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Dall'Olio Gaetano,
da Angelo e Augusta Bastelli; n. il 10/6/1900 ad Anzola Emilia;
ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Colono. Militò
nel dist della 7a brg GAP Gianni Garibaldi. Il 12/12/44 venne
arrestato dai tedeschi alle Tombe (Anzola Emilia) insieme con
i fratelli Cesare* ed Enrico*. Incarcerato a S, Giovanni in Monte
(Bologna) venne fucilato a Paderno (Bologna) il 23/12/1944. Anche
il fratello Cesare cadde nella Resistenza. Riconosciuto partigiano
dal 23/9/43 al 23/12/44. [AQ]
Drusiani Dante, «Tempesta», da Giovanni e Teresa
Borsari; n. il 24/3/1925 a Porretta Terme. Nel 1943 residente
a Bologna. Licenza elementare. Operaio tornitore. Militò
nella 7 a brg GAP Gianni Garibaldi con funzione di comandante
di compagnia e operò a Bologna partecipando a varie azioni
tra cui la liberazione dei detenuti politici dal carcere di S.
Giovanni in Monte del 9/8/44; l'assalto della sede del comando
tedesco all'Hotel Baglioni; l'assalto della polveriera di Villa
Contri. Catturato dai tedeschi fu a lungo interrogato e torturato
e, infine, fucilato il 14/12/1944. Riconosciuto partigiano dal
9/9/43 al 14/12/44. Gli è stata conferita la medaglia d'oro
al valor militare alla memoria con la seguente motivazione: «Partigiano
d'eccezionale valore partecipava a tutte le più audaci
imprese compiute dalla VII brigata GAP coprendosi di leggendaria
gloria. La liberazione dei duecentocinquata detenuti politici
dalle Carceri di S. Giovanni in Monte, l'attacco alla sede del
comando nazifascista, l'assalto alla polveriera di Villa Contri
e mille altre imprese da lui compiute testimoniano il suo epico
coraggio. Arrestato dalle SS tedesche teneva fronte ai più
assillanti e stringenti interrogatori con lietezza tale da sbalordire
gli stessi inquisitori; ad un Maresciallo che lo interrogava su
come avesse fatto a uccidere i tanti nemici rispondeva "così"
e impossessatosi con slancio fulmineo di una pistola appesa alla
parete la puntava sul petto del sottufficiale sbigottito da tanto
ardimento. Dopo aver compiuto il superbo gesto, con generosità
senza pari, indice della sua grandezza d'animo, non faceva partire
il colpo che avrebbe freddato il bieco soldato tedesco e con gesto
che ha del sublime gettava con disprezzo l'arma lontana. Il nemico
ammirato da tanta fierezza gli consentiva la morte degli eroi
e lo fucilava al petto». Bologna, 31 dicembre 1944. Al suo
nome sono state intitolate una strada di Bologna e una scuola
elementare. [AR]
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