avamposti di teatro in città
Con Maria Amigoni, Anna Maria Bergonzoni
Maria Amigoni è stata un’insegnante e dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo 11. Ha lavorato al Pilastro per più di 30 anni cercando di creare continue relazioni tra la scuola e i territorio. Anna Maria Bergonzoni è un’inquilina della torre 19, condominio autogestito situato in via Casini al Pilastro. Collabora all’autogestione e alla conduzione del condomio che ospita, tra le altre attività, Teletorre 19, unico caso in città di televisione condominiale fondata nel 2001. Le due donne porteranno al pubblico alcuni testi poetici del Novecento.
Un progetto di LAMINARIE realizzato in collaborazione con Arena del Sole
Presentazione del libro di Raffaele Palumbo Mosca
Con l'autore interviene Andrea Tarabbia
Il Quadrilatero si accende di Stelle
I protagonisti indiscussi della scena mondiale del jazz che si sono esibiti a Bologna: La strada del Jazz li ricorda in un percorso che in questa quarta edizione dedica le Stelle a due grandi artisti: Duke Ellington e Thelonious Monk. Da venerdì 19 settembre la zona del Quadrilatero, nel centro storico di Bologna, Piazza Re Enzo e la Cantina Bentivoglio diventano il palcoscenico di grandi appuntamenti jazz. Da quest'anno, inoltre, delle targhe inserite nelle fioriere di Via Orefici segnaleranno i grandi concerti jazz organizzati a Bologna.
Programma:
(topi gatti cani e mia sorella) | presentazione del nuovo libro di Ugo Cornia
Andrea Di Carlo ne parla con l'autore.
per non frequentanti | presentazione del libro di Paolo Nori
un libro di Paolo Nori, illustrazioni di Yocci
con Paolo Nori intervengono alcuni degli allievi e autori dei compiti pubblicati nel libro
sezione fiati | concerto
Rassegna PaRcoscenico
PaRcoscenico è un luogo nuovo, nato per eventi, spettacoli e concerti, inaugurato il 27 settembre del 2013 all'interno del Parco di Villa Angeletti.
Un palco nel parco, un PaRcoscenico, che è ingranaggio di un’ipotetica ruota di mulino. PaRcoscenico è stato realizzato dall'Associazione Terra Verde, che dal 1997 realizza e insegna attività creativo-artigianali, coinvolgendo giovani in condizioni di estremo disagio ed esclusione sociale.
Concerti di musica classica, etnica, antica, spettacoli di teatro gratuita con possibilità di cenare a partire dalle ore 19 con prodotti tipici.
(Italia/1966) di Sergio Leone (178'). Versione inglese
Lo spirito di Il buono, il brutto, il cattivo era particolarmente eretico. Non esiste alcun riferimento morale nel film di Leone - solo un sacco di polvere. La guerra civile è qualcosa di veramente orribile che avviene sullo sfondo, ed è la scena in cui si svolgono - e in una certa misura si possono giudicare - le avventure surreali dei personaggi principali. È la guerra di qualcun altro, come doveva essere sembrata la Seconda guerra mondiale al Leone che, adolescente, cresceva a Roma. La si vede riflessa in un gruppo di antieroi che guardano l'idealismo con lo stesso sospetto che riservano alla retorica; anche qui, come Leone durante i compromessi politici dell'Italia nell'immediato dopoguerra. La guerra civile non è un'aberrazione, un ostacolo alla lunga marcia del progresso: al contrario, nel film di Leone essa contiene i germi della 'legge del taglione' che l'avrebbe seguita nel selvaggio West. (Christopher Frayling)
Restauro promosso da Fondazione Cineteca di Bologna, Leone Film Group, Metro Goldwyn Mayer e realizzato da Laboratorio L'Immagine Ritrovata. Si ringraziano Alberto Grimaldi e CSC - Cineteca Nazionale
Proiezioni in versione inglese con sottotitoli italiani
(Italia/1976) di Elio Petri (130'). Introduce Gian Luca Farinelli | Artelibro
"Spettacolo sarcastico, pamphlet di fantapolitica, film surrealista ben connotato rispetto a una realtà chiaramente identificabile, quadro espressionista abilmente coadiuvato dalle inquietanti scenografie di Dante Ferretti, satira grottesca che trova espressione nell'interpretazione di Gian Maria Volontè: Todo modo è un film-summa in cui un cineasta esprime il proprio odio e il proprio disgusto nei confronti di una classe dirigente che ha portato l'Italia sull'orlo del baratro e della quale immagina in modo premonitore l'imminente scomparsa, un film metaforico che mette in scena l'autodistruzione della Democrazia Cristiana in una sorta di cerimonia estrema in cui i colpevoli si riuniscono per celebrare il proprio potere e il proprio annientamento". (Jean Gili)
Restauro promosso da Cineteca di Bologna e Museo Nazionale del Cinema di Torino, in collaborazione con Surf Film.
Proiezione promossa da Cineteca di Bologna in collaborazione con Artelibro
(Danimarca-Germania-GB-Belgio/2013) di Lars Von Trier (120')
Vita sessuale di Jo, ninfomane autodiagnosticata, dalla tenera e turbolenta età ad una maturità tormentata ma non meno pirotecnica, il tutto narrato ad un ascoltatore non innocente. L'ultima doppia opera di Lars von Trier ha sollevato le consuete reazioni controverse: "affascinante e didattico", "un ipnotico gioco cerebrale", "molta carne nuda (quasi tutta di controfigure), ma non soddisfa la nozione comune di erotico né di pornografico", "un anti-porno", "noia e contorte metafore, interrotte da sgradevoli visioni: vi terrà alla larga dal sesso per almeno un mese", "l'opera definitiva di un grande regista: un compendio dei temi di von Trier, i rapporti di genere e di forza, la religione, i comportamenti compulsivi, la lussuria", "un dramma di Ibsen o di Strindberg, solo senza vestiti". Tutti d'accordo nel lodare Charlotte Gainsbourg (con i suoi lati Justine, Anastasia, cento colpi di spazzola...), da tempo magnifica creta nelle mani di questo regista. (pcris)
(Gebo et l'ombre, Portogallo/2012) di Manoel de Oliveira (95')
Dal maestro del cinema portoghese, classe 1908, un dramma familiare tratto da una pièce di Raul Brandão. Gebo è un anziano contabile che vive in povertà con la moglie Doroteia e la nuora Sofia. Il figlio João, lontano da anni per un crimine commesso, un giorno ritorna. "Non è (solo) un film sul denaro, sulla sua mancanza e sul suo desiderio, come pure lo ha definito de Oliveira. Quella mancanza e questo desiderio esprimono due lati opposti, e più generali, della condizione umana: quello della sofferenza patita, e quello della sofferenza fatta patire" (Roberto Escobar). Lo stile di de Oliveira è al solito essenziale, simbolico, un cinema tutto fondato sulla parola. Nel cast Michael Lonsdale, Claudia Cardinale e Jeanne Moreau. Fotografia di Renato Berta.
(Mononoke-hime, Giappone/1997) di Hayao Miyazaki (134'). Cineclub per ragazzi
"La fiaba non potrebbe esercitare il suo impatto emotivo sul bambino se non fosse in primo luogo un'opera d'arte". A scriverlo è Bruno Bettelheim, in un famoso saggio che porta un titolo fatto su misura per il cinema di Hayao Miyazaki: Il mondo incantato. Quello di Miyazaki, infatti, è soprattutto un cinema di visioni, dove lo sguardo e la mente cementano un'alleanza interamente votata al potere dell'immaginazione. Emblematico in questo senso l'universo fantasy-medievale di Principessa Mononoke, abitato da umani, divinità e animali fantastici. Una favola idealista che raccontando il conflitto tra uomo ed altre creature invita al rispetto della natura, uno dei temi cari al maestro giapponese.
Animazione. Dai 10 anni in su
(Danimarca-Germania-GB-Belgio/2013) di Lars Von Trier (120')
Vita sessuale di Jo, ninfomane autodiagnosticata, dalla tenera e turbolenta età ad una maturità tormentata ma non meno pirotecnica, il tutto narrato ad un ascoltatore non innocente. L'ultima doppia opera di Lars von Trier ha sollevato le consuete reazioni controverse: "affascinante e didattico", "un ipnotico gioco cerebrale", "molta carne nuda (quasi tutta di controfigure), ma non soddisfa la nozione comune di erotico né di pornografico", "un anti-porno", "noia e contorte metafore, interrotte da sgradevoli visioni: vi terrà alla larga dal sesso per almeno un mese", "l'opera definitiva di un grande regista: un compendio dei temi di von Trier, i rapporti di genere e di forza, la religione, i comportamenti compulsivi, la lussuria", "un dramma di Ibsen o di Strindberg, solo senza vestiti". Tutti d'accordo nel lodare Charlotte Gainsbourg (con i suoi lati Justine, Anastasia, cento colpi di spazzola...), da tempo magnifica creta nelle mani di questo regista. (pcris)
1° e 2° episodio (GB/2014) di Mat Whitecross (90') | Artelibro
Qualche tempo fa qualcuno s'è preso la briga di contare il numero di martini che Bond sorseggia o tracan-na nelle pagine dei romanzi e racconti di Ian Fleming: e va bene che fossero "agitati, non mescolati" (cosa che, più volgarmente, significa un po' annacquati), la cifra è comunque risultata così esorbitante da far stabilire che nessun fisico umano, sottoposto a tale regime, avrebbe potuto superare i trent'anni. Ma Bond, si sa, è fatto della stoffa incorruttibile dei sogni; quel che la miniserie britannica sostiene, con molte fondate ragioni, è che il sogno d'essere Bond animò la (non lunga) vita di Fleming, o meglio, che lo scrittore (almeno in Casino Royale, superlativo scrittore) avesse creato Bond come una versione di se stesso idealizzata, ipervirilizzata, di supereroica eleganza e ovviamente immune dai malsani effetti dell'alcol. In questo bio-pic vediamo dunque Fleming all'opera tra dure battaglie e soffici letti, soprattutto negli anni in cui, prima di incominciare a scrivere, servì il suo paese come agente segreto. Sfondi tropicali e resort alpini fanno sentire a casa gli appassionati dei Bond movies. (pcris)
Introducono Matteo Codignola e Stefano Salis
Nell'ambito di Artelibro 2014
(Le cochon de Gaza, Francia-Germania-Belgio/2011) di Sylvain Estibal (98')
All'indomani di una tempesta, il pescatore palestinese Jafaar si ritrova per caso nella rete un maialino vietnamita: dopo aver tentato di sbarazzarsene, cercherà di 'approfittare' di quella pesca inaspettata per lanciarsi in una ingegnosa quanto rocambolesca iniziativa. Tra soldati e coloni, check-point e kamikaze, una commedia surreale che come una favola si apre alla speranza e alla pace. "È innanzitutto un grido di rabbia comico. La voglia di cambiare le cose, di ridare ossigeno, di far ridere entrambe le parti, l'israeliana come la palestinese, mostrando l'assurdità della situazione, affrontandola da un'angolazione umana e burlesca. Questo maiale è in qualche modo la mia colomba della pace" (Sylvain Estibal).
(USA/2008) di Charlie Kaufman (124')
La prima e ad ora unica regia dello sceneggiatore più cerebrale della Hollywood più alternativa è giunta in Italia con sei anni di ritardo 'grazie' alla scomparsa di Philip Seymour Hoffman, suo protagonista. Nella storia di Caden Codard, un regista teatrale affetto da una misteriosa patologia che la paura della morte spinge a mettere in scena la propria vita in un magazzino di New York, convergono e si fondono temi e mood degli script kaufmaniani: il collasso del confine tra realtà e finzione, il rapporto simbiotico tra creatore e creazione, l'irresistibile disfunzionalità dei rapporti umani. Accanto a Hoffman un cast femminile d'eccezione che include Michelle Williams, Jennifer Jason Leigh, Emily Watson e Dianne Wiest.
(Italia-Francia/2014) di Asia Argento (103')
Il titolo cita Comencini, ma per il suo terzo lungome-traggio da regista Asia Argento si ispira alla propria autobiografia. Protagonista è Aria, che ha nove anni nella Roma degli anni Ottanta. La circondano due genitori celebri e ingombranti, le sorellastre maggiori e compagni di scuola insulsi. "Il tutto evocato non con le tinte pastello della memoria ipocrita e convenzionale, ma con toni acidi e dissonanti, tra la pop art e l'action painting. Come se Asia schizzasse il colore dal tubetto direttamente in faccia ai personaggi, e un po' anche agli spettatori. Con dialoghi e situazioni che rovesciano in rabbia e solitudine gli struggimenti dell'età". (Fabio Ferzetti)
Al termine incontro con Asia Argento
In collaborazione con FICE Emilia-Romagna
(Italia/1971) di Marco Ferreri (111')
Introduce Enrico Bergier, aiuto regista e interprete del film.
Un grande film ingiustamente dimenticato e fra i più stralunati e corrosivi del regista milanese, ritorna sul grande schermo restaurato dalla Cineteca di Bologna grazie all'originale campagna di crowdfunding lanciata dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, che ha consentito di raccogliere oltre quarantamila euro. Racconta i disperati tentativi per ottenere un'udienza privata dal Papa da parte di un uomo (Enzo Jannacci) che nel corso della sua permanenza a Roma incontra l'ambiguo poliziotto Tognazzi, la generosa prostituta Claudia Cardinale e un caricaturale principe romano (Gassman).
Restauro promosso da Cineteca di Bologna e Museo Nazionale del Cinema di Torino, in collaborazione con Cristaldi Film.
precede
IL SIGNOR ROSSI VA A SCIARE
(Italia/1963) di Bruno Bozzetto (10')
IL SIGNOR ROSSI AL MARE
(Italia/1964) di Bruno Bozzetto (10')
Musiche di Enzo Jannacci
(Canada/2012) di Sarah Polley (108')
Tutte le famiglie nascondono un segreto, una verità inconfessabile. Ma esiste una verità? Il lavoro autobiografico dell'attrice e regista canadese Sarah Polley (già musa di Cronenberg, Egoyan e Coixet) si regge intorno a questo annoso quesito filosofico. "La struttura portante è infatti quella del documentario che alterna interviste ai protagonisti della storia a materiale d'archivio. Ma qui i protagonisti della storia sono i parenti della regista, il tono assume presto la forma di un giallo investigativo - quasi un whodunit esistenziale - e il materiale d'archivio è solo parzialmente tale, visto che molti dei filmini familiari sono rielaborazioni personali girate alla luce dell'evoluzione della storia" (Federico Pedroni).
Irma Blank | Artelibro 2014
P420 presenta in galleria la produzione completa di libri d’artista in edizione limitata di Irma Blank ed alcuni originali in esemplare unico.
Irma Blank (Celle, Germania,1934) ha sempre considerato il Libro d’artista, fin dai primi anni 70, strumento necessario di lavoro. In mostra saranno presentati tutti i Libri d’artista da lei realizzati a partire dai primi anni 70 fino ad oggi. Per l’occasione sarà pubblicato il Libro d’Artista inedito On Line. Mostra a cura di P420.
Inaugurazione alla presenza dell’artista: sabato 20 settembre ore 18.
roBOt 07
Gli Screenings 07 propongono 4 lungometraggi, 2 mediometraggi, 6 cortometraggi, in tutto 12 proiezioni attraversate dal fil rouge “storia e società”, dove a fare la differenza sono i contesti geografici e sociali che influenzano modalità musicali, culturali e creative: dalla Russia al Canada, da Tokyo a New York, passando per la Thailandia e la Siberia. In collaborazione con Kinodromo.