mostra
Grenci e Blanco affermano che la funzione del museo è quella di interpolare il tempo, essere in grado di trasformarlo e di metterlo in relazione con gli altri tempi. Il Museo Davia Bargellini mette in mostra diversi oggetti creando una storia unica.
La volontà di rappresentazione che i due artisti perseguono nelle sale è quella di tracciare segni, suggerire percorsi. Nel lirismo degli oggetti non si celebra solo l'estetizzazione delle cose, il loro oblio, ma un’energia sorgiva. I due artisti vanno in cerca di altre prospettive per osservare questo patrimonio visivo.
Il risultato è una galleria fotografica, installativa e pittorica che rivela elementi, ne amplifica i bagliori e li rende indipendenti. L'intento è quello di cercare riferimenti all'interno delle immagini, creando uno spettacolo nello spettacolo. Vi è una complicità, suggerita implicitamente dal museo stesso, ovvero la capacità di diventare collezionisti visivi ed autori di collegamenti, di forzature stridenti e mai scontate.
A cura di Massimo Pulini, in collaborazione con Nuova Galleria Morone.
Orari di apertura:martedì-venerdì ore 9-13; sabato, domenica e festivi ore 10-18.30
Ingresso gratuitoperformance-laboratorio con Silvia Traversi e Valeria Frabetti per bambini da 5 a 6 anni
Un’attività pensata per le bambine e i bambini da 5 a 6 anni, ispirata a opere di Giacometti, De Chirico e Kandinsky, per incontrare le arti performative e visive assieme, sin dall’infanzia.
Una donna cammina tra opere d’arte e prova una forte emozione che vuole raccontare. La donna possiede un linguaggio speciale, diverso dalla parola. Il suo linguaggio è la danza. Una coreografia è come un quadro: la scena è la tela, i movimenti della danzatrice sono i colori, e la sua espressione è il pennello.
Al termine della performance le bambine e i bambini potranno entrare a piedi nudi nello spazio: un breve riscaldamento corporeo, per intonare e risvegliare il corpo e trovare il proprio movimento. Ognuno sceglierà un’immagine di un’opera d’arte, o un particolare di essa, e facendola propria creerà un’azione personale.
A cura di La Baracca – Testoni Ragazzi
Orari ART CITY Bologna:sabato 2 e domenica 3 febbraio ore 10 (durata 80 minuti)
Ingresso valido per un minore con adulto intero € 12 / ridotto € 8 per possessori del biglietto Arte Fieramostra
La Casetta dell’Artista ripropone a Bologna le opere originali di Francesca Zoboli della mostra “I fiori blu” curata precedentemente da Giulia Marinoni Marabelli presso la galleria Formaprima a Pavia. Un progetto artistico nato grazie a una collaborazione con la casa editrice La Grande Illusion che si completa con l’ideazione e la pubblicazione dell’omonimo libro, che riporta le immagini delle opere di Francesca Zoboli insieme a un racconto di Giovanna Zoboli, sorella dell’artista, scrittrice ed editrice dei Topipittori.
In un’intervista a cura di Giulia Marinoni Marabelli, Francesca racconta: “Ci lega la passione comune per i fiori e il giardinaggio, che in parte mi ha trasmesso proprio Giovanna”. Il libro narra una sorta di viaggio nelle geografie della pianta dell’Iris, raccontata con forme, colori ed espedienti grafici nel suo sviluppo di fiore, foglia e radice. Naturalmente portata a sviluppare composizioni astratte, per questo progetto l’artista sperimenta un linguaggio maggiormente figurativo.
Francesca parte dalla realtà, dall’osservazione del fiore e, passando attraverso lo studio di tavole botaniche, recupera una dimensione di rigore scientifico e lo interpreta volgendo le ombre dell’Iris verso esiti che si avvicinano all’astrazione.
L’artista ama la carta e l’acqua, e conduce una sensibile ricerca sul colore e sulle sue variazioni.
A cura di Giulia Sollai.
Orari di apertura:solo su appuntamento lacasettadellartista@gmail.com
Ingresso gratuitoperformance e mostra
Persona è la possibilità fortuita di un incontro.
Tra individuo e individuo, tra realtà interiore ed esteriore, che coincidono e si riflettono l’una nell’altra.
Per circa sette anni, Nika Petkovic (Rijeka, 1992) è regista di piccole performance effimere, interpretate dalla sua coinquilina, con la quale condivide, oltre alla quotidianità, una sorprendente somiglianza fisica.
La traccia fotografica di queste operazioni confluisce in un libro d’artista e costituisce il corpo della mostra, funzionando contemporaneamente come una scenografia: in occasione di ART CITY Bologna Nika abita lo spazio di Nelumbo, arredato provvisoriamente come una casa in affitto e mette in scena una nuova serie di performance il cui soggetto non è più l’altro ma se stessa, e in cui i visitatori potranno prendere parte all’interazione fra l’artista e la macchina fotografica.
Nelumbo Open Project è un cantiere culturale, in crescita e in divenire, che accoglie progetti e idee. Nelumbo è un team di artisti e curatori che portano avanti un progetto partecipato e condiviso.
A cura di Julia Tikhomirova e Zoe Paterniani in collaborazione con Teodoro Bonci Del Bene
Orari di apertura:Le opere prodotte durante la performance saranno visibili fino al 1 marzo 2019 mercoledì e sabato ore 15-19
Ingresso gratuito(Italia/2018) di Mario Martone (122')
Alla vigilia della Prima guerra mondiale un gruppo d'artisti e intellettuali nordeuropei fonda una comune sull'isola di Capri per portare avanti la propria ricerca sulla vita e sull'arte. Al gruppo s'avvicina anche la giovane pastorella Lucia. "Se cronologicamente gli eventi narrati in Capri-Revolution seguono quelli dei film ottocenteschi di Martone, in realtà si può leggere il film come un ideale prequel di Noi credevamo. Lì, raccontando il Risorgimento, si parlava anche degli anni Settanta; qui, pur in una storia ambientata negli anni Dieci, siamo davanti a una summer of love, all'esplosione di una vitalità e ansia di libertà, di cui vengono mostrate anche le contraddizioni. [...] Martone, sulle orme di scrittrici donne come Ramondino e Ortese, cerca ancora una volta, da regista intellettuale e non emotivo, di avvicinarsi alle regioni della poesia e dell'utopia" (Emiliano Morreale).
mostra
Due artisti napoletani uniti da un tema: lo spazio sacro. Da una parte oggetti evanescenti creati da Teresa Cervo con il fil di ferro, protesi verso un assoluto come scale che aspirano al cielo. Dall’altra, sette opere fotografiche in forma di Kakemono.
Opere singole composte come se fosse un polittico a sua volta composto da un trittico e un polittico di quattro elementi. Il trittico composto dalle tre opere centrali rappresenta il rapporto dell’uomo con la spiritualità, mentre le quattro opere laterali rappresentano i rumori o quattro elementi. Nell’opera centrale “Sintesi 39” Pastore ha racchiuso tutto ciò che è stato vissuto nell’arco di una giornata, dal sorgere del sole al tramonto. Le fotografie sono state realizzate tra il Giappone e l’Italia. Durante la mostra si prevedono alcuni percorsi (tra il dialogo e la performance) sul tema dello “spazio sacro” con testimoni di varie discipline.
A cura di Antonio Maiorino Marrazzo promosso da Teatri di Vita in collaborazione con Galleria d’Arte Fotografica “Primo Piano” (Napoli)
Orari di apertura ART CITY Bologna:venerdì 1 e domenica 3 febbraio ore 10-20, sabato 2 febbraio ore 10-24
Ingresso gratuitoper ragazzi da 11 a 16 anni
Il Dipartimento educativo MAMbo propone uno speciale itinerario alla scoperta di alcune delle mostre e delle installazioni più curiose e coinvolgenti tra quelle promosse da ART CITY Bologna: una mappa, cinque tappe e cinque luoghi ricchi di fascino e storia per sperimentare sguardi e pratiche artistiche con l’aiuto di un educatore museale specializzato.
Per ragazzi da 11 a 16 anni (minimo 6 – massimo 20 partecipanti)
Punto di partenza e ritorno: MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna
sabato 2 febbraio h 15 e domenica 3 febbraio h 10 (durata 3 ore)
Ingresso:intero € 15
ridotto € 10 per possessori Card Musei Metropolitani Bologna e biglietto Arte Fiera
Prenotazione obbligatoria entro venerdì 1 febbraio h 12 (mamboedu@comune.bologna.it | tel. 051 6496628)
installazioni
<pubbliCITTÀ> è un percorso che attraversa strade, piazze e interni bolognesi pubblici e privati. È il risultato di un processo iniziato da Serendippo nel 2008 che tenta di stabilire un rapporto capillare tra arte contemporanea e città, tra città e cittadini, tra spazi pubblici e privati, tra esterno e interno. Il tema è la trasformazione intesa come azione di recupero dell’identità istintiva sia dei luoghi che dei palazzi che delle persone. Entità corporee collettive materiche e astratte che trasformano casualmente e transitoriamente la città.
Trasformazione, travestimento, trasfigurazione sono esplorati dagli artisti Barbara Catterina, Mario Crivellari, Maria Paola Landini, Michele Liparesi, Sonia Romani, Alessandro Ruggeri e Laura Zizzi attraverso un percorso di grafica, fotografia e scultura diffuse tra gli spazi pubblici compresi tra Piazza Aldrovandi, Piazza Verdi, Piazza dell’VIII agosto e Piazza Costituzione.
A cura di Serendippo
Ingresso gratuitoinstallazione
Installazione unica di una fotografia intagliata a grandezza naturale che rappresenta l’artista Orlan nel drappeggio barocco. La fotografia viene estratta dalla sua performance storica realizzata negli anni Settanta a Palazzo Grassi di Venezia “La Drapé - La Baroque”.
L’opera fa anche parte dell’installazione “la Baiser de l’Artiste” (“il Bacio dell’Artista”) esposta nella collezione del Centre Pompidou di Parigi. Nella Cappella Santa Maria dei Carcerati, Orlan, che è a sua volta uno pseudonimo che si è perfettamente amalgamato con la sua persona, affronta Sainte Orlan, il suo alter ego provocatorio che richiama l’Estasi di Santa Maria Teresa di Bernini, un’opera paradigmatica della Roma barocca post tridentina. L’artista pone l’enfasi sulla combinazione tra tensione spiritual, potere emotivo e sensualità, imbarcandosi in un lungo viaggio artistico-esistenziale per reinterpretare l’iconografia religiosa occidentale.
A cura di THE SLOUGHIS – Marie Munhoven & Steven Riff promosso da Alliance Française di Bologna in collaborazione con Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e Renato Barilli
Installazione sempre visibile dalla vetrina esternaperformance
Il progetto nasce dalla curiosità di indagare prospettive nascoste della realtà, riflettendo sulla natura dei luoghi e le abitudini di fruizione di uno spazio. Il risultato vuole essere un ribaltamento del punto di osservazione per creare uno straniamento funzionale e rivelare degli aspetti racchiusi nell’identità relazionale dell’ambiente in cui agisce. Hidden #1 è una performance pensata per “La Casa di Barbara”, Bed & Breakfast e spazio espositivo. Osservando la dimensione dell’abitare un luogo come un B&B, dove la necessità è quella di ripristinare dopo ogni check-out lo spazio iniziale, il lavoro si sviluppa attraverso l’azione di imballaggio, preparando gli oggetti per una metaforica partenza; il panorama domestico si trasforma così nell’evolversi del gesto, creando un campo di attenzione sulle impronte e sul suono prodotto dall’azione stessa che diventa parte di un’installazione sonora interattiva.
A cura di Checkpoint Charly.
Orari ART CITY Bologna:sabato 2 febbraio ore 17-24
Ingresso gratuitomostra
Nel 1985 la femminista Donna Haraway introduce il concetto di cyborg: un incrocio tra essere umano, animale e macchina. Nel suo Manifesto Cyborg, Haraway invita a rivedere i modelli sociali e a spostarsi verso una civiltà senza genere, il quale potrebbe non essere poi così importante per la nostra identità. In questo mondo utopico ci si raggrupperebbe non per caratteristiche tassonomiche ma per affinità di spirito.
A 30 anni dalla pubblicazione del volume, l’arte prodotta da donne subisce ancora un processo di ingabbiamento volto a spostare l’attenzione dall’opera singola alla categoria d’appartenenza.
Performer e videoartista, Francesca Fini propone un’attenta e ponderata analisi crossmediale delle tematiche di ibridazione bio-tecnologica. Dal femminile alla fluidità del Cyborg, i “video Guerrilla” dell’artista attualizzano le riflessioni della Haraway attribuendogli nuovo valore e complessità. Il corpo diventa enzima che catalizza i processi di definizione delle nuove pratiche corporee.
A cura di Yelena De Luca-Mitrjushkina e Roberto Malaspina
Orari di apertura:su appuntamento
Ingresso gratuitomostra
I primi cinque artisti invitati durante il 2019 dal museo temporaneo del navile sono chiamati a confrontarsi e a sviluppare una mostra che indaghi il concetto di territorialità, tema centrale dell’attuale periodo storico. Oltre ogni atteggiamento ideologico e parziale questo tema richiede una comprensione della realtà, e dei suoi retroscena, che abbia il coraggio di estroflettersi dalla mera contingenza al fine di proporre nuovi punti di vista e comportamenti possibili, condividendoli con la collettività.
Il primo progetto è quello di Silla Guerrini, la quale declina il tema della territorialità attraverso i parametri dell’archetipo. Il tema centrale della sua mostra è infatti una grande dea madre di pane. L’artista si rivolge a questa immagine universale per evidenziare che il pianeta terra e il suo destino sono il vero territorio comune a tutti gli esseri umani. Cura, nutrimento, condivisione, sono i parametri che l’artista usa per ampliare il concetto di territorio, attivando anche un’azione che coinvolgerà gli abitanti del quartiere. Nel suo progetto di mostra Silla Guerrini fa inoltre riferimento ai recenti ritrovamenti archeologici in zona, creando un ponte tra passato e presente.
A cura di museo temporaneo del navile promosso da Quartiere Navile
Orari di apertura:martedì-sabato ore 10-20
Orari di apertura ART CITY Bologna:venerdì 1 e domenica 3 febbraio ore 10-20, sabato 2 febbraio ore 10-24
Ingresso gratuitomostra
So near, so far propone uno sguardo sulla nostra terra, intesa come crocevia di comunicazioni semantiche, culturali, linguistiche, visuali attraverso una scelta di scatti che coprono vent’anni del lavoro di Paolo Simonazzi (dalla metà degli anni Novanta al 2014). Le immagini raccontano di come l’altro, l’estraneo, si sposa con il domestico, col quotidiano della provincia, spesso di sapore rurale, sicuramente provinciale nell'accezione più genuina del termine; non descrivono posture kitsch, ma fanno sorridere per la loro intrinseca, ingenua naturalezza.
Le fotografie di Simonazzi transitano da visioni più rarefatte e quasi sospese – in cui il tempo diviene spazio nel paesaggio e negli oggetti – a immagini che parlano di relazioni quotidiane in un territorio confidente, con sguardo complice e al contempo ironico. (Marina Dacci)
A cura di Gina Costa e Marina Dacci promosso da Associazione culturale Spazio Lavì! in collaborazione con Quartiere Santo Stefano
Orari di apertura:ore 17.30-19.30
Ingresso gratuitomostra
Continuando una tradizione ormai consolidata, il LabOratorio degli Angeli in occasione di Arte Fiera apre le sue porte omaggiando i protagonisti di ieri e di oggi dell’arte italiana, unendo l’approfondimento storico-critico allo studio delle problematiche allestitive e conservative del contemporaneo. Dopo gli eventi dedicati ad Aldo Mondino, Piero Manai, Maurizio Osti, Luca Caccioni e Pinuccia Bernardoni, quest’anno il laboratorio di restauro rinsalda il suo legame con il territorio bolognese presentando un solo show di Simone Pellegrini, raffinato interprete delle più recenti istanze della pittura italiana. Con Sensorio indiscreto, Pellegrini impreziosisce di un nuovo e importante tassello la sua ricerca sul gesto e la forma pittorica, con un’opera di grande formato realizzata per l’occasione, allestita nell’oratorio dell’ex Chiesa di Santa Maria degli Angeli, sede attuale dell’atelier di restauro.
A cura di Leonardo Regano
Orari di apertura:lunedì-venerdì ore 10-18, sabato e domenica su appuntamento
Ingresso gratuitomostra collettiva
La mostra si offre come un percorso organico che unisce le opere di diciassette artisti italiani nati tra gli anni '60 e '80 a cui si accostano alcune opere storiche che tracciano un filo rosso lungo tutto il Novecento. Dalle grandi aspettative riposte nel progresso architettonico dal Futurismo (gli scenari industriali nei progetti di Sant'Elia) ai paesaggi anemici di Mario Schifano, dal nuovo sguardo sul territorio imposto dagli scatti di Luigi Ghirri alle possibilità distopiche e "virtuali" nei progetti di Superstudio (e dell'architettura radicale): il panorama delle ricerche sul paesaggio in Italia è ricco tanto di approdi quanto di derive.
Un precedente illustre rende Bologna la città perfetta per ospitare la mostra/progetto, nel 1981-82 infatti proprio alla GAM un comitato guidato da Tomas Maldonado organizzava una manifestazione intitolata Paesaggio: immagine e realtà il cui catalogo/libro risulta ancora oggi uno strumento importante di analisi e approfondimento.
Mostra collettiva con Andreco, Riccardo Benassi, Mauro Ceolin, Andrea Chiesi, Luca Coclite, Valentina D’Amaro, Andrea De Stefani, Martino Genchi, Luigi Ghirri, Daniel Gonzàlez, Filippo Minelli, Margherita Moscardini, Francesco Pedrini, Laura Pugno, Antonio Sant’Elia, Mario Schifano, Marco Strappato, Superstudio e Davide Tranchina.
A cura di Claudio Musso, promossa da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
Orari di apertura:lunedì-sabato ore 10-19
Ingresso gratuitoinstallazioni site specific | opening 30 gennaio h 20.30
Eldorato è un progetto che racconta l’illusione di questo millennio: l’esistenza di una terra dell’oro, dove ci sono benessere e futuro per chiunque riesca a raggiungerla. Nelle sue installazioni site-specific Giovanni de Gara copre con l’oro delle coperte isotermiche, comunemente impiegate per il soccorso dei migranti, le porte di chiese, edifici pubblici ed altri spazi simbolici, per promuovere una riflessione profonda sul tema dell’accoglienza verso ogni individuo, senza distinzione di razza, genere e credo.
Eldorato è partito dall’Abbazia di San Miniato al Monte (Firenze) lo scorso giugno 2018, poi a Pistoia, Lampedusa, Agrigento, Bologna, Palermo, Marghera, Venezia e Parma, ed ora, in occasione di Arte Fiera per ART CITY Bologna torna a Bologna sulle porte della ex Chiesa di Santa Lucia, oggi Aula Magna dell’Università più antica del mondo, per comunicare che i luoghi dell’arte e della cultura non possono che avere porte dorate che si aprono per accogliere tutti coloro che desiderano entrare a far parte di una comunità, come quella di Bologna che da secoli diffonde cultura di pace e di bellezza nel mondo.
A cura di Consuelo de Gara, promosso da Università di Bologna in collaborazione con Galleria Spazio Testoni.
Orario di apertura ART CITY Bologna:visibile dall’esterno 24 ore su 24
mostra
Artierranti presenta How to get to, personale di Barbara Baroncini, allestita presso i prestigiosi spazi dell’Ex Refettorio delle Monache dell’Istituto Storico Parri. La mostra si configura come punto di arrivo di un processo di crescita artistica portata a maturazione in questi ultimi anni di lavoro e riflessione sul tema della relazione con l’altro da sé. L’opera video Lovesong, insieme alle altre, nasce dal connubio tra il sentimento della mancanza e l’ingegno dell’artista, forme e declinazioni di un Eros il cui desiderio ultimo è di costruire esperienze, materiali o intangibili, da condividere con il pubblico per le quali sono state pensate. Un lavoro intimo condiviso con un linguaggio onesto e immediato che sottende sempre un principio razionale e ordinatore. Le mani dell’artista ci introducono nella dimensione di un fare indagatore che vuole misurare con pudore e rispetto le relazioni interpersonali: citando John Berger, amore e separazione come gli opposti di ogni legame.
A cura di Artierranti Associazione culturale
Orari di apertura:lunedì 4 febbraio ore 10-19
Orari di apertura ART CITY Bologna:venerdì 1 febbraio ore 18-21, sabato 2 febbraio ore 10-20 e domenica 3 febbraio ore 12-20
Ingresso gratuitoinstallazione | opening 31 gennaio h 18-22
Chi era D.F.? In esposizione la storia di un vissuto raccontata attraverso tre installazioni multimediali e una fotografia. I visitatori potranno percorrere un flusso di voci e immagini scandito da cinque personaggi, che ricostruiranno gradualmente l’identità e la vita di D.F. Le memorie sono state caricate su un file audio, attivabile tramite QR code e contenente quattro interviste rivolte a donne di diverse generazioni che conoscevano D.F. Un attraversamento orale, tra inflessioni, sfumature e inesattezze, delimitato dalle fotografie ritrovate negli archivi famigliari e, in questa occasione, fruibili tramite dispositivi digitali e proiezioni. Evocando le tracce lasciate da frammenti di vita nei ricordi dei narratori, in dialogo con una successione di immagini statiche e in movimento, D’Argenio ha messo in evidenza le molteplici sfaccettature dei processi di ricostruzione e restituzione dell’identità.
In concomitanza con ART CITY White Night, L’Appartamento ospiterà il live electronics a cura di Michele Marchiani aka Sycofante.
A cura di Emilia Angelucci e Mario Francesco Simeone promosso da Maison Ventidue in collaborazione con Associazione Culturale TAZ Temporary Art Zone
Orario di apertura ART CITY Bologna:venerdì 1 febbraio ore 10-13 / 15-20, sabato 2 febbraio ore 10-13 / 15-24 e domenica 3 febbraio ore 10-19
Ingresso gratuitomostra
I corpi segnano i primi confini: per poterci incontrare dobbiamo valicare i limiti che ci impongono.
Il perimetro disegnato dal non udire e dal non vedere non si intersecano. Perché si incontrino hanno bisogno di un linguaggio nuovo, non funzionale ma intenzionale. Occorre esplorare il suono attraverso i linguaggi artistici e farlo incontrare con l’assenza di immagini di chi non vede. Si esplora la tensione nei limiti del corpo e dei confini dello spazio e del tempo. Il suono è un “fantasma”, di fronte all’assenza di visione tutto diventa apparizione.
L’installazione di Jascha Blume è il resoconto di un dialogo possibile tra chi vede ma non sente e chi sente ma non vede.
“Per tutta la vita il mondo dei non vedenti è stato il luogo in cui mi sono sentito meno a mio agio. Come posso far loro sapere che sono presente? Signo ergo sum, non attraverso la mia lingua, ma attraverso le mie mani, un gesto presente, l’unica via palesare il mio essere lì” (J. Blume)
A cura di Lucilla Boschi e Fabio Fornasari promosso da Museo Tolomeo – Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza
Orari di apertura:ore 11-16
Ingresso gratuitoattività interattive e laboratori per tutte le età
Fondazione Golinelli presenta le anticipazioni tecnologiche del laboratorio Sci-Art, tra le novità della prossima mostra di arte e scienza (ottobre 2019 – febbraio 2020).
Orari ART CITY Bologna:domenica 3 febbraio ore 10.30-17.30
Ingresso gratuito su prenotazione: