix ed ha partecipato a numerose trasmissioni televisive e festival internazionali, dimostrando ovunque, oltre alla somiglianza, un’impressionante vicinanza allo stile chitarristico di Jimi e alla sua presenza scenica. Ha maturato una carriera ricca di collaborazioni con i maestri del blues: Albert King, Buddy Guy, Chuck Berry, Bo Diddley, Hubert Sumlin, Otis Rush, Koko Taylor, Phil Guy, John Primer, Eddie Clearwater, Magic Slim e molti altri. Mancino come Hendrix, ha più volte accompagnato in tour Billy Cox, bassista della Band of Gypsys, l’ultima formazione di Jimi. È attualmente impegnato nell’Experience Hendrix Tour 2014.
Domenica 7 settembre 2014 ore 19:30
Gypsy Rainbow
Vince Pastano
Giorgio Cavalli Mr. Blue Experience
Fulvio Feliciano Plays Hendrix
Gypsy Rainbow
I Gypsy Rainbow sono una band modenese che vanta innumerevoli partecipazioni ai vari eventi dedicati al “guitar hero” di Seattle realizzati in Italia, riscuotendo sempre un grande successo. Sono un “blues power trio” di razza formato da collaudati musicisti che provengono da varie esperienze: Simone Galassi alla chitarra e voce, Enrico Menabue al basso e voce e Marco Soverini alla batteria, ed offrono un esplosivo tributo a Jimi Hendrix. I Gypsy Rainbow hanno collaborato singolarmente con artisti del calibro di Tolo Marton, Davide Pannozzo, Antonio “Rigo” Righetti e molti altri. Nel 2008 a Trasimeno Blues hanno diviso il palco con Eric Sardinas, ottenendo dallo stesso notevole apprezzamento.
Vince Pastano
Vince Pastano è un affermatissimo musicista residente a Bologna. Chitarrista della band di Luca Carboni e recentemente anche a fianco di Vasco Rossi, è noto anche come produttore artistico, compositore e arrangiatore. Ha realizzato numerosi progetti personali (Vince, Pulp Dogs, Past The Mark, Araliya, G.O.S.), ha suonato come session player in dozzine di dischi ed ha collaborato con molti artisti, cantautori, compositori e produttori italiani ed internazionali tra cui Hiroko Kouda, George Mann, Riccardo Sinigallia, Guido Elmi, Stef Burns, Ignazio Orlando (CCCP), Roberto Terzani, Beppe D’Onghia, Lucio Dalla, Pino Daniele, Eugenio Bennato, Eugenio Finardi, Tiziano Ferro, Cesare Cremonini e Federico Poggipollini.
Giorgio Cavalli Mr. Blue Experience
Giorgio Cavalli è un chitarrista-cantante di grande talento e versatilità, con variegate e molteplici esperienze musicali alle spalle, che spazia con disinvoltura dal country-blues al jazz, dal rock alla musica etnica. Compositore e polistrumentista, ha lavorato, tra gli altri, con Andy J. Forest, James Thompson, Vinicio Capossela, gli Skiantos, Franco Morone, Ricky Gianco, Enzo Jannacci e Paolo Rossi. Numerose le incisioni discografiche e le apparizioni televisive, nel suo curriculum figura anche una partecipazione al festival di Sanremo a fianco di Alan Sorrenti. Giorgio Cavalli, accompagnato da Ezio Bruzzese al basso e Roberto Morsiani alla batteria, rivisiterà secondo il suo stile originale i classici di Hendrix, senza mancare di raccontare le storie, tra mito e realtà, che portarono Jimi a diventare una leggenda.
Fulvio Feliciano Plays Hendrix
Fulvio Feliciano, chitarrista di Roma, è considerato il miglior interprete italiano e probabilmente europeo della musica di Hendrix, ed ha rappresentato l’Italia in importanti festival internazionali dedicati a Jimi. Con la sua formazione, i Blue Experience, ha più volte accompagnato Leon Hendrix, fratello di Jimi, nelle tournée europee ed ha suonato nei Twin Dragons di Nathaniel Peterson (già con Savoy Brown, Keith Richards, Eric Clapton e Peter Green). Ha collaborato, tra gli altri, con Uli Jon Roth (Scorpions), Graham Oliver (Saxon), Kee Marcello (Europe), Eric Martin (Mr. Big).
Concerto
Joe Galullo & The Blues Messengers
Joe Galullo è un autentico bluesman, uno dei pionieri del blues italiano, un artista del tutto peculiare in tale panorama con una lunga carriera alle spalle. Ha girato il mondo incrociando la sua chitarra con i più grandi, da Albert Collins a Buddy Guy, da Charlie Musselwhite a John Mayall. Ha pubblicato sei dischi, composti prevalentemente da brani originali, dai quali emerge la sua anima, in cui convergono le anime di Ray Charles, di Little Richard e di Django Reinhardt. I concerti di Joe sono una garanzia: un grande blues elettrico, tirato e instancabile, caratterizzato da uno stile chitarristico personale e inconfondibile e una voce nera e piena di feeling, unita alle sue doti di intrattenitore. Al suo fianco Alessio Raffaelli alle tastiere, Marco Bellardinelli al basso e voce e Piero Trotta alla batteria e voce.
Nick Becattini Band
Nick Becattini, virtuoso chitarrista pistoiese, è attivo sulla scena musicale dal 1986. Ha lavorato per un lungo periodo a Chicago dove ha avuto modo di collaborare con molti bluesmen tra cui Otis Rush, Sugar Blue, Billy Branch, Pinetop Perkins, Buddy Scott, Phil Guy, e più stabilmente con Son Seals. Ha pubblicato dischi recensiti molto positivamente ed ha partecipato ai più importanti festival italiani ed europei. Nick ha uno stile chitarristico personale, influenzato dai maestri del blues, del rock e del funky, caratterizzato da una travolgente mano ritmica e da un potente solismo lirico. I suoi concerti sono coinvolgenti, intensi e trascinanti, di grande impatto emotivo. La sua band, una delle formazioni di punta della scena blues italiana, è composta da Peewee Durante alle tastiere e voce, Enrico Cecconi alla batteria e Daniele Nesi al basso.
Concerto
Cocco & Little Paul Possissippi
Paul Venturi, chitarrista e cantante di scuola mississippiana con tre dischi all’attivo, è un compositore originale e uno spontaneo interprete che ha avuto modo di confrontarsi con bluesmen del calibro di Terry “Harmonica” Bean, Robert Belfour, Brian Templeton e soprattutto James Monque' D, con il quale si è esibito anche al New Orleans Jazz And Heritage Festival. Nel 2004 incontra Andreino Cocco, uno dei padri dell’armonica blues in Italia, sulle scene dal 1976 con il duo “Cocco & Bisson”, che ha collaborato con Valerie Wellington, Charlie Musselwhite, Louisiana Red, Corey Harris, Big Jack Johnson e molti altri. Le loro esibizioni in duo o in trio, caratterizzate da una carica improvvisativa ed un’intensità espressiva senza pari, hanno lasciato il segno in molti blues festival in Italia e in Europa.
B.B. & The Blues Shacks
Considerata la migliore blues band attualmente in circolazione in Europa, questi cinque musicisti tedeschi (Andreas Arlt chitarra e voce, Michael Arlt voce e armonica, Henning Hauerken contrabbasso, Dennis Koeckstadt pianoforte e organo, Jochen Reich batteria e voce), si sono guadagnati negli anni una solida reputazione. In attività dal 1989, con oltre 3000 concerti e 12 dischi alle spalle (di cui uno vincitore di un Grammy), hanno calcato i palchi dei blues festival più prestigiosi non solo in Europa ma anche in America, Sud Africa, Australia e Dubai. Più volte vincitori del German Blues Award, del Trophées France Blues e di altri importanti riconoscimenti, vantano collaborazioni con diversi artisti americani tra cui Tad Robinson, R.J. Mischo ed Alex Schultz. I loro spettacoli, davvero coinvolgenti e accattivanti, hanno la capacità di catturare il pubblico all’istante.
Concerto
Roberto Menabò
Il chitarrista-cantante bolognese Roberto Menabò è un esperto conoscitore dei vari aspetti della musica folk e blues. Ha pubblicato quattro dischi, tutti favorevolmente accolti dalla critica specializzata sia nazionale che estera, in cui dimostra un’attenzione particolare per il blues arcaico e per le differenti tecniche della chitarra acustica (bottleneck, ragtime, fingerpicking). Ha partecipato, sia come solista che in ensemble con altri musicisti, a festival internazionali sia in Italia che all'estero ed ha tenuto corsi e workshop sulla chitarra acustica e sulla musica afroamericana. Scrittore e collaboratore di diverse riviste specializzate, nei suoi spettacoli presenta alcuni capitoli del suo ultimo libro “Vite affogate nel blues”, in cui racconta la vita e le vicissitudini dei protagonisti del blues degli anni ’30, trasformando il concerto in una storia variopinta, tra aneddotica e musica, del blues rurale delle origini.
The Bluesmen
Storica formazione ferrarese, tra le più importanti in Emilia-Romagna, per anni sui palchi dei principali blues festival italiani dove ha sempre riscosso ampi consensi. Il primo nucleo della band, guidato da Roberto Formignani (chitarra e voce) e Antonio D’Adamo (armonica) si forma nel 1981 quando i due fondano “The Mannish Blues Band”, che ottiene subito diversi riconoscimenti a livello nazionale, mentre il progetto “The Bluesmen” nasce nel 1993. Nel 2005 la prematura scomparsa di Antonio D’Adamo porta l’inserimento di Massimo Mantovani alle tastiere, noto pianista jazz. Dal 2008 la formazione comprende Roberto Poltronieri al basso (ex Equipe 84) e Roberto Morsiani alla batteria (già con gli Skiantos). La band ha all’attivo 8 dischi e collaborazioni con artisti del calibro di Willie Murphy, Alan King ed Andy J. Forest, mentre accompagna regolarmente in tour il songwriter americano Dirk Hamilton.
Concerto
Andrea Pozza - pianoforte
Aldo Zunino - contrabbasso
Nicola Angelucci - batteria
Andrea Pozza debutta a soli 13 anni in uno storico jazz club di Genova. Da quel momento, la sua carriera che oggi è più che trentennale, lo ha portato ad esibirsi in Italia e all'estero con veri e propri "mostri sacri" del calibro di Harry "Sweet" Edison, Bobby Durham, Chet Baker, Al Grey, Scott Hamilton, George Coleman, Charlie Mariano, Lee Konitz, Sal Nistico, Massimo Urbani, Luciano Milanese e molti altri ancora.
Tra i pianisti jazz che più di ogni altri lo hanno ispirato troviamo Teddy Wilson, Bud Powell, Bill Evans, Winton Kelly, McCoy Tyner, Paul Bley. Ma la lista potrebbe continuare ancora, perchè Andrea Pozza ama sperimentare e lasciarsi influenzare da ritmi e sonorità provenienti da ogni parte del mondo e che arricchiscono giorno dopo giorno il suo già vastissimo bagaglio linguistico musicale.Grazie alla sua precoce maturità artistica unita all'eleganza del suo pianismo, Andrea Pozza ha fatto parte del Quintetto di Enrico Rava, insieme a Roberto Gatto, Rosario Bonaccorso e Gianluca Petrella (dal 2004 al 2008) e col quale ha inciso per la ECM "The Words And The Days" (uscito nel 2007). Con la stessa formazione si è esibito in alcuni dei più importanti festival e concert hall in Inghilterra, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, USA, Canada, Brasile, Argentina, Giappone. Col Quintetto di Rava ha anche avuto occasione di suonare con ospiti del calibro di Roswell Rudd e Pat Metheny.
Ha fatto parte del quartetto di Steve Grossman, con il quale ha suonato a Londra, Parigi ed in importanti festival internazionali negli anni 90' e col quale collabora tutt'ora. Ha collaborato stabilmente per più di 25 anni con Gianni Basso, col quale ha inciso numerosi cd, tra i quali, particolarmente significativo quello interamente dedicato alla musica di Billy Strayhorn.
Andrea Pozza è inoltre protagonista di numerosi progetti discografici a suo nome. Gli album più recenti sono "I could write a book" (2014, Foné Jazz, super audio cd e in Vinile 180gr) in duo con Scott Hamilton, sassofonista americano, di una straordinaria eleganza, noto per il suo impeccabile fraseggio e innata dolcezza; e "Jellyfish From The Bosphorus" (ABEAT REC, 2013) inciso tra l'Italia ed il Regno Unito in trio con Aldo Zunino al contrabbasso e Shane Forbes alla batteria. Del 2011 è invece il suo esordio discografico con l'Andrea Pozza European Quintet, intitolato "Gull's Flight"(ABEAT REC, 2011) e che coinvolge i musicisti inglesi, Christian Brewer al sax alto e Shane Forbes alla batteria, e gli olandesi Dick DeGraaf al sax tenore e soprano e Jos Machtel al contrabbasso.
Tra gli altri progetti discografici si ricordano: "Introducing" (Philology, 2003); "Plays Ellington, Monk and Himself" (GoFour, 2005); "Sweet Lorraine" (Venus, 2005); "Love Walked In" (33Records, 2007); "Drop This Thing" (2007), "New Quiet" (2010) e "Blu Daniel"(2011) sesto cd con l'Andrea Pozza Trio con Aldo Zunino (bass) e Shane Forbes (drums) pubblicato da Dejavu Records.
Ed ancora, "Enter Eyes" in duo piano e voce con Andrea Celeste (Incipit, 2009).
Da segnalare inoltre due cd realizzati assieme ad Enrico Rava, il primo nel 2003 "Andrea Pozza meets Gianni Basso feat. Enrico Rava – Making ’whoopee” (Philology, 2003) e il secondo intitolato “The Words And The Days” con l’Enrico Rava Quintet (ECM, 2005).
Concerto
Valerio Pontrandolfo - sax tenore
Harold Mabern - pianoforte
John Webber - contrabbasso
Joe Farnsworth - batteria
Il gruppo, stilisticamente di matrice hard-bop, vede il sassofonista Valerio Pontrandolfo dividere il palco con il trio del pianista Harold Mabern Jr., che, con oltre 50 anni di carriera alle spalle, viene considerato uno degli ultimi grandi maestri del jazz viventi.
Mabern, nato nel 1936 a Memphis, si trasferisce giovanissimo a New York dove fa il suo esordio con Frank Strozier, Cannonbal Adderley, Herry Edison e Grant Green. La sua reputazione come sideman cresce e durante tutti gli '60 e '70 lo si vede al fianco di Lionel Hampton, Betty Carter, Art Farmer, Benny Golson, Roy Haynes, Miles Davis, J.J. Johnson, Sonny Rollins, Wes Montgomery, Donald Byrd, Lee Morgan, Freddie Hubbard, Jackie McLean, Hank Mobley, Sarah Vaughan e Joe Williams. Parallelamente, verso la fine degli anni '60 debutta come leader con l'album "A Few Miles from Menphis", registrato per la famosa casa etichetta Prestige. Altrettanto importante il suo sodalizio artistico ed umano con il sassofonista George Coleman, che dura fin dai suoi esordi.
Valerio Pontrandolfo, classe 1975 e bolognese d'adozione, ha fatto parte per 5 anni del Two Tenors Quintet del sassofonista Steve Grossman con cui ha partecipato ai più importanti festival europei, e negli ultimi 15 anni ha collaborato, tra gli altri, con Alvin Queen, Bobby Durham, Joe Farnsworth, John Webber, Darryl Hall, Willie Jones III, Danny Grissett, Byron Landham, David Hazeltine, John Engels, Jason Brown, Chuck McPherson, Sangoma Everett, Joe Magnarelli, Alain Jean-Marie, Tom Kirkpatrick, Gianni Cazzola, Roberto Gatto, Dado Moroni, Andrea Pozza e Paolo Birro.
La sezione ritmica è una tra le più apprezzate e richieste della scena jazz mondiale ed è composta dal contrabbassista John Webber (che vanta collaborazioni con Jimmy Cobb, Etta Jones, Horace Silver, Steve Grossman, Tommy Flanagan, Eddie Harris, Cedar Walton, James Moody, Junior Cook, Johnny Griffin, Curtis Fuller, Louis Hayes, Joe Chambers, Lou Donaldson, Milton Jackson e Brad Meldhau) e Joe Farnsworth, già con George Coleman, McCoy Tyner, Cedar Walton, Pharoah Sanders, Diana Krall, Junior Cook, Cecil Payne, Lou Donaldson, Eddie Henderson, Benny Golson, Ron Carter, Johnny Griffin, Horace Silver, Barry Harris e Wynton Marsalis.
Verranno eseguite composizioni originali di Valerio Pontrandolfo e Harold Mabern e standards tratti dall'American Songbook.
Concerto
Giovanni Amato - tromba
Nico Menci - pianoforte
Luca Pisani - contrabbasso
Tommaso Cappellato - batteria
Compositore di notevole spessore e ottimo arrangiatore, Giovanni Amato è un musicista dotato di uno swing eccezionale unito ad uno scorrevolissimo fraseggio boppistico. Il tocco morbido e potente, la musicalità versatile e spontanea sono le sue peculiarità.
Giovanni Amato nasce a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, dove inizia a suonare la tromba all'età di otto anni sotto la guida di suo padre, anche egli musicista. Ed è proprio ascoltando la sua collezione di dischi che presto si appassiona al jazz, e su questi incomincia ad improvvisare. Intorno ai sedici anni entra a far parte di una jazz band importante, quella del noto musicista napoletano Antonio Golino "Elbas Jazz Group" che si esibisce nei più noti club di Napoli. Intanto continua anche lo studio della musica classica, diplomandosi nell'89 al conservatorio di Salerno con il massimo dei voti. Dal 1990 inizia per Giovanni un'intensa attività concertistica che lo introduce nei grandi circuiti italiani ed internazionali. Numerose le collaborazioni con musicisti quali: Danilo Perez, Lee Konitz, Gary Peacock, Steve Grossman, George Garzone, Bill Hart, Jerry Bergonzi, Tom Harrell, Peter Erskine, Tony Scott, Mike Goodrich, Ronnie Cuber, Diane Schuur, A Kirk Lightsey, Vincent Herring, Randy Brecker, Avishai Cohen, Kevin Mahogany, Richard Galliano, Bob Mover, Gene Jackson, Kenny Davis, Giovanni Tommaso, Roberto Gatto, Maurizio Gianmarco, Dado Moroni, Rita Marcotulli, Danilo Rea, Antonio Faraò, Mario Biondi.
E' il vincitore assoluto del "Italian Jazz Awards 2009" (migliore artista jazz italiano dell'anno).
L'artista, con le sue formazioni, suona stabilmente nei principali jazz club, teatri e festival del mondo.
Mercatino dell'indie, del vintage, delle produzioni sostenibili, del riciclo e dell'artigianato
Sulle rive del Cavaticcio si anima la mostra mercato degli artisti e degli artigiani "made in bo": creazioni uniche, virtuosismi del riciclo e del recupero dei materiali e piccole opere d'arte da osservare col sottofondo delle note di un djset.
Concerto. Serata Indielicious, la rassegna di musica indie sulle rive del Cavaticcio
Un combo giovane quello degli Omosumo, nato artisticamente nel 2012: “Ci proveremo a non farci male” è il primo loro ep di selvaggio entusiasmo e fragile bellezza. Li si riconosce subito agli Omosumo per il potente impatto sonoro, caratterizzato da schizzate ritmiche elettroniche su linee analogiche di basso, diabolici riff di chitarra sporcati da synth acid house e un vocalist fuorioso, sublime e irraggiungibile.
Nella loro musica risuonano elettronica krauta, Led Zeppelin, linee melodiche ispirate rispettosamente al qawwali di Nusrat Fateh Ali Khan, rock acido e psichedelico fino a flash di Soulwax e Skrillex. Durante I concerti sono soliti suonare all'interno di un enorme acquario di plastica, sorprendendo il pubblico e trascinandolo, inevitabilmente, in un'esperienza psichedelica. Restii a mostrare i loro volti. Nelle poche foto in circolazione sono fuori fuoco come nei ritratti di Ringu.
Ma dietro la sigla Omosumo si celano 3 brillanti menti musicali della Sicilia di oggi: l'eminenza grigia (e giovane talento dell'elettronica sicula) Angelo Sicurella, voce graffiante e graffiata dietro alle proprie drum machine; il chitarrismo granitico di Roberto Cammarata, già espresso ampiamente coi suoi Waines; le linee di basso elastiche e poderose di un Antonio Di Martino, dai più conosciuto come Dimartino, che si avventura qui in territori distanti dalla propria amata forma canzone con risultati esaltanti.
Ma è il suono a fare degli Omosumo un'esperienza uditiva destinata a durare nel tempo. E il suono dell'album è forgiato da un fabbro acustico particolarissimo, quel Mario J. McNulty che ha messo mano agli Omosumo appena terminato di lavorare al recentissimo “The next day” di David Bowie: tra le tante altre collaborazioni del giovane talento newyorkese si ricordano Philip Glass (Naqoyqatsi, "The Hours", "La Belle et la Bete"), Matmos ("The Rose Has Teeth In The Mouth Of A Beast"), Angelique Kidjo (un Grammy Award vinto nel 2008 per il suo lavoro sull'album "Djin Djin") o band di riferimento per gli Omosumo come i NIN di Trent Reznor, per i quali ha forgiato il suono live della loro tournèe 2009.
Serata Indielicious, rassegna di musica indie sulle rive del Cavaticcio
Dj set sulle rive del Cavaticcio