Art.35 Sistema ecologico e ambientale
1. Obiettivi. Il Psc orienta le scelte proprie e le politiche di settore verso gli obiettivi di:
- completamento e rafforzamento del sistema degli habitat naturali e della rete ecologica territoriale;
- realizzazione di progetti di tutela, recupero e valorizzazione di aree aventi particolare interesse naturalistico e paesaggistico;
- realizzazione di opere di mitigazione e compensazione ambientale;
- miglioramento della qualità dell’ambiente urbano.
2. Elementi e strumenti. La tavola “Dotazioni ecologiche e ambientali” rappresenta l’insieme delle dotazioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi di cui al comma 1.
Il Psc individua la rete ecologica del Comune di Bologna che dovrà trovare attuazione attraverso gli strumenti urbanistici e la pianificazione di settore per i quali la tavola costituisce atto di indirizzo.
Il Psc propone l’istituzione di una nuova area protetta nell’area collinare attorno a Villa Ghigi (Ronzano); preserva gli spazi rurali periurbani di pianura (i cunei agricoli) e la collina; completa e rafforza la rete ecologica territoriale attraverso una serie di interventi e opere tesi a ristabilire continuità, a tutelare e recuperare spazi ed elementi di naturalità anche all’interno dell’insediamento urbano.
Per il raggiungimento di un’alta qualità ambientale urbana la tavola indica gli interventi di mitigazione degli impatti negativi sulla salute dei cittadini. Tali interventi saranno realizzati in attuazione di specifici programmi di settore e/o in concomitanza con rilevanti interventi di trasformazione urbanistica.
Il Psc intende migliorare le prestazioni ambientali ampliando la dotazione di aree permeabili, individua gli impianti (elettrodotti e impianti di diffusione radio-tv) e i nuovi tratti di strade e ferrovie per i quali sono necessari interventi di mitigazione.
Le dotazioni ecologiche e ambientali del Psc interessano aree di proprietà sia pubblica sia privata. Per queste ultime non è, in linea generale, previsto un uso pubblico.
L’aggiornamento delle scelte rappresentate sulla tavola del Psc potrà avvenire in occasione della formazione dei Poc. Eventuali modifiche dovranno comunque garantire prestazioni analoghe o superiori alle previsioni precedenti ed essere coerenti con gli indirizzi strategici del Psc indicati nella Relazione e con gli obiettivi specifici espressi nel Quadro normativo.
3. Rete ecologica. La rete ecologica è un sistema polivalente di nodi e corridoi. I nodi sono rappresentati da elementi ecosistemici tendenzialmente areali dotati di dimensioni e struttura ecologica tali da svolgere la funzione di “serbatoi di biodiversità”. I corridoi sono rappresentati da elementi ecosistemici sostanzialmente lineari di collegamento tra i nodi che, innervando tutto il territorio comunale, favoriscono la tutela, la conservazione e l’incremento della biodiversità floro-faunistica. In particolare i corridoi svolgono funzioni di rifugio e sostentamento della fauna, fornendo vie di transito e agendo come captatori di nuove specie.
La rete ecologica è composta da:
- una rete ecologica principale;
- una rete ecologica secondaria;
- una rete ecologica urbana.
4. Rete ecologica principale. Con questa locuzione viene individuato l’insieme degli elementi che contribuiscono al disegno della rete di livello provinciale, mettendo il territorio di Bologna in relazione con le aree protette presenti all'intorno e svolgendo un ruolo di riferimento per la strutturazione ecologica dell’intero territorio comunale.
Gli elementi funzionali sono i nodi ecologici complessi e i corridoi ecologici territoriali.
I Nodi ecologici complessi sono unità areali naturali e seminaturali, generalmente di grande estensione, caratterizzati da specifica valenza ecologica e paesaggistica o che presentano prospettive di evoluzione in tal senso. Comprendono aree già tutelate da provvedimenti normativi - aree protette o siti della Rete Natura 2000 (Sic-Zps “Destra Reno e Boschi di San Luca”, “Golena San Vitale”) - e quelle ricadenti nella proposta di una nuova area protetta sui colli attorno a Villa Ghigi (Ronzano).
I nodi ecologici complessi hanno la funzione di capisaldi della rete ecologica e quindi di conservazione e valorizzazione della biodiversità presente e potenziale, da garantire attraverso interventi specifici e con la gestione ordinaria e straordinaria del territorio.
Le aree tutelate da una specifica normativa dovranno essere gestite in modo da dare piena attuazione alle finalità istitutive e nel rispetto di eventuali strumenti di pianificazione e gestione previsti e approvati.
Se necessario, gli obiettivi da realizzarsi nelle diverse aree dei nodi complessi andranno approfonditi e compresi all'interno di specifici progetti, anche attuabili per stralci.
Possono essere aperti all’uso pubblico su quota parte della loro estensione, comunque senza interessare aree di spiccata e particolare valenza ecologica o caratterizzate dalla presenza di habitat tutelati. L'uso pubblico va puntualmente previsto e gli spazi dedicati devono essere opportunamente progettati e realizzati.
I Corridoi ecologici territoriali sono elementi lineari, naturali e seminaturali, con andamento e ampiezza variabili, caratterizzati da una specifica valenza ecologica e paesaggistica o con prospettive di evoluzione in tal senso, che mettono in connessione nodi ecologici complessi. Comprendono il fiume Reno e il torrente Savena con le aree contermini ad essi relazionate, oltre ai calanchi di Paderno e Sabbiuno. Affinchè i corridoi svolgano appieno la funzione di conservare, migliorare e valorizzare i caratteri naturalistici e paesaggistici presenti o potenziali vanno previsti interventi specifici e garantire la cura ordinaria e straordinaria del territorio.
Possono includere aree agricole, orti, aree sportive, piccole attrezzature e servizi ad uso pubblico nella misura in cui la loro presenza e dimensione non compromettano la valenza ecologica riconosciuta. Gli insediamenti abitativi eventualmente presenti dovranno essere adeguatamente sistemati e, se necessario, mitigati per perseguire la massima integrazione tra le parti.
I corridoi ecologici territoriali hanno la funzione di conservare, migliorare e valorizzare i caratteri naturalistici e paesaggistici presenti o potenziali. A questo scopo vanno rivolti interventi specifici e la gestione ordinaria e straordinaria del territorio.
Affinché gli spazi destinati all’uso pubblico siano compatibili con le funzioni dei corridoi, ne dovrà essere specificamente studiato l’inserimento e progettata la sistemazione, prevedendo anche adeguate forme di gestione.
Se necessario, gli obiettivi da realizzarsi nei corridoi ecologi andranno approfonditi e compresi all'interno di specifici progetti, anche attuabili per stralci.
5. Rete ecologica secondaria. Con questa locuzione viene individuato l’insieme degli elementi che contribuiscono al disegno della rete ecologica di livello locale, rappresentata da nodi semplici, corridoi ecologici locali e aree più estese e diffuse che garantiscono la funzione di connessione tra le parti.
I Nodi ecologici semplici sono unità areali naturali e seminaturali generalmente costituite dai biotopi che ne individuano il valore ecologico e da un loro intorno più o meno esteso. Comprendono anche aree al momento utilizzate in altro modo, ma con prerogative per cui ne è prevista la rinaturalizzazione. Sono l'ex cava Drava e la cava Sim-Morazzo, le ex cave Birra e Bruschetti insieme all'area Hera di via Triumvirato, l'ex cava Due Portoni, i laghetti di via del Rosario, l'ex vivaio comunale di San Sisto.
Questi nodi costituiscono piccoli capisaldi della rete ecologica; conservazione, miglioramento e valorizzazione dei caratteri naturalistici presenti o potenziali richiedono interventi specifici e una corretta gestione ordinaria e straordinaria. Possono ospitare una funzione pubblica se compatibile con le finalità ecologiche, da attuarsi e mantenersi attraverso un'integrata progettazione e gestione dell'area nel suo complesso. Se necessario, gli obiettivi da realizzarsi andranno approfonditi e compresi all'interno di specifici progetti, anche attuabili per stralci.
I Corridoi ecologici locali sono elementi lineari, naturali e seminaturali, con andamento e ampiezza variabili, costituiti da siepi e filari alberati variamente strutturati, fasce arboreo-arbustive, corsi d'acqua, canali di bonifica, prati lineari, scarpate rinverdite, piantate ecc., caratterizzati da una specifica valenza ecologica o che potrebbero assumere a seguito di idonee azioni di riqualificazione. Possono essere esistenti o di progetto; in questo secondo caso, sulla base dell’individuazione del Psc, solo indicativa, dovranno essere precisamente definiti, strutturati e sviluppati in sede di Poc e di progettazione esecutiva. Conseguentemente, la loro rappresentazione nella tavola delle Dotazione ecologiche e ambientali non deve considerarsi esaustiva.
I corridoi ecologici locali hanno una funzione di collegamento tra nodi ecologici semplici, sono veicoli di naturalità in aree prive di tali prerogative, innervano le aree di connettivo diffuso e devono concludersi, possibilmente, sui nodi ecologici urbani. Per svilupparsi devono appoggiarsi e/o inglobare elementi di valore naturalistico esistenti, anche in affiancamento a percorsi viari di qualsiasi genere e livello. In tal caso, adeguatamente strutturati, possono anche svolgere una funzione di mitigazione paesaggistica e ambientale dell'infrastruttura.
Il Connettivo ecologico paesaggistico è costituito da unità areali del territorio rurale, generalmente abbastanza estese, che emergono per il loro valore naturalistico e paesaggistico rispetto al resto. Si tratta di un mosaico di elementi storici variamente conservati (parchi di villa, maceri, relitti di piantate, boschetti, filari e siepi arboreo-arbustive...), di corsi d’acqua minori e impluvi, di elementi superstiti della tradizione colturale e di colture agricole generalmente estensive variamente combinati e integrati tra loro.
Per questa sua composizione ha una funzione di connessione diffusa e capillare di tutti gli altri elementi esistenti o di progetto della rete ecologica, in particolare di livello locale.
Sono aree in cui può mantenersi e qualificarsi l’agricoltura periurbana con produzione di beni alimentari, protezione di beni naturali ed ambientali, produzione di beni e servizi paesistico-ambientali. Su parti limitate della loro estensione possono ospitare anche usi pubblici, da realizzare attraverso una progettazione attenta agli scopi e alle funzioni riconosciute.
Il Connettivo ecologico è dato dall'intero territorio rurale, quando non diversamente caratterizzato in termini ecologici, e da qualsiasi parte di territorio non urbanizzato o solo parzialmente infrastrutturato.
Queste aree svolgono la funzione di generale presidio e salvaguardia della permeabilità del suolo, garantendo contemporaneamente l’obiettivo di costituire un filtro fra la città e la campagna.
6. Rete ecologica urbana. Con questa locuzione sono individuati gli spazi aperti urbani con diverso valore ecologico, presente o potenziale, anche destinati a usi pubblici. Gli elementi funzionali sono i nodi e il connettivo.
I Nodi ecologici urbani sono parti di città che presentano un rilevante valore ecologico, generalmente potenziale, e costituiscono sia le ultime propaggini di territorio rurale sia i principali elementi di verde “pubblico”. Possono essere esistenti o di progetto; in quest'ultimo caso caratterizzazione, struttura e sviluppo verranno definiti in sede di Poc e/o di progettazione esecutiva. Sono nodi: l'insieme Giardini Margherita - ex Staveco - aree di via Codivilla – San Michele in Bosco; il parco della Certosa (villa Contri) con una parte del canale di Reno e il parco della Funivia; l'area Scandellara assieme a quella di villa Pini e all'arboreto comunale; il parco di San Donnino; l'insieme parco Nord - aree sportive Dozza - spazi a nord della Fiera; il parco di via Corticella (Caserme Rosse – fascia boscata); il parco di Villa Angeletti e quello della lunetta Mariotti; il parco di Villa Spada e quello di Villa delle Rose; i Prati di Caprara.
I nodi ecologici urbani, dal punto di vista dell'utenza ciclo-pedonale, sono i principali “nodi di interscambio” tra città e territorio rurale; costituiscono la rete dei parchi dedicati al tempo libero e alla ricreazione informale.
Il Connettivo ecologico urbano svolge, all'interno del territorio urbano, una funzione analoga a quella svolta dal connettivo ecologico nel territorio rurale. E' costituito dalla vegetazione (alberi, arbusti, prati) di parchi e giardini pubblici e d’uso pubblico, di viali e verde d'arredo, oltre che di parchi e giardini privati; vegetazione e suoli non impermeabilizzati sono presidi ecologici diffusi nella città.
Costituisce una riserva di suolo permeabile che, adeguatamente ampliato e migliorato dal punto di vista arboreo-arbustivo, se e quando possibile, può contribuire alla riduzione dell'inquinamento atmosferico e termico della città.