una raccolta di racconti di Ambra Porcedda
L'autrice ne parlerà con Matteo Pioppi di Bébert Edizioni
“Bestiario di vite disgraziate” è tutto quello che ci circonda e che a tratti ci spaventa, ma soprattutto ci fa ridere. Quelle di Ambra, giovane scrittrice il cui debutto letterario risale alla scorsa primavera, con la pubblicazione di “Imeacht Brònach. Una miserevole uscita” per Bébert nella collana Gli Irrisolti, sono storie di vita umanamente animali, che partono dalla narrazione soggettiva, per poi approdare al racconto corale per poi raggiungere un punto di vista esterno.
Il bestiario è composto da storie allegramente disperate che, mano a mano, come in un percorso di smarrimento, si riempiono di personaggi disgraziati e sognatori, mentre l’occhio si sposta dall’interno all’esterno, dal personale al collettivo, e tutto diventa favolistico. Dalla risata amara di questi racconti nasce la convinzione di essere parte, assieme all’autrice, di questo affresco surreale e tragicomico dell’umanità. In definitiva il libro è un contenitore di bestie venute male, un po’ storpie, eternamente tragiche, che serpeggiano fuori e dentro di noi, ma di cui, alla fine, non possiamo che innamorarci.
un libro di Alberto De Angelis
Sessanta giorni di isolamento, di assenza di spazio, di libertà.
Daniele Barbieri incontra Alberto De Angelis
La condizione carceraria è fonte di tale frustrazione da essere rimossa e ignorata dalla maggioranza della opinione pubblica.
Anche la stigmatizzazione e la discriminazione nei confronti dei reclusi che “se la sono cercata” e “l’hanno voluta loro”, unita allo strapotere della burocrazia nei confronti di chi per definizione non conta nulla, ha contribuito ad accentuare l’invivibilità del carcere, anche in Paesi di antica civilizzazione ed in cui il rispetto dei diritti umani fondamentali è continuamente ricordato, almeno a parole.
In realtà la problematica delle carceri è uno dei grandi problemi irrisolti dell’umanità, aggravata, nel nostro Paese, da una logistica in cui si fa fatica a distinguere le celle di Regina Coeli da quelle di Castel San’Angelo dell’ultimo atto della Tosca.
Questa situazione drammatica e generatrice di patologia e sofferenza che si sommano alla pena della privazione della libertà, ce la racconta bene Alberto De Angelis, capace di descrivere e farci vivere, anche con una punta di umorismo, quanto avviene in un reparto di isolamento.
La dovrebbero leggere in tanti questa pubblicazione,specie quelli che si ritengono “buoni” e manifestano disprezzo più o meno violento nei confronti degli “altri”.
presentazione del libro di Camilla de Concini
Associazione Orlando in collaborazione con Biblioteca delle donne e Centro Amilcar Cabral
Camilla de Concini presenta il romanzo "Che ti sia lieve la terra" in dialogo con Anna Zani.
Letture di Gloria Fenzi
Incursioni musicali: Ghost Track Meike Clarelli, cantante de La Metralli
Che la terra ti sia lieve. Non ti sembra strano che queste parole vengano usate come epitaffio sulla tomba di chi muore?" sussurrò Nina. "No, ... che ti sia lieve la terra, che non ti pesi quando ti seppelliamo, che non ti intrappoli in questo mondo, ma ti permetta comunque di lasciarlo, di partire..." "Si, forse hai ragione, per me però queste parole hanno un sapore di vita, come a dire che il tuo passaggio sulla terra sia lieve...."
Olivia, Irena, Nur, e Nina, quattro figure femminili che ci raccontano del presente e di memorie lontane sospese tra l'Italia, i Balcani e il Libano. Le loro storie si alternano e si intrecciano, si rincorrono lungo il bordo orientale del mar mediterraneo, tessendo una trama che unisce l'Occidente al Medio oriente.
capolavori del '700 nella chiesa di S.Giuliano | visita guidata
Nell'ambito delle iniziative in occasione della mostra dedicata all'architetto Angelo Venturoli, l'Associazione Didasco propone, alla vigilia della inaugurazione della mostra di Medicina, una visita guidata alla scoperta di un luogo poco noto di Bologna.
Prenotazione obbligatoria al n. 348.1431230.
Angelo Venturoli | Una eredità lunga 190 anni
In occasione del 190° anno di attività istituzionale del Collegio Artistico Venturoli di Bologna la città di Medicina (BO) ospiterà dal 19 aprile al 14 giugno 2015 presso il proprio Museo civico la mostra Angelo Venturoli - Una eredità lunga 190 anni dedicata all'arte bolognese tra '800 e '900. In attesa della mostra viene proposto un ciclo di incontri per scoprire alcuni dei temi e delle opere che verranno svelati nell'esposizione.
incontri e visite guidate
In occasione del 190° anno di attività istituzionale del Collegio Artistico Venturoli di Bologna, l'Istituzione Bologna Musei - Museo civico del Risorgimento di Bologna, ha aderito al progetto culturale ideato dalla Pro Loco di Medicina, Comune di Medicina, Fondazione Collegio Artistico Venturoli. La città di Medicina (Bo) ospiterà dal 19 aprile al 14 giugno 2015 una mostra al Museo civico dedicata all'arte bolognese tra '800 e '900.
In attesa della mostra viene proposto un ciclo di incontri per scoprire alcuni dei temi e delle opere che verranno svelati nell'esposizione.
Calendario dei prossimi appuntamenti
di Margarethe von Trotta [Germ-Luss-Fra/2012] | Cineclub
Scappata dagli orrori della Germania nazista, la filosofa ebreo-tedesca Hannah Arendt nel 1940 trova rifugio insieme al marito e alla madre negli Stati Uniti, grazie all'aiuto del giornalista americano Varian Fry. Qui, dopo aver lavorato come tutor universitario ed essere divenuta attivista della comunità ebraica di New York, comincia a collaborare con alcune testate giornalistiche. Come inviata del New Yorker in Israele, Hannah si ritrova così a seguire da vicino il processo contro il funzionario nazista Adolf Eichmann, da cui prende spunto per scrivere La banalità del male, un libro che andrà incontro a molte controversie.
Ospite della proiezione: prof.ssa Luisa Wandruszka
di Nigel Cole [GB/2010] | Cineclub
Rita O'Grady guidò nel 1968 a Ford Dagenham lo sciopero di 187 operaie alle macchine da cucire che pose le basi per la Legge sulla Parità di Retribuzione. Lavorando in condizioni insostenibili e per lunghe ore rubate all'equilibrio della vita domestica, le donne della fabbrica della Ford di Dagenham perdono la pazienza quando vengono riclassificate professionalmente come "operaie non qualificate". Con ironia, buon senso e coraggio riescono a farsi ascoltare dai sindacati, dalla comunità locale ed infine dal governo. Rita, la loquace e battagliera leader del gruppo, risulterà un ostacolo non facile per gli oppositori maschi e troverà nella battaglia della deputata Barbara Castle la sua eco per affrontare il Parlamento, maschilista. Ospiti della proiezione: prof.ssa Mirna Boncina e prof.ssa Elisa Dorso
Con Paola Scrolavezza, Matteo Casari e Francesca Scotti.
In collaborazione con la Scuola di Lingue e Letterature, Traduzione e Interpretazione dell’Università di Bologna e il Dipartimento delle Arti, in occasione della mostra David Bowie “Heroes”: fotografie di Masayoshi Sukita.
“I KuTso uniscono scherzo e provocazione ad un linguaggio musicale gioiosamente frenetico. La loro musica solare e irriverente è il tappeto sonoro di testi segnati da forti dosi di simpatico disfattismo e smielato sarcasmo. I concerti, veri e propri mix esplosivi di nonsense, disperazione, movimenti inconsulti, invettive e travestimenti estemporanei trasportano il pubblico in un’atmosfera surreale e sgangherata.”
I KUTSO sono tra le otto Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2015 con il brano “Elisa”.
Marina Viola presenta il suo nuovo libro
Guarda a ripetizione lo stesso video, decine, centinaia di volte. Vuole mangiare sempre e solo patatine fritte. Ama alla follia le canzoni di James Taylor, è pronto a ballarle in qualsiasi momento. È Luca, che quasi non parla, che non capisce le regole sociali e non può restare mai solo. Questa è la storia struggente e meravigliosa di una giornata e di una vita intera, che mamma e figlio trascorrono insieme. Una lunga avventura piena di ostacoli, perché tra loro due è in atto la sfida più difficile e insieme la più bella: accettare chi amiamo per com’è e capire che per un bambino autistico e con la sindrome di down quelli strani, quelli diversi siamo noi. Marina Viola è in libreria con Storia del mio bambino perfetto (Rizzoli).
le musiche di Astor Piazzolla eseguite dal vivo
Maristella Patuzzi al violino e Floraleda Sacchi all'arpa presentano in libreria il loro nuovo album Intimamente tango (Decca).
(Le Chagrin des oiseaux, Francia-Mauritania/2014) di Abderrahmane Sissako (97')
Il mauritano Sissako racconta l'occupazione jihadista della capitale maliana del 2012. La sharia si insinua nella quotidianita della popolazione: l'imposizione del velo per le donne, la proibizione di fumo, musica e sport, la lapidazione per gli adulteri, la mutilazione per chi ruba. "Ho voluto raccontare subito quella storia per mostrare che in quel luogo e in quel momento quello che stava capitando era assolutamente paradossale. Tutte le cose anomale, non normali vengono spesso taciute, non menzionate. Restiamo in silenzio quando le vittime sembrano cosi lontane e diverse da noi".
In collaborazione con Human Rights Nights
Accompagnamento al piano di Daniele Furlati
UN CHIEN ANDALOU
(Francia/1929) di Luis Buñuel (15')
Buñuel e Dali lo scrivono insieme al sole di Cadaquès, facendovi collidere i reciproci sogni. Poi Buñuel lo gira coi soldi della madre. Sarà "la piu esaustiva realizzazione del verbo surrealista, attraverso il libero accostamento di immagini e sequenze sulle ali dell'inconscio" (Vittorio Boarini). L'occhio tagliato della prima sequenza e traumatico accesso a una palingenesi della visione. "Qui si celebra il solo mistero absolument moderne", sentenzia entusiasta Breton. (pcris)
segue
LA CADUTA DELLA CASA USHER
(La Chute de la maison Usher, Francia/1928) di Jean Epstein (65')
"Il tentativo di restituire una serie di impressioni intorno all'opera di Poe nel suo complesso" (Guglielmo Pescatore). Cinema impressionista, appunto: vedere o allucinare una casa solitaria tra gli alberi, assorbire l'angoscia che palpita tra queste mura, percepire l'urlo del vento. Epstein, il più teorico tra i maestri dell'avanguardia, aspira a un cinema "capace di rivelare dimensioni ulteriori dello spazio e del tempo" (Monica Dall'Asta). Ralenti, doppie esposizioni, colori: parola-chiave "fotogenia". (pcris)
Accompagnamento al piano di Daniele Furlati
(Une Vie de chat, Francia-Olanda-Svizzera-Belgio/2010) di Jean-Loup Felicioli e Alain Gagnol (70'). Animazione. Dai 6 anni in su
Un gatto di nome Dino si aggira di notte per i tetti di Parigi seguendo Nico, ladro dal cuore buono. Di ritorno dai suoi vagabondaggi, Dino porta sempre un dono alla sua padroncina Zoe, che un giorno decide di pedinarlo... Un originale film d'animazione, girato con tecniche tradizionali e sorretto da un'avvincente sceneggiatura d'ispirazione poliziesca. Dirigono due firme note dello studio francese Folimage.
(Francia-Canada/2014) di Xavier Dolan (140')
Il film del venticinquenne quebécois Dolan che ha vinto il Premio della giuria all'ultimo Festival di Cannes. "Il racconto dei rapporti complessi tra una vedova cinquantenne e piuttosto instabile e il figlio adolescente, a sua volta affetto da disturbi di comportamento che talora sfociano in violenza. [...] Xavier Dolan e abitato da una vis cinematographica di straordinaria potenza. E capace di azzardi kitsch come di un implacabile realismo. Qui si dota d'uno strumento supplementare, che coglie di sorpresa e fa meraviglie: il formato quadrato dell'immagine, in omaggio alla tradizione del ritratto" (Jean-Michel Frodon).
Selezione di cortometraggi. (Polonia, 2004-2013) di Izabela Plucinska (60')
Izabela Plucinska, pluripremiata animatrice polacca, illustra la Claymation, tecnica di sua invenzione con cui crea storie che hanno al centro la metamorfosi: in Jam Session marito e moglie vengono trasportati dalla musica e riscoprono il sentimento che li lega; in 7 More Minutes dopo un incidente ferroviario quattro passeggeri si risvegliano sulla spiaggia: ma dove si trovano davvero? La coppia protagonista di Breakfast non ha molto da dirsi a colazione, finché un'improvvisa folata di vento irrompe nella stanza...
Animazione. Dai 12 anni in su
(USA/1928) di Frank Capra (71'). Accompagnamento al piano di Daniele Furlati
Tra le poche autentiche gemme della commedia romantica muta, il film di Frank Capra è stato riportato alla luce da un restauro dei tardi anni Ottanta e da allora assunto nel canone (del genere e dell'autore). Un attore stressato dalle luci di Broadway trova rifugio in campagna, e per motivi di cuore si fa coinvolgere nelle vicende d'una compagnia di giro che porta sulle scene uno sgangherato dramma ispirato alla Guerra Civile. L'ingenuità della provincia vs il cinismo della metropoli, l'ossessione del successo, un'impertinente figura femminile, una scena d'amore sotto la pioggia: Capra è già Capra, con in più tanto swing che, scriveva Variety, "farà la felicità dell'organista che lo accompagna in sala". (pcris)
Accompagnamento al piano di Daniele Furlati
(In einem Jahr mit 13 Monden, RFT/1978) di Rainer W. Fassbinder (124')
Come non cessa di indicare Rob Brezsny, i nati sotto il segno della Bilancia hanno tutt'ora Saturno contro. C'è invece chi soffre di profondi cedimenti emotivi a causa di un curioso fenomeno conosciuto come ‘Anno con tredici lune'. Questo fenomeno capita sei volte in un secolo. Fassbinder vi ha impostato un intero film. Elwin/Elvira Weishaupt, macellaio, marito, poi transessuale, colto nei suoi ultimi cinque giorni di vita, rievoca il suo doloroso passato. (rc)
In collaborazione con Istituto di Cultura Germanica di Bologna e Goethe Institut
(Francia-USA/2009) di Frederick Wiseman (159')
(Francia-USA/2009) di Frederick Wiseman (159')
Nel 1995, Ballet immortalava l'American Ballet Theatre di New York. Dopo oltre un decennio, in trasferta europea, Wiseman torna a muoversi a passo di danza con il corpo di ballo dell'Opéra di Parigi, prestigiosa istituzione pubblica francese. Assistiamo alle prove dei ballerini, agli spettacoli, al perfezionarsi di movimenti e coreografie. Ma 'dietro le quinte' lavorano altrettanto instancabili dirigenti, insegnanti, artisti, tecnici. Quello di Wiseman è uno sguardo immanente, che abita i luoghi, svelandoli allo spettatore in tutta la loro sorprendente quotidianità. (aa)
(Die bitteren Tränen der Petra Von Kant, RFT/1972) di Rainer W. Fassbinder (124')
(Die bitteren Tränen der Petra Von Kant, RFT/1972) di Rainer W. Fassbinder (124')
Nasceva settant'anni fa Rainer Werner Fassbinder, un autore che non ha eguali nel cinema moderno, leggendario per la sua capacità produttiva (43 film realizzati fra il 1966 e il 1982). Con Le lacrime amare di Petra von Kant Fassbinder rielabora in forma filmica il suo gioco al massacro teatrale. Interamente girato in una stanza, tra colonne, specchi (cari a al regista), bambole e manichini. Lo spazio appare alterato, quasi ampio, più arioso, rispetto alla soffocante atmosfera che vi si respira. Un tour de force, una gara di velocità: dieci giorni di riprese. Margit Carstensen è una Susan Hayward iperstilizzata, da teatro Nô. (rc)
In collaborazione con Istituto di Cultura Germanica di Bologna, Goethe Institut e Laminarie/DOM la cupola del Pilastro