Un concerto ambizioso per festeggiare i venti anni di un progetto unico nel suo genere, un coro amatoriale completamente indipendente nato nel 1995 per il solo piacere di cantare ed arrivato ad esibirsi insieme ad artisti e direttori importanti - da Andrea Bocelli a Placido Domingo a Zubin Mehta - e in luoghi altrettanto importanti come la Sala Nervi in Vaticano. E' la Corale Quadriclavio di Bologna diretta da Lorenzo Bizzarri che presenterà i ‘Carmina Burana’ di Carl Orff. Sul palco ad accompagnare il coro, l'Orchestra Arcangelo Corelli di Ravenna, e "gli amici professionisti", il soprano Maria Carla Curia, il tenore Gianluca Pasolini e il baritono, Carlo Morini. "Il coro - ha ricordato il presidente della corale, Francesco Mercuri - è nato nel '95 da un gruppo di persone che si trovavano per il solo piacere di farlo. Un piccolo gruppo diretto dal fondatore della Corale, Francesco Scognamiglio, che è diventato sempre più numeroso. Dal '98 è diretto da Lorenzo Bizzarri. Abbiamo lavorato tanto, abbiamo preparato tante esecuzioni. Ora festeggiamo i nostri 20 anni, che da un lato è un punto di arrivo ma è anche un punto di partenza". Bizzarri ha spiegato la rarità di questa esperienza che arriva a festeggiare il 20ennale, "io lo dirigo da 17 anni. E ci sono stati momenti di gioia ma anche di difficoltà. Con questo concerto vogliamo anche ringraziare i coristi presenti e quelli che hanno fatto parte della Corale per aver superato insieme questi momenti di difficoltà". Bizzarri, diplomato in direzione d'orchestra, musica corale e direzione di coro, direzione d'opera lirica e pianoforte ha sottolineato l'amatorialità dei cantanti, "non professionisti della musica, e a questo abbiamo supplito con il grande impegno e un metodo di studio. Ci troviamo una volta alla settimana e assembliamo i brani che ogni corista ha imparato a casa". Ogni corista riceve un cd - nei primi anni erano delle musicassette - con la propria parte messa in evidenza. Un modo pratico per superare le difficoltà a cui possono andare incontro, appunto, i non professionisti. Solo così, negli anni, la Corale Quadriclavio ha preparato la grande messa in Si Minore e il Magnificat di Bach; o la messa di Requiem in Re minore di Mozart; o ancora la nona di Beethoven, lo Stabat Mater di Rossini, il Requiem di Verdi, o appunto i Carmina Burana che presenteranno al Duse. E per festeggiare il ventennale, sono stati coinvolti tutti coloro che negli anni hanno fatto parte del Coro. "Qualcuno verrà dalla Germania - ha detto Bizzarri - per prepararli, abbiamo mandato loro la registrazione delle prove con tutte le istruzioni. Ci piace fare musica. Ci piace cantare, ed è questa la forza che ci porta già oltre i 20 anni'.
Nello stile di Fantateatro, l’opera rossiniana viene messa in scena con grande ironia e divertimento, in una rappresentazione avvincente e poetica allo stesso tempo. Momenti musicali e recitazione si fondono in uno spettacolo di immediata fruizione, in un gioco teatrale dove ogni cantante si alterna a un sosia attore.
Danze, costumi, videoproiezioni, gags e tanto colore rendono questo allestimento adatto a tutta la famiglia.
Una gazza inopportuna e dispettosa ruba le posate del ricco Fabrizio Vingradito. Del furto viene accusata la domestica Ninetta, di cui sono innamorati Giannetto, figlio di Fabrizio, e il Podestà. Quando tutto sembra perduto viene finalmente smascherata la vera colpevole dei furti e Ninetta potrà sposare Giannetto tra l’esultanza generale.
LA COMPAGNIA FANTATEATRO
La messa in scena è a cura di Fantateatro, la compagnia che in pochi anni è diventata una delle realtà di maggiore rilievo nello scenario del Teatro Ragazzi, sia per il numero di produzioni (Oltre 80 titoli), sia per il numero di spettatori (oltre 90.000 in un anno).
Il successo di fantateatro sta nel linguaggio comunicativo in grado di coinvolgere in egual misura adulti e bambini e nell’utilizzo di tecniche innovative miste, che fanno uso di grandi videoproiezioni, su pannelli semimovibili, che danno vita a veri e propri film teatrali. Altra componente fondamentale l’utilizzo della musica in ogni sua forma e della danza.
Cantanti e attori per un divertente adattamento del melodramma di Gaetano Donizetti in uno spettacolo ricco di sorprese e colpi di scena, che rispetta fedelmente la trama originale dell’opera.
La tecnica utilizzata è quella di unire il linguaggio teatrale, di immediata comprensione per i bambini, alle pagine musicali e vocali più significative, in un gioco di specchi in cui interpreti vocali e attori, vestiti e truccati nello stesso modo, si sostituiscono uno con l’altro.
Adina, fanciulla ricca e colta è amata dal giovane campagnolo Nemorino, che sogna un magico elisir per conquistarne il cuore. Giunge in paese il sergente Belcore, spaccone e vanesio, che pare conquistare il cuore di Adina, ma arriva anche Dulcamara, un ciarlatano che vende un finto elisir. Nemorino crede che sia il filtro giusto. Tutto sembra complicarsi ma alla fine 0Adina e Nemorino potranno sposarsi grazie al ‘magico elisir’ di Dulcamara.
LA COMPAGNIA
La messa in scena è a cura di Fantateatro, la compagnia che in pochi anni è diventata una delle realtà di maggiore rilievo nello scenario del Teatro Ragazzi, sia per il numero di produzioni (oltre 80 titoli), sia per il numero di spettatori (oltre 90.000 in un anno). Il successo di Fantateatro sta nel linguaggio comunicativo in grado di coinvolgere in egual misura adulti e bambini e nell’utilizzo di tecniche innovative miste, che fanno uso di grandi videoproiezioni, su pannelli semimovibili, che danno vita a veri e propri film teatrali. Altra componente fondamentale l’utilizzo della musica in ogni sua forma e della danza.
Dopo le esperienze internazionali con il musical “Let it Be” in scena a Broadway e Londra, e il successo con gli Apple Pies, Roberto Angelelli (“George Harrison” sul palco dello storico teatro St. James di New York), e Patrizio Angeletti presentano, in collaborazione con la 2PIER e Giancarlo Bornigia, un nuovo spettacolo interamente dedicato ai Fab Four!!
Dopo il sold out al Piper Club di Roma, BeatleStory il più grande Tribute Show musicale dedicato ai Fab Four mai realizzato in Italia (a 50 anni esatti dal loro tour italiano) sarà protagonista di uno spettacolare tour teatrale che attraverserà tutta la penisola. Un concerto dedicato ad appassionati e non solo, che – attraverso la favola musicale più bella ed emozionante di sempre – riporta il pubblico indietro negli anni ’60, quando una band di Liverpool rivoluzionò il mondo con le sue canzoni…
(Francia/ 2014) di Philippe de Chauveron (97')
Claude e Marie Verneuil, appartenenti alla grande borghesia di provincia, sono una coppia di genitori molto tradizionali, che si dichiarano di mentalità aperta. Le loro amate figlie si sono innamorate di uomini di origini e fedi differenti dalle loro e i due sono costretti a far buon viso a cattiva sorte. Senza voler sembrare razzisti, Claude e Marie hanno sempre desiderato che le loro ragazze si sposassero in chiesa seguendo i loro valori e ben presto la figlia minore sembra accontentare i loro desideri, incontrando un buon ragazzo cattolico, che però è di origine ivoriana.
"Il tema dell'incontro/scontro tra culture, delle regole che si deve dare una società multietnica è la molla di un copione che vira decisamente sul comico, sul divertito, sul paradosso. In realtà Claude è il prototipo del francese conservatore, moderato, "gaullista" e come tale predisposto per naturale indole all'accoglienza dell'altro. (...) Resta il taglio simpatico e gradevole del film, ben scritto e ben interpretato da attori disponibili al gioco interraziale. "
Massimo Giraldi, Cinematografo.it
+ Jennifer Castle live
Destroyer è il progetto creato dal compositore di Vancouver Dan Bejar nel 1995. In questi 20 anni numerosissimi sono stati gli EP, le collaborazioni e gli album, tra cui ricordiamo City of Daughters (1998) e Thief (2000) prima del passaggio di label. Nel 2001 la band firma infatti con la Merge Records, label della North Carolina, e cambia line-up. Oltre a Bejar, infatti, sono ora presenti Nicholas Bragg (chitarra), Chris Frey (basso) e Fisher Rose (batteria, violino, synth, piano). Nel 2002 viene rilasciato This Night, mentre due anni dopo è la volta di Your Blues con cui il gruppo si confronta con una nuova forma di baroque pop.
E non si dimentichi che parallelamente nel 2000 Bejar debutta con i New Pornographers gruppo formato con uno stuolo di musicisti tra cui Neko Case.
Nel 2005 viene pubblicato l’EP Notorious Lightning and Other Works (realizzato con i Frog Eyes ), che precede l’ottavo LP, ossia Destroyer’s Rubies (2006). Passano un paio d’anni ed esce Trouble in Dreams (2008), un album pop rock in cui emerge anche la tradizione folk americana.
Nel 2009 viene pubblicato l’EP Bay of Pigs. Bejar collabora con Loscil (ossia col suo batterista Scott Morgan) nel suo album Endless Falls, prima di dedicarsi, con l’EP Archer on the Beache, ad un percorso ambient a cui partecipa anche Tim Hecker. All’inizio del 2011 viene rilasciato Kaputt.
Dan Bejar ha mostrato nella sua carriera un istinto camaleontico per il cambiamento, pur mantenendo sempre un’estetica unitaria. Non ci sono due album con lo stesso suono nella biografia di Dejar, eppure ciascuno di questi suona inequivocabilmente Destroyer. Del prossimo Poison Season sappiamo che Bejar si muove a metà tra il David Bowie dell’era ‘Hunky Dory’ e il pop sofisticato di Orange Juice e Prefab Sprout. I tredici brani che compongono l’album fondono uno splendore letterario casuale con un’intensa verve melodica, agili arrangiamenti con una sottile malinconia.
live
Freschi di celebrazione del loro trentesimo anniversario come una delle band più amate e influenti dell’indie rock, Yo La Tengo annunciano l’uscita di Stuff Like That There il 28 agosto via Matador Records e le tappe del loro tour mondiale che partirà il 23 settembre da NY!
live
Amati da Radiohead e Wilco, ideatori di un genere unico nel panorama dell’alternative, a due anni di distanza dalle loro ultime date italiane, arrivano con uno show composto da i pezzi cult e tutti i nuovi brani del nuovo disco!
live
In previsione del prossimo album solista di cui non si conoscono ancora i dettagli, l’irlandese Glen Hansard, già frontman dei Frames e metà degli Swell Season, arriverà in Italia per due date ad ottobre,
nell’ambito di un lungo tour europeo.
Nato a Dublino nel 1970 Hansard è giunto all’attenzione internazionale grazie alla partecipazione al film di Alan Parker “The Commitments”, in cui interpreta la parte del chitarrista Outspan Foster.
Ha successivamente fondato la band di culto Frames nel 1990 divenendo uno dei musicisti irlandesi più apprezzati e acclamati a livello internazionale. Nel 2003 è stato il volto del programma televisivo Other Voices: Songs from a Room dedicato alla scoperta di giovani talenti irlandesi.
Nel 2006 insieme alla giovanissima Marketa Irglova, Glen forma gli SWELL SEASON, ed insieme i due musicisti sono i protagonisti del bel film indipendente ONCE, grazie a cui si aggiudicano l’OSCAR
per la miglior canzone originale con Falling Slowly. Glen e Marketa hanno inoltre registrato una versione di You Ain’t Goin’ Nowhere di Bob Dylan per il film di Todd Haynes I’m Not There del 2007.
Il concerto è organizzato dal Covo Club Bologna in collaborazione con DNA Concerti
+ Trust Fund live
Gli Speedy Ortiz sono Sadie Dupuis (Voce , Chitarra), Darl Ferm (Basso, Ex-Day Sleeper) e Mike Falcone (Batteria, Piano, Ex-Ovlov); cresciuti tutti in Massachusetts, si sono formati nell’estate 2011. La band trova presto una calda accoglienza nel rock underground del Bay State, a Boston e nella scena sperimentale del Massachusetts occidentale. A marzo 2012 la band registra e autoproduce due singoli, Taylor Swift e Swim Fan, con la collaborazione di Paul Q. Kolderie (Pixies , Hole) e Justin Pizzoferrato (Chelsea Light Moving, Dinosaur Jr.)
A Luglio 2013 esce, per la Carpark Records, il loro disco d’esordio, Major Arcana, nominato Best New Music da Pitchfork. Questo lavoro permette agli Speedy Ortiz di evolversi e passare da un progetto lo-fi ad uno molto più collaborativo, caratterizzato dalle linee di basso di Darl Ferm, dai riempimenti chiassosi del batterista Mike Falcone, e dai riff angolari della frontwoman Sadie Dupuis.
Dopo l’arrivo lo scorso anno del chitarrista Devin McKnight, ex Grass Is Green – gruppo post-punk di Boston – gli Spedy Ortiz ritornano sulla scena musicale con un secondo album, Foil Deer, registrato al Rare Book Room di Brooklyn e in uscita il 21 aprile 2015.
Sin dai primi secondi del nuovo album appare chiara la missione di Sadie Dupuis, che recita in modo conciso: “I’ve known you not so very long / but watch your back, because baby’s so good with a blade.” In tutto il disco, la cantautrice e chitarrista fa ripetutamente riferimento a questo genere di immagini vivide e violente. Il messaggio è chiaro: le armi di Dupuis sono una chitarra abilmente maneggiata e una lingua tagliente.
Considerando il suo talento per i giochi di parole, non sorprende che Dupuis si sia recentemente laureata in poesia presso la UMass-Amhers: Dupuis è una delle più interessanti giovani voci e paroliere del rock.
A differenza dei quattro giorni che sono serviti alla band per registrare Major Arcana, per comporre Foil Deer Dupuis si è ritirata a casa di sua madre nei boschi del Connecticut.
Il risultato è un album ricco di armonie vocali, folate di arpeggi e texture atonali.
incontro con il vincitore Nicola Lagioia
Con lo scrittore intervengono Virginio Merola, Sindaco di Bologna, Francesco Piccolo, vincitore del Premio Strega 2014, e Stefano Petrocchi, Direttore della Fondazione Bellonci.
In collaborazione con “Ad Alta Voce”, “Coop Adriatica” e “Fondazione Bellonci”.
Primo appuntamento della rassegna “Le voci dei libri” organizzata in collaborazione con librerie.coop e Coop Adriatica.
presentazione del libro di Ferdinando Balzarro (David and Mathaus)
mostra personale di Elisabetta Necchio
In mostra quindici lavori di piccole, medie e grandi dimensioni, risultato di un lavoro pluriennale sul tema delle tre culture monoteiste, Ebraismo, Cristianesimo, Islam.
Un percorso che si lega strettamente al tema della Giornata Europea della Cultura Ebraica 2015, Ponti & AttraversaMenti. I ponti con le culture altre ci hanno inevitabilmente cambiato, come avviene per ogni cultura e per ogni contatto. Ma le identità di chi sta di qua e di là dal ponte, pur mutandosi e sviluppandosi grazie anche al contatto reciproco, mantengono consapevolezza di sé.
Da temi che riguardano la cultura e la vita dei popoli Elisabetta Necchio ha tratto spunto per una riflessione personale ed internamente maturata. Nove parole chiave dominano il percorso della mostra: RAGIONE, PADRE, MALE, TEMPIO, ALBERO DELLA VITA, LIBRO, PROMESSA, UOMO, TERRA. L’artista ha interpretato ciascun tema studiandone la storia, l’origine, il significato attraverso la creazione di vere composizioni articolate e complesse di forte impatto estetico e con il medium che preferisce da sempre: la carta.
Elisabetta Necchio (Como, 1972) si diploma in Pittura nel 1995 all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano; tra il 1994 e il 1996 svolge attività nel campo della moda e dell’arredamento come progettista di disegni per tessuti. Dal 1997 lavora nel mondo della scuola come docente di Pittura e di Teoria della Percezione Visiva. Da alcuni anni la sua ricerca artistica si è arricchita di un nuovo percorso nato dall’impiego e dall’approfondimento della conoscenza delle tecniche di fabbricazione della carta fatta a mano.
ORARI: da domenica a giovedì ore 10 -18 | venerdì ore 10 -16 | sabato chiuso.
Inaugurazione domenica 6 settembre alle ore 12, in occasione della XVI edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, con interventi della curatrice Vittoria Coen, di Vincenza Maugeri, direttore MEB e dell’artista Elisabetta Necchio.
a cura dell'Associazione Amici di San Petronio
L’Associazione Amici di San Petronio organizza, durante l’orario di chiusura al pubblico, una visita guidata alla scoperta delle bellezze che la Basilica racchiude: dagli affreschi di Giovanni da Modena, alla meridiana più lunga al mondo, all’organo più antico ancora funzionante.
Le visite si concludono con un buffet allestito nel chiostro interno.
Modalità di partecipazione: ingresso 14 € (7 € per i ragazzi fino a 14 anni). Il ricavato sarà destinato ai lavori di restauro della Basilica.
Prenotazione necessaria: 346 5768400 tutti i giorni ore 10-18.
a cura dell'Associazione Amici di San Petronio + concerto ALKèmia SPAGNOLA il 6 agosto
L’Associazione Amici di San Petronio organizza, il 6 e il 20 agosto, durante l’orario di chiusura al pubblico, visite guidate alla scoperta delle bellezze che la Basilica racchiude: dagli affreschi di Giovanni da Modena, alla meridiana più lunga al mondo, all’organo più antico ancora funzionante. Le visite si concludono con un buffet allestito nel chiostro interno.
Il 6 agosto sarà proposto, oltre alla visita guidata e al buffet, un concerto di canti classici per voce e chitarra
ALKèmia SPAGNOLA
Paola Matarrese - soprano
Rita Casagrande - chitarra
Riccardo Almagro - chitarra
Un omaggio alla cultura musicale spagnola del primo ’900, attraverso la figura del grande poeta Federico Garcia Lorca, promotore del patrimonio gitano andaluso.
Musiche di M. Giuliani, V. Bellini, F. Garcia Lorca, F. Tarrega, M. Llobet.
Prezzo del biglietto 14 € (7 € per i ragazzi fino a 14 anni).
Il ricavato sarà destinato ai lavori di restauro della Basilica.
È indispensabile la prenotazione all’infoline: 346 5768400 tutti i giorni dalle 10 alle 18.
live
Opening acts:
Be The Wolf
Dealma
Dopo l'apertura del tour europeo dei Muse, gli Arcane Roots, astro nascente del rock britannico, tornano in Italia per presentare il loro nuovo EP "Heaven & Earth", in uscita il 16 ottobre.
Saranno in concerto il 10 ottobre al Freakout Club di Bologna!
Gli Arcane Roots sono un rock trio nato nel 2009 a Londra e formato da Andrew Groves (voce e chitarra), Adam Burton (basso) e Daryl Atkins (batteria).
Debuttano nel 2011 con l'EP "Left Fire", per poi presentare al pubblico il primo album "Blood & Chemistry" nel 2013. Il disco è un saggio di tecnica, armonia e bellezza, di grande immediatezza e impatto emotivo, come pochi altri gruppi sanno fare.
Anche se principalmente descritta come alternative rock e progressive rock, la band incorpora nella sua musica anche elementi math rock, hard rock, post-rock e post-hardcore. Durante la scrittura del primo album, il cantante Andrew Groves ha dichiarato di essersi ispirato a gruppi come Meshuggah ed Every Time I Die.
live
Live @ Freakout
live
Live @ Freakout
live, unica data italiana
Live @ Freakout
live
Live @ Freakout