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Palazzo Hercolani

L’ultimo dei palazzi senatori, porticato, è costruito a partire dal 1793 su progetto di Angelo Venturoli.
La posizione, in un punto di Strada Maggiore particolarmente ristretto, fa propendere committenti e progettista per una facciata dal linguaggio architettonico classicista. Gli interni sono di grande respiro e grandiosità: dopo una loggia a tre navate si apre un ampio cortile d’onore, collegato ai quartieri di servizio, verso il fondo, mediante un’altra loggia a tre navate. Sul lato destro del cortile, è collocato lo scalone monumentale, ricco di statue, libere e in nicchia, opera di Giacomo De Maria, con rampa di avvio singola che diventa doppia dopo il ripiano intermedio. Un attico punteggiato di finestre rettangolari e una volta affrescata di Francesco Pedrini si elevano a coronamento dello scenografico vano. Oggi l’edificio e le sue pertinenze sono occupate da vari dipartimenti dell’Università di Bologna, ma nascosto al piano terra, della fastosa stagione del palazzo sopravvive un piccolo tesoro: la ‘stanza a paese’ di Rodolfo Fantuzzi (1810), un ambiente dipinto a simulare il paesaggio di un lussureggiante giardino, peraltro presente anche dal vero con un settore all’italiana e un boschetto all’inglese.
vista della facciata dell'edificio
Fonti

L'Università di Bologna. Palazzi e luoghi del sapere, Bologna, BUP, 2019, pp. 117-129 (scheda a cura di Francesca Lui)

Foto di 1Cinquantesimo