Premiati Zucchelli dal 1963 al 2016 | mostra a cura di Beatrice Buscaroli e Elena Marchetti
La mostra intende ricordare oltre cinquant'anni di attività della Fondazione Zucchelli nell’ambito del contesto culturale bolognese. In esposizione un’opera per ognuno dei vincitori delle borse di studio che dal 1963 al 2016 sono state elargite agli studenti “meritevoli”, come recita l’antico bando dell'Accademia di Belle Arti di Bologna.Preceduta da un lungo lavoro di ricerca sui documenti d’archivio e sui registri della Fondazione, la mostra raccoglie a oggi le opere di ottantuno premiati: molti furono, infatti, gli artisti che trassero spinta da questo riconoscimento e continuarono il lavoro nell’ambito delle arti.Diversi i bolognesi, e molti i nomi che hanno un ruolo ben definito nel mondo artistico contemporaneo.La mostra chiama a raccolta i vincitori di quel concorso, ma soprattutto restituisce un clima che testimonia la varietà dei modi con cui il gesto artistico si è espresso, la varietà delle tecniche adottate, la molteplicità di soluzioni con le quali quei “giovani” artisti hanno cercato di definire il mondo.
Sabato 28 gennaio in occasione di ART CITY White Night
alle ore 19 Una storia di artisti, di giovani, di cantanti…
presentazione del catalogo della mostra In-segnAti da Bologna, con l'intervento musicale del SaxBo Trio – Cristian Di Domenico Sax Baritono, Manuel Padula Sax Soprano, Emidio Ranieri Sax Contralto.
La mostra resta aperta fino al 3 febbraio
Orari di apertura al pubblico
dal lunedì al venerdì | 11:30 - 17:30
(Germania/1925) di Ewald André Dupont (95')
"Una tra le più importanti opere cinematografiche dell'epoca di Weimar. Il suo successo internazionale era dovuto di certo al persistente fascino del melodrammatico triangolo amoroso tra acrobati su cui si incentra la trama. Ma l'importanza del film e l'attrattiva che ancora esercita sul pubblico hanno ragioni diverse: la finezza registica, la traduzione sistematica dell'intreccio nel linguaggio muto dei gesti e delle espressioni e l'impiego virtuosistico della macchina da presa che comunica il tumulto dei sentimenti sotto forma di immagini sensuali e di vertigini visive". (Michael Wedel)
segue LE SORELLE BARTELS (Italia/1910, 4')
Eleganti esercizi di acrobatismo eseguiti dalle atletiche sorelle Bartels. Accompagnamento al piano di Daniele Furlati
visita guidata
Visita guidata a cura degli archeologi di Aster.
Ingresso € 4,00 + biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Per gli abbonati alla Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata (ingresso museo gratuito)laboratorio per ragazzi da 8 a 12 anni
Un affascinante incontro per muovere i primi passi nel mondo della robotica e scoprire,divertendosi, cosa siano in grado di fare i robot e quali siano i loro principali ambiti di utilizzo.
Partendo dai primi automi del periodo rinascimentale utilizzati per stupire durante gli spettacoli e passando poi a illustrare gli scrivani meccanici del 1770, si arriverà a mostrare come droidi e androidi non siano solo personaggi del nostro immaginario ma macchine sofisticate usate oggi per aiutare gli umani in situazioni di pericolo o nella gestione del quotidiano come l'assistenza agli anziani o nelle corsie di un ospedale.
Con semplici esperimenti sarà possibile poi provare quanto sia articolata la programmazione di un automa e lo sviluppo di un programma di istruzioni e di come si sia evoluta la tecnica di spostamento e di deambulazione di queste macchine.
L'animazione prevede l'utilizzo di semplici modelli di robot e l'analisi di spezzoni di film di fantascienza e brevi cartoni animati.
Per l’occasione, apertura straordinaria del museo dalle h 15 alle h 18.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 23 dicembre).
Ingresso € 4,00 (gratuito per un accompagnatore adulto)
Capodanno in dialetto con la compagnia Marco Masetti
Prenotazioni al numero 335 5367524, 338 6396734 e 366 1028269.
(Florence Foster Jenkins, GB-Francia/2016) di Stephen Frears (110')
Meryl Streep, vera Diva del nostro tempo, interpreta la storia d'una falsa Diva anni Quaranta, diva senza talento ma molto ricca, molto grande dame, molto ingenua e pronta a tutto pur di esibirsi, stecca dopo stecca, come soprano alla Carnegie Hall. La storia è vera, Florence Foster Jenkins fu uno strano personaggio dell'alta società newyorkese, una signora in ermellino che si fece un po' dileggiare, un po' lusingare, un po' sfruttare da impresari e gazzettieri. Davvero dovremmo interessarci a una storia di ricchi e stonati di oltre mezzo secolo fa? Frears ne fa però la colorita storia di un'illusione; Hugh Grant è irresistibile nel ruolo del compagno di Florence, a sua volta attore fallito; e s'impone la versione originale, per meglio apprezzare il virtuosismo con cui Streep, che in realtà canta benissimo, riesce a sbagliare ogni nota. (pcris)
spettacolo a cura di Leo Scienza
Nel Regno Senza Tempo la principessa Allegretta è malata: è sempre triste! I dottori l’hanno visitata e la cura è chiara: la principessa deve ridere. Da tutto il regno accorrono i personaggi più strampalati: alchimista, clown, principi, ma niente da fare la principessa non guarisce, anzi sta sempre peggio. Finché un bel giorno arriva a corte un improbabile inventore che porta in dono un marchingegno mai visto prima…
Ingresso a offerta libera.
spettacolo a cura di Leo Scienza
Nemmeno a Natale i professori di Leo Scienza possono riposare: Babbo Natale è ammalato e proprio loro dovranno sostituirlo! Impareranno a volare sulla slitta? Riusciranno a calarsi nei comignoli più stretti e ad attraversare fulmini e tempeste elettromagnetiche? Scoprilo anche tu, insieme agli scienziati più eccentrici ed imprevedibili, in un pomeriggio tra scienza e magia, esperimenti spettacolari e tanto divertimento.
Ingresso a offerta libera.
spettacolo a cura di Leo Scienza
Un'avventura attraverso il tempo con un'unica missione: salvare il mondo. Giocando e divertendosi alla scoperta di risparmio idrico, smaltimento dei rifiuti, surriscaldamento globale ed energie alternative.
Ingresso a offerta libera.
Uno spazio in cui arte e vita siano completamente fuse in un tempo senza tempo. Questo è il nuovo spazio eLaSTiCo faART – atelier di ceramica, grafica, pittura, fumetto e illustrazione, sala concerti ed esposizioni, piccola area relax e spazio verde.
Per l’inaugurazione diversi dj si alterneranno in consolle:
-Andy Giò - Trash, ’80, Synth pop
-The Drop - Elettronica, Synth wave
-Mighty Mau - Indielettrotunz
-Alyz_Ki - Minimal Techno, Dark prog
-Trippy - Techno
-Opposit - Techno
-Lady Maru - Techno
Visual: ResEBE
Sui muri operano Centina e AB
Ingresso gratuito riservato ai soci Aics -
Costo tessera 8 €
Tra gli altri circoli AICS di Bologna: Alchemica, Freak Out, Kinodromo, Link, Locomotiv, Mikasa, Poseidon, vari ed eventuali
presentazione del volume alla presenza dell'autrice Valeria Arnaldi
ONO arte contemporanea, in occasione della mostra “Lucienne Bloch: dentro la vita di Frida Kahlo (15 dicembre – 26 febbraio) presenta il libro “Gli amori di Frida Kahlo” (Edizioni RSP - BIZZARRO), alla presenza dell’autrice Valeria Arnaldi, in conversazione con Patrizia Finucci Gallo, giornalista e scrittrice.
Appassionata, irruente, emotiva. Al contempo romantica e audace. Di un uomo solo – il suo Diego – eppure decisa a non rinunciare a nessun batticuore. Fortemente invalidata dai gravi incidenti che segnarono la sua vita, ma decisa a non negarsi la ricerca e la sperimentazione del piacere. Amata e amante di molti e molte, Frida Kahlo fu un personaggio rivoluzionario per l’epoca, tanto nello stile pittorico che nello stile di vita. E nei suoi amori. Distante dalla cultura stereotipata della famiglia, Frida Kahlo, compagna e moglie di Diego Rivera, amò politici, artiste, fotografi e modelle in piena libertà, senza sentirsi mai in dovere di mascherare quelle relazioni o nasconderle. E di quegli amori fece arte e perfino filosofia, trasportando emozioni e sensualità nei suoi dipinti, nella “costruzione” di una nuova e più profonda idea di femminino e identità. Resa “diversa” dall’incidente, prese spunto dalla sua condizione per approdare a una concezione più moderna del mondo, di sé e dell’altro. Questo libro ricostruisce per la prima volta tutte le passioni e le relazioni vissute dall’artista, rintracciandone detti e non-detti tra lettere, opere e memorie di amici e, appunto, amori. Un viaggio inusitato nella vita – segreta e non – di una rivoluzionaria, in lotta contro società, stereotipi, natura e, talvolta, perfino se stessa. Valeria Arnaldi, giornalista professionista, critica d’arte e scrittrice. Scrive su testate italiane e straniere. Cura mostre di arte contemporanea in Italia e all’estero. Per l’etichetta editoriale Bizzarro! ha già pubblicato, tra gli altri, Tina Modotti hermana e Chi è Banksy? E perché ha tanto successo?
dal martedì al giovedì 10.00 - 13.00 e 15.30 - 20.00
venerdì e sabato 10.00 - 13.00 e 15.30 - 21.00
domenica 16.00 - 20.00
LUNEDì CHIUSO
mostra fotografica che racconta non solo l’amicizia tra le due donne, ma anche e soprattutto la vita di Frida Kahlo, da un punto di vista intimo e privilegiato.
“Io ti odio”. Sono state queste le prime parole che Frida Kahlo rivolge a Lucienne Bloch durante il party al MOMA di New York nel 1931, organizzato in onore di Rivera che in quel periodo avrebbe dovuto affrescare sette pannelli per la sua personale nel museo newyorkese. Lucienne e Rivera erano stati fianco a fianco tutta la sera, avevano parlato per lo più della tecnica dell’affresco, che Lucienne amava e che aveva studiato nel suo viaggio in Italia ma anche nelle scuole d’arte che aveva frequentato. La sintonia era palese, ma quello che Frida ancora non sapeva era che Lucienne, a differenza delle altre donne che gravitavano intorno a quell’”ingombrante” marito, sarebbe diventata una delle sue amiche più fedeli e fidate, colei che le sarebbe stata a fianco quando avrebbe abortito, quando avrebbe perso la madre e quando avrebbe scoperto il tradimento di Diego con la sorella Cristina.
E subito dopo quel primo incontro newyorkese con Rivera, ne diventa assistente: ne condivide ideali politici ma anche estetici. Entrambi sono alla ricerca di un’arte per il popolo, che sia comprensibile e quindi fruibile da tutti. Lucienne segue Diego durante l’esecuzione di tutti i suoi murales negli Stati Uniti, come quello del Rockfeller Center di New York, che poco prima che venisse distrutto per il contenuto politico, riesce a fotografare sfuggendo alle guardie che Frida si era premurata di distrarre, regalandoci le uniche immagini tutt’oggi esistenti di quei lavori. Lucienne Bloch, da sempre aveva nutrito una grande passione per l’arte, che il padre, il noto compositore Ernst, aveva da sempre appoggiato e incoraggiato. Dopo averla iscritta alle migliori scuole, le aveva inoltre regalato le sue due prime macchine fotografiche (una Brownie Box Camera prima e una Leica dopo), le stesse con le quali inizia ad immortalare una sempre più complice Frida.
L’amore, la politica e l’arte. Le foto di Lucienne raccontano tutto questo, in modo candido e ravvicinato: Frida sorridente alla mattina, Frida che bacia Diego, Frida che scherza di fronte all’obiettivo. Sono molti i punti che le legano: entrambe artiste, entrambe libere da ogni tipo di briglia sociale, entrambe forti e determinate. Lucienne Bloch, attraverso queste immagini, ci offre l’opportunità di cogliere la vera essenza della Kahlo, quella che solo un rapporto così intimo era in grado di far emergere. Le loro strade si divideranno solo nel 1938, quando Lucienne e Dimitroff (assistente di Rivera che la Bloch sposerà) si trasferiscono in Michigan e Frida torna in Messico, ma la carica di questo rapporto continuerà ad influenzare non solo la vita, ma soprattutto i lavori di queste due grandi artiste.
La mostra è composta di 45 fotografie in diversi formati. Tutte le fotografie sono vintage print, stampate e firmate da Lucienne Bloch.
Con il patrocinio del Comune di Bologna.
dal martedì al giovedì 10.00 - 13.00 e 15.30 - 20.00
venerdì e sabato 10.00 - 13.00 e 15.30 - 21.00
domenica 16.00 - 20.00
Lunedì CHIUSO
il fantasioso mondo circense protagonista di tanti film
Il circo secondo Ewald Dupont, Chaplin, i Marx, Fellini, Alex de la Iglesia per arrivare al prodigioso Man on Wire, il documentario che racconta l’avventura dell’equilibrista francese Philippe Petit che camminò su una corda tesa sul vuoto tra le Twin Towers.
Tra le proposte l'indimenticabile Il Circo di Charlie Chaplin, Freaks il capolavoro “maledetto” di Tod Browning, La Strada di Federico Fellini e poi ancora La Ballata dell’odio e dell’amore di Alex de la Iglesia, Varietè di Ewald Andrè Dupont - una delle più importanti opere cinematografiche dell’epoca di Weimar - Tre Pazzi a Zonzo di Edward Buzzel.
Localedue presenta Inauthentic Afternoon, progetto di Stefano Faoro pensato per gli spazi della galleria.
Inauthentic Afternoon si costituisce quasi come un interno domestico, ma visto da una certa distanza.
Si compone di diversi elementi – un audio, degli appunti fotocopiati, un mobile che ingombra lo spazio. Tramite questi, Faoro costruisce un ambiente le cui parti rimangono indeterminate e potenziali, pronte ad eccedere il loro senso apparente. In questo esercizio d’incertezza, l'artista amplifica il meccanismo di produzione dei propri testi, che esistono allo stesso tempo come scrittura, immagine e voce.
*
Stefano Faoro
Inauthentic Afternoon
a cura di Giulia Morucchio e Irene Rossini
16.12.2016 / 20.01.2017
documentario di Andrea Legni (Ita, 23’)
Proiezione gratuita del documentario "Storie Popolarissime", che racconta attraverso le interviste ad alcuni anziani residenti la vita delle aree popolari del quartiere Porto.
Il documentario è stato realizzato nel quadro del progetto "FARE Porto! Video-ricordi per raccontare e rilanciare l’aggregazione sociale” realizzato da GVC ONLUS in collaborazione con le associazioni del quartiere Fare Porto, Ya Basta Bologna, TPO e D.E-R, con il finanziamento del programma Incredibol! del Comune di Bologna.
(Irlanda/2016) di John Carney (106')
Dopo il bell'esordio con Once e il simpatico Tutto può cambiare (dove Keira Knightley e Mark Ruffalo portavano la musica del cuore nell'East Side di New York),John Carney s'impegna una volta di più a dimostrare che il film musicale ha ancora un suo sonoro perché, e lo fa scavando nell'autobiografia. Irlanda di metà anni Ottanta, giovani fan divisi tra i Cure e gli Spandau Ballet, tra il sogno di raggiungere Londra e i patemi familiari, tra la scuola e la voglia di creare una loro band. Dal "Village Voice": "Sing Street è il film più romantico attualmente in circolazione, traboccante di musica, di divertimento e dei brividi del primo amore". (pcris)
(Balade triste de trompeta, Spagna-Francia/2010) di Álex de la Iglesia (108')
1937. La Spagna è nel mezzo della Guerra Civile. Il pagliaccio di un circo massacra col machete un intero plotone di franchisti. 1973, ultimi giorni del regime. Javier, il figlio del pagliaccio, ha seguito le orme del padre e lavora come clown triste in un circo scalcinato. Si troverà a contendere a Sergio, il pagliaccio che lo umilia durante gli spettacoli, l'amore della trapezista Natalia, fino a una feroce resa dei conti in cui riappare cruento il rimosso della Storia, mentre l'iconografia circense vira verso l'horror. Una metafora della Spagna, paese maledetto e tragico, nel quale orrore e ironia spesso si confondono.
(USA/2009) di Edward Sanders (159')
Il live è quello del concerto che Leonard Cohen tenne alla Oz Arena di Londra il 17 luglio 2008. Cohen è un elegante signore di settantaquattro anni, la voce sempre più fonda non mostra troppo l'ingiuria del tempo, la mestizia seduttiva ormai soprattutto ironica, la gentilezza zen, il cappello nero spesso alzato a ringraziare i colleghi musicanti. E le canzoni? Tra le più belle che il Novecento ci abbia lasciato in eredità: Suzanne e So long, Marianne, Bird on a wire e Hallelujah, fino a Dance me to the end of love: e qui non ce n'è per nessuno. (pcris)
spettacolo per bambini da 4 a 8 anni
Pierino e il Lupo è una favola musicale che Prokofiev compose con lo scopo di educare i bimbi alla musica.
In questa versione originale si immagina l’autore alle prese con la genesi dell’opera in un confronto creativo con uno spettatore privilegiato: il figlio.
Così la musica farà apparire animali di solo colore, un nonno duro come la pietra, Pierino che è solo capelli e un lupo di sola luce.
Alla fine le immagini stesse richiederanno un epilogo diverso, un’azione da grande, grazie alla quale il percorso di crescita di Pierino sarà rischiarato da nuova, primaverile luce.
Compagnia Garraffo Teatro Terra (Selinunte - TP)
spettacolo per bambini da 3 a 6 anni
A Square World è la storia sincera e commovente di un gruppo di tre amici che qualcosa di inaspettato trasformerà in una coppia di due.
Insieme, decidono di ridefinire le regole del mondo quadrato in cui vivono. Con un pizzico di divertimento e di confusione, ben presto scopriranno che le loro vite non saranno mai più quadrate.
La storia, fatta di linguaggi non verbali, utilizza la manipolazione degli oggetti e la sorpresa per creare un mondo immaginario, dove tutto può succedere.
A Square World parla dell’ingiustizia di essere tagliati fuori in un mondo progettato per tutti tranne che per te.
Dopo il work in progress e la presentazione in forma di studio all'interno dell'edizione 2016 di Visioni di futuro, visioni di teatro..., A Square World / Un mondo quadrato torna al Teatro Testoni Ragazzi come spettacolo.
Compagnia Daryl Beeton (Londra - Gran Bretagna)