Art.01 Natura e oggetto del Piano Strutturale Comunale
1. Tre strumenti. La pianificazione urbanistica comunale di Bologna, ai sensi della Legge Regionale 24 marzo 2000 n. 20, si articola in tre strumenti, con tre diversi gradi di definizione delle scelte e diversi contenuti: il Piano strutturale comunale (Psc), il Piano operativo comunale (Poc) e il Regolamento urbanistico edilizio (Rue).
2. Oggetto. Il Psc è lo strumento urbanistico generale che delinea per tutto il territorio comunale, a tempo indeterminato, le scelte e i contenuti strutturali e strategici, di assetto e di sviluppo, traducendo l’obiettivo di tutela dell’integrità fisica e ambientale e dell’identità culturale in coerenza con quanto contenuto nel Quadro conoscitivo e con gli esiti della Valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale (Valsat).
3. Conformità. Il Psc è redatto secondo le disposizioni dell’art. 28 della Lr 20/2000, rispettando le condizioni e i limiti di sostenibilità ambientale e territoriale fissati dal Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) e in conformità con gli altri strumenti di pianificazione sovraordinata.
4. Principi. Il Psc si ispira ai principi della responsabilità, della sussidiarietà, della cooperazione istituzionale tra gli enti locali; della concertazione con le forze economiche e sociali; della partecipazione dei cittadini e delle loro organizzazioni; della perequazione urbanistica; della sostenibilità ambientale e territoriale.
5. Contenuti. Costituiscono contenuti del Psc:
- la localizzazione e la valutazione della consistenza e della vulnerabilità delle risorse naturali e antropiche presenti nel territorio, con l’indicazione delle soglie di criticità;
- la definizione dei limiti e delle condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni pianificabili;
- l’individuazione delle infrastrutture per la mobilità considerate di maggiore importanza, delle attrezzature e degli spazi collettivi;
- la classificazione del territorio comunale in Territorio urbano da strutturare, Territorio urbano strutturato, Territorio rurale;
- l’individuazione degli Ambiti del territorio comunale, stabilendo per ciascuno gli obiettivi sociali, funzionali, ambientali e morfologici, le dotazioni e i requisiti prestazionali;
- la definizione delle trasformazioni che possono essere attuate attraverso intervento diretto, in conformità con la disciplina generale del Rue, e di quelle sottoposte a Poc e Pua (Piano Urbanistico Attuativo);
- l’individuazione delle parti di territorio soggette a perequazione urbanistica.
6. Dimensionamento. Il dimensionamento massimo del Psc, concordato in sede di Accordo di pianificazione, è riferito alle trasformazioni a dominante funzionale mista negli Ambiti di nuovo insediamento, di sostituzione, da riqualificare e agli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente negli Ambiti consolidati e nel Territorio rurale. Consiste in 8.000 nuovi alloggi, corrispondenti a 1.000.000 mq di Superficie utile lorda (definita come all’Art. 45) di cui almeno 2.000 di Edilizia residenziale sociale, oltre a 4.000 nuovi alloggi di completamento delle previsioni del Prg previgente (di cui 1.000 di edilizia residenziale sociale). Il dimensionamento massimo negli Ambiti specializzati di nuovo insediamento e da riqualificare è fissato in 765.000 mq di Superficie utile lorda. Il dimensionamento è definito per un periodo di quindici anni a partire dall’approvazione del Psc, e costituisce il limite massimo delle previsioni attuabili con Poc nel periodo considerato. Il dimensionamento non coincide con la capacità insediativa potenziale del Piano risultante dalla somma delle capacità sostenibili nei singoli ambiti, quantificata in 12.250 nuovi alloggi, corrispondenti a 2.722.000 mq di Sul. La differenza tra dimensionamento e capacità ha lo scopo di garantire condizioni di competitività tra i diversi attuatori del Piano al momento della formazione dei Poc.