Il Psc prevede la tutela e valorizzazione degli habitat naturali, anche attraverso il completamento della rete ecologica di connessione, integrata con quella metropolitana e regionale; la rete, intesa come unico sistema polivalente di nodi e corridoi, può essere infatti considerata come composta da differenti livelli.
- Rete ecologica principale: insieme degli elementi che contribuiscono al disegno della rete di livello provinciale, mettendo il territorio di Bologna in relazione con le aree protette presenti all'intorno e svolgendo un ruolo di riferimento per la strutturazione ecologica dell’intero territorio comunale. Gli elementi funzionali individuati sono i nodi ecologici complessi e i corridoi ecologici territoriali. I nodi, capisaldi della rete, sono le parti di territorio già tutelate da specifici provvedimenti normativi (le aree protette o i siti Rete natura 2000) e le aree ricadenti nella proposta di una nuova area protetta nella collina intorno a villa Ghigi (Ronzano). Altre componenti di importanza ecologica primaria sono i corridoi ecologici territoriali del lungo Reno, del lungo Savena e delle aree collinari meridionali. Dotati di una specifica valenza ecologica e paesaggistica o con prospettive di evoluzione in tal senso, i corridoi permettono la connessione tra i nodi ecologici complessi;
- Rete ecologica secondaria: insieme degli elementi che contribuiscono al disegno della rete ecologica di livello locale, rappresentata da nodi semplici, corridoi ecologici locali e aree più estese e diffuse che garantiscono la funzione di connessione tra le parti (connettivo ecologico paesaggistico e diffuso). Tra i nodi semplici sono comprese le aree che già esprimono un rilevante valore ecologico, come ex cave più o meno naturalizzate e aree ricche di vegetazione (come l’ex Vivaio comunale); i corridoi sono le linee di collegamento ecologico che seguono i corsi d’acqua del reticolo idrografico minuto o filari alberati e siepi; le campagne e la collina urbana svolgono funzione di connettivo;
- Rete ecologica urbana: insieme di spazi aperti urbani con diverso valore ecologico, presente o potenziale, anche destinati a usi pubblici. Gli elementi funzionali sono i nodi e il connettivo. I primi sono costituiti dalle aree che esprimono una significativa potenzialità di valorizzazione dal punto di vista ecologico, in quanto abbastanza ampie, non costruite, relazionate in genere sia con il tessuto urbano sia con il connettivo ecologico esterno alla città: il parco attorno alla Certosa, i Prati di Caprara, i parchi urbani del Navile (villa Angeletti e Lunetta Mariotti), Caserme Rosse, Parco nord, parco di San Donnino, Scandellara e parco dell’Arboreto, giardini Margherita e San Michele in Bosco. Si tratta di propaggini rurali all’interno della struttura urbana che, opportunamente valorizzate, possono portare la natura in città. I suoli permeabili diffusi e la dotazione arborea di spazi aperti pubblici e privati costituiscono una risorsa importante anche per il riequilibrio meteoclimatico della città.
Il Psc provvede all’individuazione di “progetti di tutela recupero e valorizzazione”, inquadrati nelle strategie delle 7 Città, considerandoli progetti prioritari per il completamento e il potenziamento della rete ecologica. Essi sono: villa Bernaroli, parco dell’Acquedotto, parco del canale Navile, Laghetti di via del Rosario, vecchia tranvia per Malalbergo, Parco nord, ex Vivaio comunale, Scandellara nella Città della Tangenziale; San Michele in Bosco, Ronzano nella Città della Collina; parco lungo Reno e Prati di Caprara nella Città del Reno; parco lungo Savena e Corridoio Roveri nella Città del Savena.
I progetti saranno attuati mediante i Poc, che provvederanno alla perimetrazione delle parti di territorio da trasformare nel proprio periodo di validità.