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Concerti, spettacoli, cinema, mostre, teatro, laboratori per bambini, visite guidate: una panoramica completa degli eventi culturali organizzati a Bologna.
Aggiornato: 46 min 40 sec fa

Joni Mitchell

Mar, 09/24/2019 - 16:00

angelica | Stagione 2019/20

JONI MITCHELL

A Woman of Heart and Mind

di Susan Lacy
(Stati Uniti 2003 – v.o. sott. it., 120′)

con Joni Mitchell, Lary Klein, David Crosby, James Taylor, Wayne Shorter, Eric Andersen, Herbie Hancock, Graham Nash

ExtraVoci nell’ambito di VOCI DALL’ALDILÀ XII (dodicesimo anno – 23 e 27 ottobre + 3 novembre 2019), in collaborazione con Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna.
…una rassegna di film, un “viaggio nella memoria” su compositori scomparsi che continuano a rimanere tra noi…


Questa edizione 2019, come sempre curata dal musicologo Walter Rovere, vedrà la proiezione di film dedicati a Jaco Pastorius e Rashaan Roland Kirk, con un ExtraVoci dedicato a Joni Mitchell (in virtù dell’importante legame professionale con Pastorius – la cantautrice è ampiamente presente anche nel documentario su di lui – ma anche come straordinaria rappresentante della generazione di Woodstock, festival di cui ricorrono i 50 anni e del quale – pur non partecipandovi – scrisse la canzone-manifesto).
Per le proiezioni su Pastorius e Kirk, in prima italiana, i film sono stati tradotti e sottotitolati appositamente per l’occasione.

Gli appuntamenti con le proiezioni si terranno mercoledì 23 ottobre (Jaco Pastorius) alle ore 20.30 presso il Centro di Ricerca Musicale | Teatro San Leonardo (Via San Vitale 63), poi domenica 27 ottobre (Joni Mitchell) e domenica 3 novembre (Rashaan Roland Kirk) alle ore 17 presso il Museo della Musica (Strada Maggiore, 34).

Stagione 2019 > 2020 – sesto anno
settembre > ottobre > novembre > dicembre 2019 > SCARICA IL PROGRAMMA

Jaco Pastorius

Mar, 09/24/2019 - 15:50

angelica | Stagione 2019/20

JACO PASTORIUS
(1951- 1987)

Jaco the Film
di Paul Marchand e Stephen Kijak
(Stati Uniti 2014 – v.o. sott. it., 110′)

prima italiana

con Jaco Pastorius, Wayne Shorter, Sting, Joni Mitchell, Herbie Hancock, Carlos Santana, Jerry Jemmott, Jonas Hellborg, Bootsy Collins, Flea

nell’ambito di VOCI DALL’ALDILÀ XII (dodicesimo anno – 23 e 27 ottobre + 3 novembre 2019), in collaborazione con Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna.
…una rassegna di film, un “viaggio nella memoria” su compositori scomparsi che continuano a rimanere tra noi…


Questa edizione 2019, come sempre curata dal musicologo Walter Rovere, vedrà la proiezione di film dedicati a Jaco Pastorius e Rashaan Roland Kirk, con un ExtraVoci dedicato a Joni Mitchell (in virtù dell’importante legame professionale con Pastorius – la cantautrice è ampiamente presente anche nel documentario su di lui – ma anche come straordinaria rappresentante della generazione di Woodstock, festival di cui ricorrono i 50 anni e del quale – pur non partecipandovi – scrisse la canzone-manifesto).
Per le proiezioni su Pastorius e Kirk, in prima italiana, i film sono stati tradotti e sottotitolati appositamente per l’occasione.

Gli appuntamenti con le proiezioni si terranno mercoledì 23 ottobre (Jaco Pastorius) alle ore 20.30 presso il Centro di Ricerca Musicale | Teatro San Leonardo (Via San Vitale 63), poi domenica 27 ottobre (Joni Mitchell) e domenica 3 novembre (Rashaan Roland Kirk) alle ore 17 presso il Museo della Musica (Strada Maggiore, 34).

Stagione 2019 > 2020 – sesto anno
settembre > ottobre > novembre > dicembre 2019 > SCARICA IL PROGRAMMA

Immutea 1919 – Il concerto

Mar, 09/24/2019 - 15:46

Giambattista Giocoli dirige l’Orchestra del Baraccano per IMMUTEA 1919 – IL CONCERTO, una produzione ATTI SONORI in collaborazione con Bologna Design Week

Evento clou nell’ambito della celebrazione del centenario del Bauhaus, durante la settimana del design a Bologna, questo concerto entra nel circuito internazionale del ricco programma di eventi dedicati al Bauhaus, previsti in tutto il mondo.

Il concerto vuole essere un omaggio a quello che fu probabilmente il movimento artistico e culturale che più contaminò le varie discipline artistiche, coinvolgendo insieme la musica, il teatro, la danza e la scenografia, tutte ispirate alle sue forme e colori, con le musiche degli autori che ne erano una forte espressione (Hindemith e Kurt Weill) e di un altro compositore, Leoš Janáček, che negli stessi anni, ma a Brno, città ceca, componeva Mládí.

In programma il Settimino di Paul Hindemith, Mládí di Leoš Janáček e una selezione da L’opera da tre soldi per Settimino di Kurt Weill, arrangiata da Filippo Mazzoli.

Il concerto è una produzione concepita per BDW da Giambattista Giocoli.
Evento in collaborazione con ATER - Associazione Teatrale Emilia Romagna.

ORCHESTRA DEL BARACCANO
direttore Giambattista Giocoli
flauto e ottavino Silvia Colageo | oboe Fabrizio Oriani 
clarinetto Stefano Franceschini 
clarinetto basso Mirco Ghirardini
tromba Fabio Codeluppi | corno Dimer Maccaferri
fagotto Franco Fusi 

Prezzo del biglietto: 12€ intero, 10€ ridotto
Riduzioni: over 65, under 26, card Musei

Informazioni:

Tutti i biglietti si possono acquistare:

  • al Teatro del Baraccano in via del Baraccano 2 a Bologna, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13.
  • c/o Bologna Welcome, P.zza Maggiore 1/E, tel. 051.231454 e nei punti vendita convenzionati vivaticket.
  • online sul sito www.vivaticket.it
  • tutte le sere di spettacolo.

Luci d’inverno

Mar, 09/24/2019 - 15:39

(Nattvardsgästerna, Svezia/1962) di Ingmar Bergman (80')

Un racconto sulla perdita delle certezze, sul vuoto esistenziale, sulla crisi e sui tormenti dell’uomo: Luci d’inverno di Ingmar Bergman è senza dubbio la più radicale ed esplicita riflessione artistica sul cosiddetto “silenzio di Dio”. Una speciale proiezione della versione integrale è in programma giovedì 26 settembre alle ore 17.00 presso la Sala della Cultura di Palazzo Pepoli – Museo della Storia di Bologna (via Castiglione, 8): l’iniziativa, frutto della collaborazione tra il Centro Studi Sara Valesio e la Cineteca di Bologna, si inserisce nella serie pluriennale dal titolo Unità/Pluralità dell’Io a cura del Centro Studi Sara Valesio, che inaugurata nel 2018 proseguirà fino al 2020 con varie iniziative culturali. 
 
La giornata vuole essere un omaggio al libro Il cinema di Ingmar Bergman di Roberto Chiesi (Gremese Editore, 2018): al colloquio che seguirà la proiezione del film parteciperanno lo stesso Roberto Chiesi, Raffaele Milani dell’Università di Bologna e Paolo Valesio, Presidente del Centro Studi Sara Valesio.
 

Il Centro Studi Sara Valesio – CSSV è un nucleo culturale di raccolta libraria e di documentazione. Il suo patrimonio scientifico di circa 20.000 volumi e un vasto archivio cartaceo in via di ordinamento sono attualmente custoditi a Palazzo Fava (Bologna).

L'ingresso è libero e gratuito, fino all'esaurimento dei posti disponibili.

Nuovo cinema giapponese

Mar, 09/24/2019 - 14:24

Cuore di Tokyo II

DA MERCOLEDI 25 A SABATO 28 SETTEMBRE | ORE 19:00
INGRESSO LIBERO

PATRIOTTISMO (Yūkoku, 1966, 30’) di Masaki Dômoto, Yukio Mishima
con Yoshiko Tsuruoka, Yukio Mishima
fotografia Kimio Watanabe
scenografia Yukio Mishima
Versione originale con sottotitoli italiani

Un cortometraggio affascinante e disturbante al tempo stesso, tratto da un racconto di Yukio Mishima, che qui lo porta sullo schermo sia in veste di regista che di protagonista. Ambientato in un nitido spazio scenico da “teatro no”, va in scena il seppuku di un tenente, lo stesso suicidio rituale che Mishima mise in atto solo quattro anni più tardi. Il seppuku è dovuto alla fedeltà del militare all’imperatore dopo un colpo di stato nel quale è coinvolto. A seguirlo nella morte, dopo una sensuale scena d’amore, è la giovane moglie. Il film descrive amore e morte non come realtà ma come rappresentazione idealizzata. Lo sguardo è raffinatissimo, quasi estetizzante, e conduce all’identità di etica ed estetica (e politica!) perseguita da Mishima. Il sangue nero nel candore della scena risalta in un folgorante bianco e nero.

MERCOLEDI 25 SETTEMBRE | ORE 22:30
TOKYO N’UMBER
selezione di cortometraggi | Versione originale con sottotitoli in italiano
Presentiamo in una serata alcuni dei lavori di un interessante giovane gruppo artistico di lavoro che opera a Tokyo. Tokyo N’umber è un originale progetto di produzione cinematografica di cortometraggi. L’attività è nata nel 2013 con Atsushi Fujinomizu, a cui si sono affiancati Sigma Sudo, Unryu Sudo e Little Su. Il gruppo lavora secondo un pensiero da rock band, da session band. L’intento è di cercare l’emozione del momento, attraverso una pratica della ripresa come una sorta di concerto live. Uno degli elementi caratteristici dei loro lavori è porre come protagonisti al centro dei film giovani ragazzi e ragazze ‘intrappolati’ nella metropoli giapponese.

GIOVEDI 26 SETTEMBRE | ORE 22:30
TOKYO TRIBE (Tookyo Toraibu, 2014, 115’) di Sion Sono

con Ryohei Suzuki, Young Dais, Nana Seino, Shôta Sometani, Yôsuke Kubozuka, Riki Takeuchi, Yui Ichikawa
Versione originale con sottotitoli in italiano
Un film eccessivo, debordante, non a caso uscito da un manga di successo. Un musical rap per le strade di una Tokyo futura dove furoreggiano gang rivali. Scordate la linearità della trama, e semplicemente lasciatevi andare alla follia di un film rutilante e pirotecnico! Sion Sono, nato nel 1961, è uno degli autori più originali e stravaganti del nuovo cinema giapponese. Nel 2002 ottenne i primi riconoscimenti internazionali con il controverso Suicide club, riscuotendo da allora grande attenzione per i suoi film devoti alla più estrema immaginazione.

VENERDI 27 SETTEMBRE | ORE 22:30
RITRATTO DI FAMIGLIA CON TEMPESTA

(Umi yori mo mada fukaku, 2016, 115’) di Hirokazu Kore’eda
con Hiroshi Abe, Kirin Kiki, Yōko Maki, Taiyo Yoshizawa, Satomi Kobaiashi, Sōsuke Ikematsu, Lily Franky | Versione in italiano
Ryota è un perdente: promessa non mantenuta della letteratura, giocatore d’azzardo, investigatore privato per tenersi a galla, ex marito di un’ex moglie che ha esaurito le ingentissime scorte di fiducia, padre maldestro di un bambino che conosce poco, figlio fragile di un’anziana madre amorevolmente rassegnata. Basterà una lunga notte di tempesta, con i quattro personaggi obbligati a condividere gli stessi metri quadrati fino all’alba, per attutire gli spigoli del presente e, soprattutto, del futuro? Dopo altre straordinarie ed emozionanti pellicole sui rapporti familiari, come Nessuno lo sa e Father and Son, ecco un altro tassello nell’universo artistico di Kore’eda. Una ballata dolceamara in cui l’autore ci diverte e ci commuove parlando di inettitudine e di (possibile) redenzione, di cadute e di (possibili) riscatti, senza mai sovrapporre all’umanissima osservazione dei fatti l’inutile pesantezza del giudizio.

Hirokazu Kore’eda, nato nel 1962, è tra i maggiori registi cinematografici giapponesi contemporanei. Con Father and Son ha vinto il Premio della Giuria al Festival di Cannes nel 2013. Con Un affare di famiglia ha vinto la Palma d’oro a Cannes nel 2018. Nello stesso anno ha ricevuto il premio alla carriera al festival di San Sebastian.

SABATO 28 SETTEMBRE | ORE 22:30
THE KAMAGASAKI CAULDRON WAR (Tsukiyo no kamagassen, 2018, 115’) di Leo Sato

con Yota Kawase, Tumugi Monko, Naori Ota, Kiyohiko Shibukawa, Shôji Ômiya, Maki Nishiyama
Versione originale con sottotitoli italiani
Leo Sato torna dopo quasi 60 anni sul set di “Il cimitero del sole” di Nagisa Oshima, il grande slum di Osaka ormai modernizzato, ma ancora terra dimenticata. La trama si sviluppa attorno al furto di una pentola, simbolo di potere della gang locale, che scatena un’immensa caccia per riaverla. Attorno alla ricerca si muovono prostitute e diseredati, mentre la sbandierata “riqualificazione urbana” vede un patto di ferro tra criminalità, polizia e il volto pulito dell’imprenditoria. Con piglio tra documentario e grottesco, il film (con buona coralità) si insinua nelle contraddizioni della società moderna, omaggiando (e coinvolgendo in un folgorante cameo) il regista utopista estremista Masao Adachi e i suoi apologhi politici. Un’opera caustica che, in perfetto mood nipponico, mescola l’esagerazione grottesca con un’implacabile sguardo realistico.

Leo Sato, nato nel 1983, ha realizzato finora un documentario (Nagai Park Elegy, 2009) dedicato a un gruppo d’azione contrario allo sgombero di persone senzatetto. The Kamagasaki Cauldron War è la sua prima opera di fiction, che ha realizzato in 5 anni.
Il film è stato presentato in concorso alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro 2019.

D-A-D

Mar, 09/24/2019 - 13:47

Locomotiv club | Eventi 2019/20

Con una carriera quasi quarantennale, i D-A-D – contestatissimo acronimo di Disneyland After Dark – sono una delle band più popolari nel mondo dell’heavy metal degli anni ‘80. A più di cinque anni dalla loro ultima visita nel nostro paese, sono pronti a fare tappa in Italia per presentare il loro nuovissimo album A Prayer For The Loud (AFM Records, 2019).
A Bologna il 5 dicembre al Locomotiv Club

5 dicembre 2019 ore 20:30
20 euro + d.d.p | riservato ai soci del circolo con tessera aics 2019-2020

ANNULLATO | Mameli

Mar, 09/24/2019 - 13:15

Locomotiv club | Eventi 2019/20

ANNULLATO – Modalità di rimborso

Mameli in concerto a Bologna al Locomotiv Club. Per la prima volta da headliner!

2 dicembre 2019 ore 19:00
20 euro + d.d.p | riservato ai soci del circolo con tessera aics 2019-2020

Pink Floyd: il lato oscuro

Mar, 09/24/2019 - 12:59

ONO arte è lieta di presentare la mostra “Pink Floyd: il lato oscuro” che ripercorre la carriera di uno dei gruppi più amati della storia della musica attraverso le immagini di Storm Thorgerson, artista grafico che ha contribuito a creare l’identità visiva della band, Jill Furmanovsky, una delle fotografe britanniche più importanti nel mondo del rock, Colin Prime e Baron Wolman.

I Pink Floyd nascono a Londra nel 1965 proprio all’apice della Beatlesmania. A metà degli anni 60 la psichedelica e, più in generale il cambiamento radicale delle tematiche raccontate nella maggior parte delle canzoni dovuto anche alle nuove sostanze stupefacenti, si stava insinuando velocemente anche nella musica pop britannica.
Tra i fondatori del gruppo figurava un giovane di Cambridge chiamato Syd Barrett. Barrett dipingeva, disegnava, gli piacevano i giochi di parole e il nonsense. La musica era per lui un interesse marginale fino ai 14 anni, quando attorno a lui ci fu un fiorire di gruppi che suonavano un genere chiamato skiffle, una sorta di rock and roll primordiale con varie influenze, che lo spinse a prendere in mano uno strumento musicale. 
La natia Cambridge ebbe un impatto significativo nella vita di Syd, non solo dal punto di vista musicale, ma anche personale: l’LSD infatti si diffuse in città più velocemente che in qualunque altor luogo in Europa. Tra la scuola d’arte e i primi gruppi nei quali suonò, Syd iniziò a comporre, spesso sotto l’effetto di droghe, canzoni con riferimenti alle sue passioni, come appunto il nonsense e l’arte. In quel periodo incontra Roger Waters, aspirante musicista, il quale in seguito introdurrà gli altri futuri membri del gruppo Mason e Wright. 

Nel 1965 nascono ufficialmente i Pink Floyd. La follia creativa,di Barrett a quel punto, è tale che la critica e gli addetti ai lavori iniziano ad interessarsi a quel nuovo fenomeno musicale il cui nome, inventato da Barrett, unisce i nomi di battesimo dei bluesman Pink Anderson e Floyd "Dipper boy" Council. Se l’utilizzo massiccio di droghe aiuta Barrett a produrre la sua miglior musica, allo stesso tempo danno il via ad un processo di alienazione da tutto che lo avrebbe, nel giro di pochi anni, allontanato sia dal gruppo che aveva fondato che dalla vita sociale. L’eccesso di LSD rese problematica anche la registrazione del primo disco The Piper At The Gates of Dawn. Barrett era geniale quando si trattava di scrivere canzoni ma, in uno studio di registrazione, diventava scarsamente professionale e collaborativo. Nel 1968 sarà il suo amico di infanzia David Gilmour a sostituirlo. 

Waters prese la guida dei Pink Floyd e, con Gilmour come chitarrista, la loro musica diventò accessibile ad un pubblico più vasto, rendendoli uno dei gruppi di maggior successo nella storia del rock, ma anche meno visionaria e surreale. I fatti accaduti in seguito - l’uscita di Roger Waters e le battaglie legali per l’utilizzo del nome, lo scioglimento del gruppo nel 1995 e la morte di Richard Wright nel 2008 - sono oramai storia della cultura popolare. Rimarranno senza risposte invece molte domande legate a Syd Barrett, alla sua scelta di allontanarsi da tutto e ai territori musicale nei quali avrebbe potuto portare il suo gruppo se avesse continuato a produrre musica piuttosto che recitare la parte dell’anticonformista o perdersi in un trip di droghe senza fine. Dopo essere stato allontanato dai Pink Floyd esce con un paio di album solisti prima di tornare a Cambridge, dove vivrà una vita al riparo dal clamore suscitato dalla notorietà conquistata dalla sua creatura per poi morire da solo nel 2006.

Un altro grande protagonista della storia Pink Floyd è stato Storm Thorgerson, fotografo e graphic designer co-fondatore nel 1968 dello Studio Hypgnosis, studio che ha realizzato le copertine più iconiche e memorabili del gruppo. Thorgerson ha saputo catturare l’essenza della loro musica dando vita ad immagini inscindibili dalla produzione artistica dei Pink Floyd. La mostra raccoglie una selezione di questi lavori a testimonianza di una collaborazione che decennale divenuta, fin dalla fine degli anni 60, simbiotica. Molti lavori di Thorgerson sono stati esposti in musei britannici a testimonianza della qualità del lavoro di Studio Hypgnosis il quale ha realizzato cover anche per artisti come Peter Gabriel, Muse, Led Zeppelin, Black Sabbath e tanti altri. 

Le foto di Furmanovsky e Prime invece mostrano il gruppo al pieno del suo splendore, mentre quelle di Baron Wolman immortalano i Pink Floyd, con ancora Syd Barrett, a San Francisco, durante il loro primo tour americano nel 1967.

La mostra (26 settembre – 30 novembre) si compone di 40 scatti e presenta i lavori di Storm Thorgerson, Jill Furmanovsky, Baron Wolman e Colin Prime.

martedì - venerdì 15 - 20
sabato 10 - 13 e 15.30 - 20
domenica e lunedì chiuso
ingresso libero

Non appena fuori di me

Mar, 09/24/2019 - 12:41

Esiste una sensazione geometrica dello spazio? È possibile percepire lo spazio collettivo come la somma degli spazi individuali? L’arte è una pratica di conoscenza empirica dell’esistente: la sperimentazione dei molteplici e possibili modi di relazione con il reale. Tra questi, la scelta di Monica Mazzone di utilizzare una prassi logica e un linguaggio geometrico come strumenti di un’indagine dove le regole e le forme si propongono come l’alfabeto di una riflessione aperta sul mondo.
Con "Non appena fuori di me" Monica Mazzone presenta un nuovo ciclo di lavori che sviluppano il percorso intrapreso nell’ultimo anno con la serie degli autoritratti, concentrandosi sul concetto di territorio inteso come esperienza del quotidiano. Un racconto fisico e oggettivo dell’ambiente ma allo stesso tempo intimo in cui la natura delle cose viene filtrata attraverso il corpo che diventa quasi un parametro di misurazione empirica. Il territorio inizia dalla fisicità corporea: l’artista delinea così il rapporto tra il suo spazio personale, interiore – quello concreto e parallelamente virtuale dell’ingombro e dei movimenti del suo corpo nel tempo – e il luogo oggettivo con cui entra in relazione.
Le opere si concentrano sulla possibilità di razionalizzare e di tradurre logicamente l’analisi dello spazio da diversi punti di vista tra cui l’architettura, l’estetica investigativa e l’astrazione spaziale. Evitando di imitare l’idea pregressa di spazio che è insita nella comune concezione, l’artista lo interpreta ricordandolo “a memoria”, approfondendo il significato delle entità che sono comunemente chiamate dimensioni in riferimento allo specifico luogo che quotidianamente invade e da cui è invasa - in questo caso il museo, che con le sue vetrate si proietta direttamente verso la città.
 

Utilizzando l’alluminio e l’intervento pittorico, Monica Mazzone rende visibili queste dinamiche creando strutture percepite come parti di un ordine, per mostrare una reciprocità tra vedere e conoscere, offrendo un modo rigoroso ma ambiguo di implicare il corpo stesso e le sue proporzioni. Una geometria emozionale che offre un paesaggio intimo, sintesi sempre provvisoria e in divenire, tra l’ambiente e il vissuto.
 

La mostra è accompagnata da un testo critico di Rossella Moratto.
 

Monica Mazzone (Milano, 1984) è un’artista visiva, vive e lavora tra Milano e New York. Consegue la laurea in Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e in seguito all’Istituto Europeo del Design.  Ha esposto in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero, tra cui: Fondazione la rada Locarno, NARS Foundation e The Border New York, Palazzo Reale, Studio Maraniello, Palazzo Lombardia, Galleria Giuseppe Pero Milano, riss(e) Varese, Merkur Gallery Istanbul, Villa Contemporanea Monza, Fondazione Bandera Busto Arsizio, Satzyor Gallery Budapest, Museo Arte Contemporanea Lissone, Spazio Thetis Venezia, MIDEC Laveno.

Dal 27 settembre al 26 ottobre 2019.

Opening venerdì 27 settembre 2019 ore 18.00. 

Orari: martedì, giovedì, sabato dalle 15 alle 19 o su appuntamento.

Seun Kuti & Egypt80

Mar, 09/24/2019 - 12:29

Express Festival 2019 – Locomotiv club | Eventi 2019/20

L’eredità del fondatore dell’afro-beat, Fela Kuti, rivive nella musica di suo figlio Seun che presenterà dal vivo il disco della maturità ‘Black Times’ che comprende anche un feat. con Carlos Santana nella titletrack. Rigorosamente accompagnato dalla band di suo padre, gli Egypt80.

28 novembre 2019 ore 20:30
20 euro + d.d.p | riservato ai soci del circolo con tessera aics 2019-2020

nell’ambito di Express Festival 2019

Express è un festival nato nel 2007 in contemporanea con l’apertura del Locomotiv. L’obiettivo del festival è selezionare in una rassegna annuale una serie di concerti dall’alto profilo qualitativo e dal respiro internazionale.
Giunto alla dodicesima edizione, la rassegna 2019 si svilupperà in quattro appuntamenti:
giovedì 28.11 SEUN KUTI & EGYPT 80, sabato 30.11 C’MON TIGRE, martedì 3.12 GRANDMASTER FLASH e in ultima venerdì 6.12 ALFAMIST

Scott Matthews

Mar, 09/24/2019 - 12:21

Locomotiv club | Eventi 2019/20

A due anni dall’uscita del suo ultimo album, “Home Part 2”, il cantautore inglese SCOTT MATTHEWS arriva in Italia con “The Great Untold” il suo sesto lavoro pubblicato via Shedio Records. Una raccolta di brani mozzafiato nella loro bellezza e audaci nella loro semplicità. L’audace mix di folk, rock e blues, che contraddistingue il suo song-writing, gli hanno garantito il plauso della critica, facendogli aggiudicare, nel 2007, un Ivor Novello Award come ‘Best Song Musically and Lyrically’ per il suo primo singolo “Elusive”

18 novembre 2019 ore 21:00
12 euro + d.d.p.| riservato ai soci del circolo con tessera aics 2019-2020

Indaco e gli Illusionisti della Danza

Mar, 09/24/2019 - 12:11

Teatro Duse - Stagione 2019/2020

SPETTACOLI SOSPESI FINO AL 3 APRILE 2020


RBR Dance Company Illusionistheatre

INDACO E GLI ILLUSIONISTI DELLA DANZA

coreografia Cristiano Fagioli, Alessandra Odoardi
musiche Virginio Zoccatelli, Diego Todesco
disegno luci Cristiano Fagioli
video scenery design e computer animation Gianluca Magnoni, Diego Rossi, Alessandro Ottenio
postproduzione digitale Nessuno.Productions, Think-3d.It
costumi Donatella Bressan
testo tratto ed ispirato all’opera di Carl Sagan Pale Blue Dot: A Vision of the Human Future in Space
regia Cristiano Fagioli, Gianluca Magnoni

Danza sul rapporto uomo-natura. Gli illusionisti della Danza portano in scena un allestimento che coniuga danza e tecnica alla ricerca della massima innovazione nel supporto di speciali effetti video. Proiezioni su originali fondali, mutazioni sceniche inattese, giochi di luci e soluzioni registiche altamente tecnologiche sono solo alcune delle sorprese di questo spettacolo.

Il risultato scenico e visivo che ne deriva è sorprendente: i danzatori si alternano sul palcoscenico apparendo e scomparendo, moltiplicandosi magicamente grazie ad uno studio accurato di luci e proiezioni che incanta un pubblico piacevolmente proiettato in un’atmosfera rarefatta dalle magiche illusioni ottiche. Il tutto al servizio di temi universali e coinvolgenti.

Indaco e gli illusionisti della Danza è uno spettacolo di forte attualità, al centro il tema dell’ambiente, il rispetto per il pianeta e la cura di esso in quanto appunto anima del mondo. Centrale è il rapporto uomo-natura, la ricerca delle proprie origini, il bisogno di autenticità, in un continuum di istantanee e coreografi e emozionali. Tematiche inserite in un percorso di ricerca che pongono l’uomo e la donna di fronte alla natura, madre e nel contempo avversaria, in una dimensione esistenziale meravigliosa ed inesauribile.

In questa spettacolare produzione la regia moltiplica intenzioni e punti di vista, resi a tratti infiniti dalle scelte scenografi che e registiche.

ore 21.00

Info biglietti

Biglietteria e prevendita

Annihilator

Mar, 09/24/2019 - 12:04

Locomotiv club | Eventi 2019/20

La band canadese dal oltre 30 anni rappresenta senza dubbio uno dei nomi più importanti e influenti del trash metal: Jeff Waters e soci ritorna in Europa e toccherà il nostro paese per due appuntamenti. Il concerto al Locomotiv di Bologna del 5 novembre è presentato da Hellfire Booking & Alchemica Music Club

5 novembre 2019 ore 20:00
23,80 euro + d.d.p | riservato ai soci del circolo con tessera aics 2019-2020

Itaca… il viaggio

Mar, 09/24/2019 - 11:59

Teatro Duse - Stagione 2019/2020


SPETTACOLI SOSPESI FINO AL 3 APRILE 2020


Stefano Francioni Produzioni

Lino Guanciale

Itaca… il viaggio

musiche e regia Davide Cavuti

Lo spettacolo propone un viaggio che parte da Itaca e attraversa le storie, i luoghi di tanti personaggi del teatro e del cinema, disegnando uno spazio denso di emozioni e di sogni che prenderanno forma e azione.

«Un viaggio che parte da Itaca e dalla figura di Ulisse, che è l’eroe di Omero ma anche di Dante, Pascoli, D’Annunzio, Joyce e di altri ancora», racconta Cavuti. «Nel testo scorrono le storie di vari personaggi in una sorta di fusione e scambio di emozioni, immagini, pensieri. I luoghi del racconto non sono mai astratti, con un denominatore comune che è il mare, padrone di ogni avventura e sventura (“a volte il fragore di un grido distrugge attimi di serenità e mi perdo in brividi improvvisi dove non c’è spazio per l’amore”); graffiante, pieno di occhi misteriosi che inseguono, irresistibile (“e il naufragar m’è dolce in questo mare”). Il mare e la vita: la libertà e la speranza, la voglia di ricominciare, la pace tra i popoli con l’incanto degli occhi sulla storia».

ore 21.00

Info biglietti

Biglietteria e prevendita

Kokoroko

Mar, 09/24/2019 - 11:50

Locomotiv club | Eventi 2019/20

KOKOROKO è la band rivelazione del 2019, formata da 8 elementi con base a Londra e guidata dalla trombettista Sheila Maurice-Grey. Si ispirano a maestri come Fela Kuti, Ebo Taylor e Tony Allen ed ai grandi suoni provenienti dall’Africa Occidentale. Il loro stile prende forma dalle loro radici Nigeriane e West Africa mescolate ai suoni urbani Londinesi.

Il concerto è presentato da Locomotiv Club in collaborazione con Bologna Jazz Festival ed è inserito nel programma del Bologna Jazz Festival 2019

3 novembre 2019 ore 21:30 (apertura porte ore 20:30)
18 euro + d.d.p | riservato ai soci del circolo con tessera aics 2019-2020

Progettare, voce del verbo amare

Mar, 09/24/2019 - 11:49

incontro con Mario Nanni (Viabizzuno)

Mario Nanni (Viabizzuno) parlerà, attraverso una serie di immagini e filmati, del suo lavoro, della sua esperienza e del percorso intrapreso.

Il suo motto: facciamo cultura della luce e creiamo benessere attraverso la luce.

E’ nato in Via Bizzuno, strada principale della frazione di Bizzuno in provincia di Ravenna. Da qui nasce il nome dell’azienda fondata nel 1994, rappresentata da uno spazio bianco attraversato da due linee. Una verticale, rigorosa, pulita, equilibrata: la luce per la luce; e una inclinata, irriverente nello spazio, ironica, fuori dagli schemi: la luce per la forma. Distinte ma complementari si fondono in un unico nome: Viabizzuno.
Da quarant’anni, l’artista della luce, guidato dalla sua filosofia di vita Progettare voce del verbo amare, usa la sua esperienza nel campo della luce e la sua professionalità artigiana per sperimentare, progettare, accompagnare progettisti di fama internazionale nei loro lavori e comporre una propria, personale, poetica progettuale.
Ideatore delle poesie di luce,  nel suo linguaggio artistico sono una forma di comunicazione evocativa, attraverso immagini e racconti di luce fatti di icone e simboli e immagini in movimento.
La luce, soggetto del suo progettare, non è solo corpo illuminante, ma non è nemmeno più solo materia di progetto; la luce diventa gioco, sogno, illusione, torna a essere la quintessenza di se stessa. Per Mario la luce è nelle pagine bianche, negli spazi vuoti, nelle pellicole cinematografiche, nei salotti invasi dai colori delle televisioni, è nelle ombre, nelle pieghe geometriche dei giardini zen... la luce è in ogni oggetto e in ogni momento, mai uguale a se stessa.
2016 | da sempre Fedele al suo principio del saper fare, alla poetica del progettare, all’insegnamento del nonno che diceva che il mondo si divide in uomini del dire e uomini del fare e che bisogna decider  in fretta da che parte si vuole stare, dà vita a un luogo ricco e denso di contenuti in continuo: una casa, un museo, una galleria, una biblioteca, una residenza d’artista, una caffetteria, una scuola.

Istruzioni per diventare fascisti

Mar, 09/24/2019 - 11:41

Teatro Duse - Stagione 2019/2020


SPETTACOLI SOSPESI FINO AL 3 APRILE 2020


Mismaonda

Michela Murgia

ISTRUZIONI PER DIVENTARE FASCISTI
di Michela Murgia

drammaturgia sonora dal vivo Francesco Medda Arrogalla

Manipolando gli strumenti democratici si può rendere fascista per anni un intero paese senza nemmeno dirla mai la parola “fascismo”, facendo in modo che il linguaggio fascista sia accettato socialmente in tutti i discorsi, buono per tutti i temi, come fosse una scatola senza etichette – né di destra né di sinistra – che può passare di mano in mano senza avere a che fare direttamente con il suo contenuto. Il contenuto. Ecco il problema essenziale.

Provare ad affermare il fascismo sul piano delle idee è lungo, complicato e conflittuale e alla fine si rivela inutile. Se si agisce sul metodo, invece, le cose verranno da sé. Poiché infatti in politica metodo e contenuto sono la stessa cosa, il metodo fascista ha il potere della trasmutazione alchemica: se applicato senza preclusione ideologica trasforma in fascista chiunque lo faccia proprio, perché – come direbbe Forrest Gump – fascista è chi il fascista fa.

Questo monologo offre istruzioni di metodo e in particolare istruzioni di linguaggio, l’infrastruttura culturale più manipolabile che abbiamo.

ore 21.00

Info biglietti

Biglietteria e prevendita

Aquile randagie

Mar, 09/24/2019 - 11:28

Milano, Italia, ventennio fascista: tutte le associazioni giovanili sono chiuse per decreto del Duce, anche l’associazione scout italiana. Un gruppo di ragazzi decide di dire di no, e fonda le Aquile Randagie: giovani e ragazzi che continuano le attività scout in clandestinità, per mantenere la Promessa: aiutare gli altri in ogni circostanza. Il gruppo scopre la Val Codera, valle segreta ed impervia a poche ore da Milano, e ne fa la sua base per campi ed uscite; dopo il 1943, i ragazzi danno vita al movimento scout clandestino che supporterà la resistenza fino alla fine dell guerra. Insieme ad alcuni docenti del collegio S. Carlo, le Aquile Randagie entrano a far parte di OSCAR - Organizzazione Scout Cattolica Assistenza Ricercati. Insieme combatteranno il regime prima con beffe plateali, poi con azioni mirate che permettono di far scappare in Svizzera più di 2000 persone ricercate dai nazifascisti: ebrei, perseguitati politici e chiunque avesse bisogno di scappare dalla persecuzione nazifascista. Alla fine della guerra, le Aquile Randagie faranno lo stesso per i gruppi nazifascisti ricercati dai partigiani, per permettere loro di avere un processo giusto.

Lunedì 30/09 ore 18.45 - 21.00
Martedì 01/10 ore 20.30
Mercoledì 02/10 SERATA EVENTO dalle ore 19.30
 

INTERO: € 7,00
RIDOTTO: € 5,00 per Scout in attività muniti di tesserino

Prevendite presso la biglietteria: sabato 28/09  dalle 18.00 alle 21.00 e domenica 29/09 dalle 16.30 alle 21.00

ART – ” Asylum Live Release”

Mar, 09/24/2019 - 11:04

Locomotiv club | Eventi 2019/20

Dopo il fortunato esordio, nel 2016 con l’album ” Planet Zero” distribuito da Slipstrick Record, la band prog rock degli ART, annuncia l’uscita, del secondo lavoro in studio ”Asylum” che sarà rilasciato ancora da Slipstrick Record nella seconda metà di ottobre 2019.
Ospiti d’eccezione per questo secondo album, la presenza con le loro chitarre di Vince Pastano (Vasco Rossi, Luca Carboni) e Stef Burns (Vasco Rossi, Alice Cooper)
Mentre il mastering è stato affidato a Giovanni Versari (Muse, Subsonica, Afterhours)

La prog band italiana, proporrà sul placo del Locomotiv Club, per intero il nuovo album e qualche estratto dal precedente lavoro.

26 ottobre 2019 ore 20:45
10 euro | riservato ai soci del circolo con tessera aics 2019-2020

Voci dal silenzio

Mar, 09/24/2019 - 10:31

di Joshua Wahlen e Alessandro Seidita [ITA/2018, 53’]

Giovedì 26 settembre, alle ore 20:45, il Cineclub Bellinzona è orgoglioso di presentare, con i registi Joshua Wahlen e Alessandro Seidita ospiti in sala, nell'ambito della programmazione del Festival Francescano 2019 e della rassegna 'La Grande Luce - cinema e spiritualità' promossa da ACEC Emilia Romagna, il documentario ‘VOCI DAL SILENZIO - un viaggio tra gli eremiti d'Italia'. 

Frutto di un lungo viaggio lungo la penisola italiana, il documentario raccoglie al suo interno le storie dei nuovi eremiti italiani. Le loro testimonianze, costruite nel silenzio e nel raccoglimento, diventano un invito a prendere coscienza della responsabilità che abbiamo nei confronti degli altri, di noi stessi e della natura circostante, suggerendo nuove strade e nuovi modi di abitare il mondo.

PREMI
2019 - Miglior Film Documentario, Sestriere Film Festival
2018 - Premio d’Eccellenza, Festival of Visual Cultures Prospe(c)tiva B.r.i.o.
2018 - 3° Premio Concorso Internazionale del Documentario Etnografico Vittorio De Seta
2018 - “LIFE” vince la call “Life” proposta da Infinity e Produzioni dal Basso

Ingresso gratuito

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