di Barry Levinson (USA/1987, 120’)
Ormai fuori dalla popolarissima e felice esistenza come Mork che veniva da Hork, è qui che Robin Williams fonda il proprio mito istrionico. “Un Viet-film quasi comico” (il Mereghetti), che celebra la libertà d’espressione e il suo scatenamento, ricostruendo in-terni di guerra con qualche omaggio a
M.A.S.H. (dove la guerra era quella di Corea, e dunque il décalage temporale più o meno lo stesso). La storia è quella vera di Adrian Cronauer, dj radiofonico che nella Sai-gon del 1965 tiene alto l’umore e incalza le coscienze critiche delle truppe americane. Williams mitraglia parole, energia, talento, promesse.
di R. Polanski (GB/1971, 140’)
La storia è nota, ed è sempre “la storia narrata da un idiota, piena di strepito e furore, e che non signi-fica nulla”. Polanski, che si avvicina alla tragedia di Shakespeare dopo Welles e Kurosawa, ne accentua la follia e la profila d’orrore, dà a ogni strepito un’eco ferina, e ci conduce ipnotizzati fino in fondo al suo cul-de-sac, scenario di rovina e di sangue. Non ci sarà nulla dopo, non c’è stato niente prima; né nobiltà, né storia né palcoscenico, solo il più cupo dei giochi al massacro, nella nebbia d’una stecchita Scozia barba-rica. Come dissero all’epoca sia estimatori che detrat-tori, un film di Roman Polanski prima ancora che un film da Shakespeare: forse per tanta arroganza, resta il più estremo, il più impressionante, il vero capolavo-ro tra tutti i Macbeth visti al cinema.
di M. Bellocchio (Italia/1967, 108’)
“Si potrebbe dire, paradossalmente, che rispetto al film la Cina è tanto più lontana per chi la crede vicina, tanto più vicina per chi la crede lontana. Non è una semplice boutade. Camillo, il giovane, scambia le proprie aspira-zioni personali, il proprio egocentrismo, le proprie fru-strazioni sessuali, con la rivoluzione, ed è in fondo un esteta della rivoluzione. Invece per Elena e Vittorio, per il loro attaccamento alla proprietà, per la loro vulnera-bilità sentimentale, per loro la Cina è veramente vicina, intendo per Cina non la nazione cinese geograficamen-te, ma in senso più lato ‘Cina’ come i nostri bisavoli dicevano ‘Quarantotto’, Cina come simbolo di qualcosa che spazzerà... come un vento dell’est che spazzerà via questa decrepitudine” (Marco Bellocchio).
L'antico strumento giapponese sarà suonato da Adrian Freedman (UK)
Nell'ambito della rassegna a cura dell'Associazione cultura e arte del '700.
rassegna a cura dell'Associazione cultura e arte del '700
Rassegna di spettacoli
Trio vocale
DANIELA GALLI voce
BARBARA GIORGI voce
SILVIA DONATI voce
CAMILLA MISSIO contrabbasso
FAUSTO COMUNALE chitarra
DAVIDE BELVISO percussioni.
Trio vocale
DANIELA GALLI voce
BARBARA GIORGI voce
SILVIA DONATI voce
CAMILLA MISSIO contrabbasso
FAUSTO COMUNALE chitarra
DAVIDE BELVISO percussioni.
concerto
concerto
Bardo Pond è una band Americana psychedelic rock formata nel 1991, attualmente sotto contratto con la Fire Records. I membri attuali sono Michael Gibbons (guitar), John Gibbons (guitar), Isobel Sollenberger (flute and vocals), Clint Takeda (bass guitar) and Jason Kourkonis (drums). La musica dei Bardo Pond, chiaramente ispirata a sostanza psicotrope, è talvolta classificata come space rock, acid rock, post-rock, shoegazing, noise o psychedelic rock. Molti dei titoli dei brani dei Bardo Pond sono ispirati dai npmi di sostanze.
Il loro sound è stato paragonato ai Pink Floyd, Spacemen 3 e My Bloody Valentine oltre a tanti altri. Allmusic descrive l’ascolto dei Bardo Pond come un “lengthy, deliberate sound explorations filled with all the hallmarks of modern-day space rock: droning guitars, thick distortion, feedback, reverb, and washes of white noise.”
concerto
+ Jack La Motta and Your Bones in concerto
Farewell Tour
The Jim Jones Revue a Bologna con l'ultimo tour della band.
+ Messner in concerto
concerto
concerto
+ CVLT of Grace + Discomfort + Bland Vargar in concerto
+ Grand Theft Age + Hobos in concerto
Direttamente da Detroit, tornano al Freakout i pesi massimi dell'hardcore americano dopo l'incredibile concerto della scorsa estate.
spettacolo per bambini dai 3 anni
Ore 11.00, 16.00 e 17.30
spettacolo per bambini dai 5 anni
Ore 11.00, 16.00 e 17.30