organizzato dall'associazione culturale Società di Danza Bolognese
Ricostruzione ideale di una Festa da Ballo organizzata per festeggiare l’Unità d’Italia e gli ideali di libertà, giustizia e progresso. I Gran Balli erano il momento centrale della vita sociale e negli anni della lotta risorgimentale furono un luogo privilegiato, alla pari dei Teatri, per la diffusione delle idee unitarie.
I danzatori faranno rivivere le atmosfere delle feste di società del tempo, danzando quadriglie, valzer, contraddanze, mazurke e polke sulle musiche di grandi compositori come Verdi e gli Strauss.
visita guidata
Il cimitero, pur nato sotto ideali egualitari, mostra alcune eccezioni per quelle persone che appartengono a confessioni religiose diverse dalla cristiana. Il cimitero ebraico rimane l’unica grande testimonianza materiale della piccola ma vivace comunità locale mentre il protestante ci restituisce tombe ed epigrafi di grazia e sentimento.
A cura di Associazione Culturale Didasco.
Prenotazione obbligatoria al 348 1431230 (pomeriggio-sera).
Ritrovo presso l'ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
Iniziativa rivolta esclusivamente ai soci dell'Associazione Culturale Didasco, con possibilità di associarsi al momento della visita guidata.
Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa)
Ovvero "[se]… questo è l'uomo"
Pièce scenica in cui si alternano recitazione e musica vocale. La lettura di poesie e prose scritte da poeti e soldati che parteciparono o che scrissero sulla Grande Guerra è accompagnata dalla musica composta da Pier Paolo Scattolin.
A cura del Coro Euridice di Bologna.
Prenotazione obbligatoria al 329 6150164 (ore 17-21).
Ritrovo presso l'ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
Ingresso: offerta libera (per ogni ingresso al concerto 2 € saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa)
Aspettando il Cinema Ritrovato. Laboratori e proiezioni a cura di Schermi e Lavagne
Scienziati, pionieri, sognatori, pioneri, sognatori e illusionisti
Un percorso per avvicinare i bambini alla magia del cinema, attraverso un viaggio che parte dai dispositivi ottici e dalle macchine del pre cinema e arriva al cinematografo dei fratelli Lumière.
Storia di una Resistenza | suoni, musiche e luci
Attraverso la voce di Antonio Bozzetti, ripercorriamo la Resistenza di fabbrica nella città di Milano, tra il 1940 e il 1945: tra azioni di sabotaggio, sciopero e propaganda. Un percorso di suoni, musiche e luci che dagli spazi del Novecento si chiuderà nel Monumento Ossario dei Caduti Partigiani.
A cura di Casa dei Fuochi. Un progetto artistico di Daniele Robazza in collaborazione con la Compagnia Le Chapeau des Rêves di Maurizio Vai e Stefania Milia e la consulenza di Massimo De Vita, direttore del
Teatro Officina di Milano.
Prenotazione obbligatoria al 333 2677284 (pomeriggio-sera).
Ritrovo presso l'ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
L'evento si terrà anche anche in caso di maltempo.
Ingresso: € 12,00 (per ogni ingresso al concerto due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa)
visita guidata
Un percorso tutto particolare per l’ultimo appuntamento estivo. Aneddoti, capolavori dell’arte italiana e antenati affascinanti ci accompagneranno in questa visita guidata. Protagonista è il cimitero stesso, scenario d’arte ma anche di tante storie divertenti, curiose, eroiche e tragiche.
A cura di Associazione Culturale Didasco.
Prenotazione obbligatoria al 348 1431230 (pomeriggio-sera).
Ritrovo presso l'ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
Iniziativa rivolta esclusivamente ai soci dell'Associazione Culturale Didasco, con possibilità di associarsi al momento della visita guidata.
Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa)
visita guidata
Linee femminili sensuali e masse virili vigorose si alternano in un percorso tra marmi e bronzi nei maestosi chiostri del secolo scorso. Scultori, poeti, industriali ed eroi ci svelano la nostra recente storia, scoprendo differenze e analogie con il presente.
A cura di Associazione Culturale Didasco.
Prenotazione obbligatoria al 348 1431230 (pomeriggio-sera).
Ritrovo presso l'ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
Iniziativa rivolta esclusivamente ai soci dell'Associazione Culturale Didasco, con possibilità di associarsi al momento della visita guidata.
Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa)
visita guidata
Meste fanciulle dalle chiome inanellate, vestite d’antico, all’ombra dei cipressi sotto logge, sale e gallerie, vi accompagnano in un percorso alla scoperta dell’eleganza neoclassica e romantica. Dipinti fantasiosi, stucchi struggenti e marmi preziosi.
A cura di Associazione Culturale Didasco.
Prenotazione obbligatoria al 348 1431230 (pomeriggio-sera).
Ritrovo presso l'ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
Iniziativa rivolta esclusivamente ai soci dell'Associazione Culturale Didasco, con possibilità di associarsi al momento della visita guidata.
concerto
Alkord fonde tradizioni e stili diversi: strumenti a corda e musica di aria gitana e flamenca sono solo lievi tracce da seguire per comprendere il senso di una musica densa, nuova, diversa, tra jazz, flamenco, minimalismo, progressive rock e musica classica contemporanea.
Alberto Capelli, chitarra flamenca
Eugjen Gargjola, violino
Silvia Dal Paos, violoncello
Nicola Negrini, contrabbasso
Stefano Rapicavoli, batteria
Tutti i martedì della rassegna (s)Nodi: dove le musiche si incrociano il museo è aperto dalle ore 16 alle ore 21.
concerto
L’eco dei Balcani è esotica e familiare al contempo e dà voce alle nostre comuni ascendenze slave, turche, albanesi, rom, greche. In questo vasto territorio musicale il Meraklija Ensemble si muove senza passaporto tra melodie orientali, tempi dispari e aneddoti provenienti da terre ricche, ospitali e poco conosciute anche se molto vicine, ricercando le vere origini meticce della musica dei popoli.
Diego Resta, tambura, tanbur, kemence
Fabio Resta, kaval, gajda, ney, kanun
Marco Nervegna, ud, tambura
Debora Stenta, tapan, darabuka
Igor Niego, clarinetto, gajda, kaval
Tutti i martedì della rassegna (s)Nodi: dove le musiche si incrociano il museo è aperto dalle ore 16 alle ore 21.
concerto
Storie d'amore, di carcere e di coltello, caratterizzate dalla vena sanguigna e romantica della città di Roma che richiamano alla memoria la fondamentale testimonianza sulla musica popolare laziale dell'artista e ricercatrice Graziella Di Prospero, oltre che i costanti riferimenti alla forza espressiva di Gabriella Ferri.
Bianca Giovannini "la Jorona", voce
Daniele Ercoli, contrabbasso
Désirée Infascelli, fisarmonica
Tutti i martedì della rassegna (s)Nodi: dove le musiche si incrociano il museo è aperto dalle ore 16 alle ore 21.
concerto
Il progetto The Shore è un viaggio nei ritmi e colori del sud del mondo attraverso strumenti etnici molto particolari e poco conosciuti in una mescolanza musicale di etnie distanti: l'Armenia del duduk, la Thailandia del khaen, l'India del bansuri, il Vietnam del danmoi, la Slovenia della Koncovka.
Fabio Mina, flauto, duduk, khaen, bansuri, danmoi, koncovka, electronics, field recordings
Marco Zanotti, bombos legueros, calebasse, pandeiro, kamalen'goni, m'bira, electronics
Peppe Frana, oud
Tutti i martedì della rassegna (s)Nodi: dove le musiche si incrociano il museo è aperto dalle ore 16 alle ore 21.
concerto
Da una parte la musica colta e il jazz di Sillato e dall’altra il popolare e la ricerca strumentistica di Medri: un continuo dialogo tra modalità interpretative e compositive apparentemente opposte tra loro, per un connubio che alterna momenti di improvvisazione a pezzi interamente decisi oralmente nella più classica tradizione popolare.
Pepe Medri, bandoneon, organetto, sega
Dimitri Sillato, violino
Tutti i martedì della rassegna (s)Nodi: dove le musiche si incrociano il museo è aperto dalle ore 16 alle ore 21.
concerto
I suoni del jazz e degli strumenti tradizionali amalgamati in un afro/jazz/blues sorprendente, ipnotico, onirico ma anche sensuale e trascinante. Una pozione di diverse culture, tradizioni e sonorità fuse in una unica "mistica" voce, quella di Kalifa Kone, nato e cresciuto in una famiglia di griot, eccezionale polistrumentista che suona strumenti tradizionali dell’Africa occidentale.
Kalifa Kone, kamelengonì - arpa maliana, tamà - tamburo parlante
Davide Angelica, chitarra elettrica
Guglielmo Pagnozzi, clarinetto, sax alto, elettronica
Salvatore "Messico" Lauriola, basso elettrico
Gaetano Alfonsi, batteria
Tutti i martedì della rassegna (s)Nodi: dove le musiche si incrociano il museo è aperto dalle ore 16 alle ore 21.
concerto
Jed Balak è Gnawa Beats Moroccan’roll, per un imperdibile concerto che parte dalla tradizione musicale degli Gnawa del Marocco e mette in evidenza le straordinarie affinità tra la musica mediorientale e quella popolare del sud Italia, in un vortice di melodie e ritmi ipnotici.
Un concentrato di energia cinetica inarrestabile che esplode coinvolgendo l'ascoltatore in un ballo estatico e liberatorio.
Abdallah Ajerrar, voce, guembri, craqbl, tbel
Mimmo Mellace, batteria, bendir, tianas, voce
Gianluca Sia, mandolino, bouzouki, chitarra elettrica, tastiere, voce
Tutti i martedì della rassegna (s)Nodi: dove le musiche si incrociano il museo è aperto dalle ore 16 alle ore 21.
concerto
L'Ensemble du Sud è un gruppo multietnico formato da musicisti di diversi Paesi - Italia, Cina, Romania, Venezuela, Senegal: un mix musicale di culture che spazia dalla tradizione mediterranea e dell’est europeo alla musica latinoamericana, dalle suggestioni sonore dell'Oriente alla poliritmia africana, con un linguaggio musicale collettivo senza confini sonori e geografici.
Emanuela Napolitano, voce, chitarra, tiple
Laimin Li, voce, violino
Diana Fekete, voce
Anibal Urrutia Mendes, basso, contrabbasso
Gueye Demba, cajon
Rossella Buttazzi, percussioni
Avi Mizhrai, fisarmonica
Tutti i martedì della rassegna (s)Nodi: dove le musiche si incrociano il museo è aperto dalle ore 16 alle ore 21.
un libro di Rinaldo Censi (Johan & Levi editore) | presentazione
ne parlano Rinaldo Censi e Pierfrancesco Frillici.
Nella sua accezione più comune l’iperrealismo è una corrente pittorica che rappresenta la realtà partendo da un’immagine fotografica, ingrandita il più possibile, riportandola come disegno e cercando di essere più fedeli della normale percezione; tuttavia, la pratica ha avuto vari sviluppi e a tutt’oggi non vi è una definizione univoca di iperrealismo.
Partendo dall’iperrealismo pittorico Rinaldo Censi indaga le qualità, le potenzialità e le varietà di un cinema che potremmo considerare iperrealista e che (come accade in pittura) ha differenti identità. Il volume percorre due strade principali: da una parte si analizza l’iperrealismo che si distingue per la dimensione satirica e di critica sociale, con riferimento alla mediocrità piccolo borghese (Hershell Gordon Lewis, John Waters, Bob Clark, Willard Huyck, tra gli autori); dall’altra ci si sofferma su un aspetto più sottile e profondo che emerge da un certo cinema sperimentale, che mette in risalto il lavoro sulla temporalità e che spinge a considerare il film nella sua dimensione fotografica o cronofotografica (Andy Warhol, Stan Brakhage, Carolee Schneemann, Kenneth Anger, Paul Sharits tra gli esponenti di questa seconda sezione).
Filippo Andreatta presenta il suo libro (Fbk press) | Stasera parlo io
Intervengono Angelo Panebianco e il Generale Giuseppe Cucchi, già Consigliere militare del Presidente del Consiglio e del Presidente della Commissione UE.
Il nuovo volume di Andreatta, direttore del Research Center on International Politics and Conflict Resolution (CERPIC) e docente di Relazioni internazionali e Studi strategici presso le Università di Bologna e di Trento, esplora, con il metodo delle scienze sociali, le origini del potere militare, concentrandosi sull'evoluzione istituzionale e militare in Occidente.
Stasera parlo io. Gli scrittori si raccontano
Dal 15 giugno al 17 settembre conversazioni e letture d'autore.
Paolo Prodi presenta il suo libro (Il Mulino)
Ne parla con l’autore Massimo Cacciari.
L’Occidente conserva ancora il potenziale rivoluzionario che ha caratterizzato la sua storia nell’ultimo millennio? L’Occidente è nato e cresciuto come rivoluzione permanente, cioè come capacità nel corso dei secoli di progettare una società alternativa rispetto a quella presente. Una caratteristica che ha permesso all’Europa, dal Medioevo in poi, di formarsi, espandersi, affermare la propria egemonia. Se ora assistiamo a un innegabile declino dell’Europa, ciò accade non per mere dinamiche economiche, ma fondamentalmente proprio per l’incapacità di immaginare un nuovo patto politico che faccia fronte alle nuove insicurezze che dominano l’età della globalizzazione.
Ezio Mauro e Adriano Sofri presentano il libro di Z. Bauman e E. Mauro (Laterza 2015)
I principi che hanno sostanziato l’ethos repubblicano, quel sistema di regole che ha orientato i rapporti di autorità e le modalità della loro legittimazione, i valori condivisi e la loro gerarchia, fino ad arrivare al nostro comportamento e ai nostri stili di vita, devono essere ripensati alla radice perché non sembrano più adatti all’esperienza e alla comprensione di un mondo che ha subìto la più travolgente dilatazione spaziale e al contempo l’inedita connessione globale.
Babel è un dialogo appassionato tra Zygmunt Bauman, uno dei più noti e influenti pensatori al mondo, e il direttore di "Repubblica" Ezio Mauro, su questa nostra epoca disarmata.