Installazione permanente
La piccola Cappella di Santa Maria dei Carcerati situata a Palazzo Re Enzo, nel cuore della città, acquista una nuova dimensione grazie al wall drawing A new light realizzato da David Tremlett. Rimasto colpito dalla bellezza e dalla nuda semplicità dello spazio, l'artista inglese ha ideato un'opera permanente rispettosa dell'atmosfera intima e spirituale che lo connota, con l'intento di creare un luogo di silenzio e raccoglimento nel quale il clamore della piazza trova una sospensione e, nello stesso tempo, di suggerire la percezione di un senso di continuità fra due esempi di bellezza diversi, ma ugualmente intensi.
Ingressolibero
Orari di apertura durante ART CITY Bolognavenerdì 23 gennaio h 10.00 – 20.00
sabato 24 gennaio h 10.00 – 24.00
domenica 25 gennaio h 10.00 – 20.00.
installazione permanente al Museo per la Memoria di Ustica
Inaugurato il 27 giugno 2007, in occasione del ventisettesimo anniversario della strage, il Museo per la Memoria di Ustica, nato grazie alla forte determinazione dell'Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica e della città di Bologna, è stato realizzato dall’architetto Gianpaolo Mazzuccato.
I resti del DC9 Itavia che nel 1980 precipitò in mare durante il volo Bologna – Palermo, causando la morte di ottantuno passeggeri, sono stati recuperati, trasportati e riassemblati negli ampi spazi degli ex magazzini ATC.
All’artista francese Christian Boltanski è stato affidato dalla città il difficile compito di realizzare un’installazione permanente dal titolo A proposito di Ustica, per non dimenticare una delle tragedie collettive più discusse della storia italiana.
Orari di apertura ART CITY Bologna:
venerdì 27 gennaio h 10 > 20
sabato 28 gennaio h 10 > 22
domenica 29 gennaio h 10 > 20
installazione permanente al Museo per la Memoria di Ustica
Inaugurato il 27 giugno 2007, in occasione del ventisettesimo anniversario della strage, il Museo per la Memoria di Ustica, nato grazie alla forte determinazione dell'Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica e della città di Bologna, è stato realizzato dall’architetto Gianpaolo Mazzuccato.
I resti del DC9 Itavia che nel 1980 precipitò in mare durante il volo Bologna – Palermo, causando la morte di ottantuno passeggeri, sono stati recuperati, trasportati e riassemblati negli ampi spazi degli ex magazzini ATC. All’artista francese Christian Boltanski è stato affidato dalla città il difficile compito di realizzare un’installazione permanente dal titolo A proposito di Ustica, per non dimenticare una delle tragedie collettive più discusse della storia italiana.
Alcune postazioni informatiche permettono ai visitatori di approfondire, attraverso la visione di documentazioni audio – video, la conoscenza di uno dei grandi misteri della nostra cronaca.
Il Museo per la Memoria di Ustica è sostenuto da Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Bologna, Ministero della Giustizia, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.
libero
Orari di apertura durante ART CITY Bolognavenerdì 24 e domenica 26 gennaio h 10.00 – 20.00
sabato 25 gennaio h 10.00 – 22.00
(Kilian Riedhof 2013) con Dieter Hallervorden | Vite (STRA)ordinarie nel cinema tedesco
Eroi nella vita quotidiana. Nell'ambito di Eroi come noi, rassegna di film in versione originale con sottotitoli.
(Ayat Najafi e David Assmann 2008) | Vite (STRA)ordinarie nel cinema tedesco
Eroi nella vita quotidiana. Nell'ambito di Eroi come noi, rassegna di film in versione originale con sottotitoli.
Gallerie in Galleria. Il cibo nell'arte contemporanea
Da due decenni i dialoghi fra Arte e Moda sono materia di dissertazioni aperte e consapevoli: a partire dagli anni Novanta la moda inizia ad essere considerata e studiata come oggetto culturale ed assume un ruolo nuovo che le permette di uscire dal suo mondo effimero e dorato, divenendo per molti espressione culturale e artistica sempre più rilevante.
L’apertura - per la prima volta - delle porte delle boutique di Galleria Cavour all’arte contemporanea è un evento importante e un segno notevole di consapevolezza, in linea ad un approccio interdisciplinare caratteristico del panorama artistico contemporaneo e paradigmatico dei vari dialoghi che Arte e Moda possono instaurare.
Il filo conduttore del percorso d’arte in Galleria Cavour è “Il Cibo”. A livello attuale, con Expo 2015, il cibo è particolarmente “on demand”, “su richiesta”. Si parla già moltissimo delle tematiche con cui l’Esposizione Universale si confronterà a Milano a partire dal 1 maggio: il rapporto con il cibo “Energia per la Vita” e il problema del nutrimento dell’uomo e del nutrimento del Pianeta.
Nell’arte “il cibo” in modo conscio o inconscio, narrativamente o concettualmente è sempre stato indagato e dibattuto.
Il percorso di Galleria Cavour si sviluppa all’interno di 20 boutique e presenta le riflessioni sul cibo di 20 artisti internazionali presentati da 14 Gallerie bolognesi: Art Forum Contemporary, Galleria Cinquantasei, Galleria De Foscherari, Galleria Di Paolo Arte, Galleria Enrico Astuni, Galleria Forni, L'Ariete artecontemporanea, Galleria d'arte Maggiore G.A.M., Otto Gallery, P420, Gallleriapiù, Spazio Testoni La 2000 + 45, Galleria Stefano Forni, Galleria Studio G7. Da maestri come Willie Bester, Pizzi Cannella, Luigi Ontani, Mario Schifano e Luciano Ventrone a protagonisti della scena artistica contemporanea come Antonella Cinelli, Bertozzi&Casoni, Rainer Ganhal, Francesco De Molfetta, Alessia De Montis e Alessandra Spranzi, solo per citarne alcuni. Nel percorso, le poetiche e l’estetica delle opere dialogano con la filosofia e lo stile del brand al quale sono associate.
Rossella Barbaro
A cura diIsabella Falbo
Promosso daGalleria Cavour
In collaborazione conGallerie d'Arte Moderna e Contemporanea Confcommercio Ascom Bologna
SponsorConfcommercio Ascom Bologna
Orari di apertura durante ART CITY Bolognavenerdì 23 gennaio h 10.30 – 13.30 / 15.30 – 19.30
sabato 24 gennaio h 10.30 – 13.30 / 15.30 – 22.00
domenica 25 gennaio h 10.30 – 13.30 / 15.30 – 19.30
h 10.30 – 13.30 / 15.30 – 19.30
Ingressolibero
Lectio magistralis di Evelyne Laube (It's raining elephants)
Evelyne Laube, una delle più importanti e innovative illustratrici contemporanee, fondatrice di It’s raining Elephants, è protagonista di una lectio magistralis sul suo lavoro venerdì 23 gennaio alle ore 11.00 presso l'Aula Magna dell'Accademia di Belle Arti di Bologna.
Evelyne Laube assieme a Nina Werle, compone il duo It’s raining Elephants.
Giovanissime illustratrici svizzere, si incontrano alla scuola di design e illustrazione Hochschule Design & Kunst HSLU di Lucerna e fondano assieme nel 2008 uno studio a Berlino, It’s raining Elephants. Il nome alquanto bizzarro si ispira ad una temporale improvviso e violento in cui il rumore della pioggia assomigliava a quello di grossi corpi cadenti dal cielo.
Le due disegnatrici fanno parte della scena più interessante e originale dell’illustrazione contemporanea. In un lavoro che cerca di spingere sempre più avanti l’orizzonte dell'illustrazione, Laube e Werle mescolano design, creazione e fabbricazione artigianale di libri d’artista, installazioni e performance, ceramica e teatro ad una rigorosa e attentissima disciplina del disegno. Il loro segno sa essere al tempo stesso minuzioso e descrittivo, ma al tempo stesso costruire forme astratte ed essenziali, in un continuo dialogo e gioco di citazioni con la storia dell’arte e dell’immagine.
Evelyn Laube e Nina Werle sono vincitrici di numerosi premi internazionali, fra cui il Grand Prix BIB at International Biennial of Illustrations di Bratislava nel 2013, il prestigioso International price of illustration, alla Bologna Children's Book Fair nel 2012 e il CJ Picture Book Award in Corea nel 2011.
La lectio magistralis di Laube è seguita da un workshop rivolto a giovani artisti che si svolge presso lo spazio Z 15 nei giorni di sabato 24 e domenica 25 gennaio 2015.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 051 233401 | ilaria.tontardini@hamelin.net
libero
(Volker Schlöndorff 2004) | Vite (STRA)ordinarie nel cinema tedesco
Resistenza nel nationalsocialismo.
Nell'ambito di Eroi come noi, rassegna di film in versione originale con sottotitoli.
(Italia, 2013) di Cyop&Kaf | proiezione preceduta da Omaggio musicale a Napoli
In molti quartieri di Napoli la raccolta degli alberi per il falò del giorno di Sant’Antonio è una tradizione, un rito, un gioco avventuroso che i ragazzi di strada si tramandano di generazione in generazione. Per chi li osserva da fuori è spesso solo una sequenza di atti di teppismo e schiamazzi fino a tarda ora, che si conclude con un pericoloso incendio troppo vicino ai palazzi.
Volevamo raccontare quello che accade in molte strade della città nel mese di gennaio, da un punto di vista il più possibile prossimo a quello di una banda di ragazzi. Seguirli nelle loro ricerche, osservare le alleanze e le scaramucce con altre bande, documentare i caratteri, il linguaggio, i codici di comportamento.
Il Segreto ha vinto, tra i numerosi e meritati riconoscimenti, il premio per la migliore opera prima al festival Cinéma du Réel e ha ricevuto la menzione speciale della giuria al 31° Torino Film Festival.
La proiezione è preceduta alle ore 20 da Marulo Canta Murolo. Un Omaggio a Napoli con Carla Marulo voce e percussioni e Antonio Stragapede chitarra, danza Silvia De Ronzo e gli allievi della scuola Tarantarte – Bologna.
di Marco Bolognesi
Sendai City è una metropoli, un'ambientazione, un mood, è un luogo post-moderno e decadente, un non-luogo abitato da cyborg, governato dalle multinazionali e creato da un'intelligenza artificiale. Marco Bolognesi ci racconta il suo mondo, costruito tra pop e fantascienza, fatto di giocattoli, di vecchi b-movie, di personaggi usciti dai fumetti e lo fa utilizzando la tecnica che da sempre lo contraddistingue: il collage. Un oggetto, un personaggio, una storia, preso e unito a qualcos'altro per creare un terzo elemento carico di nuovo significato e nuova vita. Costruisce così una grande istallazione della città assemblando i giocattoli di diverse generazioni di bambini, l'elemento ludico e di scoperta che è nel significato proprio di quegli oggetti viene trasferito sull'installazione sommandosi al fascino del fantascientifico e all'angoscia della modernità per produrre dissonanza. Da questo luogo parte e si sviluppa la narrazione del mondo di bolognesi "siccome sono convinto che i luoghi siano finiti e definiti soprattutto da ciò che vi accade, animo la mia metropoli di personaggi e storie che fanno parte del mio mondo, del cinema che amo, di quella cultura a cui mi ispiro; storie che si incontrano per le strade, nei palazzi, sui treni di questo futuro senza tempo che è la mia metropoli."
Ed è proprio per raccontare le storie che si avvale del cinema, il cinema italiano di genere fantascientifico, quello degli anni sessanta e settanta, così pieno di riferimenti alla politica e alla società di allora, quello che utilizza il futuro per parlare del presente.
Queste vecchie pellicole di grandi registi italiani sono la base per i mash-up dell'artista che unendole a nuove riprese e utilizzando illustrazione e animazione racconta con la videoarte il suo mondo post-human e post-punk.
in mostra le opere della vincitrice del Premio Carlo Carlo Gajani
Parallelamente alla collaborazione con CasaGallery Itinerante per il progetto espositivo ANTEPRIMA: ESERCITAZIONI in CORSO, in occasione di ART CITY Bologna 2015 la Fondazione Carlo Gajani presenta alcune opere di Mariacristina Silvestri, vincitrice della prima edizione del Premio Carlo Gajani indirizzato a giovani artisti che utilizzano il medium fotografico come principale mezzo espressivo.
Il progetto Memento (2013), di cui è in mostra un estratto, è un'opera autobiografica che esplora i temi del ricordo e del lutto, attraverso una sensibilissima e delicata poetica della presenza-assenza.
Grazie all'utilizzo di un bianco e nero dai contrasti marcati (ottenuto con un certosino lavoro di camera oscura, utilizzando la tecnologia analogica) l'attenzione viene portata sui piccoli dettagli di ambienti familiari che, mediante gli occhi della memoria, rievocano per un'istante ricordi involontari di presenze ormai perdute. In un'atmosfera dai toni cupi, in cui non è possibile materializzare un'immagine definita della persona cara, piccoli dettagli di luce riportano l'attenzione emotiva sulla sua passata presenza.
Mariacristina Silvestri (Catania, 1987) si è diplomata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. Durante il periodo degli studi accademici approfondisce i linguaggi della fotografia e nel 2013 consegue il Diploma di II livello al Biennio Specialistico in Fotografia presso l’Accademia delle Belle Arti di Bologna. Vive e lavora tra Roma e Bologna.
La Fondazione Carlo Gajani ha lo scopo di tenere viva e di onorare la memoria dell'artista Carlo Gajani (1929 – 2009) attraverso la valorizzazione delle sue opere in pittura e fotografia, e attraverso la promozione ed il sostegno in varie forme a giovani artisti, soprattutto nel campo della fotografia. Gli scopi della Fondazione si realizzano attraverso una serie di iniziative, distinte e complementari, che riguardano la catalogazione e la salvaguardia dell'archivio (stampe, diapositive, pellicole), la periodica organizzazione di mostre e altre attività (espositive, editoriali etc.) che insieme alla memoria di Carlo Gajani, attraverso la presenza delle sue opere, servano a promuovere e sostenere giovani artisti soprattutto, anche se non esclusivamente, nel campo della fotografia. La Fondazione, in particolare, con apposito bando ed una Commissione giudicatrice da essa nominata, attribuisce un premio intitolato a Carlo Gajani da assegnarsi ad anni alterni rispettivamente, dall'Accademia delle Belle Arti di Bologna ad un diplomato in fotografia, e dalla Fondazione di Venezia ad un giovane fotografo.
Promossa daFondazione Carlo Gajani
Orari di apertura durante ART CITY Bolognavenerdì 23 gennaio h 12.00 – 20.00
sabato 24 gennaio h 12.00 – 24.00
domenica 25 gennaio h 12.00 – 20.00
mercoledì 21 gennaio h 18.00 – 20.00ù
giovedì 22 gennaio h 16.00 – 20.00
lunedì 26 gennaio h 16.00 – 20.00
gratuito
Alivelab
Alivelab è un collettivo di promoter, dj e vj attivo dal 2008 che si occupa – nel panorama bolognese – di pianificazione, progettazione, promozione e direzione artistica di eventi e workshop legati alla musica elettronica e alla sua commistione con le arti digitali.
Ombre Lunghe vuole essere una sorta di ponte verso sonorità sperimentali, un calendario di eventi musicali che abbia come protagonista le derive più capillari della musica elettronica in senso lato (ovvero che privilegi quei progetti musicali che siano aperti a contaminazioni e sincretismi, sia che sappiano inglobare interventi acustici sia che cerchino il proprio percorso esclusivamente su terreni digitali).
Stasera con la bolognese Avant! Records e gli act minimal synth/wave degli americani Void Vision e Hot Guts per l’unica data italiana del tour europeo. Entrambi di Philadelphia, Void Vision è il progetto solista della giovane Shari Vari, attivo da diversi anni e uscito lo scorso anno per Mannequin, etichetta di riferimento per le sonorità analog 80s. Sub Rosa, questo il nome del disco, alterna ed equilibra perfettamente passaggi protoEBM a pezzoni synthpop da classifica gotica, lucentezze new wave e caliginosità dark.
dj e vj set
Alivelab è un collettivo di promoter, dj e vj attivo dal 2008 che si occupa – nel panorama bolognese – di pianificazione, progettazione, promozione e direzione artistica di eventi e workshop legati alla musica elettronica e alla sua commistione con le arti digitali. Ombre Lunghe vuole essere una sorta di ponte verso sonorità sperimentali, un calendario di eventi musicali che abbia come protagonista le derive più capillari della musica elettronica in senso lato (ovvero che privilegi quei progetti musicali che siano aperti a contaminazioni e sincretismi, sia che sappiano inglobare interventi acustici sia che cerchino il proprio percorso esclusivamente su terreni digitali).
Von Tesla, Spire live + Unzip Project, BXP djset
Von Tesla è il progetto di Marco Giotto, incentrato sulla manipolazione delle sequenze sintetiche, poi filtrate e ricampionate sviluppando loop ipnotici, sostenute da potenti trame e oscuri ritmi techno, suoni acidi e profondi echi di paesaggi distorti. Recentemente ha realizzato performance nei più importanti festival di musica elettronica in Italia, come roBOt Festival, NODE festival e Flussi Eu.
feat. Omar Pedrini
GREGOR FERRETTI voce
OMAR PEDRINI voce
LEONARDO RIVOLA tastiere e programmazioni
MASSIMO SELVI basso
LUCA NOBILE batteria e video.
Martedì 20 gennaio, giorno del primo anniversario della scomparsa di Claudio Abbado, il Comune di Bologna con la Cineteca di Bologna invitano a una serata dedicata al grande direttore d’orchestra.
A partire dalle 20:15 al Cinema Jolly, in via Marconi, 14, con replica alle ore 22:30, proiezione de La casa dei suoni, basato sull’omonimo libro di Abbado, il film racconta ai ragazzi la passione per la musica del giovane musicista e spiega con semplicità la composizione dell’ orchestra e le esigenze della direzione. Il tutto accompagnato dalle animazioni di Emanuele Luzzati e Giulio Giannini.
A seguire, proiezione della registrazione, effettuata al Paladozza nel 2008, di Pierino e il lupo di Prokofiev, Orchestra Mozart diretta da Claudio Abbado e interpretato da Roberto Benigni. La proiezione delle 20:15 sarà introdotta dal direttore dei programmi musicali di Rai – Radio3 Michele Dall’Ongaro.
PROGRAMMA CINEMA JOLLY
Ore 20:15 introduce Michele Dall'Ongaro
"La casa dei Suoni" (1992) di Daniele Abbado (50’)
a seguire
"Pierino e il Lupo" di S. Prokofiev (42’)
Registrazione effettuata nel 2008 al Paladozza.
Direzione Claudio Abbado.
Voce narrante Roberto Benigni.
Orchestra Mozart
Posto unico 5€ Replica alle ore 22:30
La serata si realizza grazie al sostegno e alla collaborazione di: Sony, Melampo Cinematografica e Babalibri; con il Patrocinio della Fondazione Claudio Abbado.
installazione
Una grande scritta luminosa segna l’ingresso a Popular Fiction, una installazione ambientale ideata da AnnaMaria Tina e a cura di Leonardo Regano per il Museo internazionale e biblioteca della musica.
Fiction / Finzione come rimando ironico ed esplicito al linguaggio televisivo, in cui l’arte si confronta con l’intrattenimento mentre la pubblicità e la propaganda del mondo contemporaneo, unico e globale, sono accostate ad una sempre più diffusa volontà di recupero delle tradizioni e della cultura locale. La TV è scelta come allegoria di un mondo in cui si parla di massa e di cultura popular, esempio di comunicazione che raggiunge tutti in maniera indistinta. Popular Fiction è un luogo da attraversare, un racconto corale, la trasmissione e la riappropriazione di narrazioni personali e collettive.
Al centro del suo intervento, AnnaMaria Tina pone la città intesa come luogo contenitore di esperienze e di relazioni sociali. Bologna è assunta come paradigma culturale del momento presente. L’assetto della città in continua evoluzione, le urgenze sociali causate dall’allargarsi dei suoi confini, il sorgere di nuove esigenze in una società in continuo e accelerato cambiamento sono la cornice entro cui si iscrive il suo lavoro, un dibattito sulla voglia di interazione, di riappropriazione e di trasmissione di percorsi cognitivi personali e collettivi.
In occasione della ART CITY White Night, sabato 24 gennaio sono previsti due interventi performativi alle ore 20.00 e alle ore 22.00 con ingresso consentito fino ad esaurimento posti.
Ciascun performer è stato invitato a scegliere una frase, uno slogan, un brano da un testo in cui ritiene di riconoscersi, nella convinzione che è cultura ciò in cui ci si identifica e che struttura l'agire quotidiano. I testi sono tra i più disparati, spaziano dalla saggistica al fumetto, dalla poesia a brani religiosi, erotici o di qualsiasi altro tipo.
La performance seguirà uno schema compositivo di tipo musicale, in omaggio al Museo della Musica.
martedì 21 gennaio h 19.00
A cura diLeonardo Regano
Promosso daIstituzione Bologna Musei | Museo internazionale e biblioteca della musica, Scuola Popolare di Musica Ivan Illich
Ingressogratuito per i possessori di biglietto Arte Fiera (valido solo nei giorni di svolgimento di ART CITY Bologna) / intero € 5,00 – ridotto € 3,00
Orari di apertura durante ART CITY Bolognavenerdì 23 gennaio h 9.30 – 20.00
sabato 24 gennaio h 10.00 – 24.00
domenica 25 gennaio h 10.00 – 20.00
inaugurazione del nuovo ciclo di residenze artistiche di Maison Ventidue
Programma
ore 19.30 | presentazione di HOMEMADE1 libro fotografico di Marco Mastroianni nato in seno a EQUILIBRI_installazione diffusa di Giorgia Valmorri
ore 20.30 | UNO SU UNO di e con Mara Oscar Cassiani _studio di un corpo abitante un metro quadro, in un'epoca in cui il metro quadro si pone come misura della nostra vita.
[per prenotazioni scrivere a lamaison22@gmail.com] repliche 20.30 /21.30
How Do U Kill the Chemist? - Variations. Video-installazioni
In occasione di ART CITY Bologna e fino al 15 febbraio 2015, Villa delle Rose ospita una mostra di Marinella Senatore che riunisce tre sue video-installazioni nelle sale espositive della sede esterna del MAMbo.
L'esposizione ha come fulcro Jammin' Drama Project (2014), opera prodotta nell'ambito di Museo Chiama Artista, seconda edizione del progetto a cura di Ludovico Pratesi e Angela Tecce, promosso dal Servizio architettura e arte contemporanee della ex PaBAAC - Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l'architettura e l'arte contemporanee, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e AMACI - Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiana. L’obiettivo di Museo Chiama Artista è di sostenere attivamente il sistema del contemporaneo nel nostro Paese, commissionando di anno in anno ad artisti italiani la produzione di una nuova opera che potrà circolare nei musei associati AMACI, costituendo le basi per la creazione e fruizione di un patrimonio comune.
Liberamente ispirato al lavoro di Tim Rollins condotto negli anni 80 nel South Bronx, dove coi suoi studenti aveva sviluppato una strategia di collaborazione denominata "jammin’”, innescando processi di coinvolgimento dei membri a partire dalla propria storia, Jammin’ Drama Project è un progetto partecipativo che ha coinvolto oltre 500 cittadini della comunità ispanica e afro-americana di Harlem, NYC. Dai primi incontri avuti a NYC con vari gruppi e comunità in Harlem (club poesia, gruppi di rapper, associazioni di quartiere, e associazioni di donne afro-americane e ispaniche) si è andata delineando la possibilità di realizzare un video, strutturato in quattro capitoli, da girare in stile cinéma vérité, in diretta, di fronte ai partecipanti che ne hanno dunque seguito tutte le fasi di lavorazione, cominciando innanzitutto da quella fondamentale della scrittura della sceneggiatura.
Jammin’ Drama Project si è sviluppato in seguito come flusso di sequenze, brevi incipit di condizioni emotive, drammi quotidiani e disgregazioni sociali. I partecipanti hanno composto una partitura dove due attori professionisti hanno saputo muoversi e improvvisare (jammin’), creando aspettative sempre nuove e lasciando spazio a interpretazioni mutevoli del film.
La seconda video-installazione in mostra è How Do U Kill the Chemist? (2009), che mette in scena una serie di eventi realmente accaduti negli anni Cinquanta nello Stato di New York. Gruppi di rapper di Harlem hanno preso parte al progetto sia come attori sia come sceneggiatori insieme ad altri residenti della città di Hudson, dove si erano svolti alcuni degli eventi reali. Il progetto è stato prodotto grazie al sostegno della Fellowship della Dena Foundation, Parigi.
La terza opera visibile a Villa delle Rose è Variations (2011), nella quale attraverso associazioni di quartiere, volontari, centri sociali, blogger, settimanali, giornali locali, radio e web, oppure bussando personalmente a più porte Marinella Senatore ha coinvolto oltre 300 residenti del Lower East Side di New York – dagli otto ai settant’anni. Le sessioni di scrittura collettiva, ciascuna seguita da più di 80 persone, si sono svolte all’interno del teatro del New Museum, dove si sono svolti anche i casting preliminari. A seguito del progetto alcuni dei partecipanti hanno creato spontaneamente piattaforme online per cercare nuove opportunità di collaborazione in contesti diversi e non necessariamente legati all’arte contemporanea.
Orari di apertura durante ART CITY Bolognavenerdì 23 gennaio h 12.00 – 20.00
sabato 24 gennaio h 12.00 – 24.00
domenica 25 gennaio h 12.00 – 20.00
giovedì e venerdì h 14.00 – 18.00
sabato e domenica h 12.00 – 18.00
gratuito
live
LINDA VALORI voce
MAURIZIO PUGNO chitarra
ALBERTO MARSICO organo Hammond
WALTER MONINI basso
GIULIANO BEI batteria.