Apertura con Tom Baxter
Il cantautore inglese Charlie Winston sarà ospite al Locomotiv per presentare il suo ultimo lavoro “Curio City” (AFishant Records).
La carriera di Charlie Winston inizia presto: suona il basso in “Feather And Stone”, album del fratello Tom Baxter, e si esibisce insieme a lui in produzioni teatrali londinesi. Il suo primo album da solista, l’autoprodotto “Make Way” (2007), ottiene un buon successo di critica e gli dà l’opportunità di aprire i concerti di Peter Gabriel durante il tour europeo del 2007. Il successo di pubblico arriva due anni dopo, quando Winston pubblica “Hobo” (Real World Records, 2009), che riscuote un successo clamoroso in Francia: con oltre 400.000 copie vendute ottiene tre dischi di platino e arriva al primo posto in classifica.
La band australiana torna in concerto
Playhouse
Dj da vent'anni. Preparatissima tecnicamente. Sei album alle spalle, e una quantità infinita di singoli. Centinaia e centinaia di date come regina ai controlli in consolle. Forse migliaia.
il canto partigiano e la canzone d'autore | Resistenza illuminata
Orchestrazione e arrangiamenti di canti partigiani e delle canzoni di Sergio Endrigo, Pierangelo Bertoli, Nomadi, Ivano Fossati, Modena City Ramblers A cura della scuola di Musica Applicata.
live
Il collettivo francese arriva per la prima volta a Bologna per presentare il nuovo album "Next Level", settimo album realizzato dalla band di Lione che spazia tra Elettronica, Oriental, Funk, Soul, Reggae, Rock, HipHop.
live
Guglielmo Pagnozzi - Sax, Synth, Voice
Davide Angelica "The Kid" - Guitar
Reda Zine - Voice, Guitar and Guembri Bass
Salvatore Lauriola - Bass
Danilo Mineo - Percussions
Gaetano Alfonsi - Drums.
Anteprima in Sala Bio
Unipol Biografilm Collection nell’ambito di Be Original presenta l’anteprima di Life Itself, il documentario diretto dall’acclamato regista Steve James (Hoop Dreams) che ripercorre la vita avvincente e stimolante di Roger Ebert, critico cinematografico e giornalista di fama mondiale. A un anno dall’anteprima mondiale al Sundance 2014, Life Itself esplora l’eredità lasciata da Ebert, dagli articoli di critica cinematografica per il Chicago Sun Times, per i quali ha vinto il premio Pulitzer, il primo mai assegnato ad un critico cinematografico, fino a diventare una delle voci più autorevoli nella cultura in America.
Il film è sostenuto dal SNCCI – Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, con l’obiettivo di promuovere la cultura della critica cinematografica attraverso il ritratto di uno dei suoi grandi esponenti internazionali.
Life Itself sarà distribuito nei cinema da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection a partire dal 19 febbraio.
Sulle note di Beethoven, Chopin, Bach, Bartok, Mozart Fantateatro mette in scena “Alice nel pentagramma delle meraviglie”. La trama segue quella della famosa fiaba di Lewis Carroll: Alice assiste annoiata ad una lezione di musica, quando all’ improvviso spunta un bianconiglio che si infila dentro il suo libro di musica. La bimba lo segue e si ritrova in un mondo fatto di lepri valzerine, cappellai al chiaro di luna che battono il tempo e un’ iraconda regina che mette in fila tutte le note creando stupende melodie.
La colonna sonora è suonata in diretta dal corpo Bandistico di Monzuno “Pietro Bignardi” costituito per lo più da ragazze e ragazzi giovanissimi, provenienti da una vasta area dell’Appennino bolognese. La direzione è del Maestro ALESSANDRO MARCHI, direttore artistico anche della Scuola di Musica, curatore ed arrangiatore della quasi totalità delle strumentazioni dei brani in repertorio.
Orchestra Senzaspine
Dopo un anno in cui l’Orchestra Senzaspine ha ribaltato molti stereotipi sulla musica classica, arriva la sfida più audace: il pubblico sceglie il programma! Nei mesi precedenti al concerto è stato possibile votare ed esprimere le proprie preferenze sulle pagine facebook e twitter dell’orchestra Senzaspine.
L’Orchestra Senzaspine è un’associazione autogestita, composta da musicisti under 30. Punta a ridare valore alla musica classica presentandola in una veste nuova, priva di pregiudizi che la classificano come troppo seria, antica e difficile da ascoltare. Senza spine perché la musica classica non punge, può essere còlta e apprezzata senza farsi alcun male. La prima stagione sinfonica dell’Orchestra Senzaspine al Teatro DUSE. Il progetto nasce dalla sinergia con il Duse ed offre un’idea nuova e giovane di cultura: in programma quattro emozionanti spettacoli in cui verranno coinvolti solisti, cantanti, ballerini, attori… Lasciatevi incantare dalla magia della musica Senzaspine!
I Goblin di Claudio Simonetti celebrano in tour il quarantennale del cult movie “Profondo Rosso”, con uno spettacolo in cui proporranno sulla proiezione del film, l’esecuzione live della colonna sonora che li ha resi celebri nel mondo. Le celebrazioni hanno avuto inizio al Festival EUTROPIA a Roma di fronte a una platea affollatissima ed entusiasta e alla presenza dello stesso Dario Argento.
L’opera che ha scioccato e meravigliato il mondo al Festival di Edimburgo 2012 vincendo, tra gli altri, il Fringe First Award for Writing Excellence, il The Stage Award for Acting Excellence e l’Arches Brick Award for Emerging Art e registrando il tutto esaurito sia nel 2012 che nel ritorno al festival del 2013; proseguendo con il clamoroso successo di pubblico e critica del tour europeo 2014 con Copenhagen, Bristol, Berlino, Lugano, Glasgow e il celeberrimo West End londinese, e i due anni di tutto esaurito dovunque in Italia nonostante una sotttile e persistente censura.
Scritta da CRISTIAN CERESOLI e incarnata da SILVIA GALLERANO, La Merda ha come spinta propulsiva il disperato tentativo di districarsi da un pantano o fango, ultimi prodotti di quel genocidio culturale di cui scrisse e parlò Pier Paolo Pasolini all’affacciarsi della società dei consumi. Quel totalitarismo, secondo Pasolini, ancor più duro di quello fascista poiché capace di annientarci con dolcezza.
l'editoria studentesca come laboratorio degli intellettuali italiani. 1860-1977
Mostra organizzata dall'Archivio storico dell'Università di Bologna – DiSCi, a cura di Andrea Daltri, Paola Dessì, Daniela Negrini, Pier Paolo Zannoni
Le riviste studentesche sono sempre state un laboratorio di scrittura e di disegno dove spesso hanno fatto i primi passi giovani uomini e donne che sarebbero poi diventati le "grandi firme" dell'Otto e del Novecento. Pittori, scrittori, architetti, ingegneri, artisti, disegnatori animarono col loro estro giovanile le riviste pubblicate insieme ai compagni universitari. La produzione editoriale studentesca coinvolse tutte le generazioni di universitari in Italia così come all’estero.
La mostra vuole mettere a fuoco il fenomeno in Italia, con l'intento di raccontarlo nel suo divenire storico, documentando l'editoria studentesca dalla fine dell'Ottocento agli anni Settanta del Novecento. Attraverso la ricca collezione di riviste conservate nell'Archivio storico - Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell'Università di Bologna, vengono esposti lavori del primo Ratalanga, nome d'arte di Gabriele Galantara che con l'amico Guido Podrecca a Bologna animò le pagine del «Bononia ridet» a partire dal 1888, per proseguire con i disegni dei primi anni Venti di Erberto Carboni, autore del monoscopio della Rai, e i lavori di Renzo Bianchi, studente di architettura che divenne il grafico della propaganda mussoliniana. Il futurismo è poi rappresentato da numerosi disegni e copertine a firma Egidio Lenci o Franco Grignani, che sarà autore del marchio internazionale della Pura lana vergine. E si potranno leggere gli articoli di un giovane Pier Paolo Pasolini che insieme a Enzo Biagi, Ezio Raimondi, Roberto Roversi anima le pagine di «Architrave: mensile di politica, cultura ed arte» nei primi anni Quaranta. La mostra sarà anche l'occasione per esporre al pubblico materiale raro come le riviste della controcultura degli anni Settanta dove tra le firme di quella generazione di giovani sarà possibile ammirare un primissimo Andrea Pazienza.
Tra i più apprezzati autori sulla scena contemporanea della danza italiana, Fabrizio Monteverde firma questa volta, per lo storico Balletto di Roma, la nuova versione di un classico d’eccezione. Tra le suggestioni di una favola d'amore crudele e i simboli di un'arte che sovrasta la vita, il coreografo reinventa il più famoso dei balletti di repertorio classico, su musica di Cajkovskij, garantendo quell'originalità coreografica e registica unica che da sempre ne caratterizza le creazioni e il successo. ‘Il lago dei cigni ovvero il canto’, liberamente ispirato a ‘Il lago dei cigni’ e all’atto unico di Anton Čechov ‘Il canto del cigno’, andrà in scena al Teatro Duse di Bologna. Capolavoro del balletto, sintesi perfetta di composizione coreografica accademica e notturno romantico, di chiarezza formale e conturbanti simbologie psicoanalitiche, ‘Il lago dei cigni’ è una favola senza lieto fine in cui i due amanti protagonisti, Siegfried e Odette, pagano con la vita la passione che li lega. Una di quelle “favole d'amore in cui si crede nella giovinezza” avrebbe detto Anton Čechov, scrivendo nell’atto unico ‘Il canto del cigno’ (1887) di un attore ormai vecchio e malato che ripercorre in modo struggente i mille ruoli di una lunga carriera. Così, con dichiarata derivazione intellettuale dal grande scrittore russo, il ‘Lago’ di Monteverde trova ne ‘Il Canto’ il proprio naturale compimento drammaturgico e in un percorso struggente di illusioni e memoria porta in scena un gruppo di ‘anziani’ ballerini che, tra le fatiche di una giovinezza svanita e la nevrotica ricerca di finale felice, ripercorrono gli atti di un ulteriore, inevitabile lago senza fine. Condannata ad una perenne metamorfosi, donna a metà tra il bene e il male, Odette/Odile sarà cigno e principessa, buona e crudele, amante fedele e rivale beffarda. Metafora di un'arte che non conosce traguardo, cercherà se stessa in un viaggio tormentato d'amore, tradimento, prigionia e liberazione; in un teatro in cui tutto ha inizio e nulla ha mai fine, andrà incontro agli stracci consumati di una vita d'artista con lo spirito bianco di una Venere per sempre giovane. Sul palco Roberta De Simone (Odette), Mirko De Campi (Siegfried), Anna Manes (Odile), Luca Pannacci (Rothbart) e la compagnia formata da Placido Amante, Marcos Becerra, Michele Cascarano, Mirko De Campi, Roberta De Simone, Monika Lepisto, Anna Manes, Valentina Pierini, Luca Pannacci, Raffaele Scicchitano, Azzurra Schena, Sophie Tonello, Claudia Vecchi, Stefano Zumpano. Musiche di Cajkovskij, costumi di Santi Rinciari, light designer Emanuele De Maria.
Le sorelle Marinetti in concerto
Nuovo spettacolo delle Sorelle Marinetti, il trio maschile en travesti, ideato e diretto da Giorgio U. Bozzo. Accanto agli attori del trio (Nicola Olivieri, Marco Lugli e Andrea Allione), lo spettacolo prodotto da P-nuts vede in scena due attori della commedia musicale ‘Risate sotto le bombe’: Francesca Nerozzi e Jacopo Bruno. Per la parte musicale, invece, saliranno sul palco Christian Schmitz al pianoforte, Adalberto Ferrari al clarinetto e C-melody e Francesco Giorgi al violino. Chi conosce il repertorio del Trio Lescano, sa bene che buona parte delle canzoni vennero interpretate dalle talentuose sorelline magiaro-olandesi, assieme alle migliori voci femminili e maschili degli anni Trenta. Lo spettacolo di Giorgio Bozzo va alla riscoperta di quelle voci e di quelle canzoni, per riportare sul palcoscenico nomi leggendari ai tempi dell'Eiar come quelli di Silvana Fioresi, Maria Jottini, Lina Termini, Dea Garbaccio, Alberto Rabagliati, Odoardo Spadaro, Enzo Aita, Oscar Carboni, Gianni Di Palma e Alfredo Clerici. Durante la serata, accanto alle canzoni più note tra cui ‘Ma le gambe’, ‘Baciami piccina’, ‘Maramao’ e ‘Pinguino innamorato’, verranno spolverati e rimessi a nuovo successi del tempo come ‘Appuntamento con la luna’, ‘La famiglia canterina’, ‘Vieni in riva al mare’ e ‘La-dà-dà’. Un salto indietro nel tempo, prima ancora che l’Eiar diventasse la Rai. Nate da un’idea dell’autore e produttore Giorgio U. Bozzo, le Sorelle Marinetti sono tre attori e cantanti (Nicola Olivieri, Marco Lugli e Andrea Allione) che si sono messi, con dedizione e talento, al servizio di un progetto di recupero del repertorio della canzonetta swingata, che tanta fortuna ebbe nel nostro Paese dalla metà degli anni Trenta, grazie anche alla capillare penetrazione nelle case degli Italiani della radio. Affidate al maestro preparatore Christian Schmitz, che del progetto ha curato arrangiamenti, trascrizioni e direzione artistica, le Sorelle hanno ben presto dimostrato di trovarsi a proprio agio con il repertorio del Trio Lescano, così come degli altri celebri cantanti del tempo, e con il difficile stile del cosiddetto ‘canto armonizzato’.
Il protagonista è un comico attempato ma ancora piacente: lavora a teatro, in tv e al cinema. Ma vorrebbe ancora di più…per questo si converte al renzismo. Basta satira, basta battute cattive. L’Italia cambia verso e lui con lei, va tutto bene, tutto è cambiato. S’imbarca allora in una crociera che festeggia il nuovo miracolo italiano© ma la nave, forse guidata da un cugino di Landini della Fiom, affonda. Così, quando finalmente sembrava aver trovato una sponda – e soprattutto una nuova raccomandazione – Enrico si ritrova prigioniero su un’isola deserta.
live
Fatboy Slim (pseudonimo di Quentin Leo Cook) è un disc jockey, produttore discografico e beatmaker britannico, conosciuto nel mondo come pioniere del genere big beat, una combinazione di hip hop, breakbeat, rock e R&B.
Una favola musicale in cui i protagonisti sono gli strumenti stessi. E’ ‘Pierino e il lupo’, la celeberrima opera di Sergej Prokofiev che andrà in scena il 18 marzo al Teatro Duse di Bologna con due repliche: alle ore 11 e alle ore 21. Sul palco saliranno l’Orchestra Senzaspine diretta da Tommaso Ussardi e Fabio Vagnarelli degli Oblivion, al quale è affidata la voce narrante. Il concerto è una produzione di Orchestra Senzaspine, Caterina Praderio, Eleonora Beddini, Workin'Theater srl, con la regia di Caterina Praderio. L'idea di realizzare il concerto ‘Pierino e il Lupo’ nasce dalla volontà di avvicinare un vasto pubblico di ogni età alla musica sinfonica ed al teatro. Questa messa in scena, in particolare, è stata preceduta da numerosi laboratori effettuati all'interno delle scuole elementari e medie di Bologna e provincia. Incontri in cui la musica e il teatro sono diventati strumenti didattici e di aggregazione per i bambini e i ragazzi.
Lo spettacolo finale, efficace e divertente, guiderà il pubblico di giovani e adulti attraverso una fiaba che è una carrellata alla scoperta di tutti gli strumenti dell’orchestra, suonati dai Senzaspine, tutti giovani under 30. Il protagonista vocale sarà l'attore Fabio Vagnarelli degli Oblivion che, in qualità di narratore, commenterà ogni scena della fiaba, illustrando caratteri e sentimenti, descrivendo le azioni di ciascun personaggio.
‘Pierino e il Lupo’, scritta da Prokofiev nel 1936, è la storia di Pierino, un bambino che con l’aiuto di un uccellino riesce a catturare un temibile lupo. Ogni personaggio della sua avventura è rappresentato da un tema musicale e ‘interpretato’ da uno strumento che con il suo timbro e carattere segna, attraverso le diverse melodie, il passaggio da un’emozione all’altra.
‘Concerto in quintetto’. Questo il titolo dello spettacolo che Nicola Piovani porta in scena al Teatro Duse di Bologna. Il concerto, prodotto dalla Compagnia della Luna e che ha debuttato nel 2011, è un suggestivo viaggio nei brani scritti per il cinema, il teatro, e per concerto, appositamente rivisitati e riarrangiati da Piovani, in una versione pensata su misura per un piccolo gruppo di solisti. Rispetto ai concerti di ampio organico orchestrale, il ‘Concerto in quintetto’ è quindi una riflessione più intima e flessibile che si sofferma sulla cantabilità e sulle sonorità dei singoli strumenti: il sassofono, il violoncello, la fisarmonica. Carattere peculiare dello spettacolo è anche la duttilità ritmica di un organico agile, che permette all’invenzione solistica di rivelare tutti i lati nascosti fra le pieghe di partiture destinate all’origine a un repertorio corale, collettivo.
Dopo i successi di Shangai, Montreal e Parigi, arriva finalmente in Italia Gaetano Triggiano con il suo nuovo one man show. Uno spettacolo dove la magia, i sogni e le illusioni diventano realtà. Sul palco tutta l’energia, la passione e l’abilità di Gaetano Triggiano nella sfida di dare vita a situazioni surreali attraverso apparizioni, colpi di scena e trasformazioni ad una velocità estrema, per un’ esperienza coinvolgente e spettacolare. Un viaggio tra realtà e immaginazione, in uno spazio senza tempo, per scoprire l’essenza stessa della magia. Gaetano Triggiano trasporterà il pubblico in un mondo in cui ogni limite razionale è superato e dove le leggi della fisica sono sconvolte. Un viaggio attraverso storie avventurose, momenti di sospensione e di tensione, ma anche momenti brillanti e divertenti, tra le sue più grandi e incredibili illusioni. Energia, velocità, forza, passione, poesia, amore, mistero e soprattutto magia sono gli ingredienti del sorprendente spettacolo del più veloce illusionista. Sul palcoscenico Gaetano è affiancato da un cast di speciali ballerini ed accompagnato dall’originale e coinvolgente colonna sonora del maestro Angelo Talocci. I testi sono scritti con Alessio Tagliento, autore di programmi televisivi tra cui Zelig, Colorado Cafè e Quelli che il Calcio. La direzione artistica è affidata al geniale Arturo Brachetti, attore, autore e regista di straordinarie commedie e musical di successo internazionale. Uno spettacolo di effetti speciali e grandi illusioni che farà divertire e sognare ad occhi aperti adulti e bambini, che trasporterà il pubblico nell’incanto della magia.