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Concerti, spettacoli, cinema, mostre, teatro, laboratori per bambini, visite guidate: una panoramica completa degli eventi culturali organizzati a Bologna.
Aggiornato: 38 min 38 sec fa

Mesogaia Project

Lun, 11/03/2014 - 10:44

concerto

L’elemento caratterizzante del Progetto Mesogaia, è la coinvolgente contaminazione tra diversi stili. Il nome greco “Mesogaia” ovvero “terra di mezzo” rimanda infatti ad una interazione di identità musicali differenti: le sonorità e la poliritmia tradizionali della Grecia, della Turchia, dei paesi Arabi che si intrecciano con improvvisazioni jazz, melodie napoletane e la frenesia estatica dello stile gipsy.

Art of Art

Lun, 11/03/2014 - 10:39

Tribute to Art Farmer | Indue Jazz

Diego Frabetti: Tromba
Davide Brillante: Chitarra
Mirko Scarcia: Contrabbasso
Adam pache: Batteria.

Alessia Obino Cordas

Lun, 11/03/2014 - 10:39

Indue Jazz

Alessia Obino voce
Dimitri Sillato violino
Giancarlo Bianchetti chitarra
Enrico Terragnoli banjo.

Ought + Alcova

Lun, 11/03/2014 - 10:28

concerto

Teenage Lobotomy (speciale Ramones)

L’originalissima band Candese arriva al Covo Club di Bologna per presentare “More than any other day”, 8,4 su Pitchfork e segnalati come “Best new music”!

Hey Ho Let’s Go

Lun, 11/03/2014 - 09:27

The Ramones by Danny Fields

Esclusiva personale italiana di Danny Fields, primo manager dei Ramones, per i quaranta anni dalla loro formazione.
New York 1974, un gruppo di quattro ragazzi poco più che adolescenti, che si arrangiavano con lavoretti e vivevano tutti nella stessa strada del Queens, decide di mettere su una band sebbene nessuno di loro sapesse suonare. Bastarono però pochi mesi per creare quel suono nuovo, veloce e ritmato, che rivoluzionò il Rock’n’Roll riportandolo alle sue origini. La formazione originale era composta da Joey (voce dopo un disastroso tentativo alle percussioni), Johnny (chitarra), Dee Dee (basso, dopo un misero tentativo alla voce e chitarra ritmica) e Tommy (batteria) , oggi tutti scomparsi. Fu Dee Dee ad adottare per primo come secondo nome Ramone, dallo pseudonimo che Paul McCartney usava quando registrava negli hotel ai tempi dei Beatles, e convinse a farlo tutti gli altri membri della band che divenne così in breve, The Ramones. Il loro stile, non solo musicale, si impone in fretta sulla scena dei locali underground come il Max’s Kansas City o il CBGB’s dove i Ramones suonarono per la prima volta il 16 Agosto 1974. In breve diventarono elementi fissi nella scaletta del locale con performance che non duravano più di 15 minuti e con pezzi che non superavano i due minuti; indossavano una semplice t-shirt, jeans e un chiodo di pelle, tutto ciò nella New York ancora ubriaca di Glam Rock. È proprio una di queste sere che Danny Fields andò a vedere i Ramones, dopo molte insistenze da parte del gruppo. Fields era infatti giornalista, pubblicista e manager di band come Iggy and the Stooges e MC5. I Ramones lo corteggiarono a lungo nella speranza che Fields scrivesse un pezzo su di loro per “The Soho Weekly” la rivista su cui aveva una rubrica in quel momento. Fields si innamorò a tal punto della band che gli si propose come loro manager subito dopo il concerto. Fields ricorda: “The first time I saw the Ramones play, the first words Joey sang were, ‘I don’t want to go down to the basement’. Now, unless you’re Bob Dylan or John Philips, I don’t give a shit about lyrics, but man, those are some great words! It’s like every comic book you’ve ever laughed at. I just loved them, and they looked so great, and the whole show was over in 17 minutes! They were the perfect, ready-made band.” La band accettò a patto che Fields comprasse loro una batteria. Rimasero assieme per cinque anni, fino al 1980, anno in cui usci “Danny Says” la canzone a Fields dedicata. In questi anni la band raggiunse la fama mondiale e influenzò a sua volta numerose band e non ultimo il Punk inglese. La mostra documenta questi primi anni e primi successi dei Ramones, i tour negli Stati Uniti e all’estero, attraverso gli scatti di Danny Fields che, seppur non espressamente fotografo di professione, ebbe la possibilità e la sensibilità di documentare i momenti fondamentali ma anche i più intimi della band nel momento più importante della loro storia. Sono infatti la sorpresa e il sentimento che più colgono l’osservatore davanti a questi scatti, molti dei quali diversi dall’immagine “on stage” del gruppo, scatti che il solo Fields avrebbe potuto cogliere. In mostra anche alcuni documenti originali della band, come scalette, flyer e altro, provenienti dalla collezione del Ramones Museum di Berlino.

La mostra (6 novembre – 7 dicembre 2014) si compone di 70 scatti inediti per l’Italia. Patrocinio del Comune di Bologna, Consolato Generale degli Stati Uniti d’America, Firenze, Fondazione Cineteca di Bologna, Ramones Museum Berlin.

Immagine: Copyright Danny Fields. All Rights Reserved

Una storia vera

Lun, 11/03/2014 - 09:23

di David Lynch (USA/1999, 112'). Rassegna AgroDolce

Si basa su un fatto realmente accaduto e racconta la storia di Alvin Straight, un contadino dell'Iowa che nel 1994, a 73 anni di età, intraprese un lungo viaggio a bordo di un trattorino rasaerba per andare a trovare il fratello reduce da un infarto. Straight coprì in 6 settimane la distanza di 240 miglia (386 chilometri circa), viaggiando a 5 miglia all'ora (8 km/h).

È stato presentato in concorso al 52º Festival di Cannes

Iris - Un amore vero

Lun, 11/03/2014 - 09:18

di R. Eyre (Regno Unito, USA/2001, 91'). Rassegna AgroDolce

basato sui libri "Iris: A Memoir" e "Elegy for Iris" di John Bayley.

L’età dell’oro

Ven, 10/31/2014 - 16:07

Gianluca Morozzi presenta il nuovo libro

Il Moroz ci regala con 'L'età dell'oro' una prova dal sapore unico: un'autobiografia scanzonata e sincera, condotta in forma di dialogo con il fantasma del suo idolo giovanile Andrea Pazienza, 'l'unica rockstar del fumetto italiano'. A Paz ­ e a noi ­ Morozzi racconta tutto senza inutili pudori: dagli anni verdi, illuminati dall'amore per la fantascienza, gli scacchi e l'irrinunciabile Bologna FC, ai primi tentativi come narratore."

Tolga Quartet

Ven, 10/31/2014 - 15:16

TOLGA DURING chit. - LORENZO LUCCI chit. - MATTEO ZUCCONI c.basso - TIM TREVOR BRISCOE clarinetto

Ascoltiamo il pianeta

Ven, 10/31/2014 - 15:09

Rischio idrogeologico, rischio ambientale, cambiamento climatico, sono parole di strettissima attualità e sempre di più stanno entrando nel linguaggio comune considerando le continue calamità naturali che, non solo in Italia, si abbattono sul nostro pianeta. Solo nel 2013 si sono registrate 330 catastrofi naturali che hanno colpito oltre 96 milioni di persone, causando 21.600 morti e danni per un ammontare complessivo di 118,6 miliardi di dollari. La Cina, gli Stati Uniti, le Filippine, l'Indonesia e l'India sono i cinque paesi più colpiti. Questi numeri (fonte Agire, Agenzia Italiana risposta emergenze) lasciano intendere quanto l’impatto delle catastrofi naturali, che negli ultimi 10 anni hanno colpito quasi un terzo della popolazione mondiale, sia esteso e quanto di conseguenza siano importanti le misure volte alla prevenzione

Rio 2

Ven, 10/31/2014 - 15:03

di Carlos Saldhana | Schermi e lavagne

I 2 pappagalli Blu e Gioiel hanno formato una famiglia e vivono una perfetta vita cittadina insieme ai loro tre piccoli figlioletti. Ma Gioiel è preoccupata che i figli diventino più simili agli umani anziché imparare a comportarsi come veri uccelli.

Partiranno così per l’Amazzonia per una nuova divertente avventura. Dopo il grande successo di RIO continua la saga degli pappagalli più dolci e simpatici che i bambini abbiano mai conosciuto. Consigliato !

Sabato 1 Novembre: Ore 16:00 
Domenica 2 Novembre: Ore 10:45 e ore 16:00 

Usa - Genere : ANIMAZIONE - Durata 1h42’

Natale in casa Cupiello

Ven, 10/31/2014 - 13:43

di Eduardo De Filippo, regia di Tommaso Bianco

con Tommaso Bianco e Cristina Passaro 
 

In ricordo del grande Eduardo

Ven, 10/31/2014 - 13:43

per ricordare Eduardo e la sua Napoli

Riceve gli ospiti/artisti il Dottor Balanzone (Pier Luigi Foschi), presentano Massimo Sciarretta e Valentina Moles, ospite d’onore Pulcinella (Tommaso Bianco).

Adattamento e regia di Graziano Ferrari

Questi fantasmi

Ven, 10/31/2014 - 13:39

di Eduardo De Filippo – regia di Tommaso Bianco

TenTeatro presenta
Tommaso Bianco e Cristina Passaro in
QUESTI FANTASMI 
di Eduardo De Filippo – regia di Tommaso Bianco

Get on Up di Tate Taylor

Ven, 10/31/2014 - 13:11

Anteprima Biografilm

Attesissima anteprima di Get On Up, il biopic su James Brown diretto da Tate Taylor e interpretato da Chadwick Boseman. Nato nei sobborghi poveri della South Carolina, nel pieno della Grande Depressione, Brown è sopravvissuto a un'infanzia fatta di abbandono, abusi, riformatori e prigione. Nessuno gli ha mai insegnato il rispetto delle regole. Ed è così che ha iniziato a infrangerle. Dalla boxe amatoriale all'elemosina agli angoli delle strade, la sua vita è stata scandita da duri colpi che hanno riecheggiato per tutti gli anni a seguire. E nonostante ciò è divenuto uno degli interpreti più affermati sulle scene della musica mondiale. Il film offre uno spaccato unico della musica, delle scelte e dei capricci di un'icona, accompagnando il pubblico in un viaggio dalla sua povera adolescenza alla trasformazione che lo ha reso uno dei personaggi più carismatici e riconosciuti del ventesimo secolo.

Woman basketball player no 5

Ven, 10/31/2014 - 13:03

(Nü lan wu hao, Cina/1957) di Xie Jin (89')

"Come dice un proverbio cinese, «senza coincidenze non possono esservi storie». La coincidenza, il caso, gli interventi del destino moralizzatore sono gli elementi essenziali della maggior parte delle opere, dei racconti e dei romanzi cinesi. [...] Nü lan wu hao è un buon esempio. L'allenatore della squadra sposa una celebre e bella giocatrice di basket mancina prima della liberazione. Lei gli viene strappata via dagli intrallazzi della vecchia società, però l'eroina ha la fortuna d'affermarsi nel mondo nuovo allenando a propria volta un'altra star del basket, un'affascinante ragazza che indossa anche lei la maglia numero 5 e usa la sinistra per tirare la palla in canestro. La protagonista naturalmente verrà coronata da allori e apprezzata da parte della Nuova Cina, e la sua vera identità verrà rivelata agli spettatori. Le carriere di madre e figlia sono messe in parallelo per far risaltare il contrasto tra passato e presente, tra vecchio e nuovo".
(Geremie Barmé, in Marie-Claire Quiquemelle e Jean-Loup Passek (a cura di), Le cinéma chinois. Parigi: Centre Georges Pompidou, 1985, p. 123)

"Questo tipo di soggetto non era mai stato portato sullo schermo, si preferivano all'epoca storie di operai, soldati, contadini. Era un soggetto nuovo. Il film è piaciuto, ha avuto successo. Ha lanciato tutta una serie di film sportivi [...] Nel 1979, per il 30 anniversario della RPC, mi hanno dato una decorazione importantissima, quella di lavoratore d'élite nel campo sportivo nazionale. Tra i tanti premi che ho ricevuto è l'unico che ho appeso al muro [...]. Per interpretare il film ho fatto ricerche tra le atlete in quanto avevo bisogno d'una ragazza particolarmente alta che non si trovava tra le attrici nostrane. Cao Giwei aveva 17 anni, era stata selezionata per la squadra di basket di Shanghai. Era interessante fisicamente e parlava piuttosto bene il cinese. Non aveva affatto bisogno di recitare".
(Xie Jin in Jean-Pierre Berthomé, Marco Müller, Hubert Niogret, "Entretien avec Xie Jin", Positif, n. 289, marzo 1985, p. 42)

The Red Detachment of Women

Ven, 10/31/2014 - 13:03

(Hongse nianzi jun, Cina/1961) di Xie Jin (115')

"Sull'isola tropicale di Hainan un gruppo di coraggiose combattenti comuniste sono in guerra contro i nazionalisti. Wu Qionghua si unisce al gruppo e ne diventerà leader dopo aver subito umiliazioni e perdite dolorose. Il proprietario terriero Nan Baitan aveva ucciso il padre di Wu e l'aveva trasformata in sua schiava. I tentativi di fuga di Wu erano stati puniti con durezza. Era stata finalmente liberata da Hong Changqing, un agente comunista travestito da ricco trafficante d'armi straniero. Wu entra a far parte del distaccamento dell'Armata rossa capeggiato da Hong. Ossessionata dal desiderio di vendicarsi di Han, viene ferita rischiando la vita dei compagni. Grazie all'educazione comunista riesce a mutare il proprio odio in solidarietà di classe. Quando Hong viene ucciso da Nan, Wu dirige l'offensiva vittoriosa del distaccamento. Wu uccide Nan, prende il posto di Hong e seguita a marciare in battaglia. Una seconda versione della stessa vicenda sotto forma di balletto viene diretta nel 1971 da Pan Wenzhan e Fu Jie, mentre una terza versione in chiave operistica viene diretta da Cheng Ying nel 1972. Ambedue rappresentano produzioni tipiche del periodo della rivoluzione culturale con i loro ritratti del bene che trionfa senza sforzi sul male".
(Paola Voci, Yingjin Zhang, Encyclopedia of Chinese Cinema. Londra-New York: Routledge, 1998, p. 279)

"Nel film abbiamo preparato un abito rosso per Wu Qionghua, l'abito da domestica che indossa quando fugge nella giungla. Un po' come per la sciarpa rossa di Feng Qinlang in Tianyunshan chuanqi nella sequenza della tempesta di neve. All'inizio pensavamo a una sciarpa blu, poi l'operatore e io abbiamo scelto il rosso, un colore caldo che si distingue bene sul paesaggio innevato. Nell'uso del colore cerco sempre di aderire alla realtà, d'evitare rossi o blu sgargianti. Però c'è un problema in Cina: se si copia troppo la realtà vedremmo tutti quanti in blu, non sarebbe bello, sarebbe monotono. Così ci si corregge un po' [...] Un'ottantina di studentesse di origine metropolitana che ho portato sull'isola di Hainan dovevano interpretare le soldatesse dell'Armata Rossa. Prima delle riprese c'è stato un periodo di prove per «osservare la vita e trarne insegnamenti», per familiarizzarsi con le azioni militari".
(Xie Jin in Jean-Pierre Berthomé, Marco Müller, Hubert Niogret, "Entretien avec Xie Jin", Positif, n. 289, marzo 1985, p. 44)

Legend of Tianyun Mountain

Ven, 10/31/2014 - 13:03

(Tianyunshan chuanqi, Cina/1980) di Xie Jin (126')

"Innamorato del cinema sociale hollywoodiano degli anni Trenta e Quaranta, così come di Mikhail Romm e Giuseppe De Santis, a Xie Jin era stato chiesto dal nuovo governo RPC di contribuire, dalla prima metà degli anni Cinquanta, a rifondare filoni e generi. Instancabile divoratore di pellicole (cinesi e straniere), ma dotato di ottima digestione, ha saputo svolgere il compito affidatogli mischiando con intelligenza e sentimento, l'intrattenimento, l'indottrinamento e la denunzia sincera, sostenuti da un affetto costante per tutti i personaggi dei suoi film (anche "i cattivi"). Molto apprezzato dalla critica specializzata ma criticato regolarmente dai dottrinari politici per le sue costanti deviazioni da una linea maestra tracciata da ben più cinici cine-ingegneri d'anime, Xie Jin ha potuto comunque realizzare una serie di film che, sin da subito, hanno acquisito lo statuto di classici [...] Tianyunshan chuanqi costituisce per molti versi la sua opera-matrice per il nuovo periodo e troverà echi e riprese nei successivi Mumaren e Furongzhen. È il primo film cinese a mettere sistematicamente in discussione, ripercorrendole in flashback concatenati, tutte le campagne politiche dal 1956 ai prodromi delle riforme denghiane, mostrando come i traumi dell'oggi non siano altro che le eredità delle lacerazioni di ieri, che risultano infine, al di là della rituale (e solo formale) riabilitazione finale, insanabili perché troppo profondi. Sbattuta e scolorita come se fosse passata in una lavatrice fassbinderiana, la forma del melodramma classico hollywoodiano rivisitata da Xie si conferma strumento indispensabile per non dimenticare".
(Marco Müller in Marco Mülller e Elena Pollacchi (a cura di), Ombre elettriche. Cento anni di cinema cinese, 1905-2005. Milano: Electa, 2005, pp. 120-121)

"Tianyunshan chuanqi ha suscitato vaste reazioni positive, non tanto per le sue qualità ma perché il nostro Paese stava attuando delle misure assai intelligenti: riabilitazioni e critiche rispetto agli errori del passato. Molti hanno riconosciuto il proprio destino nel film, ad esempio coloro che erano stati vittime del movimento «anti-reazionari» del 1957, oppure coloro che erano stati criticati durante la rivoluzione culturale. Alcuni hanno emesso opinioni meno positive e ci sono state polemiche sui giornali. Ad ogni modo discutere d'un film è un fenomeno positivo. Non è più come all'epoca in cui Wutai jiemei era stato definito «un'erba velenosa». Basta. Le critiche, le discussioni di massa sui film sono attualmente vivacissime".
(Xie Jin in Jean-Pierre Berthomé, Marco Müller, Hubert Niogret, "Entretien avec Xie Jin", Positif, n. 289, marzo 1985, p. 46)

Disturb(arti) la domenica

Ven, 10/31/2014 - 12:58

il graphic journalism della casa editrice Beccogiallo

Domenica 16 novembre dalle ore 16 al via Disturb(arti la domenica), rassegna di arti visive, letterarie e musicali nelle sale prove, aperte al pubblico, di ReAcuto che per l’occasione si trasformerà in un confortevole cantiere culturale.
Il primo appuntamento della rassegna è “L’aperitivo con Becco! Il graphic journalism di Beccogiallo
Il pubblico della giornata  sarà accolto dal vernissage della casa editrice Becco Giallo che vedrà la presenza degli editori e di alcuni autori che presenteranno le loro graphic novel e che incontreranno il pubblico, proponendo live graphic performance nelle sale prove di ReAcuto. 

Tra gli autori che interverranno: Alex Boschetti, Claudia Calia, Gianluca Costantini e Elettra Stamboulis.
Ad impreziosire la presenza degli autori nei vari corner, in tutto il persorso, ci saranno installazioni di cartapesta ad opera di Antonella Paglialonga.

La giornata terminerà quindi con un live acustico de Lo Sburla (Premio De Andrè 2014 – miglior interprete). 

Ingresso libero

Martins, Lamacchia, Franco trio

Ven, 10/31/2014 - 11:45

concerto

Miguel Martins Chitarra
Andrea Lamacchia contrabbasso
Emiliano Franco batteria

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