Maurizio De Giovanni presenta il suo libro. Dialoga con l’autore Massimo Vitali.
Immersa nel caldo torrido di luglio e nei preparativi per una delle feste piú amate, la città è sospesa tra cielo e inferno. Quando un notissimo chirurgo cade dalla finestra del suo ufficio, per Ricciardi e Maione inizia un’indagine che li porterà nel cuore dei sentimenti e delle passioni piú tenaci e sconvolgenti. De Giovanni mette in scena con superba maestria, nel suo romanzo di piú ampio respiro, una galleria di personaggi e ambienti diversissimi, antichi mestieri coltivati e tramandati come religioni accanto a quartieri malfamati e interni borghesi troppo tranquilli. Angeliche, infernali e appassionate, sui destini di ciascuno volano le note di una delle piú belle canzoni mai scritte a Napoli, mentre tutto rischia di precipitare nell’abisso. Perché «il caldo, quello vero, viene dall’inferno».
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
In caso di maltempo l'incontro si terrà nella Sala Stabat Mater.
Paesaggi musicali nel secolo dei viaggiatori | Concerto in memoria di Luisa Fanti Melloni
Concerto a cura del Collegium Musicum Almae Matris, organizzato dall’Università di Bologna in collaborazione con la Fondazione Luisa Fanti Melloni in memoria della benefattrice dell'Ateneo Luisa Fanti Melloni.
Come evocato dal titolo, nella serata si intrecceranno musica, letture e videoproiezioni per raccontare viaggi, artisti e cartoline musicali nel secolo del Romanticismo. Il posto in cui si esprime al meglio la soggettività è la mente, e con l’astrattezza della musica, i paesaggi musicali di Mendelssohn e Čajkovskij trascineranno gli ascoltatori in un vortice di emozioni.
L’Ouverture Le Ebridi di Mendelssohn ricalca un paesaggio visto dall’artista: la geometrica grotta di Fingal, una cavità naturale, scolpita dalla natura e dai flutti che percuotono le isole scozzesi. Anche Čajkovskij, altro protagonista della serata, pone al centro il paesaggio: Souvenir d’un lieu cher sarà, con i suoi tre movimenti, il souvenir del viaggio del compositore nel paese di Brailovo, in Ucraina. Letture e videoscenografie faranno da cornice allo spettacolo, e tutto porterà gli spettatori sulla scia dei viaggiatori del XIX secolo, viandanti su un mare di nebbia che spesso è la loro e la nostra interiorità.
L'ingresso alla serata è ad invito. Gli inviti - per un massimo di due inviti a persona e fino ad esaurimento dei posti disponibili - si possono ritirare presso la Fondazione Fanti Melloni (via Santo Stefano, 30 - Bologna), da giovedì 19 a lunedì 30 giugno (escluso il sabato), dalle 9,30 alle 12,30.
Per info: Fondazione Luisa Fanti Melloni, tel. 051 228613, e-mail: fondazione.fantimelloni@unibo.it.
Vittorio Gallese presenta il suo libro scritto con Massimo Ammaniti
I mercoledì di Raffaello Cortina
L’intersoggettività descrive le continue interazioni e gli scambi tipicamente umani che si sviluppano fin dai primi giorni di vita, in un processo che conduce alla capacità di comprendere la mente degli altri. Nel libro si analizzano le dinamiche psicologiche materne e paterne che contribuiscono alla nascita della matrice intersoggettiva nel figlio. Queste dinamiche genitoriali vengono approfondite anche alla luce della capacità di entrambi i genitori di sostenersi reciprocamente nell’allevamento del figlio. Viene esplorato, inoltre, l’impatto dello stress genitoriale fin dalla gravidanza sullo sviluppo del bambino. Nelle conclusioni si delineano le implicazioni di queste importanti ricerche nella prevenzione e in campo clinico attraverso strategie di sostegno ai genitori e ai bambini in difficoltà.
In caso di maltempo l'incontro si terrà nella Sala Stabat Mater.
Programma di eventi culturali e di svago comune
Programma di eventi culturali in Piazza Verdi promosso da Comitato Piazza Verdi e zona universitaria e Associazione Via Petroni e dintorni.
Programma:
GIUGNO
LUGLIO
Dal 21 al 25 luglio visite guidate ai principali monumenti della zona universitaria e percorsi dei poeti a cura di Milena Naldi, Otello Ciavatti e Pietro Maria Alemagna
All’interno di un’ideale storia dell’illustrazione chapliniana, l’opera di Léo Kouper si distingue tra tutte per essere stata l’unica a scaturire da un dialogo diretto con Chaplin, ad aver accolto le sue critiche, i suoi suggerimenti, il suo plauso. A metà degli anni Cinquanta, Chaplin consegnò a Kouper l’immagine di Charlot. Le prove, l’evoluzione dei progetti sottoposti a Chaplin e poi scartati, l’elaborazione di nuove soluzioni, riflettono quindi in maniera diretta le intenzioni di Chaplin rispetto al suo pubblico. Il pubblico è quello delle riedizioni dei suoi film, degli anni Cinquanta prima e Settanta poi, che avrebbe accolto dunque potenziali, nuove generazioni di spettatori: le opere di Kouper raccontano indirettamente anche la storia di una seconda e terza vita di questi film indimenticabili sul grande schermo.
Apertura dal lunedì al venerdì, dalle 14.30 alle 21
Sabato e domenica dalle 10 alle 21
Sabato 28 giugno ore 16, visita guidata con Léo Kouper
Ingresso libero
La mostra di Chiara Rapaccini, in arte RAP, autrice delle celebri vignette sugli equivoci d'amore, le goffaggini e le sconfitte della coppia contemporanea
Sei lenzuola matrimoniali che pendono come se asciugassero al sole dagli archi della Piazza coperta della Biblioteca Salaborsa. Sulle lenzuola, l'artista, illustratrice per bambini e designer, ha dipinto a tempera i suoi “Amori Sfigati”, le celebri vignette sugli equivoci d'amore, sulle goffaggini e le sconfitte della coppia contemporanea, sempre più smarrita e fragile.
I disegni troveranno un'eco nei film sul tema programmati per Sotto le stelle del cinema, mentre la presentazione del nuovo libro Gli amori sfigati aprirà in contemporanea martedì 8 luglio la rassegna Stasera parlo io all'Archiginnasio.
Ci sarà anche un concorso per chi vuole raccontare in un minuto la propria storia con immagini e parole: una giuria premierà l’opera più ironica, creativa e originale, che verrà anche proiettata sul mega schermo in Piazza Maggiore il 14 luglio.
Dall’8 luglio al 17 luglio da martedì a sabato, dalle 16 alle 19 vieni a raccontare il tuo amore sfigato
nel videobox di Salaborsa.
Spettacolo di Guitti Teatro | Officine Guitti
Lo spettacolo nasce da un laboratorio, condotto da Daniele Mazzacurati, che parte da un piccolo racconto personale per arrivare ad un vero e proprio monologo teatrale. Gli attori di Officine Guitti vi invitano ad ascoltare le loro storie. Storie comiche e brillanti, profonde ed evocative, magiche e poetiche. Per ritrovare quello stupore infantile dell'ascolto, diritto di ogni uomo adulto.
In mostra le foto degli artisti internazionali del rock che sono venuti a suonare a Bologna
La mostra, a cura di UFO (Unione Fotografi Organizzati), propone foto di artisti rock internazionali durante le loro esibizioni a Bologna: da Jimi Hendrix a Joe Cocker, da Patti Smith a Bob Dylan, fino agli ultimi concerti al Palamalaguti e all’Arena Joe Strummer.
Opera di teatro musicale. Nuovo allestimento del Teatro Comunale in coproduzione con Teatro del Pratello
Prima delle tre opere di teatro musicale che si realizzeranno nel mese di agosto presentata nell'orchestrazione di Ottorino Respighi.
LA SERVA PADRONA di Giovanni Paisiello
libretto di G. Federico
orchestrazione di Ottorino Respighi
edizione critica e ricostruzione di Elia Andrea Corazza
Nuovo allestimento del Teatro Comunale di Bologna in coproduzione con la coop. Teatro del Pratello
Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
direttore Elia Andrea Corazza
regia di Paolo Billi
Serpina Maria Rosaria Lopalco
Uberto Davide Bartolucci
Vespone Elvio Pereira De Assunçao
e con la Compagnia OUT Pratello
La Compagnia OUT Pratello, compagnia stabile di teatro, è composta da minori in carico ai Servizi della Giustizia Minorile (l'Ufficio Sociale Minorenni e la Comunità Pubblica per Minori), Il laboratorio per la realizzazione dello spettacolo è stato sostenuto dal Centro Giustizia Minorile Emilia-Romagna e dal LIONS Club.
Dal 2014, la Compagnia del Pratello, diretta da Paolo Billi, che ha realizzato dal 1998 gli spettacoli nell'Istituto Penale Minorile di Bologna, si articola in due formazioni distinte: la Compagnia OUT Pratello, con l'Area Penale Esterna, e la Compagnia IN Pratello, con l' Area Penale Interna. Si è reso necessario dar vita a due formazioni teatrali distinte per costruire percorsi artistici, formativi ed educativi diversi, permettendo alla Compagnia OUT Pratello di far esperienze professionali significative in collaborazione con le Istituzioni teatrali più importanti; si preannuncia che a dicembre debutterà il nuovo spettacolo all'Arena del Sole, Teatro Stabile.
Immaginando un nuovo tipo di spettacolo che coniugasse l’opera italiana del Settecento con il balletto di stampo modernista, Serge Djagilev, il celebre impresario dei Ballets Russes, scelse La Serva padrona che Giovanni Paisiello compose a Pietroburgo nel 1781 presso la corte di Caterina la Grande. Per via della mancanza di un librettista italiano a corte, Paisiello era costretto a intonare nuovamente il testo messo in musica da Pergolesi una quarantina di anni prima. Nel 1919 Djagilev affidò l’adattamento delle musiche al bolognese Ottorino Respighi il quale strumentò nuovamente l’intero intermezzo, accorciò le parti cantate, orchestrò i recitativi, e aggiunse alcuni pezzi strumentali necessari al balletto. I nuovi materiali furono tratti da altre composizioni di Paisiello composte in Russia nelle quali Djagilev aveva riconosciuto delle melodie russe. Pur rimanendo in sostanza fedele alla fonte paisielliana, resa senza trasfigurarla, Respighi ne attualizzò l’orchestrazione rendendola maggiormente godibile dal pubblico del primo Novecento: le musiche acquistarono continuità e brillantezza, il tutto a favore di una burletta in musica più frizzante, che ben si adattasse all’inserimento di parti danzate e ai mutati gusti del pubblico. La partitura fu completata da Respighi nel marzo del 1920 ma, per motivi ignoti, non venne mai allestita e finora era data per dispersa.
Elia Corazza
presentazione del libro di Sergio Peter
Filippo Fenati incontra l'autore
Come si gioca a nascondino da soli? Un bambino cerca un riparo dalla morte del padre e trova nell’aria le voci dei matti, degli animali, dei vecchi e delle donne che popolano i luoghi marginali di una sperduta valle di montagna. Riti collettivi di addio all’inverno, campane ferme, racconti orali, cadute, incantamenti e ossessioni animano il sorprendente romanzo d’esordio di Sergio Peter che, ispirandosi alla lezione del Celati di Narratori delle pianure e del Calvino delle Città invisibili, dà vita a un ritorno a casa che è anche viaggio iniziatico nei territori della memoria.
Fernando Haddad, sindaco di São Paulo, scrive a Virginio Merola, sindaco di Bologna.
Ogni sera, prima dello spettacolo, verrà letta una lettera spedita al pubblico bolognese da una personalità brasiliana o da un rappresentante della società civile. A leggerla un suo omologo italiano. Per conoscere la realtà di quel paese attraverso il "fronte interno" di chi la vive.
(Spagna, 1988) di P. Almodóvar (88')
Film sullo spettacolo teatrale di Alessandro Bergonzoni
Una serata del tutto particolare, a cavallo tra teatro e cinema: Alessandro Bergonzoni introdurrà la proiezione del film dal suo spettacolo teatrale, Urge.
(Ita-GB/2013) di F. Ferrone e M. Manzolini (70')
Introducono Federico Ferrone e Michele Manzolini
Doveva essere il viaggio dell'utopia. Si è trasformato in quello del disincanto. Ma anche del risarcimento cinematografico. All'origine di tutto, i filmini Super8 girati da alcuni alfonsinesi nel 1957, quando partirono dalla città romagnola per il Festival mondiale della gioventù socialista a Mosca. Conservato dall'associazione bolognese Home Movies (che raccoglie filmini familiari di ogni provenienza) quel materiale ha innescato la curiosità di due giovani film-maker, Federico Ferrone e Michele Manzolini: con l'aiuto fondamentale della montatrice Sara Fgaier e dell'unico sopravvissuto di quel viaggio, Sauro Ravaglia, quelle immagini sono diventate Il treno va a Mosca, un'appassionante ricostruzione in forma di diario di un sogno e della sua messa in discussione. Perché se l'inizio del viaggio (e del film) è solo di entusiasmi e passioni, la libertà di movimento trovata a Mosca fa conoscere ai comunisti di Alfonsine una realtà molto più prosaica. Si inizia cantando "Lenin, la tua dottrina si diffonde e vola / Lenin, la tua parola è quella che consola" sull'aria di Mamma di Bixio e Cherubini e si finisce interrogandosi sulla povertà, il lavoro in fabbrica, la realtà dell'Urss. Il film però non diventa mai un pamphlet pro o contro: oltre all'orgoglio di Ravaglia di essere stato comunque un testimone del proprio tempo, sono le facce delle persone filmate, i loro sorrisi, le loro espressioni a vincere su tutto. È una 'fetta' di vita vera che riprende vita grazie al cinema, ben più autentica e toccante di qualsiasi immagine ricostruita.
Paolo Mereghetti
Il treno va a Mosca è la storia del Sogno Sovietico che molti comunisti italiani hanno coltivato, dandogli una potenza che in certi momenti, e per certe persone, ha sfidato quella del Sogno Americano. Per poi sentirsi dire, dopo il '56 e dopo il '68 e dopo tante altre cose, che quel sogno era un incubo. Eppure, con tutte le amarezze che sarebbero arrivate, Il treno va a Mosca è emozionante e commovente.
Alberto Crespi
Abbiamo cercato di rispettare lo sguardo originario costruendo però una narrazione più fluida e stratificata, trasfigurando a volte gli 8mm laddove la narrazione lo richiedeva e recuperando registrazioni e documenti sonori dell'epoca. L'idea era quella di raccontare la nascita e la morte del grande sogno comunista in Italia affidandosi molto di più allo sguardo di un tempo che alle parole di oggi. La traiettoria di Sauro è una parabola eccezionale della militanza, dall'utopia alla sua fine, oltre che un racconto di formazione. Eccezionale soprattutto perché la disillusione, per lui, non è stata un motivo di ritrattare gli ideali con cui è cresciuto bensì un momento di passaggio e di maturazione, trasformatosi poi in uno stimolo a continuare a viaggiare, cosa che ha fatto per tutta la vita. Con lo stesso materiale si sarebbero potute raccontare centinaia di storie con centinaia di punti di vista diversi. Abbiamo però la convinzione di aver fatto, se non il film migliore possibile, quello più vicino alla nostra sensibilità e, al tempo stesso, fedele alla visione del mondo dei protagonisti.
Federico Ferrone e Michele Manzolini
di Olivier Dahan (USA, Francia, Belgio, Italia/2014, 103’)
con N. Kidman, P. Vega, M. Ventimiglia, T. Roth.
Ingresso: Intero 5€ | Ridotto 3€ (bambini < 8 anni)
(Ita/2013) di Peter Marcias (80'). Introduce Piera Degli Esposti
(USA/1977) di W. Allen (93')
Lingua originale con sottotitoli
di Wes Anderson (GB, Germania/2014, 100’)
con R. Fiennes, T. Revolori, F. Murray Abraham, M. Amalric.
Orso d’argento al Festival Internazionale del Cinema di Berlino 2014.
Ingresso: Intero 5€ | Ridotto 3€ (bambini < 8 anni)
(Ita/1960) di M. Monicelli (106'). Introduce Chiara Rapaccini
di Carlo Verdone
con Carlo Verdone, Paola Cortellesi, Tea Falco
Ingresso: Intero 5€ | Ridotto 3€ (bambini < 8 anni)