(Léon Morin, prêtre, Italia-Francia/1961) di Jean-Pierre Melville (115')
Dal romanzo di Béatrix Beck. Sullo sfondo dell'occupazione, alcuni individui si organizzano per formare la Resistenza. Tra questi, Barny (Emmanuelle Riva). Militante comunista, atea, si confida con il prete del paese, Léon Morin (Jean Paul Belmondo). Le conversazioni aumentano. L'intensità pure... "Penso che la religione sia utile se la si considera come una base morale. La fede è qualcosa che mi sfugge, dato che non riesco a immaginare che si possa credere a qualcosa
che non esiste" (Melville).
Restauro promosso da Studiocanal
(Italia-Francia/1963) di Dino Risi (87')
Capolavoro di Dino Risi, che ereditò il progetto da Elio Petri, autore, con Age e Scarpelli, di una sceneggiatura scritta per un unico mattatore, Alberto Sordi. A interpretare i venti episodi furono invece Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi, con l'ulteriore apporto di Ettore Scola e Ruggero Maccari alla sceneggiatura. Scandito da un ritmo perfetto e da un'incisività feroce e fulminante, è un affresco dell'italianità nelle sue declinazioni di furbizia criminaloide, ipocrisia, cinismo, untuosità, opportunismo, sfruttamento e inganno sistematico del prossimo. I vizi capitali di un'umanità ingorda di benessere (siamo negli anni del boom) sono descritti senza indulgenze e compiacimento, con la misura perfetta di un umorismo nero e amaro. (rch)
Restaurato da Cineteca di Bologna e Museo Nazionale del Cinema di Torino presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata, in collaborazione con RTI-Mediaset, Lyon Film e Surf Film. Il restauro è stato reso possibile grazie alla campagna di crowdfunding del Museo sul sito www.makingof.it.
(GB-Francia-Canada/2014) di Paul King (95')
Un orsetto peruviano, innocente e anglofilo, approda finalmente a Londra, trovandola città più complicata del previsto. Paddington è una creatura tratta dai libri di Michael Bond, già protagonista, prima di questa felice versione cinematografica, di due serie televisive anni Settanta e Novanta.
Commedia. Dai 6 anni in su
(Kaguya-hime no monogatari, Giappone/2013) di Isao Takahata (137')
Da un maestro dell'animazione giapponese, l'ottantenne Isao Takahata co-fondatore del mitico Studio Ghibli, la storia, ispirata a un popolare racconto tradizionale, di Kaguya, minuscola creatura arrivata dalla Luna e trovata in una canna di bambù da un vecchio tagliatore. Una fiaba incantevole e struggente impreziosita dal tratto impressionistico e dai cromatismi ad acquarello dei disegni, interamente realizzati a mano in otto anni di lavoro.
Animazione. Da 10 anni in su
(Albert, Danimarca/2015) di Karsten Killerich (81')
Albert è un piccolo gianburrasca dai capelli rossi che tutti in paese temono e mal sopportano per i suoi scherzi e il temperamento bizzoso. Per rimediare al peggiore dei suoi guai (la distruzione della statua dell'eroe locale) parte all'avventura, ripromettendosi di tornare trionfante, in mongolfiera. Ispirato a un classico per ragazzi del 1968 di Ole Lund Kirkegaard, un film scanzonato e dal ritmo incalzante, pensato per gli spettatori più giovani.
Animazione. Da 6 anni in su
The Young and Prodigious Spivet, Francia-Canada/2013) di Jean-Pierre Jeunet (105')
Dall'autore di Il favoloso mondo di Amelie e ispirato al romanzo Le mappe dei miei sogni di Reif Larsen, lo straordinario viaggio di un geniale ragazzino del Montana con un'insolita passione per la cartografia e le invenzioni. Invitato a Washington per ritirare un prestigioso premio, si troverà ad attraversare un'America sconfinata, meravigliosa e un po' dimenticata. Avventura. Dagli 8 anni in su
(O Menino e o Mundo, Brasile/2013) di Alê Abreu (80')
In seguito alla scomparsa del padre, un bambino parte alla scoperta di un mondo fantastico e un po' sinistro, fatto di strane creature a metà fra esseri viventi e macchine. Un gioiello d'animazione realizzato con tecniche miste, che racconta attraverso gli occhi di un bambino le storture del mondo contemporaneo. Il film sarà distribuito nella sale italiane dalla Cineteca di Bologna a partire dal 1° ottobre. Animazione dai 6 anni in su.
(Une Histoire immortelle, Francia/1968) di Orson Welles (58')
L'Histoire immortelle è quella narrata dalla scrittrice danese Karen Blixen, il cui talento allegorico, pur più aristocratico e febbrile, chiama e si fa specchio a quello di Welles. Siamo a Macao, "la città più crudele del mondo" (La signora di Shangai), e Welles-Clay, altro titano minato dal disfacimento, assiso al centro d'un mondo brulicante e inafferabile, riflette sull'arte come possibilità di fare accadere il mai accaduto prima: "Non mi piacciono la finzione, né le profezie. A me piacciono i fatti". La storia dell'uomo che paga cinque ghinee a un giovane perché passi la notte con la bellissima moglie infine prende vita: ma non avrà mai un pubblico, dunque la scommessa sarà comunque persa. "Un incontro dolcissimo che è il momento più esplicitamente erotico del cinema di Welles" (James Naremore), un accorato e sardonico testamento d'artista. (pcris)
segue
ROSABELLA: LA STORIA ITALIANA DI ORSON WELLES
(Italia, 1993) di Ciro Giorgini (58')
Documentario di Ciro Giorgini e Gianfranco Giagni sul periodo italiano di Welles. Con interviste e spezzoni di film incompiuti (tra cui Don Quixote e Julius Caesar).
(USA-Spagna-Italia/1992) di Jesus Franco (116')
Nel 1992 l'eccentrico regista spagnolo Jesus Franco (per un certo periodo assistente sui set donchisciotteschi) monta alcuni dei materiali girati da Welles tra il 1957 e il 1972 per un film che non avrebbe mai visto la luce. Vediamo l'hidalgo Francisco Reigueira attraversare la Spagna contemporanea in compagnia del Sancho Panza di Akim Tamiroff; Paola Mori, all'epoca moglie di Welles, è la bella ragazza in Vespa; lo scudiero si ritrova anche a lavorare come comparsa sul set di un film, naturalmente di Orson Welles. Autorizzata da Oja Kodar, che mise a disposizione di Franco i materiali in suo possesso, l'operazione è "utile per rimpiangere un capolavoro che non vedremo mai" (Paolo Mereghetti).
Le Procès, Francia-RFT-Italia-Jugoslavia/1962) di Orson Welles (118')
Girato a Zagabria, Monaco, Roma e Parigi. Gli spazi si affastellano come scatole cinesi: K. esce dalla sala del tribunale varcando una porta dalla maniglia a tre metri dal suolo, percorre corridoi di archivi che sboccano su altri corridoi (gli uffici della Gare d'Orsay), finisce in una gabbia di legno, in una cattedrale barocca, all'EUR. "Fedele a se stesso e insieme a Kafka, Welles proietta nel décor e nei dettagli i fantasmi e le ossessioni del protagonista. Così facendo s'avvicina a quel che Kafka scriveva nel diario: ‘Lontano da te scorre la storia mondiale, la storia mondiale della tua anima'" (Michel Ciment).
Episodi 1, 2 e 3 (Italia/1964) di Orson Welles (90')
Spinto da esigenze ‘alimentari', Welles firma (ma in realtà si occupò quasi esclusivamente del montaggio) una serie di nove documentari di viaggio per la Rai, che seguono il regista e l'allora compagna Paola Mori in giro per la Spagna durante le riprese del Don Quixote, uno dei tanti progetti mai portati a termine da Welles. Jesus Franco integrerà piuttosto arbitrariamente una parte di questi materiali nella sua ‘ricostruzione' del 1992. La voce narrante fuori campo è quella di Arnoldo Foà.
(Campanadas a medianoche, Spagna-Svizzera/1966) di Orson Welles (119')
Il restauro curato da Luciano Berriatúa restituisce la policromia dei grigi e recupera nitidezza ai suoni del "miglior adattamento di Shakespeare mai arrivato al cinema" (virgolettato corale, così s'è espresso negli anni uno stuolo di critici). Una sceneggiatura sperimentale e fedelissima, dove ogni singola riga di dialogo è puro Bardo, ricostruisce la grande, giocosa e desolata storia di Sir John Falstaff attingendo ai diversi drammi in cui appare, Enrico IV, Enrico V, Le allegre comari di Windsor: compagno di gozzoviglie e maestro di vita per il giovane erede a un trono insanguinato, infine tradito e umiliato, è figura che amplifica e porta un battito nuovo di commozione alla sorte dell'eroe-gigante wellesiano,da Kane a Quinlan destinato alla sconfitta. (pcris)
Copia restaurata da Filmoteca Española
Basato su un film incompiuto di Orson Welles del 1942, ricostruito nel 1993 da Richard Wilson, Bill Krohn e Myron Meisel (89')
Welles accetta di girare un documentario sul Brasile: l'errore della sua carriera. La RKO approfitta dell'assenza per massacrare gli Amberson. A Rio de Janeiro le riprese sono nel caos, un attore muore e il film non esce. Parte del materiale è ritrovata da Bill Krohn: immagini sbalorditive, tra cui una processione funebre che prefigura l'inizio dell'Otello. (Altiero Scicchitano)
ogni prima domenica del mese ingresso gratuito alle collezioni permanenti
A Bologna, ogni prima domenica del mese è possibile visitare gratuitamente le collezioni permanenti dei musei che fanno parte dell'Istituzione Bologna Musei così come i musei (Pinacoteca Nazionale) e le aree archeologiche statali.
I musei dell'Istituzione:
AREA ARTE ANTICA
Museo Civico Medievale
via Manzoni 4
tel. 051 2193930 - 2193916
aperto: dal martedì al venerdì: ore 9-15; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30
www.museibologna.it/arteantica
Collezioni Comunali d’Arte
Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6
tel. 051 2193998
aperto: dal martedì al venerdì: ore 9-18.30; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30
www.museibologna.it/arteantica
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini
Strada Maggiore 44
tel. 051 236708
aperto: dal martedì al sabato: ore 9-14; domenica e festivi: ore 9-13
www.museibologna.it/arteantica
AREA ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi
via Don Minzoni 14
tel. 051 6496611
aperto: martedì, mercoledì e venerdì: ore 12-18; giovedì, sabato, domenica e festivi: ore 12-20
www.mambo-bologna.org
Casa Morandi
via Fondazza 36
tel. 051 6496611
aperto: su prenotazione
www.mambo-bologna.org
Museo per la Memoria di Ustica
via di Saliceto 3/22 (ex magazzini ATC)
tel. 051 377680
aperto: venerdì, sabato e domenica: ore 10-18
www.mambo-bologna.org
AREA MUSICA
Museo internazionale e biblioteca della musica
Strada Maggiore 34
tel. 051 2757711
aperto: dal martedì al venerdì: ore 9.30-16; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30
www.museibologna.it/musica
AREA PATRIMONIO INDUSTRIALE E CULTURA TECNICA
Museo del Patrimonio Industriale
via della Beverara 123
tel. 051 6356611
aperto: dal martedì al venerdì ore 9-13;
sabato ore 9-13 e ore 15-18; domenica ore 15-18.
www.museibologna.it/patrimonioindustriale
AREA ARCHEOLOGIA
Museo Civico Archeologico
chiuso dal 13 luglio al 15 ottobre 2015 per lavori straordinari
www.museibologna.it/archeologico
AREA STORIA E MEMORIA
Museo civico del Risorgimento
aperto: dal martedì alla domenica: ore 9-13
www.museibologna.it/risorgimento
Complesso monumentale della Certosa
via della Certosa 18
tel. 051 225583
www.museibologna.it/risorgimento-www.storiaememoriadibologna.it
ogni prima domenica del mese ingresso gratuito alle collezioni permanenti
A Bologna, ogni prima domenica del mese è possibile visitare gratuitamente le collezioni permanenti dei musei che fanno parte dell'Istituzione Bologna Musei così come i musei (Pinacoteca Nazionale) e le aree archeologiche statali.
I musei dell'Istituzione:
AREA ARTE ANTICA
Museo Civico Medievale
via Manzoni 4
tel. 051 2193930 - 2193916
aperto: dal martedì al venerdì: ore 9-15; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30
www.museibologna.it/arteantica
Collezioni Comunali d’Arte
Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6
tel. 051 2193998
aperto: dal martedì al venerdì: ore 9-18.30; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30
www.museibologna.it/arteantica
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini
Strada Maggiore 44
tel. 051 236708
aperto: dal martedì al sabato: ore 9-14; domenica e festivi: ore 9-13
www.museibologna.it/arteantica
AREA ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi
via Don Minzoni 14
tel. 051 6496611
aperto: martedì, mercoledì e venerdì: ore 12-18; giovedì, sabato, domenica e festivi: ore 12-20
www.mambo-bologna.org
Casa Morandi
via Fondazza 36
tel. 051 6496611
aperto: su prenotazione
www.mambo-bologna.org
Museo per la Memoria di Ustica
via di Saliceto 3/22 (ex magazzini ATC)
tel. 051 377680
dal 3/7 al 6/9 aperto: venerdì, sabato e domenica: ore 17-20
www.mambo-bologna.org
AREA MUSICA
Museo internazionale e biblioteca della musica
Strada Maggiore 34
tel. 051 2757711
aperto: dal martedì al venerdì: ore 9.30-16; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30
www.museibologna.it/musica
AREA PATRIMONIO INDUSTRIALE E CULTURA TECNICA
Museo del Patrimonio Industriale
via della Beverara 123
tel. 051 6356611
aperto: dal 16 giugno al 15 settembre dal martedì al giovedì: ore 9-13
negli altri giorni aperto solo su appuntamento per gruppi di minimo 5 persone prenotando, con almeno 48 ore di preavviso, allo 051 6356611 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 14
www.museibologna.it/patrimonioindustriale
AREA ARCHEOLOGIA
Museo Civico Archeologico
chiuso per lavori dal 13 luglio al 15 settembre 2015
www.museibologna.it/archeologico
AREA STORIA E MEMORIA
Museo civico del Risorgimento
chiuso dal 16 luglio al 15 settembre
www.museibologna.it/risorgimento
Complesso monumentale della Certosa
via della Certosa 18
tel. 051 225583
www.museibologna.it/risorgimento - www.storiaememoriadibologna.it
(Germania-Francia-Svizzera/1995) di Oja Kodar e Vassili Silovic (88')
Un composito tributo all'ultima, sovraccarica stagione creativa di Welles, tutta all'insegna del frammento, dell'abbozzo, dell'incompiuto, a questo punto più disciplina estetica che cronistoria fallimentare. Vediamo scene da The Other Side of the Wind, Welles-Shylock nel Mercante di Venezia, tracce di un altro incontro con Karen Blixen (dopo Storia immortale) per un film che doveva chiamarsiThe Dreamers, vediamo Welles prestigiatore in The Magic Show. La proposta documentale è imponente, Oja Kodar officia da (molto discussa) vestale del culto, quella che affiora toccante e a tratti spettrale è la solitudine finale dell'one man che, nel suo gigantesco percorso lungo la storia del cinema, solo solitudini aveva raccontato. (pcris)
due giorni di musica jazz nei locali del quadrilatero
Per due giorni al Quadrilatero e nel primo tratto di Strada Maggiore ci saranno negozi aperti, concerti jazz, gastronomia e degustazioni.
Programma:
Venerdì 18 Settembre 2015
ore 21.00 Concerti a La Torinese, Pontrandolfo – Amato e in Via Orefici
ore 21.30 Cantina Bentivoglio Omaggio a Dizzy
ore 21.30 Bravo Caffè Emiliano Pintori – Stefano Senni trio feat. Chiara Pancaldi voce
sabato 19 settembre 2015
Palco Piazza della Mercanzia
ore 17.30 Street Dixieland Jazz Band e balletto della Swing Dance Society
Saluto del Sindaco di Bologna Virginio Merola e dell’Assessore Matteo Lepore
Premio Strada del Jazz 2015 a Pippo Baudo, posa delle stelle jazz per Sarah Vaughan e Dizzy Gillespie.
ore 17.30 – 23.00 Street Dixieland Jazz Band itinerante nel Quadrilatero
Palco via Rizzoli sotto le due Torri
ore 18 – 19.30 Double Tower Stompers di Andrea Ferrario e il grande balletto di Lindy Hop della Swing Dance Society
ore 20.30 – 21.30 Marcello Molinari ensemble Tributo a Dizzy
Quadrilatero
ore 21.30 – 23.30 NOTTE BIANCA JAZZ
“Gli Amici di Alberto in jam session per Sarah e Dizzy” - Fabrizio Bosso quintet
(F for Fake, Francia-Iran-Germania Ovest/1974) di Orson Welles (85')
Nella bizzarra filmografia di Welles, piena di film non finiti, non montati, non del tutto riconosciuti, con rarissimi final cut, mancava solo un falso. All'ultimo giro di manovella Orson rimedia con questo "stranovero-falso documentario: considerazioni su Howard Hughes e sulla finta autobiografia scritta da C. Irving, un reportage di Reichenbach sul falsario De Hory, numeri di magia. E un monologo davanti alla Cattedrale di Chartres, esempio supremo di arte senza autore (Altiero Scicchitano)". Riflessione su arte e verità, disilluso testamento e malinconico, sardonico congedo.
(The Lady from Shanghai, USA/1947) di Orson Welles (87')
Il matrimonio con Rita Hayworth permise a Welles di tornare alla regia. Gilda era entrata nell'immaginario collettivo sfilandosi lunghi guanti di seta nera, ma a cristallizzare l'oggetto dei desideri era la lunga chioma rossa. Il marito la fece tagliare cortissima e la ossigenò. Rese la moglie una perfida assassina che abbindola un improbabile marinaio in un noir dalla sceneggiatura pretestuosa e la lasciò morire sola in una galleria di specchi infranti. Il film subì pesanti tagli, ma alcune sequenze e soprattutto il finale sono da antologia. Hollywood non apprezzò, Rita nemmeno: doppio divorzio. (Altiero Scicchitano)
a seguire la proiezione del 19 settembre
LA MAGNIFICA OSSESSIONE - TOO MUCH JOHNSON E IL CINEMA DI ORSON WELLES
(Italia/2014) di Filippo Biagianti e Massimiliano Studer (36')
Per Ciro Giorgini, critico e storico collaboratore di Fuori Orario da poco scomparso, Welles ha rappresentato per tutta la vita una ‘magnifica ossessione'. In questa intervista racconta il clamoroso ritrovamento e l'identificazione di Too Much Johnson, il film scomparso di Orson Welles.